venerdì 6 dicembre 2013

MACCIANTELLI, CONSULENZE A GOGO', ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI

Dal sito affaritaliani.it riportiamo integralmente:

Bologna, consulenze facili
Sprechi, abusi e persecuzioni

Venerdì, 6 dicembre 2013 - 11:34:00
di Antonio Amorosi
 
Bologna - In Emilia “c'è chi può”. E sono sempre in tanti nonostante l'alone di indignazione sollevato su alcune “spese pazze” dei consiglieri regionali di via Aldo Moro. Come nel caso di una consulenza da circa 30 mila euro (29.743) al proprio avvocato senza procedura di evidenza pubblica e con affidamento diretto. E’ l’ennesima tegola che investe a fine mandato il discusso Sindaco PD di San Lazzaro, Marco Macciantelli, in passato al centro di numerose critiche e di interpellanze parlamentari.
san lazzaro facciata comune
 

Nel 2009 Macciantelli commissionò al proprio legale di fiducia, il penalista bolognese Roberto D’Errico che lo assiste da molti anni nei procedimenti penali, un incarico di consulenza in materia di lavori pubblici e Civis, di palese taglio amministrativo – civilistico. (guarda i basso il documento) Il testo della determina nr. 284 dell’anno 2009 non dà adito a dubbi: “incarico per la formulazione di un parere sulle problematiche connesse alla realizzazione del progetto denominato Civis”, e che lo stesso viene affidato in via diretta al D’Errico “per il profilo di alta specializzazione sia in campo accademico che forense e considerato che il consulente individuato offre altissime acclarate qualità professionali e specialistiche in materia e che pertanto l’affidamento de quo puo’ essere disposto tramite procedura di affidamento diretto.”.

Peccato che la legge dei contratti pubblici stabilisca che per gli importi superiore a 20 mila euro, limite innalzato nel 2011 a 40 mila, non ci può essere l'affidamento diretto, ci deve essere una procedura comparativa tra offerte diverse con l’obbligo di confronto di almeno un certo numero di offerte (la citano anche gli autori del best seller La Casta Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo http://www.corriere.it/economia/13_ottobre_31/i-consulenti-d-oro-cnel-2018bc4c-421f-11e3-8636-110cb2716567.shtml). Ma l'incarico affidato da Macciantelli è da 29.743 euro, nel 2009 e con affidamento diretto.
San Lazzaro consulenze
 

Su questo caso è stato presentato alla Corte dei Conti un esposto da un pubblico ufficiale ma vi sarebbe anche altro.
Nel 2011, dopo che indagini della Procura di Bologna avevano ancora una volta interessato il Comune di San Lazzaro di Savena, per l'ennesimo caso di edilizia abnorme il primo cittadino era finito sotto le critiche di comitati cittadini. Il Sindaco Pd avvio’ a mezzo stampa una pesante campagna mediatica di delegittimazione in danno del pubblico ufficiale di cui parliamo, ritenuto responsabile di aver semplicemente denunciato in passato diversi illeciti avvenuti in quel territorio divenendo, secondo la surreale idea del Sindaco PD, un nemico della comunità da combattere. Meglio se con soldi pubblici.

La vera e propria locale “fatwa” lanciata a mezzo stampa venne tradotta da ignoti in una sequela di minacce di morte pervenute al pubblico ufficiale e alla sua famiglia, fino al punto da indurre l'ufficio di appartenenza a sottoporlo a tutela proponendogli il trasferimento ad altra sede. Dopo aver effettuato pressioni su ben due Questori e un dirigente di polizia allo scopo di censurare l’investigatore, Macciantelli decise di recarsi nel 2011, per ben 4 volte presso il Comando cittadino della Polizia postale senza però mai formalizzare alcunché. Oscuro il motivo delle visite.
Contestualmente il Sindaco varo’ una delibera denominata anti – critiche prelevando da un fondo di riserva comunale circa 6000 euro da destinarsi a un altro legale (l'avv. Rossetti) per una analisi su siti e scritti ritenuti offensivi dall’Ente Pubblico forse nella speranza di arrivare a colpire comunque quel cittadino, responsabile, sono parole del Sindaco “con le sue denunce del degrado cittadino”.

Ma il pubblico ufficiale denuncia con esposto indirizzato alla Corte dei Conti anche questo spreco.

Un apparente disegno univoco con soldi pubblici e con un dato ulteriore: la ricognizione peritale sui siti internet e sugli scritti analizzati dal Rossetti sarebbe stata poi estesa liberamente da questi in un atto di denuncia in rappresentanza dell’Ente. Ma la delibera del Comune, al contrario, gli richiedeva solo un parere su testi e contenuti potenzialmente offensivi.

Una sequela di comportamenti che per grado diverso non si dovrebbero tenere. Non si potrebbe. Ma tanto siamo in Emilia e “c'è chi può”.


http://www.affaritaliani.it/emilia-romagna/bologna-consulenze-facili-sprechi-abusi-e-persecuzioni061213.html 

Le vicende si commentano da sole. Resta da chiedersi l'opposizione rappresentata da chi come Maurizzi e Noacco in consiglio comunale ci sta da 20 anni, dove fosse e cosa facesse nel frattempo.

venerdì 15 novembre 2013

MACCIANTELLI, MONARI E PABLO SRL: AGGIORNAMENTI E QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA "OPPOSIZIONE" A SAN LAZZARO

E' di oggi un articolo del Corriere della sera di Bologna che riporta la consulenza affidata dal Comune di San Lazzaro alla società Pablo Srl, per la realizzazione del sito internet del Comune. Ci fa piacere che la stampa recepisca quel che già più di tre anni fa, su segnalazione dell'allora deputato Enzo Raisi che fece un esposto in procura, scrivevamo QUI. e QUI , quando inoltre ricordavamo che alla Pablo srl il Comune di San Lazzaro ha affidato la realizzazione del giornalino ufficiale del Comune stesso, dal titolo "San Lazzaro città".
Chissà se il Sindaco, così prodigo di consulenze verso questa società legata alla compagna di Marco Monari, suo padrino politico, già capogruppo PD in Regione e dimessosi da quell'incarico perché travolto dallo scandalo dei rimborsi e delle "spese pazze", vorrà spiegare meglio questa vicenda ai cittadini. 

PS. Molti cittadini in questi anni ci hanno scritto manifestandoci la loro vicinanza e solidarietà, chiedendoci il perché l'opposizione in consiglio comunale non abbia mai sollevato nessuno dei problemi e delle tematiche qui riportate. Non sappiamo dare una risposta. Ma probabilmente, a parte la scarsa competenza anche di persone in buona fede, non si può trascurare una commistione di interessi con elementi della c.d. opposizione, commistione che qui abbiamo sempre denunciato e basata su fatti ben precisi. Un personaggio che siede in consiglio comunale da almeno 25 anni (se non addirittura 30), Aldo Noacco, nominalmente all'opposizione (prima DC, poi Forza Italia e infine Pdl), è stato rinviato a giudizio per illeciti urbanistici in qualità di direttore dei lavori del cantiere Cipea di via Galletta, che aveva ricevuto l'appalto dal Comune. Il Noacco è sempre stato tutelato dal suo collega di partito, Omer Maurizzi, che ha costruito una palazzina in via Torreggiani su un terreno sul quale il precedente proprietario non aveva mai potuto edificare perché privo del relativo permesso. I due personaggi sono noti alla stampa da anni, per esser stati ribattezzati "soccorso azzurro", in quanto in più di una occasione hanno salvato le giunte comunali sanlazzaresi che perdevano pezzi della loro maggioranza per la realizzazione di piani urbanistici molto contestati (si ricordi lo scempio di villa Cicogna con la costruzione di un albergo dentro il suo perimetro: operazione che fu possibile grazie all'appoggio decisivo dei due consiglieri comunali della "opposizione"). L'appoggio a queste operazioni che negli anni hanno costituito quello che è stato da più parti chiamato il "sacco di San Lazzaro" si realizza non necessariamente attraverso voti a favore, ma anche tramite astensioni o non partecipazioni al voto per far scendere il numero legale, pur rimanendo in sala. Scorrendo le delibere che decidevano nuovi azzonamenti urbanistici si nota che i voti di quei consiglieri erano sempre o favorevoli o di astensione. Il periodico Vivere a San Lazzaro ha documentato ampiamente questa situazione nei numeri di questi anni. 
Questo terrificante modo di NON fare opposizione ha garantito la sostanziale intoccabilità delle giunte (soprattutto quelle targate Macciantelli, 10 anni di mandato ormai al termine) sui temi più spinosi. Salvo poi fare una opposizione "di facciata" su temi privi di rilevanza, presentando interrogazioni in consiglio su questioni quali la potatura di alberi, la "svendita" del predio Betti, i sensi di marcia e quan'altro. Anche sul Civis i citati consiglieri votarono a favore.
Il dramma dunque non è consistito solo e soltanto nell'operato di Macciantelli, che tanto abbiamo criticato e denunciato in questo blog. E' consistito e consiste in una finta opposizione, che ha tradito il mandato affidatole dai cittadini, spesso ignari dei comportamenti di questi suoi rappresentanti. Rappresentanti che in genere tacevano per l'intero mandato, salvo poi riapparire come zombies a fine mandato sulla stampa quasi a giustificare il loro essere stati zitti per 5 anni. E' il caso di Omer Maurizzi, riapparso ieri sul Resto del Carlino a proposito della vicenda delle slot machine, che ha proclamato la sua...astensione su una proposta di un consigliere ex Idv (avete letto bene). Gran parte della comunità sanlazzarese chiede che certi elementi se ne vadano a casa e si dedichino alle loro cose senza più infestare la politica locale come è avvenuto in questi decenni con inciuci terrificanti. Se siamo contenti che Macciantelli, che nessuno rimpiangerà, se ne vada, è sacrosanto che lo accompagnino i soggetti sopra menzionati, che, arriviamo a dire, hanno delle colpe più gravi di quelle del sindaco uscente: avrebbero dovuto controllare, fare seria opposizione, render conto ai cittadini di cosa stava succedendo nelle stanze dell'amministrazione. E invece hanno colpevolmente taciuto e hanno fatto i loro affari. A casa!!!

sabato 2 novembre 2013

ABBUFFATE PD IN REGIONE, MEROLA ALL'ATTACCO. ASSORDANTE SILENZIO DI MACCIANTELLI, "PUPILLO" POLITICO DI MONARI

Dal Resto del Carlino riportiamo:

Scandalo Regione, Merola: "Sdegno nel Pd, bisogna tenerne conto"

Inchiesta sulle spese dei gruppi consiliari di viale Aldo Moro, intervengono anche gli assessori regionali. La Marzocchi: "Carta di credito? Utilizzata con morigeratezza". E Mezzetti prende le distanze dalla vicenda

Il sindaco di Bologna Virginio Merola (Fotoschicchi)
Il sindaco di Bologna Virginio Merola (Fotoschicchi)
Bologna, 2 novembre 2013 -  Al di là del problema giudiziario, c’è “un tema etico” e ci sono “comportamenti indivuduali” che “non vanno bene”. Soprattutto dal punto di vista del Pd, che “ha una base molto reattiva a questi temi e bisogna tener conto di questo sdegno”. Alla fine di una settimana di indiscrezioni e polemiche su Marco Monari, capogruppo Pd in Regione, nell’occhio del ciclone per le cene “di rappresentanza” messe in conto a viale Aldo Moro e al centro dell’inchiesta della Procura di Bologna sulle spese dei gruppi consiliari, arriva anche la censura del sindaco di Bologna, Virginio Merola, che nei giorni si era solo limitato a una battuta sulla vicenda (“Mangiavano bene? Eh si’”).
Oggi, invece, Merola mantiene un tono serio e grave.


“Dal punto di vista legale non ci sono neanche gli avvisi di garanzia, ci sono solo molte fughe di notizie- sottolinea il sindaco questa mattina in Comune- quindi questo crea già una situazione insolita”. Dal punto di vista legale, insomma, “può essere anche che non ci sia un reato”. Dal punto di vista morale, invece, “ci sono cose che dovrebbero colpire”, affonda il colpo Merola. Nell’inchiesta sono coinvolti tutti i gruppi, ma “il Pd ha una base molto reattiva a questi temi e bisogna tener conto di questo sdegno- ammonisce il sindaco- dal punto di vista dei comportamenti individuali, non va bene” quanto sta emergendo dall’inchiesta sulla Regione.

Secondo Merola, dunque, al di là della questione giudiziaria “c’è un tema etico” che ha la precedenza.
“Si può anche avere un pranzo, legittimo- ammette il sindaco- ma rispetto alla situazione in cui viviamo, ci vuole maggiore sobrietà e comportamenti individuali piu’ consoni” alla crisi e alle difficoltà economiche con cui le famiglie italiane e anche bolognesi fanno i conti tutti i giorni.

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2013/10/31/974635-regione-noe-beneficenza-cene.shtml

Il silenzio del sindaco di San Lazzaro, Marco Macciantelli, è sempre più assordante e imbarazzante. Chi, come lui, aveva accesso diretto a Monari, della cui amicizia e indiscussa protezione politica godeva e ha sempre goduto, ora tace.
Non dev'essere in effetti facile assistere alla totale caduta in disgrazia del proprio padrino politico, di cui magari sperava di ereditare i consensi per un ingresso in Regione. Invece il Monari deve rispondere delle laute cene pagate con la propria carta di credito. Molti militanti sono indignati e arrabbiati, e il sindaco Merola lo sa bene, tanto da aver deciso di commentare la vicenda. Molti militanti PD si domandano con chi Monari facesse tutte queste cene, spesso solo con 2-3 persone. Forse con amici o colleghi politici, magari molto vicini a lui. Forse con i propri uomini sul territorio. I militanti non ci stanno e pretendono chiarezza. Merola corre ai ripari. Altri, come Macciantelli, preferiscono tacere. Pensando così di fare miglior figura. Forse non è una pensata del tutto sbagliata. Ma i militanti non dimenticano. 

(Nel frattempo, si assiste alle solite uscite mediatiche del Sindaco di San Lazzaro che, dopo aver autorizzato l'apertura di un negozio di droghe furbe a poca distanza dalla chiesa e da una scuola, e dopo aver autorizzato l'apertura di una sala slot a poca distanza da un'altra scuola, ora, con almeno 5 anni di ritardo, si improvvisa guerrigliero del gioco d'azzardo. Forse farebbe meglio a pensare a cosa andare a fare una finito il mandato da sindaco: la cittadinanza preferisce ridere con cose più simpatiche, e non con certe pagliacciate: a proposito delle quali, si legga bene quanto scrive il consigliere della Lista civica Noi Cittadini QUI)

martedì 29 ottobre 2013

LE GRANDI ABBUFFATE. INDAGATO TRA GLI ALTRI IL CAPOGRUPPO PD IN REGIONE MONARI, SPONSOR POLITICO DI MACCIANTELLI

Dal Resto del carlino riportiamo integralmente:

Bologna, 29 ottobre 2013 - NEL CAPOLAVORO di Marco Ferreri La grande abbuffata, le ostriche erano uno dei piatti preferiti dello chef Ugo Tognazzi. Nella grande abbuffata della Regione Emilia Romagna, c’era chi pasteggiava nel noto ristorante romano ‘Le ostriche’ al modico prezzo di 300 euro per due coperti. Oppure si spostava alla ‘Rosetta’, sempre nella capitale, e ne pagava addirittura 424. Per non parlare dei pasti nel famoso ‘Le Calandre’ dello chef Alajmo, nel Padovano, dove i conti erano nell’ordine di 340 euro (per due persone) o di 689 (per tre). Tutti pranzi o cene pagati con la carta di credito del capogruppo del Pd Marco Monari e di cui è stato chiesto e ottenuto il rimborso. Stando all’inchiesta dei pm Morena Plazzi e Antonella Scandellati, Monari dal giugno 2010 al dicembre 2011 ha speso circa 30mia euro in pasti. Spesso per due o tre commensali, in ristoranti di fascia medio-alta. Nella stagione estiva, peraltro, i pranzi si spostavano in riviera.
E SE IL PD mangiava, il Pdl non stava a digiuno. L’ex capogruppo Luigi Giuseppe Villani (sostituito nel 2013 perché arrestato a Parma per corruzione in un’altra inchiesta), spese con la carta di credito del gruppo, nello stesso periodo, circa 43mila euro. Nel suo caso, però, si tratta spesso pranzi o cene con 20, 30 o 50 commensali, probabilmente amministratori locali o simpatizzanti del partito. Un esempio? La cena del novembre 2011 all’osteria ‘Tre Ville’ di Parma: conto 1.750 euro, per 50 persone.

UNA FAME atavica, di cui sia Monari che Vignali dovranno rendere conto agli inquirenti. Dovranno spiegare se erano appuntamenti istituzionali o cene di lusso indebite pagate con i soldi dei contribuenti. Al momento, la Guardia di finanza ha gli estratti conto delle carte di credito, che dovranno appunto essere giustificati.
L’inchiesta ipotizza il peculato e, al momento, vede indagati tutti i capigruppo regionali, dal Pdl, al Pd fino ai grillini. Sono indagati perché erano loro a firmare i rendiconti. E che rendiconti. Sta emergendo davvero di tutto. Fra le spese sospette ci sono un asciugacapelli, un forno a microonde, libri di narrativa, le caramelle e gli ormai famosi scontrini da 50 centesimi per i bagni pubblici.

Poi ci sono i regali costosi, come il gioiello di Tiffany di cui sempre Villani chiese e ottenne il rimborso nel Natale 2010. Prezzo: 480 euro. Lo chiese come capogruppo, quindi in teoria il costoso cadeau potrebbe essere stato fatto da un altro consigliere pidiellino. Andò peggio all’ex Idv Matteo Riva, ora al gruppo Misto. A Natale 2011 comprò due catenine, sempre da Tiffany, ma a lui i revisori dei conti dissero «no». «Era un regalo per le mie segretarie che non hanno la tredicesima» si è giustificato Riva.

Gilberto Dondi

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2013/10/29/973388-regione-emilia-romagna-200-euro-a-testa.shtml

Vedi anche:

Cene di beneficenza rimborsate con danaro pubblico 

Il capogruppo PD in Regione, Marco Monari, indagato per le firme ai rendiconti delle spese del suo gruppo, a quanto riportano le cronache, pagava con la sua carta di credito pranzi e cene luculliani e chiedeva il rimborso di cene di beneficenza. Il nome di Monari è tra quelli dei possibili candidati sindaci a San Lazzaro (v. anche l'ultimo numero di Vivere a San Lazzaro). E' noto che il capogruppo PD in Regione è padrino e sponsor politico del sindaco di San Lazzaro Marco Macciantelli. Non sappiamo ora cosa potrà sponsorizzare. Forse, dei buoni ristoranti. Il sindaco di San Lazzaro, che di Monari è anche amico, potrebbe informarsi da questo e far sapere alla cittadinanza.

domenica 13 ottobre 2013

SENTENZE DI ASSOLUZIONE: COSA DICEVA PAOLO BORSELLINO

«L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E NO! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati.»
Queste sono le parole di Paolo Borsellino, (magistrato assassinato dalla mafia il 19 luglio 1992) pronunciate durante una visita all'istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa il 26 gennaio 1989.

martedì 1 ottobre 2013

"FERMIAMO LA COLATA", REAZIONE PICCATA DEL SINDACO

'Fermiamo la colata', duro il sindaco di S. Lazzaro Marco Macciantelli


Dal sito Bologna Today riportiamo:

E' dura la posizione del sindaco di San Lazzaro marco Macciantelli che, in una lunga nota, risponde alla manifestazione "Fermiamo la colata", tenutasi ieri 30 settembre in Piazza Bracci per ribadire il NO alla costruzione di un nuovo quartiere a Idice promossa dalla lista civica 'Noi cittadini".
"Manifestazioni seriali " le definisce "un déjà vu rispetto alla precedente del 4 giugno. Una lista che si agita molto, ma crea un clima di inutile confusione " e poi l'affondo "poco civica e molto politica: visto che è guidata da un ex segretario di partito catapultato dalla prima Repubblica al gruppo regionale del M5s (sino a poco tempo fa). Ceto politico esperto nel riciclo. Come l'altro capetto della lista, per due mandati assessore comunale".
LEGAMBIENTE. "Massimo rispetto, osservo solo che la referente di San Lazzaro è una militante di Noi cittadini, di cui è stata capolista alle ultime elezioni amministrative. Ovviamente il conflitto di interesse è un'altra cosa. Diciamo che i margini per una corretta distinzione dei ruoli, anche in questo caso, continuano ad essere piuttosto ampi".
Si dice disponibile al colloquio il primo cittadino: "Un conto è la giusta richiesta di partecipazione di tanti, un altro la prepotenza di pochi. Alzare i toni, cercare la contrapposizione pretestuosa, muovere accuse infondate, sollevare polveroni, porta ad un'escalation con dosi sempre maggiori di proclami e sentenze inappellabili. Tutto il contrario della ricerca del dialogo. Il Comune di San Lazzaro, invece, è sempre stato pronto al confronto e lo ha ampiamente dimostrato. Negli ultimi mesi si sono svolti incontri con gli stessi esponenti della lista Noi cittadini, proposti, non da loro, ma da noi. Altri sono programmati. Con la cittadinanza, a Idice, solo prima dell'estate, almeno tre assemblee. Altre ce ne saranno".


Curioso, veramente curioso questo sindaco. Il quale si concentra sulla carriera di Massimo Bertuzzi, consigliere comunale della lista civica Noi Cittadini dandogli del politico "riciclato". Dimenticando di guardare a se stesso, che dagli ardori della sinistra dura e pura di gioventù è passato poi all'ala "laica" della Margherita di Rutelli, finendo per accreditarsi come "vicino al mondo cattolico" e comparendo spesso e volentieri in pubbliche manifestazioni attinenti al mondo ecclesiale bolognese. E, passando alle beghe più vicine ai giorni nostri, prima parlando con aria di sufficienza di Matteo Renzi (si leggano le sue dichiarazioni in qualità di coordinatore degli incontri politici della Festa dell'Unità del 2012), poi dicendo che "Matteo" è "una risorsa". Ai tempi della vecchia DC vi erano politici denominati "tarzan" per la loro capacità di saltare da una corrente all'altra: probabilmente erano dei poveri pivelli, al confronto dell'attuale sindaco.
Poi sempre Macciantelli fa ironia sul ruolo della segretaria di Legambiente, già candidata nelle liste di Noi Cittadini. Ed evidentemente sa che è meglio ironizzare e non parlare sul serio di conflitto di interessi, pur da lui nominato, perché gli si potrebbe agevolmente ricordare il macroscopico conflitto di interessi che gravava sul suo ex assessore all'urbanistica, già a libro paga come consulente di imprese che guarda caso costruiscono anche a San Lazzaro. Ma in quell'occasione, anche dopo le dimissioni dell'ex assessore, il sindaco ha mostrato di non conoscere l'esatto significato del termine "conflitto di interessi". Ecco perché ora forse fa ironia sul caso di Legambiente.
Le altre sue affermazioni sono le stesse di sempre, che sono puntualmente smentite dai fatti e sulle quali non val neanche la pena di soffermarsi. Idice verrà ricoperta dal cemento e forse molti che avevano votato Macciantelli se ne sono accorti, putroppo in ritardo.
Il sindaco dice di apprendere di un esposto depositato nei suoi confronti da Bertuzzi sul fatto della vendita a peso d'oro di terreni agricoli alle coop costruttrici a San Lazzaro. Meglio tardi che mai. Nel frattempo potrebbe spiegare alla cittadinanza come mai ritiene di non costituire il Comune come parte civile nel giudizio relativo al caso Cipea (vicenda di mala-urbanistica ormai finita sulle cronahce nazionali, ne hanno parlato Espresso e Fatto Quotidiano), che vede il Comune come parte lesa. Del resto su questo è coerente: anche nella famigerata vicenda della casa "gialla", che vide il deposito in Comune di finti contratti di appalto maggiorati per ottenere contributi regionali (due interpellanze dell'ex deputato Enzo Raisi e riportate in questo blog spiegano molto bene l'accaduto), contratti sui quali il Comune avrebbe dovuto vigilare ma a quanto pare qualcuno dormiva, ebbene anche in quel caso non vi fu, sebbene fossero state avviate inchieste penali, alcuna costituzione di parte civile del Comune. Quando invece si tratta di spendere danari pubblici per intraprendere azioni legali contro blog e siti "nocivi" per il "buon nome" dell'Amministrazione, allora non c'è problema. 
Curioso, veramente curioso questo (ancora per poco) sindaco. 



Potrebbe interessarti: http://www.bolognatoday.it/politica/fermiamo-la-colata-san-lazzaro-sindaco-macciantelli.html
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giovedì 26 settembre 2013

ESPOSTO-DENUNCIA CONTRO MACCIANTELLI: TERRENI AGRICOLI VENDUTI A PESO D'ORO

Dal sito affaritaliani.it riportiamo integralmente la notizia, ripresa anche dal Fatto Quotidiano QUI ...i lettori vedranno che ogni commento è superfluo.

San Lazzaro, edilizia anomala
Terreni venduti a peso d'oro

Giovedì, 26 settembre 2013 - 09:13:00
di Antonio Amorosi
Esplode un altro caso nella cittadina più ricca della provincia di Bologna. E' la compravendita di aree agricole fatta dalle cooperative Cesi di Imola e Coop costruzioni di Bologna per la elevazione di un area edificabile nella località Idice. Un lotto da circa 600 alloggi con grattacieli ed edifici, per un giro d’affari da milioni di euro. La denuncia-esposto arriva dal consigliere comunale Massimo Bertuzzi ed è un duro atto di accusa contro l'amministrazione guidata dal sindaco Pd Marco Macciantelli, già al centro di numerose critiche.
san laz

Il fatto
Nel dicembre 2007 avviene la vendita a prezzi da terreni edificabili di una serie di lotti agricoli. Cinque mesi prima che una delibera del consiglio comunale trasformi quei terreni e li renda costruibili. Nessuno ancora sa che quell'area possa diventare edificabile. Ma i due privati che acquistano, le cooperative Cesi di Imola e la bolognese Coop costruzioni pagano lo stesso circa 235 mila euro per ettaro, cifra cinque volte superiore a quella prevista dal mercato per le aree agricole, che sarebbe invece circa 38 mila euro per ettaro. “Come se fosse un'area edificabile. O si tratta di un incauto acquisto, oppure qualcuno aveva la sfera di cristallo per saper che presto quelle zone sarebbero diventate edificabili” commenta il consigliere che si è rivolto alla magistratura locale. “Infatti il Comune”, ripete Bertuzzi, “solo dopo mesi decise che quell'area sarebbe diventata costruibile”. L'area è di circa 4 ettari.

L'intreccio
E così 260 mila metri quadrati di verde diventano cemento armato. Nella denuncia del consigliere si fa riferimento anche all’attività dell'assessore all’Urbanistica, Leonardo Schippa che nel 2009, un anno dopo l’approvazione in consiglio comunale del Psc, il piano strutturale che aveva reso edificabili gli appezzamenti venduti alle cooperative, riceve proprio da una di queste, la Cesi “l’incarico per alcuni lavori nella realizzazione di un asilo nido nel quartiere di Borgo Panigale, a Bologna”. Schippa al centro di polemiche e di numerosi articoli giornalistici della nostra testata e di alcuni blog si dimise alcuni mesi fa. Il lunedì 30 settembre, alle 18, in piazza Bracci, davanti al Comune si terrà una manifestazione dei cittadini per protestare contro il piano di cementificazione di Idice. E fra pochi mesi si vota.

L'eterno ritorno
Ma risulta difficile comprendere l'evoluzione dell'ennesima denuncia che riguarda il sindaco Marco Macciantelli (al suo secondo e ultima mandato da primo cittadino) e la giunta Pd di San Lazzaro di Savena. Al centro di critiche per la sua gestione del Comune è stato oggetto di ripetute denunce finite sulla scrivania della Procura penale e della Corte dei Conti. Per sversamento di materiale inquinante nel Savena è finito a processo. Per l'uso di ingenti risorse pubbliche atte a periziare i blog che lo criticavano è stato presentato un esposto alla Corte dei Conti. Per strane lettere con “case offerti” alle forze dell'ordine (le stesse avevano dato sede in una caserma alla cooperativa che avrebbe dovuto gestire quegli alloggi) è finito in un'interpellanza parlamentare del deputato Enzo Raisi e in un'altra denuncia penale. Ed è solo un breve elenco. Di recente il suo assessore all'integrazione, Raimon Dassi, è accusato dalla Procura di concorso in truffa e falso.

Certo sindaco e assessori si dichiarano sempre innocenti ma la mole di denunce e anomalie potrebbe far pensare che qualcosa del tutto non quadri sempre e comunque. Nessuno ha mai chiesto le dimissioni del sindaco né denunce a ripetizione sembrano prefigurare prospettive del genere. Un caso che si trascina da anni e che presto finirà visto che fra pochi mesi si vota.

http://www.affaritaliani.it/emilia-romagna/san-lazzaro-edilizia-anomala-terreni-venduti-a-peso-d-oro260913.html 

lunedì 16 settembre 2013

ALTRA TEGOLA PER MACCIANTELLI: L'ASSESSORE DASSI INDAGATO PER FALSO E TRUFFA AGGRAVATA

Dal sito de Il Fatto Quotidiano riportiamo integralmente:

Presidente ordine giornalisti Emilia Romagna indagato con assessore Pd

Gerardo Bombonato è accusato di falso in atto pubblico e concorso in truffa aggravata insieme al titolare democratico all’Integrazione di San Lazzaro di Savena Raymond Dassi. L'indagine, partita nel 2012, riguarda l’attività del cronista quando lavorava come capo ufficio stampa del Consiglio regionale. Nel mirino un corso di formazione, mai terminato secondo i magistrati, costato 10mila euro. La difesa: "Monte ore rispettato"


Il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia Romagna Gerardo Bombonato è indagato per falso in atto pubblico e concorso in truffa aggravata insieme all’assessore democratico all’Integrazione di San Lazzaro di Savena (Bologna) Raymond Dassi. L’indagine, partita da un esposto anonimo arrivato alla Procura di Bologna nel 2012, riguarda l’attività del presidente dell’Ordine quando lavorava come capo dell’ufficio stampa del Consiglio regionale. I fatti risalgono ai primi mesi del 2009. Secondo il sostituto procuratore Morena Plazzi, che ha inviato gli avvisi di fine indagine nei giorni scorsi, Bombonato pagò Dassi, esperto web e allora collaboratore informatico della Regione, per un corso di formazione indirizzato ai giornalisti e agli impiegati dell’ufficio. Un progetto che doveva portare alla costruzione del software e del sito del Consiglio regionale e alla sua successiva utilizzazione da parte dei dipendenti stessi dell’ufficio. Secondo l’esposto, e ora secondo l’accusa, dopo le prime lezioni il corso non fu mai portato a termine. Nonostante ciò Bombonato firmò perché comunque i 10mila euro fossero pagati.
“Abbiamo saputo dell’indagine solo pochi giorni fa, con la notifica. Ora chiederemo di essere sentiti dal pm, pensiamo di preparare una memoria difensiva e depositeremo della documentazione. Abbiamo gli strumenti per dimostrare che il corso di formazione è stato fatto, tutto per intero”, ha spiegato al fattoquotidiano.it Maria Grazia Tufariello, legale di Bombonato.
L’equivoco, secondo l’avvocato, sarà molto semplice da risolvere: “Era un corso che comprendeva una serie di attività e non solo la parte relativa alle lezioni in aula. Secondo me nell’interpretazione della Procura si confonde un corso con le ore di lezione in aula di un corso. Ma erano previste anche attività pratiche di applicazione e sperimentazione su un sito internet che si andava a costruire”, spiega la legale del presidente dell’Ordine. “Il monte ore è stato rispettato”.
“Il corso fu fatto eccome – ha detto anche lo stesso Bombonato, intervistato dal Resto del Carlino – anche se ovviamente io non partecipavo alle lezioni personalmente. Comunque Dassi non doveva fare solo il corso, ma anche collaborare a realizzare il sito. E ha onorato entrambi gli impegni. L’avviso del pm mi ha sorpreso, ma sono tranquillo. Tramite il mio avvocato, chiederò di essere sentito quanto prima dal pm”. Bombonato è stato recentemente rieletto presidente dell’Ordine dei giornalisti. Dassi invece, originario del Camerun, è stato il primo assessore di origine straniera in Emilia Romagna ed è membro del Forum nazionale del Pd per l’integrazione. ”Ho fatto il lavoro a me affidato, con dedizione e slancio, come sempre. Chi mi ha denunciato è in mala fede e questo si vedrà”, si è difeso Raymon Dassi.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/09/14/presidente-ordine-giornalisti-emilia-romagna-indagato-con-assessore-pd-dassi/711813/

Un quadro veramente pietoso. Un presidente dell'Ordine dei giornalisti indagato, rappresenta ora i giornalisti dell'Emilia-Romagna. E un assessore sanlazzarese, indagato per reati gravi, senza che il sindaco senta il bisogno di spendere una parola che una sul punto. Ma il PD non era quello che diceva che se sei indagato ti devi dimettere? E ora il sindaco che farà, preleverà altri soldi dal fondo di riserva per intentare azioni legali contro il Fatto Quotidiano, reo di ledere il buon nome e l'immagine dell'Amministrazione? Sappiamo che manca ormai meno di un anno al rinnovo del consiglio e della giunta, perciò non ci aspettiamo dimissioni (che sarebbero dovute arrivare da un pezzo per vicende altrettanto e probabilmente più gravi, già ampiamente documentate in questo blog) né dal sindaco né dall'assessore Dassi. Probabilmente ormai sufficientemente ingombranti per il loro partito.

domenica 15 settembre 2013

SAN LAZZARO SULLE CRONACHE NAZIONALI: IL CASO CIPEA TIENE BANCO SULL'ESPRESSO

 

 

Alcuni lettori ci hanno segnalato un interessante articolo a firma di Giovanni Tizian apparso sul settimanale L'Espresso (da sempre periodico di area vicino alla sinistra e quindi non tacciabile di essere parziale), dal titolo "BOLOGNA LA CORROTTA". Vari passi riguardano San Lazzaro di Savena (l'inchiesta Cipea, che vede indagati tra gli altri anche l'attuale vicepresidente della commissione urbanistica Aldo Noacco, già direttore dei lavori del cantiere Cipea di via Galletta, oltre ai personaggi citati nell'articolo ossia Giancarlo Muratori presidente del Consorzio Cipea e il maresciallo Cucinotta della Guardia di Finanza, già agli arresti domiciliari) e anche altre inchieste (Sant'Orsola, Del Bono e Civis). L'articolo comincia col caso Preziosa, vice questore aggiunto, dirigente del commissariato Santa Viola, già assessore in quota Alleanza Nazionale nella giunta Guazzaloca, ora arrestato per corruzione. Il passo che invece ci interessa e che riportiamo di seguito comincia citando Rossella Poggioli, la pm che si occupa di alcune scottanti inchieste riguardanti il sistema degli appalti e delle cooperative rosse tra cui appunto quella riguardante il caso Cipea:





Non c'è che dire, una immagine edificante della città di Bologna. E - udite udite - di San Lazzaro di Savena, che finisce addirittura sulle cronache nazionali di uno dei settimanali più venduti in Italia. Non c'è male signor sindaco Macciantelli, proprio una bella pubblicità.