giovedì 27 febbraio 2014

CONSULENZE FACILI, NUOVA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE CONTRO MACCIANTELLI

La senatrice Adele Gambaro, ex Movimento 5 Stelle e poi passata al Gruppo Misto dopo essere stata espulsa da Beppe Grillo, ha presentato una interrogazione parlamentare contro il sindaco di San Lazzaro di Savena Marco Macciantelli e la sua Giunta (di cui fa tuttora parte la neocandidata a sindaco del PD, Isabella Conti, assessore al Bilancio). La riportiamo di seguito. I fatti in essa riportati sono di particolare gravità. Buona lettura.

Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 168 del 16/01/2014


GAMBARO - Ai Ministri della giustizia e dell'interno - Premesso che:
in data 6 dicembre 2013 il giornale on line "Affari Italiani" pubblicava un articolo a firma del giornalista Antonio Amorosi dal titolo "Bologna: consulenze facili, sprechi, abusi e persecuzioni", secondo il quale sarebbe stato denunciato alla Corte dei conti dell'Emilia-Romagna un presunto caso di cattiva gestione dei fondi pubblici nel Comune di San Lazzaro di Savena evidenziando il ruolo del sindaco Marco Macciantelli;
nello specifico, un pubblico ufficiale avrebbe denunciato alla Magistratura contabile il caso di un incarico di consulenza regolamentato dalla determina del Comune di San Lazzaro n. 284 datata 8 aprile 2009 avente a oggetto testualmente un "incarico allo Studio legale Roberto D'Errico di Bologna per la formulazione di un parere sulle problematiche connesse alla realizzazione del progetto denominato Civis" relativo al trasporto pubblico a guida vincolata;
l'incarico, in materia di lavori pubblici, sarebbe stato conferito dal Comune allo studio del penalista avvocato Roberto D'Errico considerato che "il consulente individuato offre altissime ed acclarate qualità professionali e specialistiche in materia e che pertanto l'affidamento de quo può essere disposto tramite procedura di affidamento diretto" e per un compenso complessivo di 29.743,20 euro;
nella denuncia alla Corte dei conti, dalla quale scaturiva il procedimento n. V2012/00504/FI assegnata al procuratore Filippo Izzo, poteva chiaramente evincersi come la procedura seguita dal Comune avesse eluso gli obblighi di evidenza pubblica in rapporto ai relativi tetti di spesa previsti dalla vigente normativa;
l'incarico sarebbe stato infatti assegnato con procedura di affidamento diretto, senza cioè rispettare le procedure comparative previste dalla legge per i contratti di importo superiore a 20.000 euro, limite successivamente innalzato nel 2011 a 40.000, e con l'obbligo di mettere a confronto almeno un congruo numero di offerte;
inoltre, dalla lettura dell'articolo emergevano ulteriori elementi significativi giacché il penalista del foro di Bologna risulterebbe aver rivestito in passato ed anche attualmente il ruolo di difensore di fiducia dello stesso sindaco Macciantelli in più procedimenti penali che lo avevano interessato nelle vesti sia di indagato che di parte offesa;
ancora nella denuncia veniva rimarcato l'iter di un'ulteriore delibera comunale (n. 103 del 14 luglio 2011), denominata "Affidamento di una attività di consulenza legale per la tutela dell'immagine dell'Amministrazione comunale prelevamento dal fondo di riserva - con eseguibilità immediata" datata 8 agosto 2011 attraverso cui si disponeva il prelevamento di 6.240 euro dalle casse comunali allo scopo di incaricare e retribuire una consulenza legale utile al monitoraggio di siti internet e riviste locali critiche verso l'operato del sindaco Macciantelli. Non essendovi fondi disponibili a bilancio, utili a coprire l'intera spesa, l'amministrazione decideva di acquisire 3.000 euro dal "fondo di riserva", bacino economico destinato ad essere utilizzato esclusivamente nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie di bilancio, come recita il testo unico degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000 (art. 16);
il Comune di San Lazzaro di Savena conferiva un incarico peritale di discovery e semplice analisi di tali materiali di stampa ritenuti diffamatori al legale Mariano Rossetti, dopo che questi era risultato vincitore del bando di gara comunale cui aveva concorso ancora col citato avvocato Roberto D'Errico e con altro legale del foro bolognese;
l'esposto indirizzato alla Corte dei conti denuncerebbe, nel dettaglio, il presunto profilo strumentale dell'azione amministrativa asseritamente legata all'esigenza difensiva del sindaco coinvolto all'epoca della deliberazione comunale in alcuni procedimenti penali, uno dei quali per diffamazione e violenza privata in danno proprio del pubblico ufficiale estensore della denuncia indirizzata alla magistratura contabile e fatto oggetto, nel tempo, di gravi forme di astio e di reiterate ingerenze da parte del Macciantelli presso i questori di Bologna Merolla e Stingone, in un caso addirittura per il tramite del dirigente della Polizia postale, Geo Ceccaroli;
inoltre nel testo della denuncia si evidenzierebbe come l'attività peritale svolta dal legale Rossetti dalla mera analisi dei contenuti diffamatori si sarebbe liberamente evoluta nella formalizzazione di denunce per conto e in rappresentanza dell'ente, questa volta senza relativa delibera consiliare e in pieno contrasto con l'oggetto originario dell'incarico,
si chiede di sapere:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti rappresentati;
se sia a conoscenza degli sviluppi del procedimento n. V2012/00504/FI, attivato presso la Corte dei conti dell'Emilia-Romagna, atteso che nessuna informazione sullo stato del procedimento sarebbe stata comunicata al denunciante malgrado innumerevoli e disattese richieste e sebbene lo stesso denunciante avesse invano sollecitato di essere escusso al fine di fornire ulteriori elementi utili alle indagini;
se risulti che la denuncia sia stata comunicata alla Procura della Repubblica di Bologna apparendo evidenti i profili penali della stessa, come sia stata eventualmente contrassegnata e a quale magistrato assegnata;
se non ritenga di inaudita gravità l'utilizzo di consulenze per le finalità esposte ancorché del tutto prive di qualsivoglia urgenza atta a giustificare il prelevamento da un fondo di riserva nonché il conferimento di incarichi peritali al proprio avvocato di fiducia, con procedura di affidamento diretto e su materia di lavori pubblici;
se non voglia disporre ogni più ampia attività ispettiva nei confronti del Comune di San Lazzaro di Savena e presso la Corte dei conti regionale dell'Emilia-Romagna onde meglio approfondire i fatti e onde accertare i motivi reali del totale silenzio della magistratura contabile anche al fine di scongiurare l'incombente prescrizione su uno degli episodi denunciati, risalente all'anno 2009.
 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00735591&part=doc_dc-allegatob_ab-sezionetit_icrdrs-atto_401498&parse=no

Dal Resto del Carlino di oggi si apprende inoltre che il sindaco Macciantelli ha pensato bene di utilizzare più di 9.000 euro di danaro pubblico per confezionare un opuscolo nel quale dà conto dei suoi 10 anni di mandato. Ma pensiamo che la cittadinanza abbia capito che basta leggere questo blog per essere adeguatamente informati.

giovedì 13 febbraio 2014

PRIMARIE PD, OPPOSIZIONE (VERA O PRESUNTA) & DINTORNI

A San Lazzaro si assiste al teatrino delle primarie PD, con tre candidati, espressione della sinistra più o meno di apparato. 
Dopo il ritiro della candidatura dell'ex segretario comunale Landi, restano in pista quelle dell'attuale assessora alla "Qualità delle risorse": Bilancio, personale, patrimonio, politiche abitative, Isabella Conti (PD, candidatura trasversale di area renzian-cuperliana); dell'attuale Vicesindaco nonché assessore alla Qualità educativa e ambientale Giorgio Archetti (SEL); di Mauro Maggiorani, docente a contratto all'università di Bologna, già dirigente ANPI (Associazione Naz. Partigiani Italiani) e già responsabile dell'ufficio di gabinetto negli anni '90 a San Lazzaro. Maggiorani, appoggiato dall'ex assessore all'Urbanistica Renato Ballotta e dall'ex sindaco Bacchiocchi, ha assunto da ultimo sulla stampa toni molto critici verso le scelte compiute dall'attuale giunta Macciantelli (definita "un fallimento"), in particolare contro quella che da più parti è stata definita la "colata" di cemento votata e approvata dal suo partito, il PD, assieme a SEL e ai fuoriusciti dell'Italia dei Valori (in consiglio di questi siede Mirco Montebugnoli, ora gruppo misto e renziano convertito - come del resto renziano è anche, ora, il sindaco uscente Macciantelli). 
Ora, spiace dirlo, ma si assiste all'ennesimo triste teatrino di chi ha fatto scempio della città negli ultimi decenni. Di Archetti si è scritto molto e si conosce la sua totale corresponsabilità alle scelte adottate dall'attuale maggioranza, oltre ad ulteriori responsabilità per la gestione della mensa comunale, gestione criticata da molti genitori i quali hanno portato all'attenzione della stampa dei fatti gravissimi quali la presenza di vermi, polistirolo e plastica nel cibo dei bambini delle scuole dell'infanzia. Ancora, Archetti è finito sulla graticola per lo stato in cui versano varie scuole comunali, fatiscenti, con intonaco scrostato e con lavagne vecchie di 30-40 anni. Situazione talmente imbarazzante che alcuni genitori, stufi della totale inerzia del Comune, hanno deciso di provvedere da soli all'imbiancatura di alcune aule, dopo aver ricevuto alcuni barattoli per graziosa concessione del Comune stesso. I barattoli sarebbero stati però insufficienti, tanto che i genitori avrebbero provveduto ad acquistarne altri e di vernice migliore, di tasca propria. A queste e altre questioni il candidato vendoliano ha sempre risposto nel classico stile: minimizzare, ridimensionare, normalizzare. Per capire quanto sia gradito alla sua stessa base, basta vedere come molti tesserati e simpatizzanti di SEL abbiano deciso di appoggiare Maggiorani e non lui.
La giovane Conti è di bella presenza, una presenza che non si era mai notata prima della sua presa d'incarico dell'assessorato di cui è titolare (e anche dopo, tolta qualche foto carina sui giornali). Un candidato sicuramente più facile da gestire per il PD provinciale, rispetto al suo predecessore, un personaggio ingombrante e spesso al centro di polemiche pesanti e di scelte criticate perfino dal suo stesso partito. Non ci riferiamo solo alle scelte urbanistiche, già peraltro criticatissime in città, ma di tutta la gestione della viabilità, ormai diventata un autentico inferno a San Lazzaro; gli strascichi del Civis, da lui sempre così sponsorizzato e strenuamente difeso, e per il quale non ha esitato a ridurre alcune strade a veri e propri budelli che provocano gas di scarico senza sosta. A fronte di ciò, la trovata mediatica del divieto di fumo appare veramente ridicola. Per le tante vicende qui segnalate vi rimandiamo agli articoli che abbiamo scritto nel corso di questi ultimi anni. 
La Conti vuole amministrare la città nel solco dell'amministrazione del sindaco di cui lei stessa è assessore e verso il quale - non ci si poteva aspettare diversamente - non ha mai speso una parola che una di critica o di dissenso. Insomma, se si vuole avere un'amministrazione fotocopia degli ultimi dieci anni, certamente si può tranquillamente votare lei alle primarie.
Maggiorani è invece il classico caso del "compagno critico" (a scoppio ritardato). Ora dice che la giunta ha fallito, ma prima di oggi non risulta che abbia mai detto nulla di simile verso i suoi "colleghi" amministratori locali. Ha avuto dieci anni di tempo: un po' tardi. Certo, meglio tardi che mai, ma mentre alcuni (non tutti) all'opposizione, oppure onesti cittadini e pubblici ufficiali isolati denunciavano le malefatte di questa amministrazione (si veda ad esempio lo scandalo delle "case gialle", con lunghi strascichi giudiziari), non pervenivano da Maggiorani e dai suoi sostenitori parole di solidarietà di alcun tipo. Comodo quindi, starsene tranquilli e beati mentre chi amministra fa quello che vuole, e svegliarsi a pochi mesi dal voto dicendo che "questa giunta ha fallito". 
L'opposizione, composta dalla Lista Noi Cittadini, ha senz'altro denunciato alcune questioni importanti, prima fra tutti l'urbanistica. Alcuni attivisti di questa lista sono convinti che basti parlare di urbanistica e di consumo di suolo per essere buoni amministratori. E' un'ingenuità (come tale la vogliamo considerare) imperdonabile. Negli ultimi decenni le giunte sanlazzaresi hanno amministrato sulle più svariate questioni, e l'urbanistica è solo una di quelle. Ancora prima di essere riconfermato al secondo mandato, Macciantelli fu coinvolto in una durissima polemica coi Vigili Urbani, che gli boicottarono il carnevale nel febbraio 2009, di fatto sabotandolo. I VV.UU., e anche i dipendenti comunali, protestavano contro il taglio di circa 800.000 euro di indennità (di disagio, di lavoro notturno, in strada ecc.) che il sindaco aveva disposto. Il sindaco, d'accordo con la minoranza, chiese ed ottenne la secretazione di tutti gli atti della vicenda in commissione affari generali. All'epoca l'avv. Samuele Barillà, poi coordinatore comunale del PDL, chiese pubblicamente di desecretare gli atti, ricevendo un secco rifiuto da parte del sindaco. Di questo fatto, tolta l'eccezione di Samuele Barillà, sempre osteggiato da quella parte del suo ex partito molto accondiscendente verso la giunta, nessuno ha più parlato. E vi sono altre vicende che ormai in pochi ricordano, perché sappiamo che l'Italia è un Paese senza memoria.
Inoltre, è noto che tra i sostenitori della lista "civica" Noi Cittadini vi siano esponenti di vecchie giunte, quali l'ex assessore all'ambiente di Bacchiocchi, Piras. E' con Bacchiocchi che, sia pur con meno virulenza rispetto a Macciantelli, si diede il via al consumo di suolo e alle costruzioni su numerosi lotti prima dichiarati agricoli.
Dell'opposizione "accondiscendente" abbiamo già detto e scritto molte volte. Nulla di nuovo all'orizzonte, anche se tuttora non è dato sapere chi sarà il candidato sindaco del centro destra. La cosa non ci preoccupa più di tanto, e soprattutto non preoccupa minimamente il PD, forte di consensi bulgari nonostante la clamorosa emorragia di voti e di consensi dovuta a Macciantelli (solo 2000 voti persi dal primo al secondo mandato, e un malcontento diffusissimo in città per le tante scelte sbagliate): dopo circa vent'anni di opposizione solo formale condotta da chi a tutt'oggi siede sui banchi del PDL-Forza Italia, anche un ottimo candidato farebbe una fatica sovrumana a vincere. Se anche non sarà Maurizzi il candidato sindaco, dubitiamo che non si candidi per il consiglio comunale, nonostante l'opposizione inesistente da lui condotta e le tante assenze e astensioni strategiche su importanti votazioni della maggioranza (il PSC, tanto per dirne una). Un minimo sussulto pare che i vertici regionali lo abbiano conservato con riguardo alla questione Noacco, rinviato a giudizio per illeciti urbanistici e ancora oggi vicepresidente della commissione urbanistica (senza che né il suo partito, né il PD, né la giunta abbiano qualcosa da dire): un personaggio così, più che avvicinare elettori, li allontana, tolta la sua cerchia clientelare personale. Nonostante la resistenza di un giovane consigliere regionale per mantenerlo in lista, pare che ormai sia stato escluso e sia in cerca di altri approdi (ma voci di corridoio dicono che anche il Nuovo Centrodestra, al quale si sarebbe rivolto, lo abbia messo alla porta).

Resta l'incognita grillini: tra poco si saprà se si vogliono mischiare con la lista Noi Cittadini. 
Ultima citazione la riserviamo a Enrico Di Oto, consigliere comunale eletto col PDL e poi fuoriuscitone. Il personaggio in questione, credendosi al centro della politica sanlazzarese, un giorno si è svegliato e ha ideato una "lista" dal nome Tu per San Lazzaro. Questo Tu non è ben chiaro chi debba essere, ma una cosa è certa: la fame di poltrone ha già contagiato il "giovane" consigliere. Egli infatti, nella sua pagina facebook, di recente ha scritto: "Non siamo qui per piantare una bandierina ma per FARE qualcosa. Perciò, non credo ci si debba scandalizzare nell' ipotizzare un assessore assegnato alla minoranza che mostri possibilità di dialogo!" Insomma, avete capito? Il ragazzo dà per scontato non solo che sarà eletto, ma che sarà in una posizione tale da potersi offrire al vincitore per chiedere ed ottenere un assessorato. O forse, crede che non avrà nemmeno bisogno di essere eletto consigliere per ottenere un assessorato. Personaggi come questi, che vanno in giro in cerca di una poltrona, San Lazzaro ne ha conosciuti abbastanza. Un consiglio non richiesto: il mestiere dei poltronari lo lasci fare a chi sta all'opposizione da più tempo e - in questo - ha certamente più stile.