lunedì 19 dicembre 2016

ARCHIVIATA LA COLATA, COSA RESTA DI TUTTO CIO' ?

E' dei giorni scorsi la notizia della richiesta dell'archiviazione da parte della Procura della Repubblica di Bologna, delle imputazioni a carico dei soggetti che avevano riempito i fascicoli della c.d. "colata" ossia il maxiprogetto edilizio di Idice, fermato dal sindaco Conti ormai due anni orsono. I giornali ne hanno parlato meno, ma era stata aperta anche un'inchiesta bis che coinvolgeva diversi esponenti delle passate amministrazioni, tra cui l'ex sindaco Macciantelli e il suo ex assessore all'urbanistica Schippa. Anche di quell'inchiesta pare sia stata chiesta l'archiviazione, per via della imminente prescrizione (i fatti erano risalenti al periodo 2007-2012).
Isabella Conti ha reagito stizzita alla notizia, con frasi anche particolarmente dure del tipo "si devono vergognare" (gli indagati), "noi siamo il bene " (contrapposti agli indagati che evidentemente, par di capire, fossero il male) . 
E' la reazione di chi era invece convinto che l'inchiesta , o le inchieste, sarebbero dovute andare avanti, nell'interesse pubblico e della giustizia. La reazione di chi, molto probabilmente, non aveva capito, o voluto capire, qual era la posta in gioco. 
Non staremo qui a ripercorrere per filo e per segno tutta la (o le) vicenda/e. Faremo solo alcune riflessioni .
Isabella Conti ha seduto per 10 anni sullo scranno di consigliere comunale e per un anno e mezzo è stata anche assessore al bilancio: non si era mai accorta prima di tutto il groviglio di interessi, peraltro descritto dagli stessi magistrati nella richiesta di archiviazione? Presentare un esposto concentrato su presunte minacce non è stata forse la cosa più saggia: l'inchiesta era stata costruita attorno alla fattispecie di reato molto discutibile della "minaccia a corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato". Le minacce, scrivono i PM, non ci sono state, ed è plausibile che sia andata così. Era infatti ben altro il "succo". Parte di questo "succo" emerge proprio dalle stesse parole dei pm, che parlano di condotte "pressorie" tese a soddisfare interessi privati a scapito di quelli pubblici, che però non costituivano un reato perché non organizzate.
Strano che il clima descritto dai PM sia stato sempre ignorato dalla Conti nei tanti anni in cui ella ha seduto sui banchi da consigliere comunale.
L'inchiesta aveva un antecedente, di cui i PM hanno mostrato di non tener conto, probabilmente perché formulato malamente e col solo scopo di procurarsi visibilità politica: stiamo parlando dell'esposto presentato da Massimo Bertuzzi della lista civica Noi Cittadini sulla compravendita dei terreni che da agricoli sono poi divenuti edificabili. Tutto ciò è stato spazzato via dalla Procura.
Restava una possibilità, di far luce su tante vicende legate all'urbanistica locale, da anni oggetto di inchieste giudiziarie che, anche se concluse con l'archiviazione, hanno portato a sentenze in cui un GIP (nel 2006) riconobbe la piena esistenza di abusi, nella vicenda delle "case gialle" (di cui si parla ampiamente nel libro di Antonio Amorosi Coop Connection ).
Questa possibilità era quella di una commissione d'inchiesta comunale, strumento previsto da tutti i regolamenti comunali, che facesse luce da un punto di vista amministrativo e politico su tante torbide vicende (Case gialle ,Cipea , Villa Cicogna , Ca' Ricchi etc .) che hanno caratterizzato il nsotro territorio. 
La commissione d'inchiesta era stata chiesta da Forza Italia con una mozione ufficiale nel febbraio 2015 . Basta cercare nel sito del Comune e si ascolterà il surreale dibattito che ha visto il voto contrario , con parole vergognose , sia dell'intero gruppo PD ( Sindaca compresa ) e anche di Noi Cittadini. L'intervento di Bertuzzi e' stato, se si vuole, ancora peggio di quello del PD: egli, che ben conosce tante di quelle vicende, ha avuto il coraggio di derubricare le vicende delle "case gialle", che tanta sofferenza e ingiustizia hanno causato verso famiglie e onesti pubblici ufficiali, a "abusi edilizi" (sic) . La Commissione d'inchiesta fu così bocciata. Sarebbe stato l'occasione per fare luce su tante cose e per tenere distinti il piano amministrativo da quello penale, ora che i pubblici ministeri hanno chiesto l'archiviazione di tutte le indagini. Invece ora si chiude tutto con un triste sipario, che tra le altre cose - ma non ne saremmo così dispiaciuti - potrebbe rappresentare la pietra tombale anche per la carriera politica della stessa sindaca. Forse sarebbe il caso che l'Avv. Conti chiedesse scusa ai cittadini per le tante vicende del passato su cui ella non ha voluto metter mano, e anche per aver gestito una vicenda così delicata come la "colata" nel modo che si è visto.
Un'ultima cosa sulle dichiarazioni del sig. Bertuzzi, che nel frattempo si è guadagnato la poltrona da assessore, cui mirava da ormai una ventina d'anni e che lo ha visto cavalcare ogni onda per poi fare il salto della quaglia al momento opportuno. Egli sulla sua pagina facebook a proposito della richiesta di archiviazione scrive: 

che si vada o meno verso l'archiviazione poco importa, il problema non è se ci siano state condotte penalmente perseguibili ma se queste condotte possono o meno essere considerate opportune, se queste condotte possono essere considerate normali azioni di lobbing, se queste condotte possono essere accettate dalla politica:
Il problema è capire se i partiti sono in grado di tornare a riappropriarsi del ruolo di proporre politiche finalizzate alla gestione della cosa pubblica e al miglioramento del bene comune e non di quello della propria parte.
 Vorremmo che il neo assessore ai Rifiuti ci rispondesse : perché, se è importante vigilare sulle condotte della politica anche quando non costituiscono reato, Lei si è opposto alla commissione d'inchiesta sull'urbanistica degli ultimi anni?
Ieri l'on. Giachetti all'assemblea PD parlava, a proposito di alcuni suoi colleghi , di " facce come il c...o " . Ecco, probabilmente Giachetti avrebbe usato la stessa espressione anche in questo frangente.

giovedì 10 novembre 2016

COOP CONNECTION E IL CASO SAN LAZZARO. LA BEFFA DEL LAZZARINO D'ORO ALLA CONTI

Il libro di Antonio Amorosi "Coop Connection", per settimane ai vertici delle classifiche dei libri più venduti, oltre a mostrare uno spaccato inquietante del mondo cooperativo come forse molti di noi non se l'erano mai immaginato, dedica un intero capitolo alla nostra città. Sono vicende che in questo blog abbiamo raccontato molto nello specifico e già da diversi anni, e anche per questo siamo stati oggetto di pubbliche fatwe e di tentativi grossolani di censura da parte di ex amministratori locali ora caduti in disgrazia e che ora risultano indagati nell'ambito delle inchieste scaturite dalla revoca del POC di Idice (la "colata"). Il tempo tuttavia, in alcuni casi, è galantuomo. Quei politicanti (di vari schieramenti peraltro: per molto tempo in questa città si è registrato un imbarazzante connubio tra maggioranza e opposizione sui temi dell'urbanistica, tanto che al PD non era sgradita la presenza come vicepresidente della commissione urbanistica un architetto, già consigliere comunale presunto oppositore, poi risultato a sua volta indagato in altra pesante vicenda, quella degli alloggi di via Galletta appaltati al consorzio Cipea e di cui pure abbiamo a lungo parlato) sono ora caduti nel dimenticatoio, se non della giustizia, sicuramente della popolazione. 
Ma il libro di Amorosi e in particolare il capitolo su San Lazzaro aiutano a rinfrescare la memoria e per questo invitiamo tutti i nostri lettori, a prescindere dalle loro idee politiche, a farsi un'idea migliore di quello che per anni è stato l'intreccio che ha coinvolto poteri pubblici e privati di vario tipo, interessi, legami nascosti e palesi nella nostra città. Il quadro che viene tratteggiato dell'attuale sindaca, Isabella Conti, non è dei migliori. Ciascuno si faccia la propria idea, ma i fatti sono come macigni. E come macigni sono caduti sulla vita di un poliziotto integerrimo che ha catturato boss della criminalità organizzata nel nostro territorio, ma che ha avuto la propria esistenza e quella dei propri familiari rovinata e avvelenata dagli intrecci che vengono ben descritti nel libro di Amorosi. Poco tempo fa il comitato cittadino responsabile dell'assegnazione del Lazzarino d'oro, pur a fronte di una richiesta ufficiale proveniente da Forza Italia di assegnarlo al poliziotto in questione, ha preferito assegnarlo a Isabella Conti. Che dire...il Comune ha deciso di premiare se stesso. Giudicate voi. Buona lettura.

giovedì 31 marzo 2016

LA MORTE DI ARNALDO VANNELLI

La scorsa notte si è spento Arnaldo Vannelli. E' stato consigliere comunale di una lista civica a San Lazzaro, che aveva per nome "La città che vorremmo". Fu anche promotore del Comitato Ambiente San Lazzaro per l'apertura di un pronto soccorso al Bellaria. Battaglie spesso inascoltate. Si distinse sempre dai trasformismi che hanno caratterizzato la politica locale e che non hanno risparmiato nemmeno i "civici" dell'ultima ora. Vannelli civico lo è sempre stato. A lui, che già abbiamo avuto occasione di ricordare in questo articolo di appena due anni fa, vogliamo dedicare anche un altro articolo tratto dall'archivio di Repubblica, in cui Vannelli spiegava i problemi di via Caselle http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/02/14/via-caselle-senza-pace-la-giunta-ha.html
Seguiranno, ne siamo certi, le lacrime di coccodrillo di tutti, a partire dal Sindaco, passando per il PD che lo ha sempre osteggiato, fino ai "civici" nostrani, ormai dichiaratisi ufficialmente "stampella" della maggioranza. Siccome certe ostentazioni di ipocrisia non ci sono mai piaciute, preferiamo tacere ed esprimere le nostre più sincere condoglianze alla famiglia.