Avevamo raccontato delle inquietanti condizioni di edifici edificati su aree inquinate e prive di abitabilità nel Comune di san Lazzaro di Savena. Ne avevamo fornita tempestiva notizia .E ci eravamo stupiti della "completezza" di informazioni riportate dall'Informazione di Bologna a riguardo. Informazioni che non comprendevano i dati del COSTRUTTORE coinvolto nello scottante affaire.
Ebbene, un altro lembo di verità emerge dal Carlino odierno in un contesto pubblico dove la ricostruzione di eventi gravissimi viene riportata in tasselli da mosaico... forse per non scalfire l'immagine di "manovratori" e potentati economici.
Ebbene: mentre l'Informazione riporta il fatto sottolineando l'assenza di abitabilità delle case e la sussistenza di un problema ambientale peraltro rimandando ad asserite procedure di controllo promesse dal SINDACO in collaborazione di ARPA e ASL, il Carlino disvela il nesso causale tra i due eventi.
L'abitabilità manca da oltre DUE ANNI ed è conseguente proprio ai controlli di ARPA.
ARPA avrebbe, e da tempo, rilevato l'inquinamento dei terreni sancendo l'inagibilità degli edifici, comunque liberamente occupati.
E' chiaramente uno scandalo che i cittadini sono chiamati a ricomporre da investigatori attraverso le curiose rappresentazioni della Stampa e che comunque esibisce connotazioni drammatiche circa la sua reale dimensione.
Lo ribadiamo: i controlli "futuribili" cui fa riferimento il SINDACO nelle dichiarazioni riportate da l'Informazione vengono invece dal Resto del Carlino odierno indicati come già eseguiti da ARPA.
L'Agenzia Regionale confermerebbe nei propri rilievi , senza mezzi termini l'inquinamento dei terreni su cui si edificarono le case.
Case in edilizia convenzionata , case su cui si omette ogni riferimento a committenti e costruttori, case su cui esistono dati preoccupanti taciuti alla comunità.
Case su cui ancora drammaticamente non si intende effettuare alcuna indagine giudiziaria.
La notizia , perché è questa la notizia, finisce in un rigo di un prolisso articolo del Resto del Carlino dove il Sindaco si dichiara "GARANTE".
Le famiglie secondo il Carlino sono 70, un numero spropositato, mentre L'Informazione mitiga il dato: sarebbero "solo" 50.
Lo scandalo resta uno però. Uno solo.
sabato 31 ottobre 2009
L'ARPA aveva segnalato i terreni inquinati in via Ca' Ricchi già DUE ANNI FA.
giovedì 29 ottobre 2009
Azzonamenti urbanistici in via Ca' Ricchi e Speranza: terreni inquinati e senza abitabilità?
Oggi 29 ottobre 2009 riportiamo quanto scrive L’Informazione in un articolo a firma di Giancarlo Fabbri:
I nuovi alloggi di via Speranza costruiti sull’area non bonificata dell’ex depuratore
Case su terreni inquinati
Le 50 famiglie residenti in causa con il costruttore
All’assemblea di ieri sera con Sindaco e Assessori sono saltati fuori molti problemi di cui uno grave, per le persone che vivono nella zona: la realizzazione di residenze su un terreno impregnato di inquinanti e idrocarburi. Per le oltre 50 famiglie che ci abitano «da un anno, ma senza abitabilità, la bonifica doveva essere fatta prima di costruire i palazzi; non dopo. Una questione che ci vede in causa col costruttore». Sull’argomento il sindaco, Marco Macciantelli, ha espresso l’intenzione «di verificare tutti i passaggi procedurali, tecnici e normativi per fare chiarezza su un problema che giustamente preoccupa gli abitanti della zona». Una questione più grave del fastidio degli sgradevoli olezzi del vicino ex depuratore e del retrostante collettore fognario. Col vicesindaco Giorgio Archetti, con delega al l’ambiente e ai lavori pubblici, che chiederà ad Arpa e Ausl una verifica del suolo per accertarne lo stato della bonifica e trovare soluzioni al problema. In tema inquinamento è stata poi sollevata la preoccupazione per i tetti, forse con eternit, dei capannoni del comparto costruiti oltre quarant’anni fa.
Poche brevi riflessioni a margine: in base a quanto riportato nell’articolo di stampa
1) 50 famiglie abitano in appartamenti senza abitabilità;
2) le case sono state costruite su terreni inquinati: chi ha reso quei terreni edificabili?
3) ci sono – “forse” – tetti dei capannoni con eternit; il Comune e la maggioranza targata PD+Idv ha pochi giorni fa bocciato la mozione del consigliere Di Oto (PdL) che chiedeva di monitorare tutte le zone a rischio amianto, dicendo che era tutto a posto e che il Comune ci stava pensando già. L’articolo parla di tetti di capannoni “costruiti oltre 40 anni fa”. Il Comune allora ha tutto sotto controllo?
Sicuri che il Primo Cittadino sarà altrettanto solerte a dare risposte ai cittadini, così come lo è nel dire che è sempre tutto a posto, ci lasciamo con questi pressanti interrogativi. Pressanti per la salute dei cittadini che, come forse il Comune sa, non è di destra o di sinistra. È di tutti.
mercoledì 28 ottobre 2009
Patti di stabilità e soldi buttati al vento
A San Lazzaro di Savena finalmente individuato l'assassino “degli investimenti pubblici”: Il Patto di Stabilità. Da L'informazione del 28.10.09 "C'è infatti il paradosso - ha spiegato il sindaco - di avere in cassa 30 milioni di euro, soldi vostri, ma di non poter spendere più di 3 milioni all’anno per gli investimenti .E questo ci costringe a una programmazione molto stretta delle priorità".
In sostanza , il supplizio di Tantalo applicato alla Pubblica Amministrazione.
A questo punto una domanda sorge spontanea: se, come contesta la Procura Regionale della Corte dei Conti, davvero sono stati pagati tra i 200 e i 300mila euro per spese legali di una ex sindaco e un ex assessore coinvolti in procedimenti penali, con soldi nostri, non sarà che il Patto di Stabilità non c’azzecca per niente? Ma proprio per niente? Giriamo la domanda al signor Sindaco, sicuri che troveremo adeguata disponibilità a chiarire tutti gli aspetti – anche quelli più oscuri e poco esemplari per un’Amministrazione sedicente “virtuosa” – di questa incresciosa vicenda.
martedì 27 ottobre 2009
10 domande al Sindaco di San Lazzaro
2) E' al corrente che alcune Convenzioni Urbanistiche tra il Suo Comune e alcuni costruttori si reggono su Contratti di appalto maggiorati e contabilmente inesistenti ma che hanno determinato e "gonfiato"il costo al mq di case popolari ? Perchè non procede all'annullamento?
3) E' al corrente che la Procura della Repubblica ha sancito che le concessioni edilizie e le successive sanatorie rilasciate dal Suo Comune a soggetti attuatori di alcuni azzonamenti sono illegittime?
4) E' al corrente che il Comune da Ella amministrato abbia rilasciato indebitamente attestati di possesso di requisiti per ottenimento di fondi pubblici a persone prive di titolarità?
5) E' al corrente che un funzionario del Suo Comune abbia modificato autonomamente una Convenzione urbanistica autorizzando l'edificazione di superfici accessorie aggiuntive non previste e senza passare dal vaglio della Giunta? E' al corrente che quelle superfici abbiano costituito un business e che abbiano inciso sugli indici edificatori di un Piano particolareggiato vincolati da due Convenzioni? E' al corrente che non applicando le penali contrattuali per inadempienza ai disposti delle Convenzioni sta arrecando un danno erariale al Comune?
6) E' al corrente che la Polizia Municipale abbia definito in Verbali e sopralluoghi di legge col termine "intravisto" un evidente abuso edilizio nell'immobile di un Dirigente di una Coop edilizia e cosi' inducendo ad archiviazione un procedimento penale? E' al corrente che "non si siano avveduti " del cambio macroscopico delle volumetrie di quei locali con aumenti fino a 60 cm di altezza , attestando invece la rispondenza ai progetti?
7) E' al corrente che un intero quartiere sorto nel 2000 sia stato condonato per abusi presenti in piu' edifici nel 2004?
8) E' al corrente che il Suo Comune abbia percepito indebitamente oneri per permessi edilizi che non si potevano rilasciare?
9) E' al corrente che l'Assessore Ballotta firmò con più soggetti attuatori una impegnativa di programma con cui si impegnava alla piu' ferrea vigilanza sulle edificazioni sovvenzionate da fondi pubblici?
10) E' al corrente che i suoi uffici ricevevano, studiavano e successivamente inviavano ad Uffici Giudiziari le denunce dei cittadini contro Amministratori del Suo Comune e che sulle ricevute di ritorno delle spedizioni apponevano in bella vista il nome del cittadino che aveva effetuato quelle denunce?
lunedì 26 ottobre 2009
Un grazie a tutti gli amici che ci leggono e ci sostengono
domenica 25 ottobre 2009
Le 12 fatiche di un Consigliere Comunale: il caso amianto e le sue vergogne amministrative.
Un cittadino sanlazzarese ci ha inviato questa riflessione che lascia il sapore dell’amaro in bocca, e riteniamo di doverla pubblicare senza censure di alcun genere, perché a differenza di chi grida al bavaglio nella stampa e va a Roma a manifestare, e poi appena può imbavaglia i suoi oppositori, noi crediamo nella libertà di stampa e come abbiamo già scritto qualche tempo fa, siamo convinti che a San Lazzaro non esista più da molto tempo, in quanto tutti i mezzi di informazione, tv locali comprese, sono ormai unite nel comporre un imbarazzante e patetico megafono a favore del Sindaco in carica. La parola ai cittadini dunque, anche se forse a certi manovratori dà fastidio che si facciano parlare i cittadini senza filtri e/o censure:
Esaminiamo insieme le fasi delle attività comunale sul controverso caso dell'amianto in via Caselle attraverso l'esame delle attività effettuate dal Consigliere DI OTO. I fatti maturano tra il 4 e il 5 di luglio u.s. quando la Stampa cittadina dalle colonne di "Repubblica" da notizia del caso dell'autolavaggio di Via Caselle.
Lo ricordiamo: Autolavaggio dismesso da oltre 15 mesi , carico di contenuti e paratie di eternit in avanzato stato di decomposizione e a rischio rilascio fibre situato a poche decine di metri da edifici , mediateca , fermate di autobus , transiti pedonali , piste ciclabili. Autolavaggio sulle cui condizioni , vengono negli anni presentate interrogazioni da un consigliere comunale, l'amico Giampiero Bagni, riportate dalle colonne del Resto del Carlino. Denunce pubbliche ignorate dall'Ente.
Si giunge dunque al 5 luglio c.a. E' un sabato pomeriggio, quando la Ditta Scavitalia con un volantino affisso su di un portone di un edificio prossimo all'autolavaggio in questione ,annuncia ai residenti la presenza di polveri di amianto nel sito interessato e l'invito a "barricarsi " negli immobili a scopo precauzionale onde evitare le conseguenze derivanti dalla diffusione di polveri di amianto durante lo smantellamento delle strutture.
I lavori previsti avverranno il lunedì seguente a partire dalle ore 8.00 fino al mercoledì successivo.
Dal sabato pomeriggio al lunedì sono ben poche le possibilità di ottenere chiarimenti da parte dei residenti.
Ma quali sono i motivi che spingono a tali frettolose attività? L'edificazione di un fabbricato in luogo del precedente autolavaggio. Ecco che le modalità utilizzate da Scavitalia , la condotta dell'Ente pubblico che ignora le vecchie segnalazioni per anni e non ritiene di fornire adeguata informazione ai residenti fanno scoppiare un caso di salute pubblica che il Comune bolla come una forma di Procurato Allarme. A seguire , stante la gravità del fatto , integralmente sminuita dal primo cittadino, il Consigliere DI OTO presenterà una mozione volta al monitoraggio dei siti contenenti materie a rischio rilascio amianto e contestualmente promuove una campagna di sensibilizzazione.
La mozione viene respinta dall’intera maggioranza (PD+Idv*Sinistra per San Lazzaro) e al Consigliere non resta che richiedere i carteggi relativi alle operazioni sopra descritte.
Leggiamo quindi la nota del Consigliere:
"A mia pronta interrogazione estiva per chiarire le modalità di bonifica della copertura in cemento-amianto dell'ex autolavaggio di via Caselle 3, il Sindaco risponde altrettanto prontamente rassicurandomi sulla bontà del lavoro svolto, affermando che non c'è alcun problema ma solo un procurato allarme ingiustificato e rimandandomi (per mi cortesia) agli uffici competenti per il materiale"
NOSTRO COMMENTO:
A) Il Consigliere si attiva , come da mandato ,e , il Sindaco gli rappresenta che il problema e' frutto di allarmismo e procurato allarme.
Contestualmente il Primo cittadino si interessa presso l'estensore dell'articolo di Stampa onde conoscere il nominativo dei residenti autori della segnalazione pubblica.
Contestualmente intuita la presenza di un pubblico ufficiale tra quegli stessi residenti , col quale sono in corso numerosi contenziosi legali , interviene sul Questore di Bologna per censurare lo stesso pubblico ufficiale cui attribuisce la genesi del " caso".
"Nel turbinio di una delle dodici fatiche di Asterix (farsi dare il lasciapassare A-38, per spiegarci) infilo nel "trip" della richiesta di visione di atti (fatta) al comune stesso ed all'ASL per avere il piano di lavoro per la bonifica dell'amianto, le risultanze delle campionature sullo stato dell'eternit ecc.
Di persona sono andato a visionare i documenti in comune: progetti.....e neanche l'ombra dei dati sopracitati".
NOSTRO COMMENTO :
B) Il consigliere si attiva , richiede documenti ma in Comune non vi e' traccia dei dati utili a comprendere i fatti , secondo prassi consolidata .Si vede quindi costretto a richiedere la documentazione all'ASL.
"A quel punto ho inviato richiesta all'AUSL:
Lo scorso Consiglio mi perviene una busta aperta e ri-chiusa con il nastro adesivo con dentro:
1) Parere relativo al piano di lavoro
2) Relazione inviata al sindaco
3)Sopralluogo
Corro a vedere il foglio relativo al punto 3 e cosa leggo:
"..."ATTUALMENTE NEL SITO IN PAROLA (Via caselle 3) INSISTE UN NUOVO CANTIERE EDILE IN AVANZATA FASE DI REALIZZAZIONE E, OVE SORGEVA LA "CASUPOLA" OGGETTO DI INTERVENTO DI BONIFICA, ERA PRESENTE UNO SCAVO PROFONDO POCO PIù DI 2 METRI"....... ERANO STATI QUINDI RIMOSSI DIVERSI M3 DI TERRENO E NON SI RILEVAVA LA PRESENZA DI FRAMMENTI DI CEMENTO AMIANTO NELL'AREA DEL CANTIERE."
NOSTRO COMMENTO:
C) L'ASL gli fa pervenire alcuni documenti con modalità discutibili ed ecco cosa si scopre : L'Asl ha effettuato un sopralluogo nel cantiere incriminato a ben 15 giorni dalla denuncia della cittadinanza : riscontra semplicemente la presenza di scavi di un cantiere edile in avanzato stato e l'assenza di ogni qualsivoglia presenza di residui di amianto. In altre parole : Tutto e' sparito , il problema non esiste e cio' che il Sindaco sostiene trova ufficiale e CASUALE conferma nelle risultanze dell'ASL.
"e mi si rimanda alla ditta SCAVITALIA per il piano di lavoro ed i dati di campionamento.
Che dire, l'utilità del sopralluogo è pari a quella che avrebbe un esame per la prevenzione delle malattie ad un morto..."
NOSTRO COMMENTO:
D) I documenti mancanti , quelli richiesti, DI OTO , li potrà trovare presso una Ditta Privata , l'ASL non li possiede , non ne sa nulla .Questo il sistema , a voi la valutazione.
F.N.
mercoledì 21 ottobre 2009
Via Cà Ricchi e i signori delle mosche
Riceviamo da un amico e volentieri pubblichiamo, con una piccola notazione: i signori delle mosche ci ricordano un film di una ventina d’anni fa, intitolato proprio così, ma al singolare. La differenza con l’articolo che segue è che nel film il signore delle mosche è il Demonio…
Via Ca ricchi e' un'arteria comunale attigua ad una vasta area dismessa adibita per anni a depuratore .
Cio' che un tempo era un depuratore e' oggi una struttura marcescente e in stato di assoluto abbandono caratterizzata dalla presenza di alcune vasche di raccolta i cui miasmi si avvertono sin nelle case dei malcapitati residenti .
L'odore acre e irrespirabile dei condotti fognari, la presenza di zanzare e insetti di vario genere rendono lo scenario paragonabile ad una malabolgia dantesca.
Ad aggravare il quadro , la presenza di un deposito a cielo aperto di cassonetti dell'immondizia dismessi e posizionati alla rinfusa : spazzatura nella spazzatura .
I bambini non giocano nei cortili delle loro case . Non se ne vede nessuno ,comprensibilmente, neanche per strada .
Parrebbe qualcosa di piu' di una limitazione se ci si trovasse in un paese a conduzione civile e attenta .
Negli anni ,via Ca ricchi diventa il cuore di una vasta espansione edilizia che produce decine e decine di edifici .
Gli acquirenti di quelle abitazioni superano l'iniziale scetticismo derivante dalla confinante presenza dell'ex depuratore convinti dai costruttori : quell'area diventerà un parco lussureggiante , una sorta di paese dei balocchi .
Passano gli anni e via Ca ricchi diventa invece oggetto di un lungo e misterioso contenzioso tra Comune , cittadini e Hera , società quest'ultima che ha in carico la gestione e la proprietà del depuratore.
Nel mezzo di questo strano baillamme , un balletto di promesse comunali , la disperazione dei cittadini e le rassicuranti posizioni dell'assessore all'ambiente , del Sindaco e dei tecnici comunali.
Il problema permane , si attenua durante l'inverno , rifiorisce a ogni primavera e trionfa durante l'estate quando le mosche la fanno da padrone .
Perchè i signori delle mosche sono in via Ca ricchi : sono i suoi abitanti .
Un anziano residente impreca e si chiede dove sia l'ASL ,chi mai abbia eseguito controlli sull'aria , sulle falde acquifere , dove sia la reale tutela della salute pubblica .Dove sia finito il parco promesso . Chi abbia autorizzato quelle costruzioni all'interno di un' area dove la parola "inquinata " puo' solo sussurrarsi .Piano , pianissimo.Per non disturbare chi ci amministra dal suo delicato incantesimo , fatto di fate , gnomi , inaugurazioni , e... la puzza di merda di Via Ca ricchi.
giovedì 15 ottobre 2009
L'ultima delibera consiliare con cui si pagavano le spese legali all'ex sindaco Parisi
È disponibile in rete all'indirizzo www.comune.sanlazzaro.bo.it/binary/comune_san_lazzaro/delibere/DELC00000412006-1.doc
e la pubblichiamo qua di seguito:
COMUNE DI S. LAZZARO DI SAVENA
Provincia di Bologna
VERBALE DI DELIBERAZIONE DEL CONSIGLIO COMUNALE
ATTO N. 41 del 27.06.2006 COPIA
OGGETTO: RICONOSCIMENTO DEBITO AI SENSI DELL'ART. 194 DEL T.U. 267/00 PER RIFUSIONE SPESE LEGALI, CAUSA AGRIPOLIS A EX AMMINISTRATORE DEL COMUNE DI SAN LAZZARO.
Il giorno 27 del mese 06 dell'anno 2006 alle ore 18:00 nella Casa Municipale, previa l'osservanza di tutte le formalità prescritte dalla vigente legge comunale e provinciale, sono stati convocati in seduta Ordinaria i componenti del Consiglio Comunale.
Alla trattazione del punto risultano presenti 16 consiglieri:
BALLOTTA ROBERTA P
BERNARDI BARBARA A
LUNGARELLA RAFFAELE P
CONTI ISABELLA P
FUSAI CORRADO P
MELOTTI PATRIZIA P
MINARELLI VALERIO P
SANGIORGI ELISA P
SCHIAVINA CLAUDIO P
DI SALVO ANTONIETTA P
MENGOLI GIULIANO P
CAVALLARO MICHELE P
OTTAVI MAURO A
D'ALESSANDRO ANDREA P
GOVONI LUCA A
MAURIZZI OMER P
NOACCO ALDO P
BAGNI GIAMPIERO P
VANNELLI ARNALDO A
MACCIANTELLI MARCO P
RAISI VIVIANA GIUSEPPINA A
Sono presenti gli Assessori Calzolari Guido , Baldacci Maria Cristina , Archetti Giorgio
Assiste il SEGRETARIO GENERALE dr.ssaDRAGO SANTA che provvede alla redazione del presente verbale.
Il presidente, SANGIORGI ELISA riconosciuta legale l'adunanza nomina quali scrutatori FUSAI CORRADO , MAURIZZI OMER , MINARELLI VALERIO e invita il Consiglio Comunale a prendere in esame l'oggetto sopra indicato.
IL CONSIGLIO COMUNALE
Vista la proposta di deliberazione corredata dei pareri previsti dall'art. 49 del D.Lgs. n. 267 del 18 agosto 2000 espressi come segue:
In ordine alla regolarità tecnica è stato espresso parere: FAVOREVOLE
21/02/2006 Il Responsabile del Servizio
DELLI GIULIETTA
In ordine alla regolarità contabile è stato espresso parere FAVOREVOLE
Addì 08/06/2006 IL Responsabile del Servizio
BARBIERI ANNA
Premesso:
- che a seguito della sentenza della corte d' Appello di Bologna del 26 ottobre 2000, causa penale Agripolis, restava pendente il giudizio a carico di alcuni degli amministratori coinvolti, rappresentanti degli Enti costituenti il consorzio, e fra questi un ex amministratore del Comune di San Lazzaro, rispetto al quale la sentenza disponeva - punto 7) del dispositivo - il rinvio a giudizio in relazione all'addebito del capo di imputazione "b)".
- che anche quest'ultimo giudizio ha trovato conclusione con la sentenza predibattimentale del Tribunale penale di Bologna emessa in data 27/07/2004 la quale assolve per derubricazione del reato l'ex amministratore coinvolto;
Vista la richiesta di rimborso delle spese legali presentate a questa Amministrazione da parte dell'ex amministratore citato unitamente alla nota del proprio legale avv. Franco Oliva pervenuto in data 22/12/2005 per l'importo di € 37.093,32 comprensivo di spese generali, IVA e CPA;
Evidenziato che l'assunzione del patrocinio legale a carico dell'Ente nelle fattispecie di responsabilità penale degli Amministratori per fatti o atti compiuti durante il loro mandato, trova riscontro e fondamento nelle pronunce del Consiglio di Stato e della Corte dei Conti (in tal senso: CdS sez. V, 20 maggio 1994 n.498; CdS sez. V, 14 aprile 2000 n.2242; CdC Sez. Riunite n.501 del 18.06/1986) ove si afferma il principio della rimborsabilità da parte degli Enti Locali delle spese legali di difesa sostenute dai propri amministratori per procedimenti penali elevati a loro carico e conclusisi con l'assoluzione con formula piena, fatta salva la condizione che gli amministratori non abbiano agito in conflitto di interesse con l'Ente stesso;
Si rilevano taluni elementi di dubbio circa la possibilità per l'Ente di farsi legittimamente carico delle spese di difesa sostenute dall'ex amministratore; in particolare concernono l'assimilabilità del proscioglimento in rito intervenuta in sede di sentenza predibattimentale, con le formule assolutorie di merito che per giurisprudenza consolidata consentono il risarcimento delle spese di difesa;
Si è provveduto pertanto ad acquisire uno specifico parere legale dell'Avvocatura provinciale presso la Provincia di Bologna, rilasciato in data 06/02/2006 e conservato agli atti; il parere dell'avvocatura provinciale risolve positivamente le riserve emerse puntualizzando come la fattispecie assolutoria per derubricazione del reato, oltre ad avere impedito al giudice di procedere nell'esame del merito – ex art.129 c.p.p. – si qualifica anche come decisione indisponibile all'imputato, impedendo allo stesso di addivenire alla pronuncia di merito;
Richiamato in proposito il CCNL del personale del Comparto delle Regioni ed Autonomie Locali in data 14.09.2000 che stabilisce all'art. 28 (Patrocinio Legale) che "l'Ente, anche a tutela dei propri diritti ed interessi, ove si verifichi l'apertura di un procedimento di responsabilità civile o penale nei confronti di un suo dipendente per fatti o atti direttamente connessi all'espletamento del servizio e all'adempimento dei compiti d'ufficio, assumerà a proprio carico, a condizione che non sussista conflitto di interessi, ogni onere di difesa sin dall'apertura del procedimento";
Considerato che l'indirizzo giurisprudenziale della Corte dei Conti (in tal senso CdC Sez. Riunite n.501 del 18.06/1986) consente, in assenza di disposizioni normative specifiche, di applicare in via analogica agli amministratori coinvolti in giudizi penali o civili, il principio del rimborso delle spese legali previsto nel suddetto CCNL;
Evidenziato che l'ex amministratore nella succitata nota ha esplicitamente richiesto che il rimborso della somma per le spese legali sostenute nel procedimento di cui all'oggetto, venga accreditata direttamente al legale difensore;
Dato atto che relativamente alle tariffe applicate per l'attività prestata, il legale difensore ha prodotto unitamente alla propria nota, altra nota di pari importo relativa a posizione analoga nello stesso procedimento, opinata come congrua dal Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Bologna in data 13/7/2005, la quale può ritenersi sufficiente a verificare la giusta applicazione delle tariffe legali, oltre che ad evitare all'Ente l'onere degli ulteriori costi di opinamento;
Considerato quindi di potere procedere all'effettivo pagamento delle predette spese legali, secondo le modalità indicate nella suddetta richiesta di rimborso;
Considerato inoltre:
- che ricorrono le condizioni previste dall'art. 194 del D. Lgs. 267/2000 in ordine alla riconoscibilità della legittimità del debito fuori bilancio in quanto derivato da sentenza esecutiva;
- che il debito è stato finanziato con apposita variazione di bilancio, approvata con delibera di Consiglio comunale n. 40 nella seduta del 13/06/06;
Sentita la 1^ commissione consiliare competente nella seduta del 19/06/2006;
Visto il Testo Unico DLgs. n. 267 del 2000;
DELIBERA
1. per i motivi di cui in premessa, di riconoscere quale debito fuori bilancio, ai sensi dell'art. 194, comma 1, lettera a) del T.U. 267/2000, le spese legali sostenute dall'ex amministratore del Comune di San Lazzaro coinvolto nel procedimento penale c.d. Agripolis, quantificate in complessivi euro 37.093,32;
2. di dare atto che la somma trova copertura nell'intervento 1028 – 1/4 "rimborso spese di lite causa Agripolis" del bilancio in corso.
La Presidente dichiara aperta la discussione e al termine procede con la votazione.
Votazione palese mediante strumento elettronico.
Consiglieri presenti e votanti n. 16
Voti favorevoli alla proposta: n. 15 (DS, Uniti x S.Lazzaro, Rif.Com., F.I., e il Sindaco)
Voti contrari alla proposta: n. //
Si sono astenuti i Consiglieri: n. 1 (S.Lazar-Lega Nord)
La proposta è accolta.
Indi, stante l'urgenza la presente deliberazione, col voto unanime favorevole dei n. 16 Consiglieri presenti e votanti, viene dichiarata immediatamente eseguibile.
mercoledì 14 ottobre 2009
La Corte dei Conti indaga su 39 amministratori locali e sul Sindaco Macciantelli
domenica 11 ottobre 2009
Vertenza coi Vigili Urbani e dipendenti comunali: le promesse da marinaio del primo cittadino
Riproponiamo un articolo della stampa di qualche mese fa relativo all’incredibile vicenda della vertenza tra Comune di San Lazzaro e Vigili Urbani e altri dipendenti comunali dovuta ad una serie di tagli per una stima di circa 800.000 euro riguardanti indennità per servizi disagevoli (servizio notturno, domenicale, servizio allo sportello e altri), tagli effettuati dalla Giunta Macciantelli nel 2008, a tre anni di distanza dall’aver concluso un contratto integrativo decentrato che riconosceva quelle indennità.
Durante l’istruttoria apertasi in commissione consiliare bilancio sono emerse altre abnormità, quali l’affidamento di svariate consulenze (tre, quattro?) a Studi Legali incaricati di predisporre pareri per la Giunta stessa. L’Amministrazione chiede la secretazione di tutti gli atti. Da quel momento la questione, riguardante il controllo di legittimità di atti dell’Amministrazione stessa, diviene top secret.
Due cittadini, entrambi avvocati, decidono di vederci chiaro e presentano un esposto alla Corte dei Conti dell’Emilia Romagna, Procura Regionale di Bologna. Uno di questi due è
Per concludere sulla vicenda della vertenza coi VV.UU.: dopo che l’avv. Barillà ha presentato l’esposto alla Procura Regionale della Corte dei Conti, sulla stampa e sulle tv locali si è assistito ad uno strombazzamento del presunto “accordo tra l’Amministrazione e i VV.UU. e i dipendenti comunali”, accordo di cui non si è poi mai avuta effettiva contezza, né si sa di quali clausole disponga. Chiudiamo con una riflessione: siccome esiste un Fondo da cui i Comuni attingono per l’erogazione di indennità previste nei contratti decentrati che essi stessi concludono con la Polizia locale, delle due l’una: o nel 2005 il Comune di San Lazzaro ha promesso indennità senza averne la disponibilità, oppure la disponibilità c’era, ma quel Fondo è poi servito per erogazioni ad personam (recte: ad dirigentem) ed è stato prosciugato, cosicché al momento della destinazione cui era stato previsto, come si suol dire…il sacco era vuoto, e i VV.UU. giustamente si sono irritati, perché quel contratto del 2005 andava comunque onorato.
In entrambi i casi, l’Amministrazione ne esce perdendoci la faccia e la credibilità, se mai ne aveva una. Non ci sembra che con questo sistema della secretazione e delle consulenze del valore di circa 40.000 euro possa poi migliorare la situazione, che è davvero indescrivibile.
Oltretutto sappiamo ora (dopo almeno due mesi di silenzio) della censura formale della Corte dei Conti al Comune di San Lazzaro proprio sul rispetto delle proprie previsioni di spesa. Considerando che siamo ad inizio del II mandato del sindaco Macciantelli, è proprio il caso di dire che se il buongiorno si vede dal mattino…è meglio tornarsene a letto.
http://www.popolariliberalibologna.org/documenti/linformazione170209.pdf
venerdì 9 ottobre 2009
Le patetiche scuse per coprire una gestione fallimentare del Comune
Riceviamo da un lettore e volentieri pubblichiamo: Tratto da L'informazione di Bologna del 9.10.09 .
"La relazione del primo cittadino, Marco Macciantelli,è iniziata con la panoramica sulle cose fatte precisando che il futuro è meno roseo. «Oggi il bilancio del Comune si sostiene col 73% di r...isorse proprie,mentre prima erano al 95%, per la riduzione del gettito Ici dovuto all'eliminazione dell'imposta sulla prima casa. Risorse che calano anche per i riflessi della crisi sulle casse del Comune mentre cresce la domanda di servizi e di sostegno ai più deboli e a chi perde il lavoro».Ecco come e' stata motivata la crisi di Bilancio del Comune : l'abolizione dell'ICI , e la richiesta di domande di servizi e sostegno ai piu' deboli e a chi perde il lavoro !!!
Peccato non aver menzionato le relazioni della Corte dei Conti , le spese legate alle innumerevoli Consulenze , le perdite dovute alle svendite di beni comunali sottocosto , il mancato recupero di penali alle Coop che disapplicano le Convenzioni speculando nell'edilizia etc. etc .etc. Francesco Questa volta c'è ben poco da aggiungere. D'altronde solo pochi giorni fa abbiamo ricordato la patetica scusa del patto di stabilità, sempre invocato dal Sindaco per coprire la mala gestio che caratterizza il suo mandato dal 2004, per poi scoprire che la Corte dei Conti ha censurato proprio la sua allegra amministrazione. La stampa locale tace, ma la Corte dei Conti ha una dignità, e la verità vien sempre a galla. Lo ricordiamo ancora una volta ai nostri amministratori.
"La relazione del primo cittadino, Marco Macciantelli,è iniziata con la panoramica sulle cose fatte precisando che il futuro è meno roseo. «Oggi il bilancio del Comune si sostiene col 73% di r...isorse proprie,mentre prima erano al 95%, per la riduzione del gettito Ici dovuto all'eliminazione dell'imposta sulla prima casa. Risorse che calano anche per i riflessi della crisi sulle casse del Comune mentre cresce la domanda di servizi e di sostegno ai più deboli e a chi perde il lavoro».Ecco come e' stata motivata la crisi di Bilancio del Comune : l'abolizione dell'ICI , e la richiesta di domande di servizi e sostegno ai piu' deboli e a chi perde il lavoro !!!
Peccato non aver menzionato le relazioni della Corte dei Conti , le spese legate alle innumerevoli Consulenze , le perdite dovute alle svendite di beni comunali sottocosto , il mancato recupero di penali alle Coop che disapplicano le Convenzioni speculando nell'edilizia etc. etc .etc.