martedì 18 dicembre 2012

SCHIPPA SI E' DIMESSO, NOACCO RESTA INCOLLATO ALLA POLTRONA

Dal sito affaritaliani.it riportiamo integralmente:

Lettera dei cittadini a Bersani
fa dimettere assessore San Lazzaro

Si è dimesso Leonardo Schippa, Assessore all’urbanistica del Comune di San Lazzaro di Savena. Ingegnere, docente a contratto presso la facoltà d’Ingegneria dell’Università di Ferrara, da otto anni nella Giunta del Sindaco Macciantelli, un sodalizio quello col Sindaco mai interrotto. E c'è anche un altro consigliere con alle prese un rinvio a giudizio.

Lunedì, 17 dicembre 2012 - 08:31:00
san laz
Ora, incalzanti impegni professionali e familiari lo hanno indotto a rassegnare le dimissioni. Dimissioni fortemente caldeggiate dalla Lista Civica Noi cittadini che ha da sempre indicato in Schippa il terminale di un evidente conflitto d’interessi: Assessore all’urbanistica e contestuale Direttore dei lavori di una grossa cooperativa bolognese, la Cesi di Imola .
Per i civici che hanno indirizzato a Bersani una accorata lettera di protesta sul tema, l’Assessore Schippa avrebbe incarnato due ruoli e due funzioni incompatibili: sarebbe stato contemporaneamente tutore di interessi comuni da Assessore e di interessi privati, da responsabile dei lavori per la cooperativa in questione.
Da San Lazzaro era partito un quesito per l’On. Bersani per capire la terzietà della Pubblica Amministrazione gestita da un amministratore che negli atti avrebbe potuto sottoscrivere anche con i privati che gli danno lavoro.
Il Sindaco Macciantelli, ora responsabile del Programma del PD cittadino, non vedeva conflitti né associa le dimissioni alle rimostranze dei civici. Le dimissioni sono avvenute per necessità personali, guai ad accostarle alle iniziative dei civici. Anche se la lettera di saluti di Schippa dimostrerebbe tutt'altro. La freddezza con la quale saluta il Sindaco, imputandandogli la responsabilità politica del piano urbanistico oltre a salutarlo utilizzando l'espressione Caro Sindaco e non Caro Marco come abitualmente fa, ne sono un esempio. Ma per i più restano quisquiglie.
Tutto in regola dunque, solo una scelta personale da rispettarsi. Una delle tante scelte dimissionarie che hanno interessato nel tempo l’Assessorato all’Urbanistica del Comune di San Lazzaro di Savena.
Rimane un nodo irrisolto. Nella rete dei conflitti rimane indecifrabile la posizione del Vice Presidente della Commissione Urbanistica Comunale dello stesso comune, il consigliere comunale e Architetto Aldo Noacco. Consigliere Comunale del PDL, alle prese con un rinvio a giudizio per abusi edilizi, ma membro di una Commissione comunale che si esprime su aspetti urbanistici. E anch’egli dipendente e Direttore dei lavori di alcuni interventi edilizi operati dal Consorzio Cipea. Per quegli interventi la Magistratura bolognese ha disposto arresti per corruzione, contestato abusi edilizi, sequestrato la palazzina dove dirigeva i lavori proprio il consigliere del PDL.
Che ne sarà ora dell’assessorato all’Urbanistica? Per il momento le deleghe sono in carico al Sindaco sebbene fonti ben informate indichino come avviate consultazioni e casting per il nuovo volto dell’Urbanistica sanlazzarese.
Intanto, il Sindaco di San Lazzaro di Savena Macciantelli, come riportato dal quotidiano La Repubblica vieta con ordinanza il fumo all'aperto. A partire da gennaio non si potrà fumare in spazi verdi, nei pressi di pensiline autobus , in prossimità di edifici pubblici. Una linea ferma, quella di Macciantelli già impegnato in battaglie senza quartiere ora contro i siti internet che ne criticavano l’operato e contro i suoi presunti critici, contro il fumo all’aperto e da sempre contro tutto cio’ che minaccia la sua comunità e la sua gestione amministrativa. Continuano le boutade del Sindaco per distrarre la cittadina dalle inchieste che la interessano e dell'imponente piano di cementificazione che negli anni ne ha cambiato il volto.

Ci permettiamo una chiosa: forse il consigliere Aldo Noacco, sfiduciato dal suo partito al quale non risulta iscritto, ma non sfiduciato dai colleghi che lo hanno sempre protetto e difeso ossia Omer Maurizzi e Stefano Cavedagna (in rappresentanza di Galeazzo Bignami, consigliere regionale PDL), assieme all'intero gruppo PD (e come poteva essere altrimenti?), sta meditando di sostituire Schippa quale assessore all'urbanistica? Forse il sindaco Macciantelli sta pensando di dare a Noacco le deleghe all'urbanistica, come premio per il lavoro svolto in qualità di vicepresidente della Commissione urbanistica? Chi vivrà vedrà. 

domenica 25 novembre 2012

SALVIAMO VIVERE A SAN LAZZARO

Proprio tre anni fa pubblicavamo un post esprimendo solidarietà al direttore di Vivere a San Lazzaro, Gianni Marchesini, per alcuni squallidi attacchi che aveva ricevuto da esponenti del partito di maggioranza, in particolare da un giovane che pare copiasse i discorsi di Obama tradotti in italiano e li pubblicasse sul suo sito, ma senza dire che erano stati scritti dal presidente americano.

Riproponiamo oggi quel post, nel giorno in cui Gianni Marchesini ha riunito alcuni amici per esporre il problema della chiusura del giornale da lui diretto, problema che lo stesso Marchesini ha spiegato nell'ultimo numero della rivista quando ha scritto che vi sarebbero dei "mascalzoni" che vanno in giro dai commercianti di San Lazzaro dicendo loro di non fare più pubblicità su quel giornale, evidentemente per farlo chiudere.

http://sanlazzaronews.blogspot.it/2009/11/solidarieta-gianni-marchesini.html 

La peculiarità di questa rivista è sempre stata quella di esporre i fatti della politica locale, anche quelli che danno fastidio all'imperante ipocrisia della "buona politica" e delle "tante cose buone", siano esse di sinistra come di destra. Il particolare interessante è che Vivere a San Lazzaro ha spesso suscitato le ire del Sindaco Macciantelli, ma anche del suo presunto "oppositore" Omer Maurizzi, che dal 1995 fa parte della cosiddetta "opposizione politica" ma che in molte occasioni, tutte sempre documentate da Marchesini, ha mostrato un volto di compiacenza per non dire connivenza con le politiche dell'amministrazione di sinistra. Insomma, un "inciucio" in piena regola, documentato negli anni da Gianni Marchesini, insultato anche pubblicamente dal Maurizzi "furioso", il quale ha sempre (e come poteva non essere?) difeso il collega Aldo Noacco, architetto ora rinviato a giudizio per illeciti urbanistici commessi mentre avrebbe dovuto fare (sic) opposizione alla giunta Macciantelli (ma il più delle volte si asteneva da voti che avrebbero messo in difficoltà proprio la giunta, o votava direttamente a favore di essa, come da ultimo nel caso della fusione Hera-Acegas, o come in tanti casi di delibere - guardacaso - urbanistiche). 
Macciantelli, Maurizzi, Noacco: tre facce della stessa medaglia e della stessa vecchia politica, dicono ormai tanti cittadini. Che sperano di non vederli più nel futuro della politica sanlazzarese.

mercoledì 7 novembre 2012

FUOCO AMICO SU MACCIANTELLI

L'ultimo numero di Vivere a San Lazzaro riporta in prima pagina e nell'interno le forti critiche che esponenti di primo piano della vita pubblica sanlazzarese hanno riservato al Sindaco Macciantelli in materia di urbanistica. E ci si avvede che queste critiche sono state pronunciate dall'ex sindaco Bacchiocchi ("non avrei scelto Schippa come assessore all'urbanistica, ho sostituito assessori per molto meno"), dall'ex assessore all'urbanistica Renato Ballotta (già assessore nel primo mandato Macciantelli): "il Sindaco doveva garantire trasparenza", e dal consigliere Massimiliano Canè, attuale rappresentante in consiglio comunale di Sinistra e Libertà.

Alleghiamo il link del periodico, che si trova in difficoltà, così scrive il Direttore Gianni Marchesini al quale già altre volte da questo blog abbiamo riservato la nostra solidarietà. Le difficoltà sarebbero addebitabili tra le altre cose, ad alcuni "mascalzoni" (sempre parole di Marchesini, pag. 1) che incitano i commercianti di San Lazzaro a non investire in pubblicità sul periodico, che vive esclusivamente di quello, non godendo di alcuna sovvenzione pubblica.

Marchesini fa notare il paradosso di politici che paga(va)no con contributi pubblici (riservati ai gruppi consiliari regionali) le ospitate nelle televisioni locali, mentre un periodico come il suo non ha potuto mai usufruire di alcun aiuto.

E infine: tra le altre notizie, viene riportata anche quella relativa all'arresto, nell'ambito dell'inchiesta del cantiere CIPEA di via Galletta, del maresciallo della Guardia di Finanza Cucinotta, già segretario dei Comandanti che si sono succeduti a capo del nucleo provinciale della Ponticella negli ultimi 15 anni. E' l'inchiesta, lo ricordiamo, che vede rinviato a giudizio tra gli altri il consigliere comunale PDL Aldo Noacco. Tra gli imputati anche Gianluca Muratori, presidente di Confartigianato, direttore del consorzio Cipea e presidente di Cipea Holding. Muratori ha già dichiarato di non volersi avvalere della prescrizione, che rischia di falcidiare il processo, la cui prima udienza è fissata nel 2014. Chissà se l'imputato Noacco farà lo stesso? Chi lo ha sostenuto finora, in particolare il suo collega e sponsor già in Forza Italia Omer Maurizzi, e il consigliere regionale Galeazzo Bignami, che tanto parla di rinnovamento del partito, cosa ha da dire in proposito?

Qui il link al periodico:

http://api.ning.com/files/E8PjTOC8VYoQegfG673NjTolwTeZCCt7mHkylEERnHacO7Kl204P-KV-578DQbfZ3meBk0QSrg7-I7ccLmmB*-DbLvAun*bc/Viveren4.pdf

sabato 3 novembre 2012

A CHI STA A CUORE SAN LAZZARO?

La domanda del titolo di questo post è abbastanza retorica. Sicuramente a tanti onesti cittadini sanlazzaresi (la maggioranza) sta a cuore la propria città. Non così però parrebbe essere per i politici (o politicanti?) che la amministrano, stando almeno a quel che si sente dire per le strade e nei bar della città.
Una città in preda da anni allo scempio di grandi fette verdi di territorio, che scompaiono per far posto a palazzine costruite (chissà perché) sempre dagli stessi soggetti. 
Una cittadina il cui Sindaco passa il suo tempo a comparire sui giornali, spesso addirittura a scrivere articoli sui temi più disparati, che però - costante di tutti gli articoli - non riguardano mai San Lazzaro, salvo alcuni in cui il Sindaco elogia se stesso come amministratore esemplare. Il resto del tempo il Sindaco lo passa a tessere i suoi rapporti coi big del suo partito nella speranza di trovare un posto in Regione, e secondo alcuni addirittura a Roma. Difficile secondo alcune voci del suo stesso partito, che Bersani trovi posto per un Sindaco che ha perso molti consensi negli anni, che è stato sempre al centro di enormi polemiche sfociate anche in denunce e in inchieste giudiziarie alcune delle quali ancora pendenti. E soprattutto un Sindaco il cui ego smisurato ha portato spesso a fare delle pesanti figuracce (si ricordano il braccio di ferro coi dipendenti comunali e coi Vigili urbani, o anche le polemiche in merito allo Statuto di Villa Rodriguez da cui fu espunto il riferimento alla religione cattolica, o ancora la vicenda, qui ampiamente raccontata, delle "case gialle", con tutto il contorno di denunce e veleni e una sentenza del GIP di Bologna che, nel dichiarare prescritti i reati, riconobbe che abusi erano stati sì commessi, oppure per restare in tema di case, la vicenda "Ca' Ricchi", case costruite secondo diversi cittadini su cumuli di rifiuti tossici che erano stati inaugurati dall'assessore Schippa senza che per anni venisse concessa l'abitabilità, e solo per citarne alcune). 
Una cittadina con una opposizione il cui indiscusso capo è stato per anni un imprenditore locale noto più per le sue assenze nelle votazioni strategiche per il Comune su urbanistica ed edilizia (il signore in questione è attualmente vicepresidente del Consiglio comunale), ramo che non lo vede estraneo avendo egli avuto autorizzazione dal Comune a costruire una palazzina nella via Torreggiani. "Opposizione" di cui fa parte un architetto, Aldo Noacco, rinviato a giudizio per abusi e illeciti urbanistici. E che ricopre, guarda un po', la carica di vicepresidente della Commissione urbanistica (e il PD, partito che si fregia da sempre, assieme all'IDV col quale governa, della patente di superiorità morale, non ha nulla da dire in merito, chissà perché). Questi due signori dell'opposizione sono strenuamente difesi dal "rottamatore" del Pdl Galeazzo Bignami, che per sua stessa ammissione pagava le tv locali per acquistare spazi nelle stesse, coi soldi dei contributi al gruppo regionale del partito. Ultimamente poi, nell'ambito delle indagini che stanno svolgendo i Carabinieri e la Gdf sulle spese dei gruppi consiliari regionali, è emerso che la famiglia dello stesso Bignami ha usufruito per anni (all'incirca da quando il padre Marcello divenne consigliere regionale) di "consulenze": la madre, il fratello, la moglie dello stesso Bignami. "Consulenze", con soldi ovviamente pubblici, del valore di circa 12mila euro a semestre, come riportato dal Resto del Carlino di Bologna di poco tempo fa. 
Molti cittadini non credono proprio che un Sindaco e un'Amministrazione del genere abbiano a cuore le sorti della città, così come nemmeno credono che essa stia a cuore a questa "opposizione". Si attendono tempi migliori.  

domenica 21 ottobre 2012

A QUANDO UN MOUMENTO AI MARTIRI DELLA MALAPOLITICA?

Inaugurato a San Lazzaro di Savena il monumento ai martiri delle foibe. Una iniziativa lodevole, se non fosse che ormai qualunque tipo di iniziative come questa, da parecchio tempo (certamente coi mandati Macciantelli) venga utilizzata dal Sindaco per farsi pubblicità sui giornali. Questa in particolare poi, essendo nominalmente scaturita da un'idea del (fu) Pdl (o meglio: parte di esso), ha visto uniti trasversalmente lo stesso Sindaco Macciantelli e colui che per anni (dal 1995) ha guidato l'allora Forza Italia sanlazzarese, ossia l'imprenditore locale Omer Maurizzi. Di quest'ultimo è stato detto tanto sulle pagine locali, forse anche più di quel che la statura politica del personaggio, in un contesto "normale", avrebbe meritato. Ma si sa, il convento passa questo, e ahimè se per San Lazzaro non è strano che ad essere Sindaco sia Marco Macciantelli, allo stesso modo non è nemmeno strano che a guidare "l'opposizione" (in senso squisitamente formale) sia stato Omer Maurizzi. Non staremo qui a ricordare che sulla stampa locale si è guadagnato da anni l'appellativo di "soccorso azzurro" (quando esisteva il gruppo di Forza Italia), noto per votare sostanzialmente sempre a favore delle delibere su edilizia e urbanistica del Comune (chissà come mai). L'impresa del padre, un gran lavoratore, è stata una vera fortuna per il Maurizzi improvvisatosi politico e con l'idea di voler emulare la carriera di Berlusconi, diventando una sorta di "berluschino" locale. E così il nostro acquisisce l'esclusiva per il mangime del GESE, maneggio di proprietà dei Riffeser-Monti, editori del Resto del Carlino, quotidiano sul quale negli ultimi anni Marco Macciantelli è stato sostanzialmente onnipresente (e tuttora lo è, anche mediante articoli scritti di proprio pugno) senza contraddittorio.
Omer diventa anche costruttore edile ed edifica una palazzina in via Torreggiani, acquistata dal precedente proprietario che pare non avesse mai avuto autorizzazione a edificare. Ma arriva il nostro e, zac! gli ostacoli cadono, la palazzina viene eretta. I maligni hanno collegato la sempre più debole opposizione del gruppo Forza Italia a quel momento. Debole opposizione che viene certificata sul periodico Vivere a San Lazzaro il cui direttore, Gianni Marchesini, viene apostrofato pesantemente dal Maurizzi, pubblicamente, la sera dei risultati del voto amministrativo del 2009. Marchesini certificherà nuovamente come l'opposizione dell'Omer, quantomeno durante il primo mandato Macciantelli, sia stata sostanzialmente solo di carattere formale, e come al momento di voti strategici (Piano Strutturale Comunale, voto per la Commissione d'inchiesta sugli abusi nelle "case gialle", Regolamento Urbanistico Edilizio, ma già durante il mandato Bacchiocchi, per l'edificazione dentro il parco di Villa Cicogna) il Nostro sia sempre figurato assente, o astenuto, oppure non votante. 
Ma il Maurizzi non ci sta e ribatte piuttosto irritato. Non solo: prende le difese di Aldo Noacco, rinviato a giudizio nella vicenda, nota alle cronache, del cantiere Cipea di via Galletta (30-40 appartamenti in edilizia convenzionata comunale). Noacco è collega di partito di Omer sin dall'inizio della c.d. "avventura" di Forza Italia, è architetto e accetta incarichi per conto dell'ente pubblico ma poi in consiglio comunale fa "opposizione". Maurizzi convocherà una conferenza stampa, con Noacco indagato presente, pretendendo dai vertici del suo partito, il PDL, che si scusino con Noacco per avergli chiesto di farsi da parte in quanto l'immagine di un consigliere di opposizione, che funge da stampella al Comune e al partito di maggioranza (che su tutta la vicenda stranamente ha taciuto), non è proprio edificante.
Il Maurizzi, da fedelissimo scudiero della ex coordinatrice regionale forzista Isabella Bertolini, passa alla parrocchia ex AN e diventa un fedelissimo al servizio di Galeazzo Bignami nella corsa di quest'ultimo al consiglio regionale nel 2010. Non si sa che ne sarà di queste sigle alle prossime elezioni, quel che è certo è che il panorama politico locale, tra maggioranza e opposizione, appare sempre più come in un vecchio film dove gli attori recitano la stessa parte senza accorgersi che attorno a loro sta per arrivare un tornado. Nel frattempo ogni iniziativa è buona per stringersi la mano e cantarsi addosso quanto si è belli e quanto si è bravi, dopo che si è lasciato che una città fosse scempiata da edificazioni inutili e dannose, dopo che famiglie sono state perseguitate per anni, dopo che chi doveva svolgere un ruolo di controllo ha preferito chiudere gli occhi ed erigere le sue palazzine o gestire le sue pompe di benzina. Se qualcuno ha una coscienza, anche se prenderà i suoi miseri 230 voti, a questa prima o poi dovrà rispondere. 

giovedì 11 ottobre 2012

FUSIONE HERA-ACEGAS, NOACCO VOTA A FAVORE

Si potrebbe anche dire che non è una notizia. Le cronache sanlazzaresi ormai documentano più voti di Noacco (PDL) a favore (anche tramite non voto o astensione) della Giunta che non l'opposto, quantomeno su temi quali urbanistica o altre tematiche strategiche. Per questo il sindaco Macciantelli, che ha tanto sbandierato la fusione (che a Bologna ha messo seriamente in crisi la maggioranza, che si è spaccata, col PD favorevole e IDV e Sel contrari) Hera-Acegas come una buona cosa, può dirsi contento di aver ottenuto anche il voto favorevole di Aldo Noacco, già rinviato a giudizio per illeciti legati al suo ruolo di direttore dei lavori del cantiere CIPEA, che costruiva appartamenti in edilizia convenzionata. Qualcuno pare abbia pensato: e se il PD volesse candidare a sindaco proprio Noacco?

mercoledì 26 settembre 2012

ALFANO: BASTA INDAGATI NEL PDL. GUAI PER ALDO NOACCO

Angelino Alfano, segretario nazionale del PDL, è stato chiaro: "finché sarò io segretario, Fiorito (consigliere regionale laziale indagato per peculato e al centro di vicende che hanno portato la presidente di Regione Polverini a dimettersi) non sarà candidato". E dire che Fiorito è un semplice indagato. Ma la chiarezza del segretario PDL è molto apprezzabile. Chissà che direbbe allora, se conoscesse la vicenda che ha portato al rinvio a giudizio (non più dunque semplici indagini) del consigliere comunale del gruppo PDL Aldo Noacco, imputato per illeciti edilizi e urbanistici legati al suo ruolo di direttore dei lavori del cantiere Cipea in via Galletta. Le accuse riguardano la violazione delle iniziali volumetrie per costruire sottotetti abusivi che avrebbero trasformato quegli appartamenti in mansarde dal valore ben superiore di quello iniziale (da qui anche il filone d'inchiesta per corruzione che vede indagati alcuni esponenti della Guardia di Finanza locale e il costruttore della ditta Idroter). Questa vicenda pare essere la fotocopia di quella delle famose "case gialle" di via Caselle-via Speranza, vicenda molto lunga di cui si è dato ampiamente conto su queste pagine. Per quella vicenda, per essersi rifiutato di aprire una commissione d'inchiesta comunale, nonché per essersi rifiutato di modificare le convenzioni urbanistiche tra Comune di San Lazzaro di Savena e alcuni costruttori, da cui scaturirono le vicende che portarono a una sentenza del GIP di Bologna del 2006 che riconobbe che erano stati compiuti gravi illeciti, pur caduti in prescrizione, ecco, per tutta quella vicenda il Sindaco di San Lazzaro Marco Macciantelli risulta indagato e - come ha riferito qualche mese fa il sito affaritaliani.it - in procinto di ricevere l'avviso di fine indagini che prelude (di norma) al rinvio a giudizio. Il consigliere regionale Galeazzo Bignami, improvvisatosi moralizzatore e rottamatore della politica, ha sempre difeso a spada tratta il consigliere Noacco, assieme al consigliere Omer Maurizzi, anch'egli da sempre sostenitore senza se né ma dell'operato del collega Noacco. Forse Bignami progetta di portarsi con sé Noacco qualora Alfano non voglia più candidare rinviati a giudizio. Il rottamatore del PD, Renzi, è probabile che non voglia portarsi dietro personaggi ormai troppo legati a vicende così imbarazzanti come quelle sanlazzaresi. Al Sindaco Macciantelli non resta che sperare nella vecchia guardia bersaniana, pur provenendo egli dalla Margherita (il cui tesoriere, com'è noto, è stato per lungo tempo il sen. Lusi, ora in carcere per la gestione "disinvolta" dei fondi del partito).

lunedì 10 settembre 2012

SAN LAZZARO DI SAVENA CITTADINA TRANQUILLA...

Nella notte tra il 9 e il 10 settembre un'automobile parcheggiata in via Torreggiani è stata data alle fiamme, l'origine pare sia al 99% dolosa (per non dire 100%). Danneggiate seriamente, oltre all'auto completamente bruciata, anche le auto vicine.
Questa è ormai la sicurezza a San Lazzaro di Savena. Avvertimento mafioso o di altro tipo? Al momento non è dato sapere di più.
Si sa soltanto che il Sindaco Macciantelli è impegnato a pieno ritmo a presenziare alla Festa dell'Unità di Bologna, della quale sarebbe "organizzatore politico" (le polemiche sui mancati inviti ad autorevoli personalità del suo stesso partito non sono infatti mancate). Questo rinnovato presenzialismo del primo cittadino sarebbe ascrivibile, secondo i meglio informati, alla permanente campagna elettorale che lo vede impegnato a garantirsi un posto in Regione se non addirittura alle elezioni politiche del 2013. Impegno che ovviamente deve essere pieno e totale, in quanto i posti fanno gola a tanti altri suoi colleghi di partito, che partono da posizioni di vantaggio e non hanno all'attivo una collezione infinita di figuracce amministrative e politiche, comprese indagini che sin dall'inizio del suo mandato caratterizzano la sua Amministrazione (si ricordano a mero titolo d'esempio, quella sulle c.d. "case gialle", quella su Agripolis), nonché le numerosissime contestazioni provenienti da spontanei comitati di cittadini stufi di un certo modo di governare la cosa pubblica locale. Si aggiungono poi le vicende relative al conflitto di interessi dell'assessore all'urbanistica Schippa. Insomma Macciantelli deve sfatare l'immagine disastrosa di questi anni e perciò occorre apparire ora più che mai a fianco dei big del suo partito.

Intanto a San Lazzaro vengono bruciate auto, le strade sono un colabrodo, vengono destinati fondi pubblici ai campi nomadi, solo per dirne qualcuna. A Casal di Principe, pare abbia detto qualcuno, non si sarebbero mai viste tutte queste cose insieme.

Un nuovo primato per San Lazzaro: i cittadini ringraziano.

mercoledì 5 settembre 2012

CONSIGLIERI REGIONALI PAGAVANO PER SPAZI TV, INDAGA LA GUARDIA DI FINANZA

Regione Emilia Romagna, blitz della Guardia di Finanza: si indaga sulle interviste a pagamento dei consiglieri



Il palazzo della Regione Emilia Romagna. Foto AnsaIl palazzo della Regione Emilia Romagna. Foto Ansa

La Guardia di Finanza è entrata nella sede della Regione Emilia Romagna ( e a quanto si apprende anche in quella di alcune tv locali) per acquisire materiale sulle interviste a pagamento che alcuni consiglieri (da quelli del Movimento 5 Stelle ai colleghi del Pd) hanno fatto nelle emittenti televisive locali del territorio. Le fiamme gialle sono arrivate in viale Aldo Moro alle 9 di questa mattina su mandato della Procura di Bologna che ha aperto un'indagine conoscitiva affidandone la conduzione al Pm Antonella Scandellari. A latere anche l'ordine dei giornalisti e il Corecom (l'autorità competente in materia) hanno aperto altrettante inchieste.

Con il passare delle ore emergono nuovi dettagli sul blitz condotto dai militari che hanno agito per conto non solo della Procura ordinaria, ma anche di quella della Corte dei Conti regionale. «Ci hanno chiesto la documentazione relativa al tema delle interviste televisive – ha spiegato il presidente dell'Assemblea Legislativa Matteo Richetti – A mano a mano che ci fanno le richieste consegniamo il materiale».

La vicenda che ha portato all'arrivo dei finanzieri nella sede dell'amministrazione regionale è iniziata a metà dello scorso mese di agosto quando un quotidiano locale ha pubblicato la notizia che i consiglieri pagavano per avere degli spazi propri, nei quali esporre la propria opinione (senza contradditorio) in merito a particolari temi. La pratica, trasversalissima, coinvolgeva praticamente tutti i gruppi consigliari: Pd, Pdl, Udc, Lega Nord e Movimento 5 Stelle. Il numero uno di quest'ultimo gruppo, Giovanni Favia, ha immediatamente precisato che l'acquisto di spazi televisivi, che per la cronaca non erano segnalati dalle emittenti come a pagamento, aveva la funzione di garantirsi quello spazio che diversamente non avrebbe avuto. La vicenda, nel caso particolare dei grillini, ha fatto esplodere l'ennesima bomba all'interno del Movimento, ma questa è storia arzigogolatissima che va ben oltre la questione delle tv locali e che comunque contribuisce ad aggiungere mine al già minato equilibrio dei 5 Stelle.

Tornando nelle stanze della Regione visitate dai finanzieri il fascicolo conoscitivo che la Procura ordinaria ha aperto vuole fare chiarezza circa la liceità della pratica di pagare, con soldi del gruppo consiliare (che insomma sarebbero anche soldi pubblici), per apparire in video. Se si considera poi che le emittenti locali non specificavano mai che la trasmissione in questione era a pagamento (di prassi lo si fa con un messaggio scritto in una angolo del video) si capisce che la questione sembra essere destinata a sollevare ancora molta polvere. Le fatture delle ospitate ci sono, ora si tratta di distribuire (se verranno accertate) le colpe. Intanto il Pd ha già intimato a un suo consigliere regionale, Thomas Casadei, di restituire di tasca sua i soldi del gruppo che ha speso in questa, ormai deprecabile, pratica.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-04/regione-emilia-romagna-blitz-131114.shtml?uuid=AbpJZJYG

Dal sito dell'Ansa:

Consiglieri E-R pagano interviste, Gdf in Regione

Acquisite carte anche in emittenti. Si indaga per peculato

E il pm Scandellari, lo stesso che ha condotto le indagini su Terremerse fino alla richiesta di giudizio per il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, sta portando avanti "doverosi accertamenti, coordinati direttamente dal procuratore capo Roberto Alfonso", ha detto il procuratore aggiunto e portavoce della procura Valter Giovannini. Una delle domande che ispira le indagini, non più conoscitive, è se l'utilizzo di soldi pubblici per interventi personali e non direttamente riconducibili all'attività del gruppo consigliare, risponda o meno a una destinazione di scopo, presupposto per cui la Regione stanzia i fondi.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/09/04/Consiglieri-R-pagano-interviste-Gdf-Regione-_7424416.html

Si apprende dunque che il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Bologna, per ora contro ignoti, non sarebbe più "conoscitivo", ma conterrebbe la prima ipotesi di reato: peculato. I consiglieri regionali in questione, protagonisti di quella pratica che il sito del Sole 24 Ore non esita a definire deprecabile, sono Thomas Casadei (PD), Silvia Noè (UDC), Manes Bernardini (Lega Nord), Giovanni Favia (Movimento 5 Stelle Beppe Grillo), Galeazzo Bignami (PDL), quest'ultimo già impegnato a San Lazzaro nel sostenere il consigliere indipendente nel PDL e già rinviato a giudizio per illeciti edilizi e urbanistici, Aldo Noacco.

martedì 14 agosto 2012

QUANDO BIGNAMI DIFENDEVA (E DIFENDE) IL RINVIATO A GIUDIZIO NOACCO

Il Tg3 del 14 agosto 2012, edizione nazionale del pomeriggio e della sera, nonché l'edizione locale, assieme al quotidiano Repubblica, hanno dato una notizia alquanto imbarazzante: alcuni consiglieri regionali dell'Emilia-Romagna hanno utilizzato contributi previsti dalla legge per i gruppi consiliari, per comprare spazi su emittenti locali. I consiglieri in questione: Silvia Noè (Udc), Manes Bernardini (Lega Nord), Giovanni Favia (Movimento 5 Stelle), Galeazzo Bignami (Pdl). Quest'ultimo ha confermato tutto, allegando perfino la fattura di una delle compravendite di spazio tv in questione. Insomma coi soldi pubblici questi consiglieri si compravano spazi nelle tv locali per propagandare la propria attività politica, oltre alla cosiddetta "comunicazione istituzionale" già prevista dalla Regione. La cosa è a dir poco imbarazzante in particolare per gli ultimi tre consiglieri, i quali ciascuno nel suo ambito si sono sempre contraddistinti per un'impronta fortemente moralizzatrice o presunta tale. Il grillino Favia poi si commenta da solo: pare fosse lui a sbandierare il fatto che il suo movimento non prendesse un euro di finanziamento pubblico. Già...
Ma anche il pidiellino Galeazzo Bignami di coraggio ne ha da vendere. Già protagonista di una battaglia per il "rinnovamento" nel suo partito, il Pdl (appoggiato in questo da La Russa e Berselli, che insieme fanno circa 140 anni di età anagrafica e quasi politica), di cui si è proclamato "formattatore" (anche se beccato qualche tempo fa senza biglietto sull'autobus, ma tant'è, forse voleva formattare pure il sistema del trasporto pubblico locale rendendolo gratuito), il prode Galeazzo, in occasione della seduta in consiglio regionale dedicata alla vicenda giudiziaria che vede sul Presidente Errani pendere una richiesta di rinvio a giudizio per falso da parte della procura di Bologna,
ha dichiarato: "Errani se rinviato a giudizio si deve dimettere".
Evviva la chiarezza, verrebbe da dire. Peccato però che, per quanti come noi da anni seguano con attenzione le vicende sanlazzaresi, la stessa chiarezza il prode formattatore non l'abbia avuta per un'analoga questione, anzi se vogliamo ancora più grave. Ci si riferisce alla questione di Aldo Noacco, rinviato a giudizio per pesanti illeciti di natura edilizia e urbanistica in qualità di direttore dei lavori del cantiere Cipea su via Galletta. In tutta questa vicenda il giovin moralizzatore pidiellino ha sempre detto che Noacco non si deve dimettere, e non ha cambiato idea allorché si è saputo che il Noacco è stato rinviato a giudizio. Va bene che il Noacco è del gruppo consiliare Pdl ed è sempre stato appoggiato da Omer Maurizzi, grande elettore di Bignami. Va bene che Maurizzi aveva financo convocato assieme a Noacco una conferenza stampa per dire che gli organi direttivi del Pdl avrebbero dovuto chiedere scusa a Noacco perché avevano detto che si sarebbe dovuto dimettere quantomeno da Vicepresidente della commissione urbanistica, carica che tuttora ricopre (Bignami taceva, forse impegnato a occupare spazi in tv). Ma a tutto c'è un limite. E a chi scrive, semplici cittadini schifati da tutta questa politica, pare che il prode Galeazzo, col suo garantismo peloso e a corrente alternata, lo abbia da tempo valicato. Ci auguriamo di sbagliarci e magari nei prossimi giorni leggeremo che Bignami ha dichiarato che Noacco, in quanto già rinviato a giudizio (non come Errani, che attende di sapere se lo sarà o meno), si debba dimettere seduta stante da tutti gli incarichi e tornare a fare il semplice architetto. Così magari potrà lavorare senza problemi per tutte le Amministrazioni locali targate PD che desidera, senza pretendere di fare anche "opposizione" in consiglio comunale. E che opposizione.

Qui la fattura allegata da Bignami: 1.500 euro per 5 interviste a 7 Gold

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2012/08/14/foto/la_ricevuta-40908226/1/

lunedì 6 agosto 2012

LE MANI SULLA CITTA'

Il titolo di un famoso film del regista Franco Rosi ispira l'articolo di oggi. Il tg1 delle ore 13.30 dava notizia di otto referendum radicali su svariati temi, tra i quali lo stop al consumo di territorio. Il segretario radicale Staderini faceva presente come a Roma negli ultimi 15 anni si sia costruito moltissimo, e la maggior parte delle case costruite sono tuttora sfitte. Questo è successo a Roma dove peraltro in quel lasso di tempo ha governato più a lungo il centro sinistra che non il centro destra.
Ebbene, spostandosi a San Lazzaro di Savena, si nota che le cose non cambiano più tanto, ma una differenza anzitutto c'è: il referendum proposto dalla lista Noi Cittadini per impedire uno sfrenato e inutile consumo di territorio, qui è stato bocciato. Non solo: qui ha sempre costantemente governato la sinistra. Con l'appoggio più o meno esplicito di alcuni esponenti dell'opposizione, che ne hanno costituito un vero e proprio puntello. Uno di questi è attualmente rinviato a giudizio per pesanti illeciti urbanistici: di questa vicenda hanno dato ampio conto il sito affaritaliani.it. e il periodico locale Vivere a San Lazzaro.

Il personaggio in questione, architetto, è tuttora vicepresidente della commissione urbanistica, carica dalla quale non ha pensato nemmeno un secondo di lasciare, se non per opportunità politica, quantomeno per decenza. Il PD, partito che ha in passato goduto dell'atteggiamento morbido che l'architetto rinviato a giudizio ha tenuto in qualità di consigliere comunale, ecco, il PD non ha aperto bocca su tutta la vicenda. Dire che sia imbarazzato pare troppo, in quanto lo stesso PD ha tra i suoi principali esponenti nella giunta, l'assessore all'urbanistica, un altro tecnico che, come documentato dal periodico Vivere a San Lazzaro, sarebbe a libro paga (parole del direttore di Vivere a San Lazzaro) di imprese che costruiscono proprio a San Lazzaro. Ecco perché nessuno dice nulla di nessuno.
L'esponente di opposizione più conosciuto in loco, già candidato sindaco per ben due volte per Forza Italia, si è sempre caratterizzato per la strenua difesa del vicepresidente della commissione urbanistica, da lui sempre tutelato al momento della formazione delle liste elettorali. Questa tutela è stata da qualcuno addentro ai corridoi del palazzo, interpretata come dovuta al fatto che lo stesso ex candidato sindaco di FI ha anch'egli avuto a che fare con costruzioni di palazzine, su terreni dove gli ex proprietari non avrebbero, sempre secondo i detti rumors, mai avuto licenza di costruire. Arriva il nuovo proprietario lanciatosi in politica nella c.d. opposizione, e tac, eccoti le palazzine. Ed eccoti un'opposizione sempre piuttosto morbida, secondo alcuni attenti osservatori: delibere edilizie col voto dell'ex gruppo consiliare di Forza Italia, sempre favorevoli alla maggioranza targata PDS-DS-PD. Assenze "strane". Astensioni altrettanto curiose.
Col nuovo gruppo PDL e la candidata a sindaco Viviana Raisi, sorella del noto parlamentare finiano Enzo, le cose non cambiano più di tanto. La Raisi accetta la presenza in lista dei soggetti di cui sopra, il fratello parlamentare, all'epoca candidato a presidente della provincia, non dice beo. Qualche tempo dopo però, quest'ultimo cambia casacca e passa con Fini dopo la fuoriuscita di questo dal PDL e si scopre difensore della legalità. Presenta interpellanze anche molto pesanti, tutte riportate in questo sito. Ma ormai il danno è fatto.
Da ultimo, l'uscita dal gruppo PDL della Raisi assieme a quattro suoi colleghi, motivata col presunto inciucio tra alcuni esponenti del PDL (gli stessi di sempre) e la maggioranza nell'elezione del revisore dei conti del Comune in quota di minoranza. Una motivazione che appare più che altro un pretesto. Anni e anni di scempi urbanistici, indagini della magistratura, vicende inquietanti come quella delle "case gialle" non hanno smosso i "quattro moschettieri", e invece l'elezione di un revisore sì? Che strano.
Nota di colore: il paladino dei due esponenti di cui sopra, il vicepresidente della commissione urbanistica rinviato a giudizio per illeciti urbanistici, e l'ex candidato sindaco di FI, è il consigliere regionale Galeazzo Bignami, propostosi all'attenzione dei media come "formattatore-rottamatore" dei vecchi politici. Ah, ecco, ora è tutto chiaro.

PS. Il partito che ha fatto della legalità la sua bandiera, la sua stessa ragione di vita, almeno a detta dei suoi dirigenti, ossia l'Italia dei Valori di Tonino Di Pietro, che sostiene la giunta guidata da Marco Macciantelli e quindi anche l'assessore "a libro paga" di chi costruisce a San Lazzaro, per usare le parole del direttore del periodico Vivere a San Lazzaro, che posizione ha assunto dinanzi a tutte queste vicende? Semplice: silenzio totale. Evidentemente l'assessore Merrone, in quota IDV, forte delle 5 (cinque) preferenze prese alle elezioni amministrative del 2009, preferisce non turbare le proprie schiere di elettori. Nel frattempo nel partito di Tonino sono tutti in apprensione per le denunce presentate dall'avv. Domenico Morace, ex tesoriere del partito, che nei mesi scorsi al sito affaritaliani.it ha raccontato cose che sembrerebbero completamente incompatibili con un partito che appunto ha fatto della legalità la propria ragion d'essere. Si sa, sono tempi difficili per tutti.

lunedì 30 luglio 2012

UNIPOL, UNI LAND E GLI INVESTIMENTI DI MEZZINI A SAN LAZZARO

Maxinchiesta Uni Land
Indagato il presidente di Unipol

Lunedì, 30 luglio 2012 - 09:31:00
unipol ai

Bologna - Le accuse non sono leggere. Una società si sviluppo immobiliare presieduta da Alberto Mezzini sarebbe stata costruita su un castello di carta. La società raggirava i mercati e i risparmiatori e a un certo punto della sua evoluzione avrebbe vissuto su truffe, perizie pompare e gonfiando i capitali. Nel cda i vertici del mondo cooperativo emiliano e anche il presidente di Unipol Pierluigi Stefanini oltre ad altre 25 persone che sono state raggiunte dall’avviso di conclusione indagini inviato alcune settimane fa dalla Procura di Bologna. Stefanini è indagato per il ruolo che secondo gli inquirenti svolse dal febbraio al novembre 2006, nel cda. L’avviso di conclusione delle indagini è un atto che di solito precede la richiesta di rinvio a giudizio. Uni Land è al centro della maxi-inchiesta del pm Antonella Scandellari e della Guardia di finanza.

L’inchiesta sulla società immobiliare Uni Land di Monghidoro (Bologna) è esplosa nei primi mesi del 2011. Alberto Mezzini, ideatore dell'azienda ma anche presunto realizzatore delle operazioni fraudolente è un personaggio molto in vista nel mondo elle cooperative emiliane. Da quando però sono stati rilevati gli accertamenti circa il 70% delle azioni della società sono passati nelle mani di un custode nominato dai giudici per impedire raggiri e manipolazioni ulteriori a danno dei risparmiatori. Nelle indagini finirono coinvolti, per i loro ruoli di membri dei cda di società collegate, anche altri esponenti di punta del mondo cooperativo: Paolo Bedeschi, presidente del consiglio di sorveglianza di Coop Reno; Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica. La Procura ha però stralciato il filone d’inchiesta sul falso in bilancio. Bedeschi, fu nel cda e anche vicepresidente di Uni Land, ha ricevuto l’avviso di fine indagine per il reato di false comunicazioni sociali. Turrini, inizialmente accusato di false comunicazioni sociali, non ha invece ricevuto l'avviso e non è inserito tra i primi 26. Ma si è in attesa del secondo filone dell'inchiesta che potrebbe rivelare altre sorprese.
Per l’accusa Stefanini di Unipol e altri sette ex membri del cda di Uni Land, sotto la direzione di Mezzini, avrebbero aumentato “fittiziamente il capitale sociale di Uni Land mediante la sopravvalutazione del valore della partecipazione in Cem Spa nel conferimento del 28 febbraio 2006 in Uni Land”.
Secondo la Finanza fu proprio quel giorno che Stefanini sarebbe entrato nel cda di Uniland. La formazione fittizia del capitale avviene con 5 operazioni fotocopia, per il valori di 108, 17, 20, 24 e 26 milioni. Tutti aumenti fittizi realizzati “mediante l’attribuzione gratuita di una nuova azione ogni dieci possedute”.

Stefanini si è dichiarato estraneo ai fatti. Secondo i suoi legali non avrebbe partecipato alle riunioni in cui sono state fatte le operazioni sotto inchiesta e poco dopo sarebbe addirittura uscito dall'azienda.

Intanto il sindacato dei 500 azionisti di minoranza sono preoccupati che l'azienda fallisca. Reagiscono in vista dell’approvazione dei bilanci 2010 e 2011, riunioni che si terranno nei prossimi giorni nella cittadina di San Lazzaro di Savena alle porte di Bologna, proprio dove la società ha fatto molti investimenti. Un’approvazione tutt’altro che scontata visto che il 70% delle azioni sono state sequestrate dal gip Bruno Perla e affidate al custode giudiziario Giovanni Errico.

http://affaritaliani.libero.it/emilia-romagna/maxinchiesta-uni-land-indagato-presidente-unipol300712.html

Inserisci linkQualche amministratore sanlazzarese, già all'epoca dell'arresto di Mezzini, si era precipitato a negare che lo stesso avesse effettuato investimenti nella città di San Lazzaro. Chissà se ora gli si sarà rinfrescata la memoria. Sarebbe come negare che l'architetto Noacco, già direttore dei lavori del cantiere Cipea in via Galletta, non sia stato rinviato a giudizio, come qualche cittadino dice di aver sentito dire dallo stesso rinviato a giudizio. Ma si sa, il caldo fa brutti scherzi.

venerdì 27 luglio 2012

ENZO RAISI ATTACCA ANCORA BIGNAMI: "INCIUCIA COL PD"

Dal social network Facebook il parlamentare di FLI Enzo Raisi attacca duramente il consigliere regionale Galeazzo Bignami e l'intero PDL emiliano-romagnolo:

Avete notato il silenzio imbarazzante del Pdl bolognese e regionale sul rinvio a giudizio del governatore Errani.....tutti anticomunisti, duri e puri a parole e poi zitti zitti quando il loro più importante avversario viene rinviato a giudizio, per chi conosce la procura di Bologna, sa bene che sa di miracolo.......ma quanti scheletri nell'armadio avete???? Bignami addirittura con la sua " solita classe " tira in ballo formigoni e un suo collega di partito per dire che non può parlare a causa loro: ah ah spiritoso. Spiega invece i tuoi inciuci con il Pd a San Lazzaro su urbanistica e revisore dei conti e di la verità che ti tengono per le palle....io sono un garantista ma lo sono sempre non a fase alterna...
Raisi dimentica poi che Bignami, stando a quando riportato nei giorni scorsi da affaritaliani.it, avrebbe concordato col sindaco di Bologna Merola la candidatura, poi fallita, di Felice Caracciolo, a revisore dei conti del Comune di Bologna. Quel Caracciolo che fu candidato proprio dal partito di Raisi (FLI) a consigliere comunale alle elezioni amministrative a Bologna, solamente un anno fa (qualcuno direbbe: il più pulito ha la rogna):

http://www.futuroelibertabologna.it/2011/04/17/i-candidati-di-fli-alle-amministrative-bolognesi/

martedì 17 luglio 2012

BIGNAMI DIFENDE MAURIZZI E NOACCO E ATTACCA I "ROTTAMATORI"

Corsi e ricorsi. Non sarà parso vero al sindaco di San Lazzaro di Savena, Marco Macciantelli, di essere per un po' fuori dalle luci della ribalta che lo hanno visto negli ultimi mesi al centro di dibattiti e polemiche pesanti, che sono anche sfociate in inchieste giudiziarie non ancora concluse e di cui il notiziario online affaritaliani.it ha dato ampio conto.
Già, perché da alcuni giorni la "opposizione" a San Lazzaro, rappresentata almeno nominalmente dal Pdl, è al centro di polemiche infuocate, annunci di uscita dal gruppo consiliare, repliche e controrepliche al veleno. Tralasciando poi l'inchiesta giudiziaria (cfr. sempre il sito affaritaliani.it) che ha visto tra gli altri, l'architetto Aldo Noacco rinviato a giudizio per pesanti illeciti di natura edilizia e urbanistica, e riferiti all'epoca in cui questi era Direttore dei lavori del cantiere CIPEA di via Galletta, sorto per la costruzione di 40 villette in edilizia convenzionata, il business vero e proprio del territorio sanlazzarese da molto tempo, business che vede coinvolto in strascichi giudiziari anche lo stesso sindaco Macciantelli (denunciato, stando sempre ad affaritaliani.it, per violenza privata e diffamazione), e numerose interpellanze parlamentari presentate dall'On. Enzo Raisi (ex Pdl e ora FLI), queste ultime tutte riportate nelle precedenti pagine di questo blog.
L'uscita dal gruppo consiliare PDL di San Lazzaro di quattro consiglieri capitanati da Viviana Raisi, sorella del più noto e già menzionato Enzo, ha provocato reazioni stizzite da parte di Omer Maurizzi e dell'architetto rinviato a giudizio Aldo Noacco, nonché - notizia del Carlino del 17 luglio 2012 - del consigliere regionale Galeazzo Bignami, da sempre padrino politico di questi ultimi due.
Bignami annuncia di aver avviato le procedure di espulsione nei confronti di tre dei quattro consiglieri fuoriusciti dal gruppo (ad esclusione di Bagni, non iscritto al Pdl), poiché la loro condotta sarebbe incompatibile con quella del partito.
Posto che qui non interessa entrare nelle vicende squisitamente politiche che lasciano il tempo che trovano, e posto che questo blog ha sempre avuto una posizione neutrale e anche critica, quando è stato necessario, della stessa Raisi, riconoscendone anche i meriti, al semplice cittadino viene da chiedersi: qual è il Pdl cui Bignami si riferisce? Il Pdl nazionale, regionale, bolognese o sanlazzarese? Perché se è vero che il Pdl in alcune questioni ha assunto posizioni chiare e alternative alla sinistra, in altri casi questo non pare sia avvenuto. Basterebbe citare proprio la vicenda cui la stampa e la rete hanno dato conto, della (per fortuna) mancata nomina di Felice Caracciolo a revisore dei conti per la minoranza, al Comune di Bologna, nomina che sarebbe stata in realtà concordata tra il sindaco Merola e lo stesso Bignami. Quello stesso Bignami che ora sbraita e si straccia le vesti per quattro consiglieri comunali che escono dal gruppo sanlazzarese.
Su una cosa si può dare ragione in pieno al consigliere Bignami: quando egli dice che la linea dei quattro fuoriusciti sarebbe "incompatibile con la loro permanenza nel Pdl", dice il vero. Già, perché il Pdl sanlazzarese, con qualche eccezione che qui è stata sempre riconosciuta, era ormai noto come "soccorso azzurro" (in particolare l'ex gruppo di Forza Italia di cui Omer Maurizzi è stato per anni capogruppo nonché candidato sindaco), un soccorso che correva in aiuto del vincitore (la maggioranza targata PDS-DS-PD coi suoi cespugli annessi, IdV e Sel) ogni qualvolta il sindaco di turno (in particolare quello in carica) avesse problemi al suo interno. In effetti un consigliere che volesse discostarsi da questa linea di soccorso "al rosso" (come Bignami chiama ancora gli ex comunisti nelle sue arringhe pubbliche), si ritroverebbe ad assumere inevitabilmente una linea incompatibile con quella da sempre assunta dagli esponenti più rappresentativi del partito.
Come detto, non si vuol qui prender posizione sulle beghe politiche interne tra "scissionisti" e fedelissimi (alla linea del Sindaco?), anche perché i quattro paiono più proiettati verso un progetto di lista finto-civica che non si sa quanto bene possa fare al territorio.
Ma è strano che le critiche feroci di incompatibilità vengano proprio da un consigliere regionale che proprio due giorni fa rilasciava dichiarazioni a Repubblica (non al Secolo d'Italia) dicendo che per lui Berlusconi è già vecchio e che quindi non lo rivoterebbe. Insomma: annuncio di fuoriuscire da una linea di sostegno a Berlusconi, e al contempo annuncio di perseguire dei fuoriusciti dal Pdl? Qualcosa non quadra. La linea chi la detta? I consiglieri fedelissimi di San Lazzaro, tra cui il rinviato a giudizio arch. Noacco?

venerdì 13 luglio 2012

ENZO RAISI REPLICA A MAURIZZI E NOACCO

La polemica tra i fuoriusciti dal gruppo consiliare (di quel che resta) del PDL e coloro che ancora ne fanno parte, prosegue. Dalle pagine del social network Facebook anche l'on. Enzo Raisi, fratello della ex capogruppo PDL Viviana, replica alle accuse stizzite del consigliere Maurizzi e del consigliere "indipendente" e ora rinviato a giudizio per illeciti penali urbanistici Aldo Noacco, con queste parole, tirando in ballo pesantemente anche Galeazzo Bignami, consigliere regionale PDL e sostenitore di Maurizzi e Noacco:

Il problema erano le serpi in seno, coloro che pur essendo del Pdl facevano accordi con Macciantelli confondendo interessi personale con la politica. Oggi Maurizzi nella replica mi ha fatto sorridere perché ha cercato di smorzare dicendo che sono solo questioni personali, ha detto il vero, sono questioni personali. Ma sono questioni personali perché lui e Noacco hanno confuso i propri interessi privati con la loro azione politica, solo per quello sono diventati personali. E l'ultimo esempio, l'accordo sul revisore dei conti ne e' un esempio, ci hanno provato anche nel comune di Bologna, sempre con la regia di Bignami, ma li gli e' andata male nonostante Merola li avesse garantiti......
Ciò che l'On. Raisi dimentica, e che già su questo blog gli è stato ricordato, è che nel 2009 a comporre le liste del PDL in provincia fu lui, ovviamente non da solo, ma a San Lazzaro, la sua città, egli giocò un ruolo notevole, tanto da riuscire a imporre sua sorella a candidata sindaco. Raisi sapeva bene chi erano Maurizzi e Noacco e ciononostante non ebbe problemi a confermarli nella lista del PDL, con Maurizzi addirittura capolista, così come nessun problema ebbe evidentemente la sorella che ora gioca il ruolo della Giovanna d'Arco di turno. Strano che tutto questo clamore venga fuori solo adesso, dopo che tanti scempi sono stati compiuti e tanti occhi hanno finto di non vedere e orecchie di non sentire. Non sarà che chi dice che in fin dei conti, ai quattro fuoriusciti interessa soltanto prepararsi il terreno per la rielezione in una lista finto-civica? Le tante segnalazioni partite anche da questo blog a quei quattro signori non pare averli mai più di tanto interessati, ora invece scoppia lo scandalo per la nomina di un revisore? Il PDL poi, coi soggetti che ora ne compongono il gruppo consiliare, è di fatto ufficialmente morto, tra un rinviato a giudizio, un signore conosciuto solo per gli affari che fa sul territorio comunale e un giovincello già molto lesto nell'apprendere la politica politicante e accodarsi ai voleri dei primi due. Come abbiamo già detto, auspichiamo per il bene di questa comunità così martoriata, che lorsignori - tutti, dal primo all'ultimo consigliere di maggioranza e di opposizione, dalle cariatidi ai "giovani", formattatori, rottamatori, politici, civici vecchi e nuovi, leghisti, ex leghisti, post-leghisti e quant'altro - si vogliano ritirare dalla scena politica, per non fare altro danno.

giovedì 12 luglio 2012

NOACCO RINVIATO A GIUDIZIO

Dalla pagina Facebook del parlamentare di FLI Enzo Raisi:


Ops la mia denuncia per gli abusi edilizi a San Lazzaro vedo che ha portato a dei rinvii a giudizio, ma allora la ruota gira. E adesso, il cons. Noacco del Pdl, amico di Bignami, che e' stato rinviato a giudizio e che, insieme all'altro cons del pdl Maurizz, sui provvedimenti urbanistici vota insieme alla maggioranza del pd e del sindaco Macciantelli, che fa? Si dimetterà? Ma credo siamo solo agli inizi perché per troppo tempo si e' fatto silenzio sul mio comune che e' quello che in provincia ha avuto la maggior espansion urbanistica grazie anche la compiacenza di quella parte del Pdl che guarda a caso e' rimasto nel partito. Un comune in cui l'assessore all' urbanistica Schippa lavora per una delle tre ditte che costruiscono a San Lazzaro come consulente per opere nel comune di fianco, un comune dove l'arroganza a cominciare dal suo primo cittadino non ha limiti......ci si rivede alla prossima puntata sempre sulla riva del fiume, il primo e' passato.


E ancora:

se un qualsiasi dipendente pubblico lavorasse anche per una azienda alla quale,nella sua funzione di dipendente pubblico, concede autorizzazioni o permessi, sarebbe immediatamente indagato e probabilmente messo dietro quattro sbarre, ma l'assessore neanche sfiorato. Io sono entrato in cons. Com. a Bologna a 22 anni, due anni dopo ho cominciato a lavorare e da subito ho scelto una azienda fuori Bologna e per i 25 di mia permanenza in consiglio ho sempre fatto così e sempre ho scelto aziende che non avessero rapporti con il comune di Bologna per evitare anche solo chiacchere. Questi sono i miei principi e la mia coerenza. Per quanto riguarda Noacco e' il peggiore, insieme a Maurizzi hanno sempre votato le delibere di urbanistica con la maggioranza e con il sindaco Macciantelli, e' vice presidente della commissione urbanistica e fa il professionista lavorando su San Lazzaro dove e' stato beccato e quindi rinviato direttamente a giudizio, già alcuni mesi fa tenendo nascosta la notizia, per gravi reati penali urbanistici che avrebbe compiuto ovviamente con la complicità di qualcuno dell'amministrazione....fai te!!!!
Le parole dell'On. Raisi non lasciano molto spazio a dubbi. Viene però da chiedersi una cosa. L'On. Raisi ha corso come candidato a presidente della Provincia di Bologna per il PDL solo nel 2009, e il suo Comune, San Lazzaro, ha visto la corsa di sua sorella Viviana Raisi a candidata sindaco. Si dà il caso che l'On. Raisi abbia deciso le candidature del suo Comune, dando il placet alla presenza nella lista del PDL, di coloro che egli oggi critica aspramente, a partire da Noacco. Maurizzi poi era capolista, e non risulta che l'On. Raisi si sia opposto a tale scelta. questo blog è apolitico e apartitico, e ha spessissimo denunciato in piena solitudine ciò che oggi in parte sta emergendo anche per via giudiziaria. Ma francamente, sentire l'On. Raisi oggi, impancarsi a paladino della buona politica e attaccare coloro che egli stesso mise in lista soltanto 3 anni fa, lui che è deputato dal 2001... (a proposito: dal 2001 cos'ha fatto l'On. Raisi per San lazzaro?) bè è forse l'ennesimo fenomeno della politica italiana.



INCIUCI, DIMISSIONI: IL TEATRINO CONTINUA

Dal sito affaritaliani.it riportiamo integralmente:

L’inciucio funziona a San Lazzaro
Consiglieri PdL lo denunciano

Quattro consiglieri PdL di San Lazzaro denunciano inciuci con la maggioranza e formano un nuovo gruppo. Al centro dello scontro tra i consiglieri di centro-destra c'è l'elezione del Collegio dei Revisori dei Conti, avvenuto con la complicità di parte dell'opposizione. Gli ex-pidiellini hanno presentato anche un esposto alla magistratura per chiarire i presunti illeciti. Tutto secondo i piani, così come si è svolto nei giorni scorsi a Bologna per l’elezione dei Revisori dei conti. A Bologna però dopo un articolo di Affari che svelava i fatti l’accordo è saltato

Mercoledì, 11 luglio 2012 - 17:53:00
pd pdl pacmanok

Gli “inciuci” tra maggioranza e parti dell'opposizione spaccano il PdL di San Lazzaro di Savena (Bologna) e in Consiglio comunale nasce un nuovo gruppo. L'hanno annunciato in conferenza stampa quattro consiglieri eletti nelle liste di Berlusconi, con in testa l'ex candidata sindaco Viviana Raisi. La nuova formazione di centro-destra si chiamerà “San Lazzaro”, e intende proseguire – come scrivono nel comunicato - “coerentemente e in totale autonomia l'attuazione del programma presentato e sottoscritto nel 2009”. Al centro della rottura, oltre a problemi politici nazionali, le divergenze con gli altri consiglieri del gruppo accusati di aver fiancheggiato le scelte del Sindaco e della maggioranza. Raisi, D'Alessandro, Di Oto e Bagni accusano gli ormai ex-compagni di aver tenuto comportamenti consiliari ambigui in materia di Urbanistica, Gestione del Territorio e Nomine di Garanzia.

I quattro ex-pidiellini denunciano soprattutto il tradimento di tre consiglieri di minoranza durante l'elezione del Collegio dei Revisori dei Conti.

Attraverso una manovra che i quattro definiscono illecita e politicamente di bassissimo profilo, la maggioranza di centro-sinistra avrebbe potuto scegliere tutti e tre i revisori, proprio con l'appoggio di quei tre che non hanno sostenuto il nominativo concordato dal gruppo. Per queste presunte irregolarità i consiglieri fuoriusciti hanno anche presentato un esposto alla magistratura.

Paradossalmente, proprio negli stessi giorni dell'annuncio di una nuova discesa in campo del loro leader, il partito di Berlusconi in periferia perde pezzi. La stessa vicenda si era sviluppata con esiti opposti nella città di Bologna. Alla fine, proprio grazie a un’inchiesta di Affari, l’accordo era saltato e le opposizioni avevano eletto un altro candidato facendo saltare i giochi.

http://affaritaliani.libero.it/emilia-romagna/l-inciucio-funziona-a-san-lazzaro-consiglieri-pdl-lo-denunciano110712.html

Aggiungiamo una postilla: questo teatrino di inciuci (questo blog li denuncia da tempo, avendo segnalato fatti ben più gravi di una nomina presunta pilotata di un revisore dei Conti), uscite dal gruppo, annunci di richieste di espulsione (sul Resto del Carlino di oggi si leggono parole veramente ilari del Vicepresidente del consiglio comunale sanlazzarese, noto alla comunità per aver costruito case a San Lazzaro, e per aver difeso a spada tratta il consigliere "indipendente" Noacco, rinviato a giudizio per illeciti urbanistici in qualità di direttore dei lavori del cantiere CIPEA di Via Galletta nonché vicepresidente della commissione urbanistica nel silenzio più totale del PD) e altre amenità (sentire un consigliere rinviato a giudizio per illeciti urbanistici dire che si occuperà degli interessi della comunità è una barzelletta veramente impareggiabile), è alquanto ridicolo. Tra chi ha fatto finta di non vedere inciuci ben peggiori di questo e ora si dimette dal gruppo di cui ha fatto parte, e chi invece si astiene o non partecipa al voto su questioni nevralgiche (questione segnalata dal periodico Vivere a San Lazzaro più volte), la politica sanlazzarese è veramente allo sbando più totale. Del sindaco nemmeno parliamo perché le centinaia di articoli di questo blog parlano da soli. La lista "civica"? Non pervenuta. I cittadini, un po' ignari, un po' menefreghisti, un po' rassegnati, ormai nemmeno si curano di queste beghe paracondominiali. In attesa di tempi migliori, che non si sa se mai arriveranno, è forse meglio andarsene tutti quanti in ferie. Augurando che i signori della politica locale, di maggioranza e di "opposizione", vecchi, giovani, ventenni o sessantenni, vengano presto pensionati dalla cittadinanza.

lunedì 9 luglio 2012

GALEAZZO BIGNAMI, UN NUOVO INCIUCIO?

Dopo l'inciucio riguardante l'elezione del revisore dei conti al Comune di San Lazzaro, denunciato sul web da Enzo Raisi, pare che il noto consigliere regionale, che già si è prodigato a difesa di personaggi quali Omer Maurizzi e Aldo Noacco, conosciuti a San Lazzaro per le loro politiche di "distensione" verso le giunte rosse, voglia "bissare" anche a Bologna, come lascia intendere questo articolo tratto da affaritaliani.it che vi riportiamo di seguito:

Esclusivo, l’inciucio di Bologna
La destra chiede un favore al Pd

Bologna. Chi è l’uomo in foto? Pochi lo sanno anche se è legato alla “partita politica” più importante: il bilancio futuro del Comune. Il modo per scoprirlo è svelando i rapporti esistenti tra maggioranza (PD) e opposizione (PdL) in terra d’Emilia. Un’ opposizione che come blocco, al di là della volontà dei singoli, sembra non esistere. E’ l’uomo dell’inciucio tra un pezzo del PdL e il Sindaco PD di Bologna Virginio Merola. Il Sindaco, nel segreto dell’urna e dopo aver eletto gli altri due revisori, ha assicurato i voti della maggioranza di centrosinistra per eleggerne il terzo revisore che, paradosso, è in quota all’opposizione. Sempre che all’ultimo momento la situazione non si riveli per quella che é e faccia degenerare il gioco

Lunedì, 9 luglio 2012 - 07:41:00
di Antonio Amorosi
caracciolobolognaai

La trama. Il Revisore dei Conti è un ruolo superpartes o dovrebbe esserlo per vigilare sui Bilanci di un Ente, materia delicata per ogni amministrazione e che le opposizioni tengono in alta considerazione. I Comune per ogni mandato eleggono tre Revisori. Servono a vigilare. Tanto più che con Affari abbiamo espresso molti dubbi sulla correttezza di conti degli ultimi due anni del Comune di Bologna, anche a fronte di un sentenza che sanziona duramente il Comune di Napoli sugli stessi problemi ed un esposto denuncia è stato presentato alla Corte dei Conti. Da colloqui con importanti esponenti di maggioranza e opposizione risulterebbe esserci stato un accordo riservato tra il Sindaco Virginio Merola e il consigliere regionale Pdl Galeazzo Bignami per la nomina dell’uomo in foto a revisore del Comune di Bologna. L’uomo altri non è che Felice Caracciolo, ex consigliere comunale di lunga data, con ben 4 mandati alle spalle; non una figura proprio superpartes quindi. Molti esponenti della politica locale lo definiscono un “cicisbero” di corte, termine settecentesco attribuito a chi si bea della conversazione e del facile chiacchiericcio finalizzato al niente. Altri come grande silenziatore umano proprio per la sua arte settecentesca e per questo facile alle nomine politiche. Merola ha garantito per eleggerlo, visto che il candidato piace molto ed ha estimatori anche nella maggioranza, un suo blocco di voti sicuri. Ma se è comprensibile che il Pd al comando del Comune di Bologna abbia bisogno di “silenziatori” non lo è altrettanto chiaro perché ne abbia bisogno l’opposizione!

Il retroscena. Felice Caracciolo è molto legato alla storica famiglia della destra bolognese, i Bignami (l’attuale tessitore è il consigliere regionale Galeazzo Bignami), ma è stato avuto in dote dal senatore Filippo Berselli (prima MSI, poi AN, poi Popolo delle Libertà). Esperienze da revisore Caracciolo ne ha, in alcuni casi anche mentre svolgeva incarichi politici al Comune di Bologna: al Comune di Vergato, a quello di Malalbergo e Castenaso, all'azienda a Ausl di Parma, al collegio sindacale di San Marino Rtv S.p.a. (nomina fatta dalla Rai) ma anche all’AMIU (ex municipalizzata della igiene urbana di Bologna) e nella commissione esaminatrice dei dottori commercialisti con nomina del Ministero dell'Istruzione e dell'Università nel 2011 (governo Berlusconi). In molti sostengono che questa sua facilità alle nomine sia nata da una controversa candidatura al Senato nel 2001, collegio numero 7. Presentato come trampolino di lancio sicuro e facile all’elezione, dai vertici della destra bolognese, è risultato presto una caporetto per il povero candidato Caracciolo. Eppure l'uomo aveva investito non poche risorse economiche per ascendere ai fasti senatoriali. E per questo probabilmente la destra locale si è trovata nell’imbarazzo di doverlo ricompensare con importanti nomine, ripetute. Caracciolo ha poi sostenuto le campagne elettorali di Bignami in Regione il suo contributo non è mai mancato.

L’accordo. Ma se oggi Caracciolo ce la farà sarà solo per i voti della maggioranza Pd, Sel, IdV perché né Lega Nord né grillini del Movimento Cinque Stelle né una parte del PdL intendono voltarlo e lo dicono ai quattro venti. Infatti l’aspetto più inquietante di tutta questa vicenda e che i voti della componente del Pdl che sostiene Caracciolo (4 consiglieri, 2 non lo votano) non bastano minimamente alla sua elezione. I leghisti hanno un proprio candidato, Dino Montanari, e i grillini si sono detti comunque contrari al cosiddetto “cicisbeo” di corte. Il capogruppo Pdl in consiglio Marco Lisei, ha anche provato a confonderli con una “testa di legno” su cui far convergere i loro voti, al fine di evitare che si sommino al candidato leghista, ma da Palazzo si sa che l’operazione non è del tutto riuscita.

Il voto è segreto ed ogni componente del consiglio comunale (37 persone) può esprimere una doppia preferenza su un unico foglio ma è probabile, al di là di tutti i tentativi di chi non lo vota, che ancora una volta Merola e il Pd la facciano da padroni; sempre se il nostro articolo non avrà un effetto o le minoranze nell’opposizione non dovessero far spuntare dal cilindro proprio Dino Montanari.

Eppure sarebbe bastato poco per far saltare l’inciucio-Caracciolo, applicare per tempo lo slogan che i grillini portano sui loro manifesti: “porteremo le wecam nei consigli comunali per scoperchiare le malefatte della politica”. Sarebbe bastato comunicare per tempo con la rete e far circolare l’informazione sugli organi di stampa che la nomina di un Revisore dei conti era richiesta dal Comune di Bologna. Non sarebbe stato impossibile avere dalla società bolognese dei candidati superpartes che facessero realmente gli interessi dei cittadini e non della politica (facendo convergere su di loro i tanti consiglieri d’opposizione che pure vorrebbero svolgere un ruolo di vigilanza). Poteva essere questa la novità assoluta ad un inciucio che si ripete da sempre e che forse si ripeterà anche stavolta (contromosse premettendo).



http://affaritaliani.libero.it/emilia-romagna/esclusivo-l-inciucio-di-bologna-la-destra-chiede-un-favore-al-pd090712.html

venerdì 8 giugno 2012

E L'INCIUCIO CONTINUA...

Dalla pagina Facebook di Enzo Raisi, parlamentare di Futuro e Libertà:

Al comune di San Lazzaro in provincia di Bologna il rottamatore del Pdl Galeazzo Bignami ha fatto eleggere revisore dei conti un suo amico contro il candidato del suo gruppo con i voti del Pd e dei suoi amici nel gruppo, in pieno stile consociativo. Questo e' il nuovo che avanza, consociativi più dei padri ed e' un giovane, già i giovani.
I votanti del gruppo PDL a favore del neorevisore dei conti in questione sarebbero quelli di Omer Maurizzi, Aldo Noacco, Stefano Cavedagna. I primi due ormai noti alle cronache sanlazzaresi per rapporti amicali a vario livello con le amministrazioni comunali succedutesi negli ultimi 15-20 anni a San Lazzaro (Aldo Noacco è attualmente indagato per illeciti urbanistici in qualità di direttore di un cantiere Cipea in edilizia convenzionata). L'ultimo dei tre ha evidentemente ben compreso quale sia il modo per fare velocemente carriera nella politica locale, sulla scorta dell'esempio dei primi due e del suo mentore bolognese. La cittadinanza ringrazia, il PD sanlazzarese pure.

mercoledì 23 maggio 2012

MACCIANTELLI, ENNESIMA FIGURACCIA, A IDICE FUOCHI ARTIFICIALI IL GIORNO DEL TERREMOTO. I CITTADINI: "VERGOGNA"


Dal sito affaritaliani.libero.it una notizia che anche il Resto del Carlino del 23 maggio 2012 riporta:

Bologna, San Lazzaro di Savena.In Emilia c’è il terremoto. Il comitato cittadino chiede all’amministrazione comunale di San Lazzaro se svolgere la festa programmata o se non è il caso rinviarla. L’amministrazione che copartecipa all’evento con un suo ente di promozione (Prometeo) risponde che non ci sono problemi. I fuochi di artificio fanno scappare per strada gli abitanti convinti siano esplosioni dovute al terremoto. Il Sindaco a cose fatte sostiene sul giornale “Il Resto del Carlino” che non sapeva della festa ma spunta una lettera inviata molto tempo prima da un’esponente del comitato che ha informato sia lui che i suoi assessori


fiare di idice

Sul sito del Comune di San Lazzaro il programma della seconda edizione della “Fîra dl’Egg /Fiera di Idice” già parlava chiaro: “Domenica 20 maggio, ore 19: apertura con botto!”.

Si sarebbe poi proseguito con mercatini, stand gastronomici e musica da balera fino tardi. E il botto è quello che si fa da anni: i fuochi di artificio per celebrare la Fiera. Ma sia le bombe di Brindisi che il terremoto in Emilia che domenica ha fatto tremare la regione ha fatto tentennare gli organizzatori che hanno chiamato il Sindaco Macciantelli per chiedere “se sospendere il programma oppure no.

Lui ha detto che non c’erano contrordini ma nel caso ci avrebbe fatto sapere”. E così non sono stati pochi i cittadini che, sentendo i botti dei fuochi di artifico, sono scesi in strada terrorizzati pensando ad esplosioni di tubi o caldaie dovuti al terremoto. Scoprendo poi che si trattava di fuochi d'artificio il giudizio è stato unanime: “Vergogna!”. Al coro di indignati per la decisione di festeggiare ugualmente, nonostante i recenti e gravissimi fatti di cronaca, si è unita l'opposizione in consiglio comunale.

Gli organizzatori dell'evento, però, si difendono e incolpano l'amministrazione e il Sindaco: erano loro, ha sostenuto Marisa Argnani, che dovevano dirci di sospendere i festeggiamenti. “Noi daremo tutti gli utili ai terremotati!”ha aggiunto. “Non siamo stati informati del programma e neppure invitati” ha replicato il Sindaco della cittadina Marco Macciantelli.

La polemica rimbalza in rete e annuncia l’ennesima brutta figura.

Un’esponente del comitato di cittadini tira fuori una mail che mostra d’aver informato sia il Sindaco che la sua giunta molto tempo prima (è la foto d'apertura). E’ l’ennesima scivolata che poteva essere evitata. Un altro colpo allo stomaco dei già critici abitanti del Comune che un giorno dopo l’altro si ritrovano a protestare contro le decisioni (in questo caso non decisioni) non condivisibili del Sindaco.


http://affaritaliani.libero.it/emilia-romagna/fuochi-d-artificio-col-terremotogli-abitanti-scappano-polemiche230512.html?refresh_ce

Sopra questo articolo trovate la pagina web del sito del Comune di San Lazzaro che fino a ieri indicava chiaramente che a Idice alle 22.30 si sarebbero svolti i fuochi d'artificio.... giovedì 24 mattina non c'era già più: il consigliere civico Bertuzzi la indicava nella pagina Facebook della Fiera https://www.facebook.com/FieraIdice

Alcuni cittadini indignati con l'Amministrazione comunale ci hanno segnalato che la pagina web della fiera di Idice, sul sito del Comune è comunque visualizzabile, ma vi si può accedere soltanto digitando appositamente su motori di ricerca, in quanto dal sito del Comune non si riesce più ad accedervi. Resta un mistero come possa Marco Macciantelli ancora il 25 maggio, sul Resto del Carlino pagina di San Lazzaro, dichiarare di non essere stato a conoscenza dell'evento. Se un Sindaco non sa nemmeno quali sono gli eventi che si svolgono sul territorio che lui dovrebbe amministrare, forse è un segnale che si deve fare da parte, come ormai chiedono a gran voce moltissimi cittadini, in particolare molti che ancora nel 2009 gli diedero il voto e oggi se ne sono amaramente pentiti. Qui la pagina web del sito del Comune di San Lazzaro con ben visibili a chiusura dell'evento, i fuochi artificiali:

http://www.comune.sanlazzaro.bo.it/comunicazione/appuntamenti-e-scadenze/copy_of_2b0-fira-dl2019egg-2b0-fiera-di-idice