lunedì 9 luglio 2012

GALEAZZO BIGNAMI, UN NUOVO INCIUCIO?

Dopo l'inciucio riguardante l'elezione del revisore dei conti al Comune di San Lazzaro, denunciato sul web da Enzo Raisi, pare che il noto consigliere regionale, che già si è prodigato a difesa di personaggi quali Omer Maurizzi e Aldo Noacco, conosciuti a San Lazzaro per le loro politiche di "distensione" verso le giunte rosse, voglia "bissare" anche a Bologna, come lascia intendere questo articolo tratto da affaritaliani.it che vi riportiamo di seguito:

Esclusivo, l’inciucio di Bologna
La destra chiede un favore al Pd

Bologna. Chi è l’uomo in foto? Pochi lo sanno anche se è legato alla “partita politica” più importante: il bilancio futuro del Comune. Il modo per scoprirlo è svelando i rapporti esistenti tra maggioranza (PD) e opposizione (PdL) in terra d’Emilia. Un’ opposizione che come blocco, al di là della volontà dei singoli, sembra non esistere. E’ l’uomo dell’inciucio tra un pezzo del PdL e il Sindaco PD di Bologna Virginio Merola. Il Sindaco, nel segreto dell’urna e dopo aver eletto gli altri due revisori, ha assicurato i voti della maggioranza di centrosinistra per eleggerne il terzo revisore che, paradosso, è in quota all’opposizione. Sempre che all’ultimo momento la situazione non si riveli per quella che é e faccia degenerare il gioco

Lunedì, 9 luglio 2012 - 07:41:00
di Antonio Amorosi
caracciolobolognaai

La trama. Il Revisore dei Conti è un ruolo superpartes o dovrebbe esserlo per vigilare sui Bilanci di un Ente, materia delicata per ogni amministrazione e che le opposizioni tengono in alta considerazione. I Comune per ogni mandato eleggono tre Revisori. Servono a vigilare. Tanto più che con Affari abbiamo espresso molti dubbi sulla correttezza di conti degli ultimi due anni del Comune di Bologna, anche a fronte di un sentenza che sanziona duramente il Comune di Napoli sugli stessi problemi ed un esposto denuncia è stato presentato alla Corte dei Conti. Da colloqui con importanti esponenti di maggioranza e opposizione risulterebbe esserci stato un accordo riservato tra il Sindaco Virginio Merola e il consigliere regionale Pdl Galeazzo Bignami per la nomina dell’uomo in foto a revisore del Comune di Bologna. L’uomo altri non è che Felice Caracciolo, ex consigliere comunale di lunga data, con ben 4 mandati alle spalle; non una figura proprio superpartes quindi. Molti esponenti della politica locale lo definiscono un “cicisbero” di corte, termine settecentesco attribuito a chi si bea della conversazione e del facile chiacchiericcio finalizzato al niente. Altri come grande silenziatore umano proprio per la sua arte settecentesca e per questo facile alle nomine politiche. Merola ha garantito per eleggerlo, visto che il candidato piace molto ed ha estimatori anche nella maggioranza, un suo blocco di voti sicuri. Ma se è comprensibile che il Pd al comando del Comune di Bologna abbia bisogno di “silenziatori” non lo è altrettanto chiaro perché ne abbia bisogno l’opposizione!

Il retroscena. Felice Caracciolo è molto legato alla storica famiglia della destra bolognese, i Bignami (l’attuale tessitore è il consigliere regionale Galeazzo Bignami), ma è stato avuto in dote dal senatore Filippo Berselli (prima MSI, poi AN, poi Popolo delle Libertà). Esperienze da revisore Caracciolo ne ha, in alcuni casi anche mentre svolgeva incarichi politici al Comune di Bologna: al Comune di Vergato, a quello di Malalbergo e Castenaso, all'azienda a Ausl di Parma, al collegio sindacale di San Marino Rtv S.p.a. (nomina fatta dalla Rai) ma anche all’AMIU (ex municipalizzata della igiene urbana di Bologna) e nella commissione esaminatrice dei dottori commercialisti con nomina del Ministero dell'Istruzione e dell'Università nel 2011 (governo Berlusconi). In molti sostengono che questa sua facilità alle nomine sia nata da una controversa candidatura al Senato nel 2001, collegio numero 7. Presentato come trampolino di lancio sicuro e facile all’elezione, dai vertici della destra bolognese, è risultato presto una caporetto per il povero candidato Caracciolo. Eppure l'uomo aveva investito non poche risorse economiche per ascendere ai fasti senatoriali. E per questo probabilmente la destra locale si è trovata nell’imbarazzo di doverlo ricompensare con importanti nomine, ripetute. Caracciolo ha poi sostenuto le campagne elettorali di Bignami in Regione il suo contributo non è mai mancato.

L’accordo. Ma se oggi Caracciolo ce la farà sarà solo per i voti della maggioranza Pd, Sel, IdV perché né Lega Nord né grillini del Movimento Cinque Stelle né una parte del PdL intendono voltarlo e lo dicono ai quattro venti. Infatti l’aspetto più inquietante di tutta questa vicenda e che i voti della componente del Pdl che sostiene Caracciolo (4 consiglieri, 2 non lo votano) non bastano minimamente alla sua elezione. I leghisti hanno un proprio candidato, Dino Montanari, e i grillini si sono detti comunque contrari al cosiddetto “cicisbeo” di corte. Il capogruppo Pdl in consiglio Marco Lisei, ha anche provato a confonderli con una “testa di legno” su cui far convergere i loro voti, al fine di evitare che si sommino al candidato leghista, ma da Palazzo si sa che l’operazione non è del tutto riuscita.

Il voto è segreto ed ogni componente del consiglio comunale (37 persone) può esprimere una doppia preferenza su un unico foglio ma è probabile, al di là di tutti i tentativi di chi non lo vota, che ancora una volta Merola e il Pd la facciano da padroni; sempre se il nostro articolo non avrà un effetto o le minoranze nell’opposizione non dovessero far spuntare dal cilindro proprio Dino Montanari.

Eppure sarebbe bastato poco per far saltare l’inciucio-Caracciolo, applicare per tempo lo slogan che i grillini portano sui loro manifesti: “porteremo le wecam nei consigli comunali per scoperchiare le malefatte della politica”. Sarebbe bastato comunicare per tempo con la rete e far circolare l’informazione sugli organi di stampa che la nomina di un Revisore dei conti era richiesta dal Comune di Bologna. Non sarebbe stato impossibile avere dalla società bolognese dei candidati superpartes che facessero realmente gli interessi dei cittadini e non della politica (facendo convergere su di loro i tanti consiglieri d’opposizione che pure vorrebbero svolgere un ruolo di vigilanza). Poteva essere questa la novità assoluta ad un inciucio che si ripete da sempre e che forse si ripeterà anche stavolta (contromosse premettendo).



http://affaritaliani.libero.it/emilia-romagna/esclusivo-l-inciucio-di-bologna-la-destra-chiede-un-favore-al-pd090712.html

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