mercoledì 30 dicembre 2009

Bilancio di fine anno, il Sindaco ignora i veri problemi

In un'intervista a Fabbri sull'Informazione del 30.12.2009, il Sindaco di San Lazzaro conferma la propria vocazione di parolaio e dispensatore di aria fritta, tanto che non ci pare questa volta che abbia senso riportare l'intervista, in quanto si tratta di un riassunto del disco rotto degli ultimi mesi (e del mandato precedente): patto di stabilità che impedisce di spendere i danari pubblici come più piacerebbe al Primo Cittadino, dialogo (con chi? con se stesso...dunque dovrebbe chiamarlo una volta per tutte monologo), difficiltà nel dare servizi efficienti, ma la colpa non sarebbe sua e delle sue Giunte maldestre, bensì del Governo che non fa le riforme istituzionali (peccato che il suo partito di riferimento assieme agli altri partitini che lo sostengono, a Roma siano protagonisti di campagne di odio verso il Governo)...dimentica però di dire, il nostro sindaco onnipresente (sui media locali), che il taglio dei consiglieri comunali e assessori di cui lui si attribuisce pateticamente il merito, è frutto della riforma del Governo previsto nella legge finanziaria. Non solo: il primo cittadino, sulla scia del mai rimpianto ex assessore Ballotta, insiste con propinare ai cittadini una balla clamorosa, ossia quella secondo cui l'abolizione dell'Ici sulla prima casa avrebbe tagliato risorse ai Comuni. Lo ribadiamo, come abbiamo già fatto da queste pagine: E' FALSO. Il Governo sta restituendo ai Comuni i mancati introiti dovuti all'abolizione di quell'imposta, che oltretutto permane per tutte le altre abitazioni e immobili ad uso non abitativo. Continuare a persistere in questo modo, propalando menzogne a mezzo stampa senza alcuna replica, è un atto gravissimo oltre che di disinformazione, anche di sbeffeggiamento verso i cittadini. Si vergognino il sindaco e i suoi accoliti nel perseverare su questa strada disgustosa della diffusione di notizie false. E ci dimostrino che stiamo dicendo noi il falso: siamo pronti in tutte le sedi a dimostrare che stiamo affermando la verità. Ma sappiamo che le nostre critiche non sortiranno effetto alcuno: codesti signori, avvezzi solo alle poltrone e alle prebende che gli derivano dal ricoprire i loro posti, sono soliti rifuggire dal confronto aperto e trasparente.
Vediamo cosa avranno da dire, lorsignori, sugli addebiti mossigli dalla Procura regionale della Corte dei Conti in merito a oltre 200mila euro di soldi pubblici utilizzati per pagare spese legali per ex amministratori loro sodali imputati in processi penali. E sulle probabili contestazioni di danno erariale di circa 800mila euro sottratti al fondo per le indennità della Polizia Municipale, e altri 40mila euro di consulenze a studi legali amici incaricati di formulare pareri compiacenti.
Auguri, signor Sindaco. Chissà che il nuovo anno non porti anche a Lei un po' di ragionevolezza e non Le rinfreschi la memoria su tanti abusi, anche edilizi, commessi nel nostro Comune e su cui indaga la Procura della Repubblica.
PS. Riportiamo qui il titolo di un altro articolo dell'Informazione, che segnala l'ennesimo scandalo relativo al Civis, altro ambito già oggetto di indagini della Magistratura:
La direzione lavori non risponde sulle proposte di eliminare le barriere
I misteri senza risposta del Civis, percorso ad ostacoli per i disabili
"Ora, a pochi giorni dal 2010, ci sono altri misteri da risolvere senza risposta. Se si chiede a San Lazzaro la risposta è: «Sono decisioni che spettano alla direzione lavori del progetto Civis»" (stralcio dell'articolo, che basta a far capire l'atteggiamento altamente collaborativo di questo Comune, del resto sempre sbandierato dal suo Primo cittadino).

martedì 29 dicembre 2009

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

...e sul versante delle difficoltà del commercio a San Lazzaro, il Sindaco non ci vuole proprio sentire, anzi: se le canta e se le suona da solo. E la stampa locale amica gli viene incontro con servizi senza contraddittorio, come quello che riportiamo di seguito, apparso oggi sull'Informazione (29 dicembre 2009).
 
Il sindaco Macciantelli in controtendenza: «Qui i negozi non chiudono, anzi, crescono»
Il commercio ha un'isola felice
Il Comune diffonde i dati: hanno aperto 20 nuove attività
di Giancarlo Fabbri
Il sindaco di San Lazzaro, Marco Macciantelli, non condivide lo scenario negativo del commercio in un 2009 definito "anno nero" per i commercianti, con il presidente della Confesercenti, Sergio Ferrari, che ha sottolineato la perdita di 500 esercizi in provincia rispetto al 2008. A San Lazzaro non è così, osserva il sindaco: «La nostra è una delle rare realtà dove non c'è la "grande distribuzione". Non ci sono strutture superiori ai 5.000 metri quadri di superficie di vendita o ipermercati. Basta guardare e girare un po'.Il trasferimento della Coop inaugurata l'11 novembre scorso, dalla via Emilia a via Martiri delle Foibe, non è stata una causa ma, semmai, la conseguenza di una carenza di offerta alimentare che ha comportato un'emigrazione di sanlazzaresi verso comuni limitrofi. Ma il commercio al dettaglio a San Lazzaro, nel corso degli ultimi anni in positiva controtendenza, è cresciuto». «Colgo l'occasione - riprende Macciantelli - per evidenziare alcuni dati. Nel periodo dal primo gennaio 2004 al 31 dicembre 2008, a San Lazzaro, c'è stato un saldo positivo di cinque nuove aperture. Nel 2009 ben 16 aperture di esercizi di vendita al dettaglio; ossia negozi sotto i 250 metri quadri di superficie di vendita. Di queste nuove 16 attività, di cui tre costituite da negozi di alimentari - prosegue il sindaco -, si è determinato un saldo  positivo di 11 imprese nella comunità di San Lazzaro. La rete dei pubblici esercizi (bar e ristoranti) è rimasta invariata. Infine dall'ottobre 2008 a oggi si sono registrate nove nuove aperture di saloni di estetica e tre di parrucchiere. Un totale di 20 nuovi esercizi, su un complessivo di 330, mentre la rete commerciale provinciale al 30 giugno 2009 ha segnato un meno 4 per cento. Non a caso nel 2009 sono stati celebrati i 50 anni di attività di esercizi commerciali come Maurizzi, Calzoni, Fontana e i 40 anni di Kiss. Il Comune di San Lazzaro intende riaffermare un'adeguata tutela del commercio al dettaglio, per la sua funzione sociale, anche con iniziative come il "Sabato speciale", promossa dall'Ascom con un contributo di 4.000 euro del Comune di San Lazzaro, pensata contro una crisi economica, rappresenta un segno di collaborazione, tra rete commerciale e Comune, che, a mio avviso - conclude Macciantelli -, merita di essere ulteriormente proseguita e sviluppata».
 
E' evidente che al Sindaco piace ripetere le cose fino allo sfinimento, conscio del fatto che avere a disposizione la grancassa mediatica senza uno straccio di contraddittorio costituisce un vantaggio che non ogni piccolo amministratore locale come lui può avere. Se quindi Unindustria diffonde uno studio in cui risulta che San Lazzaro è il Comune della provincia di Bologna con una tassazione devastante per le imprese (fino al 116% di impatto sui bilanci aziendali, a fronte di una media provinciale - già elevata - del 50%), lui dice che le tasse sono contenute.
Se poi dai dati della Camera di Commercio risulta che sì, hanno aperto 16 esercizi al dettaglio nell'ultimo anno, ma al contempo ne hanno già chiusi ben 5, lui diffonde solo il primo dato. Se poi dalla storia recente dei rapporti tra Comune e grande distribuzione (leggi Coop) emerge che a quest'ultima fu ceduto nel 2008 un terreno comunale sulla base di una perizia effettuata nel 2004 che stabiliva in 276 euro il valore del prezzo al metro quadro, lui afferma che la grande distribuzione qui non è favorita, e non solo: la Coop ha visto ampliarsi il proprio spazio di 1.500 mq, trasformandosi in Iper, e aggiungendosi a quello già esistente di Villanova di Castenaso. E allora il Sindaco che fa? Stabilisce arbitrariamente un valore solo a partire dal quale, a suo dire, si avrebbe grande distribuzione, ossia 5.000 mq. Insomma un Ipermercato come quello attuale, per il funzionamento del quale oltretutto si è aperta una via che da 30 anni era chiusa perchè insistente su un polo scolastico, ecco, un ipermercato come l'attuale sarebbe "piccolo". Nel frattempo i piccoli negozianti vengono stangati dalla tassazione comunale che aumenta anche quest'anno in modo esoso e devastante le imposte: la Tarsu aumenterà del 3,6% (!!), l'Ici sui capannoni industriali e negozi è tra le più alte d'Italia, e il Sindaco che fa? si lamenta del taglio dell'Ici sulla prima casa, facendo finta di non sapere che il Governo sta già restituendo gli importi dei mancati introiti dovuti all'abolizione stessa.
Signor Sindaco le chiacchiere, anche questa volta, stanno a zero.

domenica 27 dicembre 2009

L'ICI, Ballotta e San Lazzaro: tra disinformazione e mistificazione

La denuncia di Renato Ballotta: ho subìto un’ingiustizia e come me molti altri
L’ex assessore beffato dall’Ici
«L’abolizione dell’aliquota non è uguale per tutti»
«Da cittadino che non sopportata le ingiustizie, né per sé né per gli altri, intendo denunciare che l'applicazione dell’Ici sulla prima casa, in molti comuni,crea disparità nell’applicazione delle leggi in Italia».
Lo riferisce Renato Ballotta ex assessore sanlazzarese ed ex consigliere provinciale dopo aver appreso dall’ente che lo assiste nella denuncia dei redditi che l’abolizione dell'Ici,prima casa, in vigore dal 2008 «per me non valeva. La casetta che ho a San Lazzaro, in comproprietà con mio fratello, è composta da due appartamenti dove ciascuno di noi risiede resta soggetta all'Ici perché due fratelli sono parenti di secondo grado. Con la conseguenza che ognuno di noi deve comunque pagare l’Ici per metà dell’appartamento dove abita l’altro, anche se in uso gratuito, e nessuno ricava nulla da quella mezza proprietà». Ballotta poi racconta che, prima di pagare, si era rivolto all’ufficio tributi del Comune sperando fosse possibile cambiare una regola che considera ingiusta. «Pur comprendendo il mio disappunto - prosegue l'ex assessore - i funzionari hanno detto che non si poteva fare nulla "perché la norma è statale" suggerendomi di fare un ravvedimento oneroso, termine usato per chi paga le tasse in ritardo. Ho così pagato, per il 2008, ma credo di aver subito un'ingiustizia, ripetutasi in questi giorni quando ho versato l’Ici per il 2009. La sgradevole sensazione mi ha indotto ad approfondire e ho scoperto che non è sempre vero che a livello locale non si possa fare nulla perché il Comune di Roma esenta le abitazioni, date in uso gratuito a parenti e affini, fino al secondo grado. Quindi ne deduco sia possibile anche se il proprietario possiede molti appartamenti, non due metà come nel mio caso». Ballotta ritiene «tale pasticcio frutto di un'elettorale abolizione di una tassa che ha provocato il taglio o l’aumento di costo dei servizi sociali per far quadrare i bilanci dei comuni che ora sono in difficoltà. E' grave che a Roma ci siano concessioni - ribadisce l'ex assessore -, mentre in altri comuni le famiglie sono costrette a comproprietà se prive delle risorse per le costose pratiche tecniche e notarili. Io, ad esempio,dovrò spendere circa 6.000 euro per il notaio, più le spese tecniche, oppure continuare a pagare l’Ici. Non è giusto e quindi lancio un appello,ai comuni, di cambiare queste norme estendendo l’esenzione anche ai parenti di secondo grado, comproprietari dei soli appartamenti che abitano.
G.Fabbri, L'Informazione del 27.12.09

Riceviamo il commento di un lettore:
Cari amici di San Lazzaro News,
a volte ritornano e fanno notizia così ... mentre la Stampa locale tace di Agripolis viene dato spazio a un ex della politica locale che parla della sua "casetta" e dell'ICI che dovrebbe iniquamente versare.
Un argomento che non interessa a nessuno l'Ici dell' ex Assessore mentre ci da uno spunto interessante su quella “voglia” mai sopita di cambiare le regole.
A uno che detesta “le ingiustizie”, che precisa “Da cittadino che non sopportata le ingiustizie, né per sé né per gli altri”,deve in effetti arrecare molte sofferenze non poter cambiare un simile balzello.
Che memoria corta ..l'ex nume dell'Urbanistica ...sugli illeciti di via Speranza, di via Amendola, di via Ca’ Ricchi, su villa Cicogna, sull'urbanistica degli ultimi 15 anni ....
Ora soffre per non poter cambiare l'ICI, che tristezza rivederla ancora Assessore.....che pena sentirla parlare di “disparità nell'applicazione delle leggi”.
Che dolore infinito, ci creda.

F.N.

A nostra volta ci permettiamo di aggiungere che l’ex Assessore Ballotta deve aver preso un grosso granchio, e che tristezza vedere un giornalista locale non accorgersi di questo granchio, che quindi diventa doppio. E già, perché evidentemente il sig. Ballotta non sa o fa finta di non sapere che:

1) i mancati introiti dovuti all’Ici abolita, ossia quella sulla prima casa, stanno entrando nelle casse dei Comuni in quanto il Governa sta restituendo tutto l’importo che, appunto, i Comuni non hanno incassato per l’abolizione di questa tassa; quindi il sig. Ballotta dice una grandissima sciocchezza quando afferma che il taglio di essa ha provocato difficoltà ai Comuni: dovrebbe specificare che le difficoltà si creano nei Comuni che fino adesso hanno utilizzato danari pubblici per pagare spese legali a ex amministratori locali imputati in procedimenti penali, come nel caso di San Lazzaro – Agripolis diffuso da Il Giornale il giorno 24 dicembre 2009 a pag. 10 e come riportato su questo blog;

2) il sig. Ballotta ne pesta un’altra grossa (e il giornalista in questione lo segue in tale pestamento) là dove fa sembrare questa sua storiella conseguenza delle scelte del Governo, mentre di fatto lui sta svergognando il Comune e la maggioranza di cui egli è stato espressione per vari anni, riconoscendo invece che il Comune di Roma (lo ricordiamo, a guida PDL – Sindaco Alemanno) ha evitato il verificarsi di detta “ingiustizia”.

Per il resto non possiamo che confermare quanto ci scrive l’amico lettore: le ingiustizie forse per alcuni sono solo quelle che toccano il proprio portafoglio…mentre fino a ieri non si vedevano nemmeno quelle macroscopiche che accadevano nel Comune di cui si era Assessori all’Urbanistica…

giovedì 24 dicembre 2009

San Lazzaro sulla stampa nazionale: le malefatte dell'Amministrazione

Oggi 24 dicembre 2009 il quotidiano Il Giornale diretto da Vittorio Feltri ha dedicato un articolo su due vicende di mala gestio e assenza di trasparenza nel governo della cosa pubblica di San Lazzaro.

Di seguito ne riportiamo il testo.

L’Emilia chiede i danni ai sindaci rossi: «Soldi pubblici per pagare i loro legali»

di Stefano Filippi

nostro inviato a San Lazzaro di Savena (Bologna)

Il «soccorso rosso» questa volta non ha funzionato: un altro segno dei tempi che cambiano nella sempre più scolorita Emilia Romagna. Soccorso rosso significa l’intreccio che per decenni è stato inestricabile tra partito e amministratori locali, l’uno sempre a supporto dell’altro. Un intreccio che comincia a sciogliersi. Succede a San Lazzaro di Savena, grosso centro alle porte di Bologna, dove la procura della Corte dei conti regionale ha avviato un procedimento per chiedere 200mila euro di danni a 39 amministratori comunali, tra cui due sindaci: l’avvocato Aldo Bacchiocchi, che fu anche vicepresidente dell’Anci regionale, e quello in carica Marco Macciantelli.
La pattuglia, che comprende anche assessori, consiglieri e dirigenti, ha deliberato di pagare le spese legali ad altri due amministratori di San Lazzaro, l’ex sindaco Sonia Parisi e l’ex assessore Ezio Bittoni. La coppia era stata coinvolta nello scandalo Agripolis che negli anni ’90 interessò parecchi comuni bolognesi. Lunga vicenda chiusa nel 2004 con assoluzioni, archiviazioni, prescrizioni e nessuna condanna.
Il Comune di San Lazzaro pagò gli avvocati al sindaco e all’assessore. Parcelle sostanziose. Peccato però che, come rileva la magistratura contabile, i due «sono stati coinvolti nei procedimenti penali in qualità di componenti del consiglio di amministrazione di Agripolis, e quindi per atti e per fatti non direttamente connessi alla qualità di amministratore comunale, circostanza questa che esclude ogni possibilità di rimborso».
La società Agripolis fu fondata nel 1982 per il compostaggio dei rifiuti solidi urbani da Provincia e Comune di Bologna oltre che da nove Comuni del circondario e alcuni privati. Fu salvata da una gestione fallimentare con i soldi degli enti locali. Parisi e Bittoni, in carica a metà anni ’90, erano stati rinviati a giudizio e poi prosciolti assieme ad altri 150 amministratori (quasi tutti del Pds) tra cui Renzo Imbeni, Walter Vitali e Mauro Zani.
Ora la Corte dei conti dell’Emilia Romagna non contesta le sentenze assolutorie, ma le irregolarità commesse dagli amministratori di San Lazzaro nel caricare sul bilancio comunale le spese legali relative a un caso cui l’ente era estraneo. Un favore fatto agli amministratori sulla base della politica dei vasi comunicanti. La decisione di pagare gli avvocati per una causa che non riguardava il Comune non è stata una svista, ma una precisa scelta rinnovata per tre mandati, il che spiega anche perché sia coinvolto un numero così alto di amministratori. Il danno erariale subito dal comune è stato quantificato in 208.400 euro, al netto dei rimborsi già versati dall’assicurazione.
La delibera del 1995, a giudizio dei pubblici ministeri contabili, «è palesemente illegittima». Si parla di «palese conflitto di interesse». «Nessuno dei pagamenti effettuati a favore dei diversi studi legali appare legittimo non ricorrendo le condizioni richieste dalla legge e dalla giurisprudenza». «Tutti i presunti responsabili del danno hanno agito con estrema leggerezza e superficialità e il loro comportamento appare caratterizzato da colpa molto grave».
Il procuratore contabile osserva poi che «il giudice d’appello ha disposto la compensazione delle spese di giudizio di entrambi i gradi di giudizio, formula che esclude il diritto dei convenuti a ottenere dall’amministrazione il rimborso delle spese per la propria difesa». Le parcelle degli avvocati ammontavano a 300mila euro, di cui 100mila coperti dall’assicurazione del comune di San Lazzaro. Il resto è stato caricato sulle tasche dei cittadini.

«Potrebbe essere soltanto la punta dell’iceberg», dicono Alberto Vecchi, consigliere regionale e vicecoordinatore del Pdl in Emilia, e Samuele Barillà, coordinatore comunale del partito. «Se pensiamo che per due persone si sono pagate parcelle per 300mila euro, chissà a quanto potrebbero ammontare le spese se casi analoghi si fossero verificati anche per altri amministratori dei comuni bolognesi che partecipavano ad Agripolis. Senza contare che gli studi legali interessati sono sempre gli stessi, quelli del “soccorso rosso”».
All’esame della Corte dei conti regionale c’è anche un altro caso di presunto danno erariale a spese del Comune di San Lazzaro di Savena, denunciato dal Pdl locale. È una vicenda che contrappone il Comune ai vigili urbani, sulla quale l’amministrazione di centrosinistra ha disposto la secretazione degli atti, di fatto impedendo ai consiglieri comunali di accedere alla documentazione. Si stima un danno erariale di circa 800mila euro, cui si aggiungono altri 40mila spesi in parcelle per studi legali «amici» incaricati di predisporre pareri per la giunta.

L’articolo si trova alla pagina 10 dell’edizione cartacea ma è consultabile anche online al seguente link:

http://www.ilgiornale.it/interni/lemilia_chiede_danni_sindaci_rossi_soldi_pubblici_pagare_loro_legali/24-12-2009/articolo-id=409256-page=0-comments=1

Ringraziamo vivamente il giornalista, dott. Stefano Filippi, già autore in passato di articoli-inchiesta sulla realtà sanlazzarese (si trattava della vicenda degli abusi edilizi, sanatorie illegittime, contratti falsi d’appalto depositati in Comune a San Lazzaro, collaudi statici falsi, verbali “addomesticati” di pubblici ufficiali contro i quali pende tuttora un’indagine della magistratura). Forse nemmeno in città come Corleone o Taurianova si sono avute tante e tali vicende di malaffare cattiva gestione della cosa pubblica da parte delle Amministrazioni locali. Vedremo cosa avrà da dire – se si degnerà di rispondere alle legittime richieste di tanti cittadini stufi di questo modo di amministrare – il primo cittadino, chiamato pesantemente in causa dalla Corte dei Conti. In ogni caso auguriamo a lui e a tutta l’Amministrazione i nostri auguri di Buon Natale, sapendo che per molti cittadini significherà un Natale con più tasse comunali da pagare e con meno servizi garantiti.

martedì 22 dicembre 2009

Bilancio fine 2009: aumento delle tasse e delle rette per asili nido. E meno male che il Sindaco doveva aiutare le famiglie...

Da L’Informazione di Bologna del 22 dicembre 2009, articolo relativo all’approvazione del bilancio di previsione 2009 del comune di San Lazzaro:

<<Aumenti nelle rette per gli asili nido, incremento del 5% per le spese relative al trasporto scolastico e ai servizi estivi, rincaro del 3,6% della Tarsu. Queste in sostanza le novità del Bilancio 2010 del Comune di San Lazzaro. I rincari riguarderanno solo i contribuenti con fasce di reddito che presentano un Isee superiore a 20.000 euro.>>

Insomma, con tre sole parole potremmo sintetizzare la “manovrina” comunale di bilancio: tasse, tasse, tasse. E meno male che il Sindaco durante la sua onnipresente campagna elettorale strombazzata in tutti i quotidiani locali quotidianamente, aveva detto che il suo programma sarebbe consistito nel “combattere la crisi”. Abbiamo visto come: stangando sempre di più le famiglie, rincarando le rette degli asili nido, aumentando del 3,6% (!!) l’odiosa tassa sui rifiuti e incrementando le spese relative al trasporto scolastico.

E la Giunta ha pure il coraggio di annunciare che i rincari riguarderanno “solo” i contribuenti con fasce di reddito che presentano un Indicatore della situazione economica superiore a 20.000 euro. Insomma, tutti i contribuenti, o quasi, esclusi quelli che già sono sotto la soglia della povertà e di certo non pensano alla tassa sui rifiuti, dato che forse nemmeno producono più alcun rifiuto.

Complimenti, dobbiamo constatare che il Sindaco e la sua ineffabile giunta non si smentiscono mai: nemmeno a Natale, nemmeno in tempo di crisi. La cittadinanza ringrazia.

 

PS. Leggiamo di un’altra incresciosa notizia: l’aggressione alla titolare di una pasticceria sotto casa propria, con furto dell’incasso giornaliero. Il Sindaco ovviamente minimizzerà, negherà allarme sicurezza, sarà pronto a tacciare di procurato allarme chi fa presente che questi episodi accadono sempre di più a San Lazzaro. Noi vogliamo solo dire a lui e alla sua Giunta che si devono vergognare, per continuare a fare finta di niente e ignorare la possibilità offerta dal Decreto Sicurezza del Governo, di organizzare pattuglie o “ronde” di semplici cittadini che aiutino le forze dell’ordine a monitorare la situazione dell’ordine e sicurezza pubblica. Non solo Giunta e Sindaco ignorano, ma si fanno beffe di questa possibilità, parlando di “numeri verdi” che sarebbero meglio “delle camice verdi”. Signor Sindaco, stiamo ancora aspettando che tante vittime di abusi edilizi ricevano ristoro. La smetta di fare battute sui numeri e sulle camice verdi e pensi ai conti in rosso del Suo Comune.

domenica 20 dicembre 2009

Spazzaneve con le batterie scariche, il Sindaco nega

In merito alla vicenda degli enormi disservizi causati dal ritardo degli spazzaneve e dalla praticamente totale assenza degli spargisale per le strade di San Lazzaro, abbiamo ricevuto una lettera da un cittadino sanlazzarese:

Dal Resto del Carlino del 20.12.09 articolo di Matteo Radogna:
Titolo: E a San Lazzaro gli spazzaneve hanno le batterie scariche
nonostante l’avvertimento sulla forte nevicata in arrivo fosse stato diramato da giorni, il Comune di San Lazzaro di Savena si è fatto trovare impreparato all'appuntamento. I trattori degli spazzaneve, infatti, avevano le batterie scariche proprio nel momento in cui avrebbero dovuto uscire per andare a ripulire le strade rendendo così più agevole la circolazione e il traffico lungo la via Emilia”. Lo ammette in una nota il Sindaco Marco Macciantelli che, però dice anche che gli impiegati dell'URP sono andati in ufficio a piedi per garantire il servizio. Più di cento le telefonate dei cittadini in mattinata per segnalazioni e informazioni.”
Sentiamo come "ammette" il disservizio il Sindaco nel prosieguo dell'intervista:  “I 13 spazzaneve erano pronti dall'altra sera e dalle 21 sono partiti anche gli spargisale - spiega Macciantelli - e il lavoro è proseguito tutta la notte. Io stesso ho fatto un giro per accertarmi della situazione verificando che sostanzialmente era tutto sotto controllo.”
Non abbiamo letto la nota di ammissione del grave disservizio ma se i contenuti sono quelli dell’intervista c’è da tremare e non per il freddo!!
Non possiamo più aggiungere altro a simili contenuti limitandoci a riflettere: una simile condotta fa onore alla verità e alla cittadinanza?
Offende o meno l’intelligenza e il senso civico di chi vive a San Lazzaro di Savena?

F.N.

Ringraziamo il cittadino sanlazzarese e ormai potremmo parafrasare il titolo di un vecchio e famoso film italiano: Non ci resta che piangere…

giovedì 17 dicembre 2009

Un'altra Commissione...

La giunta comunale ha nominato la Commissione per la qualità architettonica e per il paesaggio
Sei saggi disegneranno la nuova città
Estenio Mingozzi sarà il presidente onorario del gruppo di esperti.

La Giunta Comunale ha deliberato nella seduta di martedì scorso la nomina della Commissione per la Qualità Architettonica e per il Paesaggio. La Commissione viene nominata tra esperti in materia di urbanistica, beni culturali e paesaggio, tutela dell'ambiente, storia dell'architettura e restauro. Della Commissione fanno parte Alessandro Tugnoli, presidente, Vincenzo Abenante, Angelo Mingozzi, Marco Prodi, Monica Tinarelli ed Estenio Mingozzi, presidente onorario. «E' stato fatto – ha dichiarato il sindaco Marco Macciantelli - un lavoro accuratoche ha portato ad individuare uno spettro di figure di alto contenuto professionale che daranno certamente un contributo nell'innalzare ulteriormente la qualità della progettazione edilizia ed architettonica della comunità di San Lazzaro con una particolare attenzione, come è giusto, ai temi della sostenibilità ambientale della bioarchitettura e dell'innovazione nel rapporto tra spazio urbano e contesto ambientale». «La nuova Commissione - ha aggiunto l'assessore alla Qualità della Città Pubblica Leonardo Schippa - risponde all'esigenza di garantire competenze multidisciplinari per affrontare le sfide che ci aspettano sotto i profili della qualità degli interventi, dell'innovazione e della sostenibilità ambientale e sociale. Vogliamo realizzare una nuova struttura urbana che contenga elementi di integrazione e socialità anche a favore di generazioni diverse».

(da L'Informazione di Bologna, 17 dicembre 2009)

Grazie, signor Sindaco. Però ci lasci dire: di una Commissione di amici della Giunta che avrebbe il compito di fare ciò che negli ultimi 15 anni non è mai stato fatto, ossia verificare che l'impatto edilizio sull'ambiente della nostra città non fosse devastante, ecco di una Commissione di questo genere non sentivamo il bisogno. Sentivamo più il bisogno che si costruissero case e palazzi a regola d'arte, che non scempiassero l'ambiente circostante, che non sorgessero case su terreni altamente inquinati e certificati dall'Arpa come tali, che avessero la necessaria edificabilità, che non contenessero macroscopici abusi edilizi, poi sanati tranquillamente dal Comune con sanatorie illegittime, con verbali della Polizia Municipale nel quale si segnalava che "si intravedono" questi abusi, ma intanto chi li compiva godeva dei contributi della Regione per l'edilizia convenzionata; e le Convenzioni edilizie venivano poi modificate tranquillamente da funzionari comunali senza passare per la Giunta; strani contratti finti d'appalto venivano depositati in Comune, gonfiati di centinaia di milioni per poter godere della fiscalità agevolata; ma intanto le famiglie socie delle Coop parti delle Convenzioni non potevano rogitare i contratti e non potevano godere dei mutui agevolati, dovendo così forzatamente ricorrere al prefinanziamento bancario che le avrebbe strangolate.

Avremmo voluto che il Comune stesso, con tutti gli strumenti di cui disponeva in base alla legge, e adempiendo agli obblighi che si era assunto già nel 1997 stipulando la Convenzione programmatica con la Regione, monitorasse tutti questi abusi e scempi della legalità e dell'ambiente. Avremmo voluto che, sulla base di quanto accade in tanti altri Comuni d'Italia, il Comune prendesse le parti delle famiglie vittime di tali scempi e abusi, costituendosi parte civile nei processi penali che dall'anno 2000 vedono e hanno visto fra gli imputati numerosi soggetti protagonisti di queste vicende edilizie sanlazzaresi. Tutto ciò non è mai successo, anzi si è assistito ad una sistematica criminalizzazione delle persone vittime di tali abusi e scempi.

Dunque la costituzione di Commissioni che dovrebbero fare ciò che il Comune non ha mai fatto in tutti questi anni ci suona davvero come l'ennesima ridicolaggine di un'Amministrazione che ha perso completamente il senso del pudore e della realtà.

 

lunedì 14 dicembre 2009

Parcheggi inesistenti e pantano ovunque alla SFM: il Sindaco non fa nulla ma festeggia

SAN LAZZARO Lo scalo è entrato nell'Sfm                                 Alla stazione ferroviaria di Caselle si replica il taglio del nastro(G. F.) Mentre in altri comuni si inaugurano nuove fermate sulle linee del futuro Servizio ferroviario metropolitano (Sfm) a San Lazzaro domani alle 12.30 in via Ronco Maruni, si inaugura di nuovo la fermata di Caselle. Un atto simbolico per festeggiare "Un anno di Sfm" col sindaco Marco Macciantelli, il vicepresidente della Provincia Giacomo Venturi, l'assessore alla mobilità Leonardo Schippa e con Salvatore Di Ruzza della direzione regionale di Trenitalia. Fermata, il termine "stazione" è improprio, che dal 14 dicembre 2008 ha consentito ai treni regionali di tornarsi a fermare nel territorio di San Lazzaro dopo la chiusura della storica stazione di Mirandola, avvenuta nel novembre del 2003 contestualmente all'apertura della fermata di Ozzano. Anche la fermata ferroviaria di Caselle, che per chiarezza ha nome "San Lazzaro di Savena" era stata progettata e realizzata dalle Ferrovie dello Stato nell'ambito del futuro Sfm. Un'idea nata agli inizi degli anni '80 per la realizzazione di un sistema  cadenzato di trasporto passeggeri che coprisse gran parte della provincia bolognese come una sorta di metropolitana di superficie. «Non dobbiamo farci prendere dall'enfasi ma il sogno del treno di nuovo nel territorio di San Lazzaro si è finalmente avverato». Queste le dichiarazioni di Macciantelli, l'anno scorso all'inaugurazione della fermata di San Lazzaro. «Al di là della retorica - proseguiva il sindaco - averlo qui è un elemento strategico per un trasporto  pubblico locale in ambito metropolitano. Strategico e intermodale». Da L'Informazione di Bologna, a firma di Giancarlo Fabbri.

La notizia si commenta da sé. Siccome le cose da inaugurare sono magicamente finite in campagna elettorale, dove ogni occasione era buona (la posa di nidi di rondine su un albero di un asilo; rotonde verdi da clima lussureggiante; strade di campagna), e dopo aver inaugurato un anno fa una fermata di Trenitalia senza alcun servizio di biglietteria (che sarebbe spuntato solo mesi dopo e automatico), senza alcun parcheggio bensì con un'area circostante completamente immersa nel pantano (e le cose non sono cambiate), con sottopassi che alle prime gocce di pioggia si sono interamente allagati, bene, dopo tutto ciò, invece di meditare sull'enorme figuraccia di un'inaugurazione posticcia fatta a soli scopi elettorali, il Sindaco supera se stesso e decide di "festeggiare" un anno dall'inaugurazione. Ancora i treni che fermano presso quella stazione sono pochissimi e ci sono "buchi" di orario enormi. Per molti pendolari è come se la stazione non ci fosse. Ma il Sindaco festeggia. Già, perchè lui su quel treno certamente non c'è mai salito e non ci salirà mai, per cui può adoperare come suo solito paroloni ridicoli e roboanti quali "elemento strategico e intermodale" riferito alla fermata in questione. Ma siamo ormai abituati a questo modo davvero pagliaccesco di amministrare o di fare finta di amministrare. Mentre ancora intere case sono state costruite con l'avallo del Comune in via Ca' Ricchi su terreni totalmente inquinati e tuttora sono senza abitabilità, il Sindaco pensa a festeggiare un anno di Stazione senza treni e senza parcheggi. Le tasse comunali qui sono le più alte in Italia e i negozi chiudono? Lui festeggia. Interi palazzi senza collaudo statico, contratti finti d'appalto depositati in Comune? Condoni edilizi rilasciati senza poterlo fare? Enormi abusi edilizi intravisti da Pubblici Ufficiali? Lui festeggia. Miracoli da faccia di tolla.

lunedì 7 dicembre 2009

Allarme di Unindustria, ma il sindaco di San Lazzaro fa orecchie da mercante

Da alcuni mesi sono noti a tutti i dati ufficiali forniti da Unindustria Bologna relativi alla pressione fiscale esercitata sulle imprese dai "balzelli" degli Enti pubblici locali .
Ne avevamo ampiamente discusso: San Lazzaro di Savena e' primatista regionale distinguendosi per una pressione fiscale da Guinness dei primati stimata al 116%.
Dati che il Presidente di Unindustria Marchesini ritiene di dover divulgare allo scopo di salvaguardare le imprese sul territorio alla vigilia dell'iniziativa manifestata da alcuni Comuni , San lazzaro in primis , di aumentare ancora il carico fiscale soprattutto per quanto riguarda la tassa sui rifiuti , la TARSU.
Marchesini aggiunge che IRAP, ICI , Tassa per l'occupazione di spazi pubblici , imposta sulla pubblicità ,costi burocratici ,pesano fino al 32% sugli utili aziendali e lancia un appello ai comuni bolognesi .
L'invito di Marchesini viene prontamente accolto dai Sindaci di Casalecchio di Reno e Zola Predosa che già promettono sgravi fino al 20% per l'occupazione di suolo pubblico e di astenersi da aumenti ulteriori.
Ecco invece cosa accade a San lazzaro di Savena nelle parole rese a Repubblica il 5.12.09 dal Sindaco Macciantelli che riconosce invece di : "aver considerato un ritocco alla Tarsu di 3 punti percentuali , giustificato pero' dalla ragione dell'equità sociale .Se il Governo -aggiunge Macciantelli- taglia e vogliamo aiutare le famiglie in difficoltà da qualche parte dobbiamo prendere"
Aggiunge ancora sui dati di Unindustria relativi a San Lazzaro : " Dati poco significativi , noi comunque riusciamo a garantire il disbrigo delle pratiche per l'apertura di un 'impresa nel giro di un mese ".
Ns. Commento:
Parole pesanti , significative di una gestione "diversa" della cosa pubblica .
Altrove prevale , come dimostrano le pacate e sensibili posizioni di altri Comuni, la presa d'atto di una problematica che riguarda un delicato settore economico , la possibilità di apertura al dialogo e il riconoscimento inconfutabile di statistiche eloquenti quanto drammatiche .
A San Lazzaro la replica al grido di allarme di Unindustria e' la seguente : aumenta la Tarsu di 3 punti percentuali (per aiutare le famiglie in difficoltà a causa dei tagli del Governo) , i dati di Unindustria "non sono significativi" , si " disbrigano le pratiche di apertura di un 'impresa in un mese " ( ..quanto poi resistano in vita quelle imprese ..il Sindaco non ce lo dice).
Riteniamo gravissima l'ennesima posizione del Comune di San lazzaro di Savena che non disvela in realtà nulla di nuovo proseguendo una politica attiva di tensione tra le parti sociali .
Di spocchia e di negazionismo ad oltranza . Ormai oltre i livelli di guardia , da troppi anni .

giovedì 3 dicembre 2009

Seduta del consiglio comunale del 30 novembre 2009

 
Un amico ha ascoltato dal sito del Comune la seduta del 30 novembre scorso dedicata all'approvazione del bilancio e ad altre questioni contenute in due interrogazioni urgenti presentate dalla capogruppo PdL Viviana Raisi, e ci ha inviato un resoconto commentato. Non crediamo di dover aggiungere altro.
 
La seduta consiliare del 30.11.09 , ascoltabile sul sito comunale, riserva alcune immediate considerazioni: la consigliera Raisi evidenzia come l'Amministrazione Comunale non intenda dare seguito alle decisioni del Consiglio di Stato relative alla confisca di un terreno agricolo gravato da abusivismo edilizio.
Il Sindaco insiste con affermazioni retoriche sull'esistenza di un "principio di legalità" che a questo punto assurge a pieno titolo ad una sorta di araba fenice cittadina.
Il principio di legalità è una variabile di pensiero e in definitiva cosa sia nessun lo sa e dove sia nessun lo dice.
I terreni, assoggettati a confisca, asserisce il primo cittadino pare possano tornare nella disponibilità degli interessati quando saranno ritornati all'originaria natura di destinazione agricola. Il principio è quello di restituire la pistola all'autore della rapina a mano armata scontata la pena o magari prima. Più o meno.
Insomma sembrerebbe esserci modo di porsi anche al di sopra e al di sotto della legge secondo parametri più consoni ad un comodo plaid piuttosto che a una norma imperativa.
Nel consiglio viene data ampia parola al primo cittadino che discetta, in una fase molto aulica della seduta, di Dittature, del Dittatore, di delitto Matteotti, fascistizzazione, leggi razziali, deprivazioni delle libertà individuali ....argomenti evidentemente noti al Sindaco cui non mancano quindi ampie conoscenze storiche in materia di limitazioni della libertà individuale di pensiero.
I rumors relativi al misterioso edificando, progettando .... ponte a Nord di San lazzaro, sollevato da Viviana Raisi, appare eluso integralmente nelle risposte: in altre parole non si sa come, se e quando si originerà tale produzione architettonica, che apparirebbe pienamente addebitata alla collettività malgrado potesse e dovesse ricadere nei costi realizzativi del famigerato Civis.
Viene lamentata l'inesistente comunicazione ai membri del consiglio.
Formidabile il prologo sindachesco alla prospettazione del bilancio "virtuoso".
Bilancio che non appare per nulla chiaro in alcune voci ma che vede l'ombra del solito assassino: il patto di stabilità.
Al patto di stabilità si aggiunge una nuova figura retorica che scatena polemiche vivissime in aula: il Sindaco rappresenta e anticipa pubblicamente prima della votazione che il bilancio non vedrà l'approvazione dell'opposizione solo e soltanto per direttive di scuderia politica.
E ci spiega il perché. In altre parole, seppure latente nei consiglieri di opposizione la volontà di approvare un siffatto bilancio, è evidente che per ragioni politiche e onde evitare richiami dalle rispettive dirigenze, si debba votare per un secco "No" all'approvazione del bilancio.
Così è spiegata, secondo tale dotto assunto, la ragione di un no. Non pensiamo di dover aggiungere altro se non che simili argomentazioni forse non appaiono del tutto consone con una seduta di un Ente Pubblico ma meriterebbero ben altre platee.
In realtà questa deduzione motiva e argomenta chiaramente le ragioni per le quali appare sempre più evidente e paradossale quanto da anni si appalesa , senza remore o prudenze, sotto i nostri occhi.
F.N.

mercoledì 2 dicembre 2009

San Lazzaro, pressione fiscale devastante e continui privilegi alla Coop a discapito dei piccoli commercianti

Ospitiamo di seguito il contributo di un lettore che commenta la notizia apparsa ieri sul Carlino della conferenza stampa del PdL presenti l’on.le Enzo Raisi, il consigliere regionale PdL Alberto Vecchi, la capogruppo PdL in consiglio comunale Viviana Raisi e il Coordinatore comunale del PdL San Lazzaro Avv. Samuele Barillà.

Il Resto del Carlino dell'1.12.09 riporta due notizie di notevole valenza.

Esponenti del PDL (On. Enzo Raisi - Alberto Vecchi - Samuele Barillà - Viviana Raisi) denunciano mirabilmente la sussistenza di una mortifera campagna economica condotta dalla pubblica amministrazione nei riguardi della piccola impresa. I dati sono noti: pressione fiscale da Guinness dei primati stimata al 116%, impalpabile offerta di servizi, la tragedia costituita da decine di imprese che soccombono dinanzi all'avanzata di colossi Coop, in uno scenario pubblico non soltanto negato ma addirittura consacrato a trionfo economico-finanziario.
Il tutto mentre si connota sul territorio la presenza dell'unico reale concorrente di mercato di Coop: la Conad.
A fronte di dati raccapriccianti , viene ripercorso l'iter che portò l'attuale amministrazione alla "svendita" di terreni comunali, utilizzati per la costruzione della nuova sede Coop; vendita avvenuta su stime e perizie datate e non più aggiornate ai prezzi e valori di mercato (276 euro al mq…).
Un danno rilevantissimo per l'erario ma passato pressoché inosservato.
Altro dato emerso dalla denuncia alla stampa del PDL: la possibilità concreta di creare attraverso lo smodato consumo del territorio una sorta di città dormitorio, priva di servizi e destinata prevalentemente alla sede logistica di soli Istituti Bancari.
San Lazzaro conserva oggi i tratti di una cittadella finanziaria costituita dalla presenza di numerosissimi Istituti Bancari e di quartiere dormitorio per l'elevatissima densità costruttiva.Un mix che la pone tra Wall Street e le favelas di Rio. A giusto titolo.
In un territorio concepito con tali progettualità è facile prevedere che questo si possa accreditare, per molti, quale terreno di scorribande speculative.
Nella stessa pagina, il Carlino ospita le dichiarazioni del Sindaco che dichiara “la pressione fiscale è sotto la media e i conti sono in ordine”. Parrebbe una commedia degli equivoci ma tutto e' drammaticamente reale.
Infatti sono soltanto di alcuni mesi orsono le reprimenda della Corte dei Conti a riguardo mentre i dati di Unindustria evidenziano una pressione fiscale alle aziende attestata intorno al 116%, primato regionale e nazionale.
Innegabile che la grande distribuzione Coop contribuisca ad annichilire il mercato al dettaglio peraltro su una dislocazione territoriale "a tenaglia". Coop e Ipercoop situate a meno di un chilometro con effetti sicuramente prevedibili sulle cosiddette "botteghe" e con l'incombente sopraggiungere di Conad che non nasconde mire concorrenziali.
Mentre il Territorio offre molteplici spunti di riflessione parrebbe sufficiente negare dati incontestabili, glissare su altri, accusare di allarmismo la cittadinanza e i politici dell'opposizione per continuare a governare un Ente Pubblico.
Il quadro di un "rinascimento virtuoso" cozza dunque contro un muro di dati, evidenze, certezze numeriche che oggi danno la misura esatta degli esiti di pluriennali gestioni politiche.
Gestioni sulle quali si auspica e si invoca sempre un vaglio giudiziario nell'interesse del cambiamento, delle nuove generazioni.

Lettera firmata