sabato 26 luglio 2014

DA MACCIANTELLI ALLA CONTI, IL VECCHIO SE NE VA, MA IL NUOVO STENTA AD ARRIVARE?

A San Lazzaro sta per arrivare la famosa fìra (la Fiera), e sicuramente avremo una novità: dopo dieci anni non sarà più l'ex sindaco Macciantelli a inaugurarla, magari chiamando ospiti del tutto inusuali come alti dirigenti delle forze dell'ordine. A inaugurarla sarà Isabella Conti, neoeletta sindaco con un'alta percentuale, sulla scia della schiacciante vittoria del PD a guida Renzi. Le altre liste civetta che la sostenevano non hanno avuto eletti, salvo SEL guidata dall'ex vicesindaco Giorgio Archetti e ora assessore al Welfare, con numerose deleghe tra cui salute, integrazione stranieri e legalità (sic). La Giunta è formata da 5 assessori e l'unico assessore della passata gestione è proprio Archetti, al quale la Conti con la nomina ad assessore paga un pesante tributo. Del resto Archetti è riuscito a resistere alla scissione interna al suo partito, di cui una consistente fronda aveva sostenuto alle primarie PD Mauro Maggiorani, sconfitto su tutta la linea. La lista vicina a Maggiorani, Facciamo Bene in Comune, non è riuscita a fare un eletto e la sua capolista, la ex presidente del consiglio comunale Elisa Sangiorgi, si è dovuta arrendere. Pare che la Conti non sia poi così dispiaciuta di questo epilogo.
Il gruppo consiliare PD appare, almeno nominalmente, abbastanza rinnovato. Diversi i volti nuovi, anche se resistono vecchi rappresentanti di quella mentalità stalinista che pare, almeno in queste terre, non morire mai. Anche a questi, anagraficamente non sempre così anziani, la Conti sa di dover pagare un tributo, dato che dalle primarie si ritirò un rappresentante dei cuperliani, Giacomo Landi, per fare spazio a lei. Personaggi folcloristici rumorosi ma sostanzialmente innocui, ormai inclini alla settantina, riempiono solo il vuoto delle sedute dei consigli comunali. Presidente del consiglio comunale è Francesco Falciatore, che finalmente ottiene il dovuto riconoscimento alle tantissime preferenze raccolte anche questa volta. Probabilmente l'ex sindaco Macciantelli non sarà così contento dell'exploit del giovane Falciatore, col quale ormai da diverso tempo i rapporti si erano in pratica interrotti.
Isabella Conti si presenta col volto piacione e nuovo di una persona sicuramente armata di buona volontà, che ha comunque seduto per dieci lunghi anni in consiglio comunale e ha sempre immancabilmente votato come il partito le comandava di fare, senza mai esprimere il benché minimo dissenso, e che l'ultimo anno è stata assessore al Bilancio di quel Macciantelli che è stato protagonista di numerosissime polemiche e discutibilissime vicende, di cui in questo blog abbiamo dato sempre conto.
Non ci convincono coloro che vorrebbero far passare il messaggio che con la Conti ora è tutto bello mentre prima era tutto opaco e discutibile. Il PD è un partito-apparato che per mantenersi al potere spesso compie operazioni di trasformismo e di atroce cannibalismo interno. La favoletta del "tante cose buone" di macciantelliana memoria e ora del "facciamo bene insieme" della Conti è la stessa che si perpetua in questa città da decenni e decenni. 

Le opposizioni. Forza Italia, in una corsa improba che ha visto il partito a livello nazionale protagonista di una debacle senza precedenti, poteva fare ben poco. Samuele Barillà, che nei 5 anni passati si è dovuto occupare più che altro delle polemiche e degli attacchi mossigli da "colleghi" di partito, alcuni dei quali travolti da inchieste giudiziarie di cui anche qui si è molto parlato, ha ottenuto un 12,82% (+2% rispetto al risultato del partito alle europee, a San Lazzaro) riuscendo inaspettatamente a sorpassare, sia pur di poco, il Movimento 5 Stelle, fermo al 12,7. Barillà è ora capogruppo e ha impresso al gruppo consiliare un carattere di opposizione marcata che si è concretata anche nel voto contrario al documento programmatico della Conti votato nell'ultimo consiglio comunale. Forza Italia è stato l'unico gruppo a votare contro a quel documento, che la Conti sperava venisse votato da tutte le minoranze, per coinvolgerle nel programma, confondendo così i ruoli di maggioranza e opposizione. Il Movimento 5 Stelle si è astenuto. Noi Cittadini di Massimo Bertuzzi, che cavalcando la famosa "colata" di cemento di Idice ha portato a casa un 14,3%, ha votato a favore del documento del PD. Il dato non stupisce. Delle operazioni trasformistiche di quel gruppo e dei suoi fondatori si è già dato conto. I cittadini elettori non sanno forse molto bene che dietro a esso stanno personaggi che fanno politica da almeno 20 anni, e che sostanzialmente hanno vissuto e vivono di politica, anche da dipendenti di gruppi politici regionali. Il voto a favore di Noi Cittadini al documento programmatico del PD del mandato 2014-2019 è dunque il primo chiaro segnale di disponibilità di quel movimento, sostanzialmente a collaborare col PD, abdicando al proprio ruolo di opposizione. Chissà cosa racconteranno i dirigenti di quel movimento ai cittadini che li hanno votati sperando in una loro chiara opposizione. 
Il periodico Vivere a San Lazzaro pare essersi fatto abbagliare da questo atteggiamento di Noi Cittadini, parlando di "dialogo disponibile" con la Conti. Sinceramente non ci stiamo al gioco di chi vorrebbe far credere che tutto il male stava concentrato in una unica persona, ossia l'ex sindaco di San Lazzaro, e che ora andandosene via questa persona tutto il male sarebbe scomparso. L'ex sindaco era espressione di un sistema, che continua a perpetrarsi anche con le nuove amministrazioni. Fare finta di non accorgersene è veramente molto ingenuo, per non dire altro. Si rischia di fare la figura degli utili idioti che contribuiscono alla purga staliniana che quel sistema pone in essere contro i propri rappresentanti, ora diventati scomodi e da rimuovere, per fare spazio a facce magari nuove ma che sono in grado allo stesso sistema di consentire di autoperpetuarsi. Se qualche politicante ha delle mire che magari col tempo si scopriranno, i giornalisti dovrebbero evitare di abdicare alla loro funzione di controllo del potere, in tutte le sue forme. Dovrebbero cercare di evitare di magnificare alcune modalità apparentemente nuove che ancora non significano nulla. Si vedrà alla prova dei fatti se questi amministratori saranno in grado di cambiare veramente questo sistema. Certo è che, dopo dieci anni in cui si è assistito a episodi imbarazzanti e a onesti pubblici ufficiali perseguitati solo per aver fatto il loro dovere, ora è facile dire che le cose vanno meglio. Sono passati solo due mesi. Aspettiamo al varco i nuovi amministratori. Sapendo che alcuni di questi di nuovo non hanno nemmeno la faccia.