domenica 30 maggio 2010

ENZO RAISI PREANNUNCIA ALTRI ESPOSTI IN PROCURA...COINVOLTO ANCHE IL COMUNE DI SAN LAZZARO?

Intervistato ai microfoni dell’emittente televisiva ETV, il parlamentare bolognese e residente a San Lazzaro Enzo Raisi (PDL), ha annunciato che presenterà un altro esposto alla Procura della Repubblica di Bologna che riguarderebbe appalti gestiti e assegnati dalla Regione.

È noto che l’on. Raisi ha già presentato quattro esposti che riguardano tutti la gestione di servizi da parte della Regione Emilia-Romagna guidata dall’attuale presidente Errani già dal 1998.

Uno di questi esposti riguarda anche San Lazzaro. Già, perché ha ad oggetto alcuni appalti affidati alla Pablo Srl, un’agenzia che organizza eventi, promuove iniziative, gestisce pubblicità. E gestita dalla compagna dell’attuale capogruppo PD in consiglio regionale, Marco Monari. La Pablo è molto apprezzata in Regione: negli ultimi sei anni ha fatturato all’ente guidato da Errani complessivamente 1.113.000 euro. Tutti incarichi ottenuti a trattativa diretta, in virtù di determine di settore o di buoni economali. Mai una delibera di giunta, una gara d’appalto, una procedura di comparazione o di valutazione sull’opportunità e l’economicità dell'attività, come richiesto dalle disposizioni regionali in materia di forniture e servizi, soprattutto se gli incarichi sono dello stesso tipo, si prolungano nel tempo e avvantaggiano un soggetto unico. Tutto basato sulla fiducia e sui rapporti con i dirigenti della Regione.

Si dà il caso che la Pablo Srl risulti affidataria della gestione del sito del Comune di San Lazzaro, nonché della pubblicità degli eventi & affini che il Comune organizza. Nei giorni scorsi è apparsa sui quotidiani la notizia che la Procura avrebbe cominciato a spiccare i primi avvisi di garanzia e che gli esposti avrebbero fatto intravedere agli inquirenti un enorme iceberg di cui per ora si intravede solo la punta.

Insomma probabilmente anche il Sindaco Macciantelli, così prodigo nell’affidare consulenze (ricordiamo quelle affidate a Studi legali “amici” incaricati di fornire pareri nell’annosa vertenza coi Vigili Urbani: si stimano circa 40.000 euro di consulenze) e la gestione di servizi come nel caso della Pablo, questa volta dovrà rendere conto non solo alla cittadinanza di queste allegre gestioni (come anche il pagamento con danaro pubblico delle spese legali che ammontavano a 300.000 euro, di ex amministratori locali imputati in procedimenti penali e amministrativi: per questa “birichinata” il Sindaco è tutt’ora indagato dalla Magistratura contabile, assieme anche all’ex capo del gruppo Forza Italia Omer Maurizzi). Insomma questa volta c’è chi si azzarda a dire che non basterà cavarsela col solito refrain “è tutto a posto, è tutto sotto controllo”…

lunedì 17 maggio 2010

Trasparenza amministrativa e rispetto delle regole. Utopia a San Lazzaro di Savena?

Il Comune di San Lazzaro di Savena dispone di un sito internet comunale che appare davvero molto singolare. 
E' curato dalla Società PABLO Srl gestita dalla compagna del capogruppo PD in Regione E.R, Marco Monari, grande amico del Sindaco Macciantelli.
La stessa Società cura la pubblicazione del giornalino comunale (tiratura 15.000 copie).
Spesso le delibere e le determine sono parziali , inaccessibili e in contrasto con le leggi sulla trasparenza amministrativa. Non scaricabili, in tanti casi.
Allora rinfreschiamo la memoria al Sindaco su quello che vorremmo e che dovrebbe caratterizzare un Ente trasparente dove non si secretano atti e altro.
Chiediamo che Regione Emilia Romagna, Province e Comuni, le Società partecipate (anche per una sola semplice quota societaria), e le imprese che hanno concessioni, appalti e incarichi (a partire dai project financing) dagli Enti locali e dalle Società partecipate mettano online sui propri siti internet:
a) lista dei fornitori (con indicazione del valore economico e della tipologia), con indicazione della compagine societaria storica degli stessi;
b) lista delle offerte (da quella "vincitrice" a tutte le altre, con indicazione della compagine societaria storica degli stessi) per trattative private e gare d'appalto, con Verbali e Determinazioni di assegnazione, descrizione del capitolato, eventuali subappalti e liste dei fornitori, ed eventuali varianti in corso d'opera;
c) tutti gli incarichi diretti che vengono assegnati con indicazioni di tipologia e costo (non solo per le consulenze, ma anche per i servizi e lavori) ed anche qui con indicazione della compagine societaria storica degli stessi;
d) tutte le indicazioni sui progettisti, partner finanziari e subappalti (con le rispettive indicazioni delle compagini societarie storiche);
e) la lista di tutti i contributi (finalizzati o a fondo perso) e finanziamenti pubblici (ed agevolazioni) che vengono assegnati e riconosciuti dagli Enti locali (dai Comuni alla Regione passando per le Società Partecipate ed Enti controllati) a società ed associazioni, con indicazione dei soci delle stesse.
Inoltre i Comuni dovranno pubblicare online sui propri siti:
- la lista delle domande e concessioni di licenze commerciali (comprese le autorizzazioni per i cosiddetti "circoli") con nominativi dei titolari e responsabili;
- la lista delle concessioni edilizie che vengono rilasciate, con indicazione delle ditte incaricate dei lavori, dei progettisti e delle proprietà (e degli eventuali passaggi di proprietà avvenuti nell'arco dell'ultimo anno), oltre che le eventuali varianti in corso d'opera;
La Regione, la Provincia ed i Comuni dovranno mettere online anche tutte le pratiche di VAS, VIA ed ogni variante agli strumenti di Pianificazione (PUC, Piani di Bacino, PTCT, Piano delle Cave,...) con l'indicazione del richiedente (e de si tratta di società o più società indicando anche le compagini societarie storiche delle stesse) e delle eventuali osservazioni giunte in merito.
Chiediamo troppo, vero Signor Sindaco?

sabato 15 maggio 2010

Mille Miglia e una Faccia. Sempre la stessa.

Riceviamo da un nostro lettore e pubblichiamo:

 

Gentile Redazione di San Lazzaro News,

 

il quotidiano L’Informazione oggi scriveva:

 

Giuliano Canè – ha dichiarato il sindaco Marco Macciantelli - è il campione assoluto della Mille Miglia. Insieme a sua moglie ha nuovamente vinto, sabato scorso, con l'arrivo in piazza Nettuno, la mitica gara automobilistica. E' la decima volta che accade. Un traguardo talmente raro, una cifra talmente tonda, da meritare un particolare apprezzamento, anche da parte dell'Amministrazione comunale, siccome Giuliano Canè è uno "storico" cittadino di San Lazzaro di Savena. E la comunità ne è particolarmente orgogliosa. Un merito, dello sportivo e della persona, sempre affabile e sorridente, che sollecita anche la stima e la gratitudine del Comune di San Lazzaro di Savena, che venerdì 14 maggio, con una semplice cerimonia, insieme ad amici e conoscenti, gli conferirà una targa ricordo».
 
Dall'inizio della storica Mille Miglia i quotidiani locali vedono sistematicamente immortalato il Sindaco di San Lazzaro di Savena. Per giorni e giorni. Senza requie.
Al taglio del traguardo, al via, alla premiazione, alla premiazione della premiazione, ovunque vi sia modo di porgere il volto allo scatto del fotografo e alle rotative della Stampa. Assieme ad altri concittadini estenuati da questo continuo vomitare di immagini senza alcun senso, abbiamo contato decine di foto che si aggiungono alle migliaia che già popolano le pagine dei quotidiani locali giornalmente e che immortalano questo singolare amministratore ovunque. Al mercato, alla guida del Civis, in bici, allo stadio, al palazzetto dello sport, al funerale, al matrimonio, alla festa del Carlino, al compleanno di un passante, al parco con gli scout, sul furgone, a piedi, di corsa, alla festa dell'Unità come cameriere,alla befana dell'Arci , all'inaugurazione di tutto ciò che possa essere inaugurato in natura: da una strada a una pianta grassa , da un impianto fotovoltaico privato alla caduta del primo dentino di un bambino, da un fidanzamento a una sagra del salame, dal nuovo sciacquone del signore del terzo piano alla protesi della commessa. Pensiamo sinceramente, ma non ci sentiamo di escluderlo, che – per riprendere un’immagine utilizzata dal Vostro blog – questo clone del Paolini televisivo (quello che imperversa alle spalle dei cronisti nelle dirette TV) presto possa farsi immortalare mentre salta nel cerchio di fuoco o miete il grano a petto nudo.
Insomma una inflazione di presenzialismo, una indigestione di pose che francamente sfinisce.
Ora il tormentone delle Mille Miglia: un facoltoso signore che si diletta a correre per i tornanti con un auto d'epoca e che vince una competizione diventa una sorta di icona comunale meritevole di targhe, fotografie, pose, menzioni nell'albo d’onore del Comune, cerimonie etc.
Io penso che San Lazzaro di Savena meriti ben altre soddisfazioni e che in via prioritaria simili forme di veltronismo alla tagliatella non servano in alcun modo alla cittadinanza ma solo a chi si rende promotore di tali iniziative per finalità forse facilmente intuibili.
Il Sindaco aggiunge: “Un merito, dello sportivo e della persona, sempre affabile e sorridente, che sollecita anche la stima e la gratitudine del Comune di San Lazzaro di Savena” e noi riteniamo che vi sia una sproporzione tra chi vince la Mille Miglia ed è simpatico al Sindaco e chi invece sia semplicemente una persona onesta che rifiuta talune posizioni di illegalità e risulti antipatico a questa bizzarra amministrazione pubblica. La targa è per chi percorre i tornanti e i percorsi accidentati della legalità nel disprezzo di taluni. Per chi le Mille Miglia le scorge tra l’Ente pubblico che vorrebbe e quello che in realtà è. Per tutti quelli che non posano pietre, tagliano nastri, alzano calici, e, si dilettano a vincere altre gare. Più impegnative.

 


Lettera firmata

Caro amico, è evidente che al Sindaco, della città non interessa e non ha mai interessato nulla, tanto che il suo unico ed esclusivo interesse è apparire sulla stampa per crearsi occasioni di pubblicità dinanzi agli occhi dei suoi – tanti e sempre in maggior numero – avversari interni, che di certo alla fine del suo mandato non gli lasceranno coltivare i suoi sogni di gloria senza creargli parecchie difficoltà
. In fin dei conti, in molti vorrebbero avere come avversario interno uno come il sindaco di San Lazzaro: non ci vuole molto infatti per elencare tutta la serie di provvedimenti disastrosi e dannosi per la città, dal Civis alle imposte locali più alte della Provincia, ad una serie di condotte amiche verso personaggi macchiatisi di enormi abusi edilizi di vario genere o che hanno potuto costruire grazie alle autorizzazioni fornite dalla sua Giunta, su suolo altamente inquinato, o ancora all’atteggiamento arrogante e pronto a calpestare i più elementari diritti dei cittadini in fatto di salute per quanto riguarda l’enorme presenza di amianto nel territorio comunale. E la lista potrebbe andare avanti a lungo.

Ormai per i tantissimi cittadini stanchi ed esausti da questo signore buono solo a farsi fotografare in tutte le pose, non resta che sperare nell’opposizione interna che faccia in modo che alla fine del mandato (e se Dio vuole anche prima) costui sparisca per sempre dalla scena politica locale e regionale. Eh già, perché se i cittadini devono affidarsi a quella opposizione che per tre lustri si è seduta sui banchi del consiglio e non ha prodotto altro se non lauti affari per costruire palazzine, gestire pompe di benzina o progettare e seguire lavori pubblici nel Comune, beh effettivamente l’ultima speranza sarebbe già morta da un pezzo.

 

Postilla: il nuovo che avanza in Regione, ossia un neo eletto consigliere regionale dell’opposizione, che porta un cognome che gli ha fatto avere il più alto numero di preferenze, per prendere preferenze a S.Lazzaro ha pensato bene di affidarsi proprio a quella che oggi per usare un termine molto attuale verrebbe chiamata “cricca”, ossia quei personaggi che fanno affari col Comune, vanno a braccetto col Sindaco, e magari si fanno una cavalcata in grandi maneggi sopra San Lazzaro assieme a lui. Complimenti alla new generation che questo neo eletto rappresenta. Vien voglia di dire: a ridateci la Prima Repubblica.

lunedì 10 maggio 2010

Dalla Mille Miglia agli alberelli impiantati passando per l'omelia sull'alcool (con pubblicità alla Coop inclusa)

Negli ultimi due giorni chi ha letto il Resto del Carlino e non è di San Lazzaro si sarà chiesto chi potesse essere un personaggio che ormai arriva a fare un baffo a Padre Pio in quanto a dono di bilocazione. O anche, che riassume in sé le vesti del Sindaco, della comparsa nelle foto con auto d'epoca (a mò di Gabriele Paolini de' noantri), nonché del pubblicista e dell'omino pubblicitario.
Forse i nostri lettori avranno già capito che non può trattarsi di altri se non del Sindaco di San Lazzaro, presente all'arrivo delle auto d'epoca per la Mille Miglia a Bologna (da qui il Paolini de' noantri che cerca comunque di piazzarsi sullo sfondo di foto o video per comparire a tutti i costi), nonché presente all'inaugurazione di quattro alberelli piantati al Parco della Resistenza. Per poi assumere le sembianze del giornalista che discetta di uso e abuso di alcoolici arrivando a fare una ridicola pubblicità alla Coop, segnalata in quanto non venderebbe alcoolici ai minori di 16 anni. Peccato che il Sindaco faccia una figura barbina del '32, in quanto dimentica che proprio una ragazza di 15 anni che ha sfiorato il coma etilico, come riportato dai quotidiani, era andata alle 9 di mattina alla Coop di San Lazzaro e aveva comprato una bottiglia di vodka senza che nessuno le abbia detto alcunché. Insomma non solo il Sindaco fa pubblicità, ma la fa oltretutto dopo due giorni da un avvenimento così grave per una ragazzina minorenne. Bella sensibilità "signor" Sindaco!
E finendo per autoincensarsi sbandierando accordi con locali nei quali non va più nessuno da parecchi anni. E che sono fuori San Lazzaro. Già, perché a San Lazzaro si fa presto a sbandierare che va tutto bene: non ci sono sostanzialmente locali. Una città che si è trasformata in dormitorio, ha ceduto decine e decine di locali sfitti a filiali di banche, e ha visto chiudere molti esercizi commerciali negli ultimi 5 anni. Il segno di una politica dissennata e autoreferenziale che ha pensato solo e unicamente a se stessa e a battere cassa con multe, fotored occulti (così come ci hanno segnalato molti dei nostri lettori), tasse nella loro aliquota più alta che hanno dissanguato piccole imprese e famiglie (con la Tarsu). Sperperando centinaia di migliaia di euro per pagare spese legali a ex sindaci coinvolti in procedimenti penali (e per questo il Sindaco e molti consiglieri comunali sono tutt'ora sotto inchiesta da parte della Corte dei Conti), o per pagare costosissime consulenze affidate a studi legali amici. Per poi lamentarsi in modo infantile e ridicolo del saggio patto di stabilità nazionale voluto dal Governo che ha impedito a queste Giunte di sperperare ulteriormente, più di quanto non avessero già fatto.
Mentre la gente comune suda e lavora, abbiamo un Paolini de' noantri che pensa a farsi fotografare alla Mille Miglia. E' proprio vero che il senso del ridicolo non appartiene più a questa generazione di amministratori locali.

domenica 9 maggio 2010

Lo strano concetto di legalità degli amministratori sanlazzaresi

Da un lettore riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

Avevate raccontato in passato le traversie legali di un gruppo di nomadi stanziatisi da anni a San Lazzaro di Savena. Riepiloghiamole sinteticamente: Su terreni agricoli di proprietà, alcuni nuclei familiari avevano trovato dimora edificando abusivamente le proprie residenze. Dopo alcune ordinanze di sgombero e i relativi ricorsi, si era giunti sino alla pronunzia del Consiglio di Stato che aveva sancito come indifferibile il ripristino di quelle aree rispetto alla destinazione originaria e la conseguente acquisizione delle stesse al patrimonio comunale.
Decine di ricorsi contro le ordinanze comunali di sgombero e demolizione che si erano conclusi con verdetti inoppugnabili e che avevano mostrato ovunque la "vigoria" amministrativa. Inflessibile. Come un filo d'erba .......esposto al ghibli. Da un lato la propagandata volontà di applicare le leggi dall'altro una palese condotta alla Penelope con la tela.
Il Sindaco, Temporeggiatore, non solo non aveva ritenuto "discrezionalmente" di dare seguito ai disposti di legge ma aveva anzi avviato una trattativa soft con le famiglie dei nomadi. Fermo restando che chi pagava quelle scelte e le reiterate costituzioni in giudizio fosse la cittadinanza. E per anni, parrebbe. All'ultima pronunzia di legge che ha sancito la demolizione e acquisizione di quelle aree al patrimonio comunale, ecco il colpo di scena: Nessuno sgombero coattivo ma una lunga apertura al dialogo e l'offerta di case in cambio del "supplichevole" rispetto delle leggi. Che si trattasse di una contorta manovra di aggiramento delle norme spacciata per sensibilità nei confronti di nuclei familiari disagiati che intanto ricorrevano a Tar e Consiglio di Stato, appariva evidente.
Da parte sua l'Amministrazione studiava soluzioni: In primo luogo, disapplicare le sentenze per ragioni di bottega politica spiegando urbi et orbi quanto fosse prioritaria questa formula di solidarietà.
In altre parole, uno schiaffo sonoro al rispetto delle regole e alla cittadinanza che solitamente attende l'assegnazione di una casa seguendo rigide procedure e non violando la legge.
Il 7 maggio, il Resto del Carlino riporta il raccapricciante commento del legale dei nomadi coinvolti nella lunga "trattativa" col Comune.
Ecco cosa afferma: “Le precedenti GIUNTE hanno mantenuto per anni tali situazioni di abusivismo edilizio. Se su un terreno agricolo concedi prima il passo carraio, poi le utenze, è normale che quando chiedi a uno di togliere tutto, questo si opponga”.
Avete inteso bene: La Giunta favoriva situazioni di abusivismo. Concedeva passi carrai in luoghi abusivi (percependone gli oneri) e nessuno si accorgeva che in manufatti parimenti abusivi erano state regolarmente attivate le utenze. Forse, in questa dichiarazione vi è la sintesi di una correità amministrativa senza precedenti.
Una storia abominevole di abuso ammessa senza mezzi termini dallo stesso difensore dei nomadi che con grande e disarmante sincerità accusa diverse Giunte succedutesi negli anni : Le Giunte Macciantelli e quelle del Sindaco Bacchiocchi se la memoria non ci inganna...
Noi restiamo basiti dinanzi a questa ennesima espressione di impunità e arroganza amministrativa. Alludiamo a Giunte che prima hanno fatto strame delle norme e che hanno vissuto e vivono di applicazioni estensive e autonome di norme dello Stato ; Giunte che poi si sono accreditate paladine delle leggi e della solidarietà e forse soltanto creatrici di soluzioni demagogiche atte a mascherare omissioni.
Un segnale mortificante per le persone oneste che non meritano simili governanti. L'ennesimo.
E ci chiediamo che dati contengano le pronunzie del Consiglio di Stato e del Tar rispetto alla condotta degli amministratori e a quanto ammontino i costi sostenuti in spese legali dal Comune per “vincere” questa guerra vergognosa.
Quesiti destinati a non avere risposta. Nel silenzio di chi dovrebbe fare piena luce su tali condotte che, se comprovate, non costituirebbero solo devianza amministrativa ma anche danno erariale.
Certo, nel posto dove, come segnala la stampa, si possono presentare offerte prima di bandi di gara e dove un Assessore può inaugurare case su suoli inquinati e prive di abitabilità ...questo appare il meno.

F.N.

 

Caro amico, questa storia è davvero disdicevole e per l’ennesima volta assistiamo ad un silenzio della Giunta che parla più di ogni altra cosa. Ma forse ogni popolo ha i governanti (e le opposizioni) che si merita.

domenica 2 maggio 2010

Le promesse da marinaio del Sindaco non conoscono requie. Anche sui defunti

Da L'Informazione di Bologna 1 maggio 2010:

«Avremo modo di ricordare degnamente Enrico Giusti in altro modo. Pensiamo di farlo nell’ambito delle nuove torri, in costruzione alla mura San Carlo, che sostituiscono quella fatiscente “Casa Andreatta ” dove il sindacalista della Cisl ha vissuto per molti anni». E’ la risposta del sindaco di san Lazzaro, Marco Macciantelli, all’amarezza e delusione della mancata («promessa») intitolazione a Giusti della rotatoria fra le vie Emilia e Poggi. Rotonda che ieri pomeriggio è invece stata dedicata ai “Lavoratori licenziati per rappresaglia politico sindacale o religiosa”. La cerimonia è stata preceduta nella Camera del lavoro di San Lazzaro, dal saluto del sindaco Marco Macciantelli, del segretario provinciale della Cgil di Bologna Cesare Melloni, e di Ernesto Cevenini dell’associazione Licenziati per rappresaglia politico-sindacale religiosa”. Intitolazione richiesta dall’associazione, sostenuta dal consigliere comunale del Pd Alessandro Battilana, poi accolta dall’amministrazione.

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È il sesto articolo che la Stampa locale dedica all'inaugurazione di una rotonda da parte di un Sindaco. Il fatto appare sicuramente ragguardevole per via dello spazio ottenuto che trasforma l'accaduto in una sorta di evento mediatico.
Una rappresentanza sindacale chiede e ottiene l'intitolazione di una rotonda in un battibaleno, un’altra rappresentanza si indigna contestualmente poiché quella medesima rotonda le sarebbe stata già promessa dal Primo cittadino per ricordare la figura di un sindacalista prematuramente scomparso.
Nella lotta per l'intitolazione delle rotonde svetta il Primo cittadino il quale promette future nuove inaugurazioni per non scontentare nessuna richiesta. Francamente non ci pare uno spettacolo decoroso; ci ricorda piuttosto una situazione da commedia all'italiana.
Si noterà come la scelta di intitolare vie o rotonde o piazze caratterizzi ormai peculiarmente l'Amministrazione locale . Del resto, la materia urbanistica e stradale non manca per intitolare a migliaia di soggetti in vita e non, piazze, rotonde, strade e affini. Certo sorprende come una parte politica decida di lottizzare anche l'assegnazione dei nomi delle vie rendendo il panorama viario più simile a un whos’s who del mondo sindacale e politico che a qualcosa di più democratico e meno fazioso.
Diventa quasi ridicolo l'atteggiamento del Primo cittadino che studia quale struttura architettonica assegnare a questo o quel gruppo sindacale.
Orbene una sigla sindacale reclama maggiore attenzione e lo accusa di aver tradito la “promessa” di intitolare una rotonda col nominativo del defunto segnalatogli. L'altra sigla sindacale fruisce invece dell'attenzione del Sindaco e ottiene una intitolazione ai Licenziati per Rappresaglia. Per quella medesima rotonda si scatena una bagarre imbarazzante.
A noi questo piccolo fatto appare davvero emblematico. Primo perché la rotonda è dei cittadini e non del Sindaco che la promette a chicchessia, secondo perché andrebbero rivisti questi curiosi criteri di intitolazione delle vie cittadine secondo impostazioni politiche ormai superate. Forse.
Avremmo tanto gradito che il Sindaco intitolasse una strada a Giorgio Ambrosoli, a Giancarlo Siani, a Don Pino Puglisi, a Don Giuseppe Diana, alle centinaia di figure che in silenzio hanno lottato per la legalità pagando col prezzo della vita. Né più né meno dei Licenziati per rappresaglia, di Sindacalisti, di Industriali addirittura, cui sono state dedicate le ultime rotonde. Una, lo ricordiamo, ornata con un singolare monumento al Titanio che sponsorizza una Ditta locale che produce e lavora materiali in titanio.
E’ ovvio che una via da intitolare a Giorgio Ambrosoli non avrebbe richiamato la Stampa locale. Mentre in prossimità del 1 maggio, festa del lavoro, intitolare una rotonda ai Licenziati per rappresaglia, diventa un evento politico così come inaugurare quelle stesse rotonde in piena campagna elettorale, addirittura in palese violazione della legge sulla par condicio, la n° 28 del 2000.
Insomma, vi è qualcosa che sminuisce decisamente l'evento che non appare in alcun modo avvertito dalla cittadinanza come un reale tributo.
Piuttosto una sorta di spot istituzionale. Se poi diviene oggetto di contese, promesse, competizioni, allora il quadro diventa ridicolo.
Forse val la pena di ribadirlo: la solidarietà, l'attenzione verso i cittadini, i gesti a ricordo della memoria, pensiamo siano deprivati del loro significato più profondo se caricati di pubblicità, di stampa, di continue esternazioni mediatiche, se non addirittura di promesse. Perché finiscono per diventare un ridicolo spot. Come tutto quello che è stato sinora fatto da questo Sindaco: non si ricorda un intervento strutturale che sia uno, se non quello del Civis, come atto di supino ossequio alle sciagurate politiche del vicino Comune di Bologna. Per il resto, ci si ricorda solo di spot. Di ridicoli spot.