Le agenzie di stampa hanno pubblicato delle nuove rivelazioni nell'inchiesta sul cantiere Cipea (di cui a lungo si è parlato anche su questo blog) in edilizia convenzionata di via Galletta (fraz. Mura San Carlo), già oggetto di sequestro da parte della Squadra Mobile di Bologna e che vede imputati in procedimenti paralleli il presidente di Cipea Holding Gianluca Muratori, il presidente della società Idroter Cavicchioli, l'ex sottufficiale della GDF Cucinotta e l'architetto Aldo Noacco, direttore del cantiere in questione, ex consigliere indipendente nel Pdl e non ricandidato nelle liste di Forza Italia allo amministrative dello scorso anno per via del suo atteggiamento di opposizione molto accondiscendente verso la maggioranza, specie in materia urbanistica. Il Comune di San Lazzaro si è costituito parte civile nel giudizio contro Muratori, ma non in quello contro Aldo Noacco (ne riferì il periodico locale vivere a San Lazzaro diretto da Gianni Marchesini). Il Sindaco di San Lazzaro, Isabella Conti, unitamente al suo predecessore Macciantelli, non hanno mai spiegato il perché di questa scelta differente. L'ex parlamentare Fli Enzo Raisi aveva presentato ben due interpellanze su questa vicenda, già riportate QUI.
Ecco il testo delle agenzie:
NO DEGLI IMPUTATI ACCUSA: "MI AVEVA PROMESSO AIUTO, HO TACIUTO" (DIRE)
Bologna, 25 giu. - Colpo di scena al processo per truffa e induzione
indebita a dare o promettere utilita' (l'ex concussione) per gli alloggi
di via Galletta a San Lazzaro, dove secondo le indagini della Squadra
mobile e della Procura furono commessi diversi reati relativi alla
vendita di appartamenti che essendo in edilizia convenzionata andavano
assegnati con criteri ben precisi che non sempre sarebbero stati
rispettati. Il colpo di scena, andato in scena alla scorsa udienza del
14 maggio, e' stata la testimonianza di Lorenzo Cavicchioli, imputato in
quanto allora procuratore speciale di Cipea; a lui era affidata la
vendita degli alloggi (e in alcuni casi chiese somme in nero in aggiunta
al prezzo previsto dalla convenzione). Ebbene, Cavicchioli ha
puntato il dito contro Muratori, spiegando in aula che da presidente di
Cipea sapeva tutto e che la richiesta di somme in nero (500 euro a metro
quadrato) era "concordata" con lui fin dall'inizio. Cavicchioli, fu
cacciato dal Cipea dopo l'esplosione del caso e sostituito; in aula ha
anche aggiunto di essere stato "omertoso" e reticente, durante i due
interrogatori svolti davanti al pm Rossella Poggioli nel corso delle
indagini, perche' gli era stato chiesto di addossarsi la responsabilita'
del 'pasticcio' e promesso non solo la difesa legale ma anche "un
futuro". Oggi pomeriggio alle 14 e' fissata la nuova udienza in cui
Cavicchioli verra' contro-interrogato dalle difese degli altri imputati,
a partire da Luigi Stortoni legale di Muratori. Nella scorsa udienza,
infatti, ha risposto solamente alle domande del suo avvocato e del pm.
"C'e' solo una persona con cui puoi concordare queste cose in Cipea, si
chiama Muratori Gianluca", ha detto Cavicchioli rispondendo al pm sulla
richiesta dei soldi in nero, come si legge nei verbali dell'udienza di
quel girono. Le somme aggiuntive in nero, ha spiegato Cavicchioli,
vennero chieste per i nove appartamenti da vendere fuori dalla
graduatoria del Comune di San Lazzaro.
L'indagine ha appurato che lui
chiese 46.000 euro in nero ad uno degli acquirenti e Cavicchioli
durante l'indagine ha ammesso l'accusa (anche perche' le prove erano
schiaccianti). Ma non aveva detto quanto ha poi riferito in aula.
Davanti ai pm "feci il minimo sindacale di ammissioni, diciamo, per non
inguaiare piu' di tanto", ha risposto a Poggioli, spiegando che il suo
comportamento fu improntato a "dire il minimo possibile". E questo
perche' "mi fu chiesto di accollarmi la responsabilita'- ha affermato- a
fronte del fatto che il Cipea mi avrebbe garantito la difesa legale e,
diciamo, mi fece capire, un futuro".
Di fronte alla revoca della
sua procura speciale, ha detto Cavicchioli, "io non e' che avessi molto
potere negoziale, ne presi atto". In una riunione che si tenne in Cipea
il 16 dicembre 2009 (convocata in fretta e furia dopo che al consorzio
arrivo' una lettera anonima che segnalava le richieste di somme in
nero), gli venne chiesto appunto di prendersi la colpa ma anche di "far
sparire le tracce sul computer". Poi la revoca della procura speciale,
ma anche le promesse. Nel corso delle indagini, quindi, "non ammisi
tutta la vicenda davanti ai pm ma feci solo parziali ammissioni", ha
aggiunto Cavicchioli, a maggior ragione perche' lui e la sua famiglia
(il padre era il titolare dell'impresa edile Idroter) erano "esposti per
una cifra molto, molto elevata nei confronti di Cipea", sia per gli
alloggi di via Galletta che per altri appalti.(SEGUE) (Pir/ Dire)
11:30 25-06-15
(DIRE)
Bologna, 25 giu. - Cavicchioli ha spiegato di aver cominciato a
"prendere le distanze" quando, durante le indagini, si tento' di
scaricare la colpa su di lui anche per quanto riguarda la vicenda del
finanziere Salvatore Cucinotta (imputato insieme alla moglie per
l'assegnazione di un alloggio), con un'accusa di tentata corruzione. Lui
di quella vicenda, ha ribadito in aula, non ha mai saputo nulla, si e'
limitato ad "assecondare" le richieste di varianti edilizie in
quell'appartmento perche' "cosi' mi era stato chiesto dal Cipea".
Le richieste di denaro in nero (che riguardavano solo i nove
appartamenti fuori graduatoria, che si potevano vendere a tutti) vennero
"concordate" con Muratori nel 2008, ha detto sempre Cavicchioli, ancor
prima che il cantiere prendesse piede e prima che la crisi economica
inceppasse la vendita degli alloggi. Cosa dovesse essere fatto di quei
soldi, ha spiegato Cavicchioli, non era stato pattuito. "Io ero in stand
by, ero in attesa di istruzioni", ha spiegato l'ex procuratore. "Tenni
costantemente informato e aggiornato Cipea Holding di tutto quello che
facevo, quindi compresa la richiesta e la dazione delle somme in nero da
parte di Paolo Anderlini". Il suo tramite fu direttamente Muratori
("fino al 2008 i nostri rapporti erano costanti), poi Nicola Comastri
(anch'esso imputato). Con Muratori, c'era stata una "collaborazione
pluriennale" e "fino ad allora reciproco rispetto". Cavicchioli ha anche
riferito di un incontro, avvenuto nell'estate del 2010 nella casa di
Muratori a Milano Marittima, in cui il presidente di Cipea diede l'ok a
Cavicchioli e a suo padre affinche' Idroter portasse a termine il
cantiere Di via Galletta, nonostate il clamore. Oggi la 'palla' passa
alla difesa di Muratori e degli altri imputati, che dovranno
controinterrogarlo.
(Pir/ Dire) 11:30 25-06-15