mercoledì 30 settembre 2009

Alla Cicogna va in scena il "deja vu"

Ossia, il già visto, trito e ritrito, che questa Amministrazione comunale già nel passato mandato ci ha offerto: assemblee pubbliche per parlare dei problemi delle frazioni, dove però molti dei partecipanti avevano l’impressione che, chissà come mai, tutto fosse stato già deciso altrove, nelle stanze di Piazza Bracci forse. Se qualcuno provava ad accennare a manifestazioni di dissenso, veniva subito colpito dallo sguardo grave e compìto del Primo Cittadino che dall’alto della sua magniloquenza si abbassava verso il povero suddito per fargli capire come mai nella sua infinita ignoranza, non potesse comprendere il bene insito nelle decisioni del Sovrano.

E ieri alla Cicogna pare che le cose non siano più di tanto cambiate. Ma per ora vogliamo tralasciare alcune questioni come quella del Civis (ora i cittadini della Cicogna sono così colpiti dalla bellezza di questo mezzo che ha creato danni e disagi oltre che polemiche a non finire, che lo vogliono anche da loro? Ma che strano, chi l’avrebbe mai detto?) o quella della svendita del Predio Betti, un gioiello di famiglia del Comune, che il signor sindaco non esita a definire “rudere” (strano concetto di rudere).

No, vorremmo solo far notare una cosa: come sempre, ogni volta che può il sig. Macciantelli non perde occasione per dare addosso al patto di stabilità tra Governo ed Enti Locali che impedisce a questi ultimi di prodigarsi in spese inutili e fuori controllo. Chiaro, forse egli vorrebbe poter spendere vagonate di soldi dei cittadini per opere come il Civis o per proseguire in una urbanizzazione selvaggia. Ma non può. E allora eccolo affermare che a San Lazzaro ci sarebbe

«l’handicap di un patto di stabilità che pur avendo la disponibilità di trenta milioni di euro, ci impedisce di spendere più di tre milioni l’anno per investimenti e manutenzioni, che aiuterebbero a superare la crisi e a rendere ancora più bella e vivibile la nostra città».

A tal proposito è utile andarsi a leggere cosa ha detto la Corte dei Conti nella deliberazione n. 254 del 2009, Sezione regionale di controllo per l’Emilia Romagna, su questo piagnisteo che Macciantelli non tralascia ormai come un disco rotto: la Corte ha disposto

“di segnalare al Consiglio Comunale di SAN LAZZARO DI SAVENA

(BO) che dalla relazione dell’Organo di revisione sul bilancio consuntivo

2007 e dall’esito dell’attività istruttoria svolta emerge la mancata

riduzione della spesa di personale disposta dall’articolo 1, comma 557,

della legge 27 dicembre 2006 n. 296 (legge finanziaria 2007),

invitando l’Ente a comunicare a questa Sezione, per quanto di ulteriore

competenza, le misure correttive adottate.”

 

Insomma non solo ci si lamenta di dover rispettare le leggi, ma poi ci si fa pure richiamare dalla Corte dei Conti per non aver ottemperato alle stesse previsioni di legge!

Signor Sindaco, come diceva Totò: ci faccia il piacere…invece di piangersi addosso per dover rispettare le leggi dello Stato, pensi a rispettarle e basta. Ai cittadini non potrà che venirne beneficio. E si ricordi di informare il Consiglio Comunale delle delibere della Corte dei Conti. Grazie.

martedì 29 settembre 2009

La Corte dei Conti bacchetta il Comune di San Lazzaro. Il Sindaco tace e fa lo gnorri

Riportiamo il testo dell'interrogazione presentata oggi stesso in Consiglio comunale dal consigliere Massimo Bertuzzi a proposito della delibera della Corte dei Conti dell'Emilia Romagna che ha negato a San Lazzaro l'etichetta di Comune "virtuoso", che gli attuali amministratori si erano auto-attribuiti con tanta vanagloria:

INTERROGAZIONE Premesso che risulta a chi scrive che:

Sul sito della Corte dei Conti è pubblicata la deliberazione 254/2009/PRSP del 26 giugno 2009, redatta dalla sezione regionale di controllo dell'Emilia-Romagna. Con questo atto la corte dei conti avanza dei rilievi alla gestione del bilancio del comune di San Lazzaro. In particolare l'attività istruttoria svolta dalla corte dei conti ha rilevato, con riferimento al bilancio consuntivo 2007, che "non risulta rispettato" l'obiettivo delle legge 266/2005,di diminuzione dell'1% della spesa del personale sostenuta dall'Ente, rispetto all'anno di riferimento posto dalla legge (2004). Inoltre la corte dei conti ha segnalato "la presenza di criticità/irregolarità rilevate dai dati contabili trasmessi, che, pur non generando, allo stato, ricadute pericolose sul rendiconto 2007, vanno attentamente vagliati nella gestione del bilancio degli esercizi futuri" con particolare riferimento alla bassa capacità di riscossione di entrate straordinarie, alla necessità di valutare la compatibilità delle società partecipate con le finalità istituzionali dell'Ente. La corte dei conti rileva inoltre il risultato economico dell'esercizio, ed, in particolare, il risultato depurato dei componenti straordinari, se negativo, attesta uno squilibrio economico, che rende necessario l'adozione di provvedimenti urgenti, tesi a realizzare e mantenere il pareggio economico, da considerare un obiettivo di gestione essenziale ai fini della funzionalità dell'Ente". Al sindaco del comune, al quale la deliberazione è stata trasmessa, la corte dei conti chiede di "segnalare al Consiglio Comunale di San Lazzaro di Savena" tutto ciò. Poiché il consiglio comunale non ha mai avuto notizia della deliberazione della Corte dei Conti

Si interroga pertanto il Sindaco e la Giunta per sapere: 1) perché della deliberazione non è stato portato a conoscenza il consiglio comunale, come imponeva la deliberazione della Corte dei Conti.

2) quali sono le ragioni, che a parere della giunta, hanno determinato le situazioni di criticità/irregolarità messe in evidenza nella deliberazione

3) quali azioni ha intrapreso la giunta per superare tali situazioni di criticità/irregolarità

4) quale è stato il risultato della verifica di compatibilità con le finalità istituzionali dell'ente delle sue partecipazioni societarie, quali società essa ha interessato e se

tale verifica ha riguardato anche la partecipazione in Hera.

Ci permettiamo di commentare il fatto, oltre ovviamente a ringraziare il consigliere Bertuzzi per aver riportato a verità ciò che era stato tenuto all'oscuro dei cittadini e dei consiglieri comunali: le risposte difficilmente potranno essere improntate al principio del buon andamento della Pubblica Amministrazione in base all'art. 97 della Costituzione, che gli amministratori tanto dicono di ossequiare, ma della quale, come ben si vede dal loro operato, dimostrano di farne strame quotidiano.


Amianto e interrogazione in consiglio regionale: aggiornamento

Sul sito dell'Assemblea della Regione Emilia-Romagna è riportata (pag. 4-5) la notizia dell'interrogazione presentata dal consigliere regionale Alberto Vecchi in merito alla bonifica di amianto nella zona ex autolavaggio di via Caselle. Ne riportiamo uno stralcio, tratto dalla rivista dei gruppi consiliari:

Bonifica eternit a S. Lazzaro: Arpa intervenga

In questi giorni a San Lazzaro di Savena (Bo) si stanno eseguendo

lavori di bonifica in un ex autolavaggio, realizzato parzialmente con

lastre di eternit, ubicato in via Caselle a circa 50 metri dalle abitazioni più

vicine in una zona fortemente urbanizzata. Ne dà notizia Alberto Vecchi

in un’interrogazione, in cui denuncia che solo 48 ore prima dall’inizio

dei lavori la ditta incaricata avrebbe affisso sui portoni di alcuni palazzi

volantini in cui si “consigliavano” i residenti ad assumere diverse precauzioni.

Vecchi, oltre a stigmatizzare “forma e metodo” con cui si è

proceduto ad informare le famiglie, punta il dito contro la locale amministrazione

comunale, che non si sarebbe “minimamente interessata” a

tranquillizzare i residenti, “legittimamente preoccupati”, con dettagliati

chiarimenti sull’intervento di bonifica, ma si sarebbe limitata a verificare

che la ditta avesse ottenuto “l’approvazione dell’Ausl”. Il consigliere

chiede quindi alla Giunta se l’atteggiamento assunto dal primo cittadino

di San Lazzaro si sia rivelato adeguato all’occasione e se non ritenga

opportuno sollecitare il coinvolgimento di Arpa in modo tale da verificare se siano state assolte tutte le procedure legate alla sicurezza.

http://assemblealegislativa.regione.emilia-romagna.it/wcm/al/astud/pub/pubblicazioni/index/pubbl_online/periodici/Info_regionali/par_info_regionali/Informazioni_Regionali_n__16-2009.pdf

Nell’attesa che le Istituzioni destinatarie dell’interrogazione del consigliere regionale Vecchi rilascino risposte celeri e soddisfacenti, auguriamo all’amico Alberto Vecchi buon lavoro e lo ringraziamo per essersi preso a cuore, tra le tantissime altre cose, anche questo delicato problema, spesso ignorato dalle Amministrazioni comunali sedicenti “virtuose”.


martedì 22 settembre 2009

Parole, parole...

...diceva una bella canzone di Mina...e almeno si riferiva alle parole tra due amanti. Invece i cittadini di San Lazzaro debbono ancora una volta constatare che il loro Sindaco è capace sì, di sfoderare un armamentario oratorio (peraltro ormai ammuffito e iper-burocratizzato), ma di fatti, poco o nulla. Insomma, tanto fumo...e niente arrosto.
In un'intervista nel consueto stile "monologo con domande gradite", il sig. Macciantelli viene richiesto di fare il punto sulla situazione della viabilità e del traffico sanlazzarese che, per qualsiasi automobilista che si trovi a transitare per San Lazzaro nelle ore di punta - ma ormai praticamente a qualsiasi orario -, appare disastroso.
E invece di fornire spunti per capire cosa davvero stia succedendo e cosa si intende fare per porre rimedio ad una situazione diventata insostenibile, appunto, come abbiamo anticipato, sfoggia il suo migliore vocabolario stile burocratese-politichese, del tipo: come stanno le cose qua lo so io, voialtri non spate niente e non avete titolo per aprir bocca, se non per lodare il mio operato (ormai associato, verrebbe da pensare, alla Creazione di un Dio che, se non fosse che esiste da sempre, comincia a stare scomodo al signor Sindaco, perché gli oscura il suo ruolo di Demiurgo della bassa sanlazzarese).
Alcuni esempi: sul Civis, che aleggia come un fantasma sulle strade (e sulle tasche) dei cittadini, il primo cittadino risponde:
"...fatta la sperimentazione del Civis, invece si riportarlo in deposito, sarebbe saggio utilizzarlo per sviluppare quell'inter modalità già prospettata dalla fermata in fondo a via Caselle grazie al connubio Civis-treno" (sic)
e ancora, alla domanda del giornalista
"A che punto sono la Complanare e il nodo di Rastignano?" il nostro risponde:
«Riguardo alla Complanare abbiamo lavorato con gli altri comuni, la Provincia e la Regione per evitare lo scandalo di un'opera iniziata e non conclusa. La realizzazione del lato a nord, dopo la partecipazione alla rielaborazione del progetto da parte dei Comuni, potrebbe avvenire a partire dal 2011. Per ciò che riguarda il nodo di Rastignano, stiamo a quanto deciso dalla Conferenza dei servizi chiusa il 5 settembre 2008, con un ridisegno meno impattante dello svincolo e adeguate opere di mitigazione ambientale".
Insomma dopo aver contribuito ad una devastazione urbanistica degna delle "mani sulla città" di Franco Rosi, il sig. Macciantelli pare apprezzare un "ridisegno meno impattante dello svincolo e adeguate opere di mitigazione ambientale"...e sulla complanare parla di "scandalo di opera iniziata e non conclusa"...a parte che l'opera è tutt'ora non conclusa, tanto che lo stesso Sindaco ammette che la realizzazione del lato nord <<potrebbe>> avvenire a partire dal 2011 (!!!)
Per oggi ci fermiamo qua, ma se questo è l'inizio del secondo - e ultimo, grazie a Dio - mandato di questo Sindaco e della maggioranza che lo sostiene, possiamo ben aspettarci cosa accadrà nel prosieguo: parole, parole...

venerdì 18 settembre 2009

Rio Pollo: intervento buono o estremamente nocivo?

Dal sito del Comune:

17/09/2009

Rio Pollo: lunedì 21 settembre inaugurazione delle nuove passerelle

Lunedì 21 settembre verranno aperte ufficialmente le due passerelle ciclopedonali che attraversano il Rio Pollo all'interno del Parco della Resistenza.

La prima passerella, larga 2,50 metri, collega la parte nord del parco e il viale che conduce a Villa Furla e sostituisce il vecchio passaggio di tipo "guado" in calcestruzzo.

La seconda passerella, in legno lamellare e larga 1,50 metri, serve da collegamento tra gli impianti sportivi posti a sud del Rio Pollo con le strutture sportive poste sul lato opposto.

Assieme ai lavori per la realizzazione dei due attraversamenti sono stati realizzati percorsi e protezioni (staccionate, gradini) in legno. Per ridurre i fenomeni erosivi sulle sponde del Rio sono stati realizzati rivestimenti spondali mediante l'utilizzo di "massi posati a scogliera" e con gli stessi materiali è stata realizzata una nuova briglia fluviale, a valle del ponte stradale di via F.lli Canova, in sostituzione di quella esistente, non più funzionale. Il costo complessivo dell'intervento ammonta a 160.000 euro.

Alla cerimonia, che si terrà alle 17.15, parteciperanno il Sindaco Marco Macciantelli, il Vicesindaco e Assessore alla Qualità Educativa Giorgio Archetti e le giovanili del San Lazzaro Calcio.


Ora, io vi invito a recarvi presso il luogo di cui stiamo parlando, e osservare lungo il letto del fiume quanti rami caduti, pezzi di legno, sabbia, sassi... tutti oggetti che ostruscono il passaggio del Rio, permettendo a quei bei animaletti chiamati zanzare tigri di annidarsi in quelle pozze d'acqua e fare le proprie uova...

Continuiamo a non capire la poca intelligenza nell'agire della nostra amministrazione comunale...

giovedì 17 settembre 2009

Problema amianto e tutela della salute: il PD vota contro

Cari amici:

Questo il testo della MOZIONE presentata dall’amico e consigliere del PdL Enrico Di Oto:

Premesso che

- è scientificamente dimostrato che l’ amianto sia una sostanza altamente nociva per la salute e che in Italia le morti - causate da gravi malattie dovute all’inalazione delle polveri e delle fibre sottili di simili silicati- ammontano a 5.000 unità all’anno;

- la Legge 257 del 27 marzo 1992, recante norme relative alla cessazione dell’amianto prevedeva, tra l’altro, il divieto di estrazione, lavorazione, utilizzo e commercializzazione dell’amianto, la bonifica degli edifici, delle fabbriche del territorio, unitamente a misure per la tutela sanitaria e previdenziale dei lavoratori già esposti all’ amianto. Essa a quasi 15 anni dalla sua promulgazione è stata solo parzialmente attuata;

- nel territorio del nostro Comune è presente amianto soprattutto in coperture di manufatti agricoli ,vecchie abitazioni di campagna,fabbriche dismesse e non ,coperture di tetti di edifici ,civili abitazioni o capannoni industriali,sorti dagli anni cinquanta.

Impegna

Il Sindaco e la Giunta Comunale

a realizzare con urgenza un piano di bonifica dell’amianto consistente nelle
seguenti azioni:

1) avviare una campagna di informazione e di sensibilizzazione sul problema amianto, sui rischi che esso comporta per la salute e l’ambiente e sulle disposizioni di legge che mettono al bando l’amianto stesso e indicano i criteri e le metodologie corrette per lo smaltimento di esso;

2) procedere ad un lavoro di localizzazione e descrizione – ovvero di censimento- delle strutture pubbliche e private del territorio comunale contenenti materiali in cui sia presente l’amianto (vasche per la raccolta dell’acqua, rivestimenti, tubi, coperture in eternit, canne fumarie, pannelli isolanti, coibentazioni di tubature) attraverso il ricorso a tecniche specifiche, sopralluoghi ed analisi tese al riconoscimento dei predetti materiali.
Tali tecniche analitiche consentono, ad esempio, di determinare la qualità, la quantità di amianto in campioni in massa o di terreno oppure di determinare le concentrazioni di fibre aerodisperse in ambienti di vita e di lavoro e di valutare lo stato di degrado delle coperture in
cemento amianto secondo la NORMA UNI 10608/97;

Ciò consentirà di disporre di un patrimonio informativo utile ad avviare questo efficace piano di risanamento e bonifica del territorio.

3) promuovere, come è stato fatto in alcuni Comuni d’Italia, la stesura e la sottoscrizione di una convenzione con gli operatori del settore, con il coinvolgimento e la supervisione dell’ ASL e dell’ARPA, per eseguire la rimozione, il trasporto,lo smaltimento e la bonifica dei siti a tariffe inferiori a quelle applicate oggi sul nostro mercato,caratterizzato ancora da forti speculazioni;

4) contribuire, per quanto è di competenza del Comune, a migliorare il sistema dei controlli e delle sanzioni.



San Lazzaro di Savena
Enrico Di Oto

L’intero gruppo di maggioranza (PD + IdV + Sinistra e Libertà) oggi ha votato CONTRO. Lo chiediamo ai consiglieri: la salute è o non è un bene di TUTTI? perché quindi votare contro un documento che avrebbe impegnato il Comune a monitorare e bonificare le zone con presenza di amianto? Crediamo che difficilmente avremo risposta.

Mozione del PdL a tutela della salute: il PD vota contro

Il consigliere comunale Enrico Di Oto (PdL) ha presentato una mozione in Consiglio per impegnare il Comune a monitorare e bonificare zone con presenza di amianto. Mozione bocciata col voto dell'intero gruppo PD. Lasciamo il giudizio di questa incredibile vicenda ai cittadini, non senza una piccola considerazione: la salute è o non è un bene di TUTTI? strano allora che un intero gruppo consiliare non la pensi così e voti in massa contro una mozione tesa a tutelarla in ogni sua forma.

MOZIONE

Premesso che

- è scientificamente dimostrato che l’ amianto sia una sostanza altamente nociva per la salute e che in Italia le morti - causate da gravi malattie dovute all’inalazione delle polveri e delle fibre sottili di simili silicati- ammontano a 5.000 unità all’anno;

- la Legge 257 del 27 marzo 1992, recante norme relative alla cessazione dell’amianto prevedeva, tra l’altro, il divieto di estrazione, lavorazione, utilizzo e commercializzazione dell’amianto, la bonifica degli edifici, delle fabbriche del territorio, unitamente a misure per la tutela sanitaria e previdenziale dei lavoratori già esposti all’ amianto. Essa a quasi 15 anni dalla sua promulgazione è stata solo parzialmente attuata;

- nel territorio del nostro Comune è presente amianto soprattutto in coperture di manufatti agricoli ,vecchie abitazioni di campagna,fabbriche dismesse e non ,coperture di tetti di edifici ,civili abitazioni o capannoni industriali,sorti dagli anni cinquanta.

Impegna

Il Sindaco e la Giunta Comunale

a realizzare con urgenza un piano di bonifica dell’amianto consistente nelle
seguenti azioni:

1) avviare una campagna di informazione e di sensibilizzazione sul problema amianto, sui rischi che esso comporta per la salute e l’ambiente e sulle disposizioni di legge che mettono al bando l’amianto stesso e indicano i criteri e le metodologie corrette per lo smaltimento di esso;

2) procedere ad un lavoro di localizzazione e descrizione – ovvero di censimento- delle strutture pubbliche e private del territorio comunale contenenti materiali in cui sia presente l’amianto (vasche per la raccolta dell’acqua, rivestimenti, tubi, coperture in eternit, canne fumarie, pannelli isolanti, coibentazioni di tubature) attraverso il ricorso a tecniche specifiche, sopralluoghi ed analisi tese al riconoscimento dei predetti materiali.
Tali tecniche analitiche consentono, ad esempio, di determinare la qualità, la quantità di amianto in campioni in massa o di terreno oppure di determinare le concentrazioni di fibre aerodisperse in ambienti di vita e di lavoro e di valutare lo stato di degrado delle coperture in
cemento amianto secondo la NORMA UNI 10608/97;

Ciò consentirà di disporre di un patrimonio informativo utile ad avviare questo efficace piano di risanamento e bonifica del territorio.

3) promuovere, come è stato fatto in alcuni Comuni d’Italia, la stesura e la sottoscrizione di una convenzione con gli operatori del settore, con il coinvolgimento e la supervisione dell’ ASL e dell’ARPA, per eseguire la rimozione, il trasporto,lo smaltimento e la bonifica dei siti a tariffe inferiori a quelle applicate oggi sul nostro mercato,caratterizzato ancora da forti speculazioni;

4) contribuire, per quanto è di competenza del Comune, a migliorare il sistema dei controlli e delle sanzioni.
San Lazzaro di Savena
Enrico Di Oto

 

 

 

lunedì 14 settembre 2009

Silenzi dalla politica: opportunismo o buon governo?

Riceviamo da un amico e volentieri pubblichiamo, segnalando il civile e accorato appello, in materia di partecipazione dei cittadini alle decisioni dell’Amministrazione, ai rappresentanti dell’opposizione politica in Consiglio Comunale e perché no, anche a quelli della maggioranza, all’insegna di un sereno e costruttivo dibattito:

 

Forse sarebbe il caso di sollecitare l'intervento delle rappresentanze di opposizione, almeno di qualcuno di queste: Auspichiamo , per questo mandato , che non sia sufficiente , per taluni, limitarsi a intitolare qualche via e ricordarlo a fine mandato alla cittadinanza come forma di grande attivismo .
La gente e' davvero stufa di rivedere le solite posizioni che non fanno altro che trasmettere e consolidare l'idea fuorviante che il silenzio dell'opposizione sia conseguenza del buon governo della Giunta .

 

In particolare ci preme sapere se davvero le cose stanno così: insomma è proprio vero che l’opposizione a San Lazzaro è silente in quanto la Giunta si contraddistingue da sempre per un particolare Buon Governo? Attendiamo risposte.

 

La Redazione

domenica 13 settembre 2009

Viabilità disastrata...e il sito del Comune tace

Tratto dal quotidiano L’Informazione di oggi:

Da domani al 20 settembre via Dozza, già nel Comune

di Bologna al confine con San Lazzaro, subirà

modifiche alla circolazione nell’ambito dei lavori del

Civis. La carreggiata sud (direzione San Lazzaro), dalla

rotonda Decorati al Valor Militare a via Cracovia, sarà

chiusa al traffico ad eccezione dei mezzi di soccorso

e di cantiere. La carreggiata nord (direzione Bologna),

sempre nello stesso tratto, sarà a doppio senso di

circolazione e saranno istituiti il limite massimo di 30

chilometri all’ora e il divieto di sorpasso. Le fermate

Atc all’altezza del Cimitero degli inglesi saranno

temporaneamente spostate al civico 33/C. Per limitare

i disagi alla circolazione saranno presenti

anche gli agenti della Polizia Municipale di San

Lazzaro all’incrocio tra la via Emilia e via Fratelli

C a n ova.

Vista la particolare verve parolaia di questa Amministrazione e in particolare del suo primo cittadino, ci saremmo aspettati un qualche straccio di avviso sul sito del Comune, dato che ciò significa che per la prossima settimana – che coincide, lo ricordiamo, con l’apertura delle scuole – si preannuncia un traffico ormai prossimo all’esplosione, per via di questo Civis, che sinora, oltre a servizi televisivi con tanto di sindaco al volante, e tanti soldi spesi, non ha prodotto ancora nulla.

mercoledì 9 settembre 2009

Progetto sicurezza civile. San Lazzaro?

Girando per le strade di San Lazzaro negli ultimi tempi, da questa primavera e soprattutto quest'estate ho notato e spero anche voi, che gira molta più Forza dell'ordine.
Inoltre, alcuni tra i miei conoscenti proprio a San Lazzaro sono stati spesso fermati per un controllo. La sera, davanti al comune, in piazza, in via repubblica, via Kennedy e nella zona del fiume Savena ho visto più volte Carabinieri, Polizia e Vigili urbani effettuare altrettanti controlli ad automobili, motorini, ecc...
Sarà forse questo un modo per assicurare la gente della loro presenza, o come penso io un proggetto, dell'intero stato italiano che qui (parlo per San Lazzaro) sta andando a buon fine -e deve continuare a funzionare- al fine di mettere in piena sicurezza sia la nostra città, sia le altre città e paesini che magari ci interessano più da lontanto!?
Vi devo confessare che in questo momento mi sento pienamente soddisfatto dell'operato di tutte le persone che contribuiscono alla nostra sicurezza.
Inoltre mi è arrivata voce dell'arrivo di un nuovo acquisto della caserma dei CC di San Lazzaro, ex CC della Narcos, sarà verò? Se lo fosse sarebbe un'altra cosa veramente buona...

Lascio a voi le impressioni...

Francesco

martedì 1 settembre 2009

Parole al vento...e il crimine è contento

Sì, ormai lo abbiamo letto su tutti i giornali. Lo hanno detto tutti, lo hanno rimarcato - figuriamoci se perdevano occasione di farlo - il primo cittadino come anche il presidente dell'Ascom.
Ci riferiamo all'assalto al bar di Via Repubblica che da alcuni anni ha cambiato gestione e si rivolge, diciamo così, ad un pubblico più giovane che non in passato. I metodi sono simili a quelli utilizzati per la "spaccata" al negozio di droghe "furbe": auto che tenta di sfasciare la vetrina per fare danni e impossessarsi della cassa.
Un metodo classico utilizzato già da molti anni in altre zone di Bologna per piegare i commercianti che avessero osato opporsi al pagamento del "pizzo".
Ecco perchè risultano ancora più stupefacenti i commenti dei c.d. "abitudinari" della carta stampata, a partire dal Sindaco, che parla di "fatto inquietante" e cose del genere. E' vero, il fatto è oggettivamente inquietante. Ma rimestare in questo armamentario terminologico senza cercare di dare spiegazioni serie e approfondite rischia di fare ancora più danno di quanto non abbiano cagionato gli episodi delittuosi. Dopo la spaccata al negozio Alkemiko si è tentato in tutti i modi di ricondurre l'evento alle legittime e democratiche proteste di chi si era opposto all'apertura del negozio in quella zona della città, giudicandola pericolosa per bambini e ragazzi in età adolescenziale e molto negativa dal punto di vista del messaggio che veniva lanciato con quella iniziativa. A nulla erano valsi i richiami di diversi ambienti (genitori, parrocchia) a non gettare benzina sul fuoco, cercando invece di soffermarsi sulle origini delittuose dell'episodio di tipico stampo criminoso-affaristico.
Ora, a poche settimane di distanza da quel fatto, assistiamo ad un fatto molto simile, in quanto a mezzi, condotta, scopi prefissi dai malintenzionati. Negli anni '80 nei quartiere San Donato a Bologna questi episodi erano all'ordine del giorno e diversi esercizi commerciali sono falliti per i continui danni subiti. I commercianti hanno chiesto per anni al Comune la collocazione di barriere davanti ai negozi e immediatamente prima dei marciapiedi, per evitare a delinquenti con auto di compiere quei crimini. Sono dovuti passare molti anni prima di vedere quelle barriere collocate, perché il Comune faceva orecchie da mercante.
Speriamo che non debbano passare altrettanti anni e altrettante "caccia alle streghe" (dove per streghe bisogna intendersi i genitori e i parroci contrari all'apertura del negozio di droghe) prima di vedere l'Amministrazione Comunale muoversi nel senso di impedire altri episodi del genere. Le dichiarazioni di "inquietudini e allarmi" creano solo polveroni e distraggono i cittadini da quelle che sono le vere cause di certi episodi. Sembra quasi che certuni non vedessero l'ora che ad essere oggetto di questi atti criminosi fossero ancora negozi di droghe o sexy shop, per poter nuovamente imbastire una campagna di odio e di calunnie contro persone e associazioni pacifiche, però scomode al potere politico locale. Peccato - o per fortuna - che di quei negozi a San Lazzaro al momento ce ne sia solo uno...peccato anche che, mentre certi amministratori o presidenti di associazioni passino il loro tempo a rilasciare dichiarazioni di allarme senza fare il benché minimo riferimento alla criminalità organizzata, quest'ultima trovi terreno fertile per compiere questi atti. Proprio a San Lazzaro. La criminalità. Chi l'avrebbe mai detto. A sentire il Sindaco sembrava che a San Lazzaro si stesse meglio che in Svizzera. Purtroppo per San Lazzaro e per i suoi cittadini, la realtà non è sempre come certuni la dipingono, specialmente in campagna elettorale.