martedì 1 settembre 2009

Parole al vento...e il crimine è contento

Sì, ormai lo abbiamo letto su tutti i giornali. Lo hanno detto tutti, lo hanno rimarcato - figuriamoci se perdevano occasione di farlo - il primo cittadino come anche il presidente dell'Ascom.
Ci riferiamo all'assalto al bar di Via Repubblica che da alcuni anni ha cambiato gestione e si rivolge, diciamo così, ad un pubblico più giovane che non in passato. I metodi sono simili a quelli utilizzati per la "spaccata" al negozio di droghe "furbe": auto che tenta di sfasciare la vetrina per fare danni e impossessarsi della cassa.
Un metodo classico utilizzato già da molti anni in altre zone di Bologna per piegare i commercianti che avessero osato opporsi al pagamento del "pizzo".
Ecco perchè risultano ancora più stupefacenti i commenti dei c.d. "abitudinari" della carta stampata, a partire dal Sindaco, che parla di "fatto inquietante" e cose del genere. E' vero, il fatto è oggettivamente inquietante. Ma rimestare in questo armamentario terminologico senza cercare di dare spiegazioni serie e approfondite rischia di fare ancora più danno di quanto non abbiano cagionato gli episodi delittuosi. Dopo la spaccata al negozio Alkemiko si è tentato in tutti i modi di ricondurre l'evento alle legittime e democratiche proteste di chi si era opposto all'apertura del negozio in quella zona della città, giudicandola pericolosa per bambini e ragazzi in età adolescenziale e molto negativa dal punto di vista del messaggio che veniva lanciato con quella iniziativa. A nulla erano valsi i richiami di diversi ambienti (genitori, parrocchia) a non gettare benzina sul fuoco, cercando invece di soffermarsi sulle origini delittuose dell'episodio di tipico stampo criminoso-affaristico.
Ora, a poche settimane di distanza da quel fatto, assistiamo ad un fatto molto simile, in quanto a mezzi, condotta, scopi prefissi dai malintenzionati. Negli anni '80 nei quartiere San Donato a Bologna questi episodi erano all'ordine del giorno e diversi esercizi commerciali sono falliti per i continui danni subiti. I commercianti hanno chiesto per anni al Comune la collocazione di barriere davanti ai negozi e immediatamente prima dei marciapiedi, per evitare a delinquenti con auto di compiere quei crimini. Sono dovuti passare molti anni prima di vedere quelle barriere collocate, perché il Comune faceva orecchie da mercante.
Speriamo che non debbano passare altrettanti anni e altrettante "caccia alle streghe" (dove per streghe bisogna intendersi i genitori e i parroci contrari all'apertura del negozio di droghe) prima di vedere l'Amministrazione Comunale muoversi nel senso di impedire altri episodi del genere. Le dichiarazioni di "inquietudini e allarmi" creano solo polveroni e distraggono i cittadini da quelle che sono le vere cause di certi episodi. Sembra quasi che certuni non vedessero l'ora che ad essere oggetto di questi atti criminosi fossero ancora negozi di droghe o sexy shop, per poter nuovamente imbastire una campagna di odio e di calunnie contro persone e associazioni pacifiche, però scomode al potere politico locale. Peccato - o per fortuna - che di quei negozi a San Lazzaro al momento ce ne sia solo uno...peccato anche che, mentre certi amministratori o presidenti di associazioni passino il loro tempo a rilasciare dichiarazioni di allarme senza fare il benché minimo riferimento alla criminalità organizzata, quest'ultima trovi terreno fertile per compiere questi atti. Proprio a San Lazzaro. La criminalità. Chi l'avrebbe mai detto. A sentire il Sindaco sembrava che a San Lazzaro si stesse meglio che in Svizzera. Purtroppo per San Lazzaro e per i suoi cittadini, la realtà non è sempre come certuni la dipingono, specialmente in campagna elettorale.

1 commento:

  1. A me la situazione continua a ricordare quella del nuovo centro commerciale di Ozzano nato intorno alla Coop... 2 spaccate, 2 incendi... il lato oscuro di San Lazzaro deve rimanere tale.
    Non dimentichiamo che comportamenti scorretti che sono avvenuti durante le elezioni non hanno portato all'arresto che era scontato della persona incriminata in nome del "Bisogna far vedere che durante le elezioni è andato tutto tranquillo".
    Silenzio e nascondiamo la polvere sotto al tappeto.

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