sabato 26 aprile 2014

L'ASSESSORE ALL'INTEGRAZIONE RAYMON DASSI (PD) RINVIATO A GIUDIZIO: MACCIANTELLI TACE

Dal sito del Fatto Quotidiano riportiamo integralmente:

“Corso fantasma” in Regione, presidente Ordine giornalisti e assessore Pd a processo

Gerardo Bombonato è stato rinviato a giudizio per falso e truffa, contestazioni che riguardano fatti del 2009. Imputato sarà anche Raymond Dassi, titolare all'integrazione del comune di San Lazzaro

Il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna Gerardo Bombonato è stato rinviato a giudizio per falso e truffa, contestazioni che riguardano fatti del 2009 e l’attività, nel frattempo conclusa, di capo ufficio stampa dell’assemblea legislativa in Regione. Nell’udienza preliminare la stessa Regione si è costituita parte civile. Imputato per truffa in concorso con Bombonato sarà anche Raymond Dassi, assessore all’integrazione del Comune di San Lazzaro di Savena. Per l’accusa (pm Morena Plazzi) Bombonato incaricò e poi pagò Dassi per un corso con cui l’assessore doveva insegnare al personale l’utilizzo di un software e la gestione del sito internet del consiglio regionale.
Secondo il Pm, il corso, dopo le prime lezioni, non è mai stato portato a termine e ciò nonostante Bombonato firmò il nulla osta a pagare la fattura di Dassi, per 10mila euro. L’indagine nacque da una segnalazione anonima. I rinvii a giudizio sono stati decisi dal Gup Bruno Giangiacomo e l’udienza è stata fissata a gennaio 2016. “Noi siamo sereni”, ha detto l’avv. Maria Grazia Tufariello che assiste Bombonato. “Quando un giudice affronterà il merito della questione, cosa che il Gup non ha potuto fare, riusciremo a dimostrare che si tratta di un equivoco”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/23/corso-fantasma-in-regione-presidente-ordine-giornalisti-e-assessore-pd-a-processo/961722/

Stupisce, ma non più di tanto, l'assordante silenzio della stampa locale su tutta questa imbarazzante vicenda. Stupisce ancora meno l'assordante silenzio del sindaco Macciantelli su questa ennesima tegola che cade sulla sua traballante giunta (di cui fa parte, lo ricordiamo, la candidata sindaco del Pd per le imminenti amministrative), così come non stupisce l'assordante silenzio del protagonista di questa vicenda, l'assessore all'integrazione Dassy.  Non ci si meraviglia proprio che lui non abbia minimamente pensato a dimettersi, anche se siamo a un mese dal voto. Non meraviglia affatto che il sindaco uscente, che si è sempre riempito la bocca di paroloni quali "trasparenza, correttezza" ecc., non abbia pensato nemmeno per un istante di chiedere al suo fedele assessore un passo indietro, quantomento come atto simbolico. La poltrona non si molla mai, fino all'ultimo istante.