lunedì 30 luglio 2012

UNIPOL, UNI LAND E GLI INVESTIMENTI DI MEZZINI A SAN LAZZARO

Maxinchiesta Uni Land
Indagato il presidente di Unipol

Lunedì, 30 luglio 2012 - 09:31:00
unipol ai

Bologna - Le accuse non sono leggere. Una società si sviluppo immobiliare presieduta da Alberto Mezzini sarebbe stata costruita su un castello di carta. La società raggirava i mercati e i risparmiatori e a un certo punto della sua evoluzione avrebbe vissuto su truffe, perizie pompare e gonfiando i capitali. Nel cda i vertici del mondo cooperativo emiliano e anche il presidente di Unipol Pierluigi Stefanini oltre ad altre 25 persone che sono state raggiunte dall’avviso di conclusione indagini inviato alcune settimane fa dalla Procura di Bologna. Stefanini è indagato per il ruolo che secondo gli inquirenti svolse dal febbraio al novembre 2006, nel cda. L’avviso di conclusione delle indagini è un atto che di solito precede la richiesta di rinvio a giudizio. Uni Land è al centro della maxi-inchiesta del pm Antonella Scandellari e della Guardia di finanza.

L’inchiesta sulla società immobiliare Uni Land di Monghidoro (Bologna) è esplosa nei primi mesi del 2011. Alberto Mezzini, ideatore dell'azienda ma anche presunto realizzatore delle operazioni fraudolente è un personaggio molto in vista nel mondo elle cooperative emiliane. Da quando però sono stati rilevati gli accertamenti circa il 70% delle azioni della società sono passati nelle mani di un custode nominato dai giudici per impedire raggiri e manipolazioni ulteriori a danno dei risparmiatori. Nelle indagini finirono coinvolti, per i loro ruoli di membri dei cda di società collegate, anche altri esponenti di punta del mondo cooperativo: Paolo Bedeschi, presidente del consiglio di sorveglianza di Coop Reno; Adriano Turrini, presidente di Coop Adriatica. La Procura ha però stralciato il filone d’inchiesta sul falso in bilancio. Bedeschi, fu nel cda e anche vicepresidente di Uni Land, ha ricevuto l’avviso di fine indagine per il reato di false comunicazioni sociali. Turrini, inizialmente accusato di false comunicazioni sociali, non ha invece ricevuto l'avviso e non è inserito tra i primi 26. Ma si è in attesa del secondo filone dell'inchiesta che potrebbe rivelare altre sorprese.
Per l’accusa Stefanini di Unipol e altri sette ex membri del cda di Uni Land, sotto la direzione di Mezzini, avrebbero aumentato “fittiziamente il capitale sociale di Uni Land mediante la sopravvalutazione del valore della partecipazione in Cem Spa nel conferimento del 28 febbraio 2006 in Uni Land”.
Secondo la Finanza fu proprio quel giorno che Stefanini sarebbe entrato nel cda di Uniland. La formazione fittizia del capitale avviene con 5 operazioni fotocopia, per il valori di 108, 17, 20, 24 e 26 milioni. Tutti aumenti fittizi realizzati “mediante l’attribuzione gratuita di una nuova azione ogni dieci possedute”.

Stefanini si è dichiarato estraneo ai fatti. Secondo i suoi legali non avrebbe partecipato alle riunioni in cui sono state fatte le operazioni sotto inchiesta e poco dopo sarebbe addirittura uscito dall'azienda.

Intanto il sindacato dei 500 azionisti di minoranza sono preoccupati che l'azienda fallisca. Reagiscono in vista dell’approvazione dei bilanci 2010 e 2011, riunioni che si terranno nei prossimi giorni nella cittadina di San Lazzaro di Savena alle porte di Bologna, proprio dove la società ha fatto molti investimenti. Un’approvazione tutt’altro che scontata visto che il 70% delle azioni sono state sequestrate dal gip Bruno Perla e affidate al custode giudiziario Giovanni Errico.

http://affaritaliani.libero.it/emilia-romagna/maxinchiesta-uni-land-indagato-presidente-unipol300712.html

Inserisci linkQualche amministratore sanlazzarese, già all'epoca dell'arresto di Mezzini, si era precipitato a negare che lo stesso avesse effettuato investimenti nella città di San Lazzaro. Chissà se ora gli si sarà rinfrescata la memoria. Sarebbe come negare che l'architetto Noacco, già direttore dei lavori del cantiere Cipea in via Galletta, non sia stato rinviato a giudizio, come qualche cittadino dice di aver sentito dire dallo stesso rinviato a giudizio. Ma si sa, il caldo fa brutti scherzi.

venerdì 27 luglio 2012

ENZO RAISI ATTACCA ANCORA BIGNAMI: "INCIUCIA COL PD"

Dal social network Facebook il parlamentare di FLI Enzo Raisi attacca duramente il consigliere regionale Galeazzo Bignami e l'intero PDL emiliano-romagnolo:

Avete notato il silenzio imbarazzante del Pdl bolognese e regionale sul rinvio a giudizio del governatore Errani.....tutti anticomunisti, duri e puri a parole e poi zitti zitti quando il loro più importante avversario viene rinviato a giudizio, per chi conosce la procura di Bologna, sa bene che sa di miracolo.......ma quanti scheletri nell'armadio avete???? Bignami addirittura con la sua " solita classe " tira in ballo formigoni e un suo collega di partito per dire che non può parlare a causa loro: ah ah spiritoso. Spiega invece i tuoi inciuci con il Pd a San Lazzaro su urbanistica e revisore dei conti e di la verità che ti tengono per le palle....io sono un garantista ma lo sono sempre non a fase alterna...
Raisi dimentica poi che Bignami, stando a quando riportato nei giorni scorsi da affaritaliani.it, avrebbe concordato col sindaco di Bologna Merola la candidatura, poi fallita, di Felice Caracciolo, a revisore dei conti del Comune di Bologna. Quel Caracciolo che fu candidato proprio dal partito di Raisi (FLI) a consigliere comunale alle elezioni amministrative a Bologna, solamente un anno fa (qualcuno direbbe: il più pulito ha la rogna):

http://www.futuroelibertabologna.it/2011/04/17/i-candidati-di-fli-alle-amministrative-bolognesi/

martedì 17 luglio 2012

BIGNAMI DIFENDE MAURIZZI E NOACCO E ATTACCA I "ROTTAMATORI"

Corsi e ricorsi. Non sarà parso vero al sindaco di San Lazzaro di Savena, Marco Macciantelli, di essere per un po' fuori dalle luci della ribalta che lo hanno visto negli ultimi mesi al centro di dibattiti e polemiche pesanti, che sono anche sfociate in inchieste giudiziarie non ancora concluse e di cui il notiziario online affaritaliani.it ha dato ampio conto.
Già, perché da alcuni giorni la "opposizione" a San Lazzaro, rappresentata almeno nominalmente dal Pdl, è al centro di polemiche infuocate, annunci di uscita dal gruppo consiliare, repliche e controrepliche al veleno. Tralasciando poi l'inchiesta giudiziaria (cfr. sempre il sito affaritaliani.it) che ha visto tra gli altri, l'architetto Aldo Noacco rinviato a giudizio per pesanti illeciti di natura edilizia e urbanistica, e riferiti all'epoca in cui questi era Direttore dei lavori del cantiere CIPEA di via Galletta, sorto per la costruzione di 40 villette in edilizia convenzionata, il business vero e proprio del territorio sanlazzarese da molto tempo, business che vede coinvolto in strascichi giudiziari anche lo stesso sindaco Macciantelli (denunciato, stando sempre ad affaritaliani.it, per violenza privata e diffamazione), e numerose interpellanze parlamentari presentate dall'On. Enzo Raisi (ex Pdl e ora FLI), queste ultime tutte riportate nelle precedenti pagine di questo blog.
L'uscita dal gruppo consiliare PDL di San Lazzaro di quattro consiglieri capitanati da Viviana Raisi, sorella del più noto e già menzionato Enzo, ha provocato reazioni stizzite da parte di Omer Maurizzi e dell'architetto rinviato a giudizio Aldo Noacco, nonché - notizia del Carlino del 17 luglio 2012 - del consigliere regionale Galeazzo Bignami, da sempre padrino politico di questi ultimi due.
Bignami annuncia di aver avviato le procedure di espulsione nei confronti di tre dei quattro consiglieri fuoriusciti dal gruppo (ad esclusione di Bagni, non iscritto al Pdl), poiché la loro condotta sarebbe incompatibile con quella del partito.
Posto che qui non interessa entrare nelle vicende squisitamente politiche che lasciano il tempo che trovano, e posto che questo blog ha sempre avuto una posizione neutrale e anche critica, quando è stato necessario, della stessa Raisi, riconoscendone anche i meriti, al semplice cittadino viene da chiedersi: qual è il Pdl cui Bignami si riferisce? Il Pdl nazionale, regionale, bolognese o sanlazzarese? Perché se è vero che il Pdl in alcune questioni ha assunto posizioni chiare e alternative alla sinistra, in altri casi questo non pare sia avvenuto. Basterebbe citare proprio la vicenda cui la stampa e la rete hanno dato conto, della (per fortuna) mancata nomina di Felice Caracciolo a revisore dei conti per la minoranza, al Comune di Bologna, nomina che sarebbe stata in realtà concordata tra il sindaco Merola e lo stesso Bignami. Quello stesso Bignami che ora sbraita e si straccia le vesti per quattro consiglieri comunali che escono dal gruppo sanlazzarese.
Su una cosa si può dare ragione in pieno al consigliere Bignami: quando egli dice che la linea dei quattro fuoriusciti sarebbe "incompatibile con la loro permanenza nel Pdl", dice il vero. Già, perché il Pdl sanlazzarese, con qualche eccezione che qui è stata sempre riconosciuta, era ormai noto come "soccorso azzurro" (in particolare l'ex gruppo di Forza Italia di cui Omer Maurizzi è stato per anni capogruppo nonché candidato sindaco), un soccorso che correva in aiuto del vincitore (la maggioranza targata PDS-DS-PD coi suoi cespugli annessi, IdV e Sel) ogni qualvolta il sindaco di turno (in particolare quello in carica) avesse problemi al suo interno. In effetti un consigliere che volesse discostarsi da questa linea di soccorso "al rosso" (come Bignami chiama ancora gli ex comunisti nelle sue arringhe pubbliche), si ritroverebbe ad assumere inevitabilmente una linea incompatibile con quella da sempre assunta dagli esponenti più rappresentativi del partito.
Come detto, non si vuol qui prender posizione sulle beghe politiche interne tra "scissionisti" e fedelissimi (alla linea del Sindaco?), anche perché i quattro paiono più proiettati verso un progetto di lista finto-civica che non si sa quanto bene possa fare al territorio.
Ma è strano che le critiche feroci di incompatibilità vengano proprio da un consigliere regionale che proprio due giorni fa rilasciava dichiarazioni a Repubblica (non al Secolo d'Italia) dicendo che per lui Berlusconi è già vecchio e che quindi non lo rivoterebbe. Insomma: annuncio di fuoriuscire da una linea di sostegno a Berlusconi, e al contempo annuncio di perseguire dei fuoriusciti dal Pdl? Qualcosa non quadra. La linea chi la detta? I consiglieri fedelissimi di San Lazzaro, tra cui il rinviato a giudizio arch. Noacco?

venerdì 13 luglio 2012

ENZO RAISI REPLICA A MAURIZZI E NOACCO

La polemica tra i fuoriusciti dal gruppo consiliare (di quel che resta) del PDL e coloro che ancora ne fanno parte, prosegue. Dalle pagine del social network Facebook anche l'on. Enzo Raisi, fratello della ex capogruppo PDL Viviana, replica alle accuse stizzite del consigliere Maurizzi e del consigliere "indipendente" e ora rinviato a giudizio per illeciti penali urbanistici Aldo Noacco, con queste parole, tirando in ballo pesantemente anche Galeazzo Bignami, consigliere regionale PDL e sostenitore di Maurizzi e Noacco:

Il problema erano le serpi in seno, coloro che pur essendo del Pdl facevano accordi con Macciantelli confondendo interessi personale con la politica. Oggi Maurizzi nella replica mi ha fatto sorridere perché ha cercato di smorzare dicendo che sono solo questioni personali, ha detto il vero, sono questioni personali. Ma sono questioni personali perché lui e Noacco hanno confuso i propri interessi privati con la loro azione politica, solo per quello sono diventati personali. E l'ultimo esempio, l'accordo sul revisore dei conti ne e' un esempio, ci hanno provato anche nel comune di Bologna, sempre con la regia di Bignami, ma li gli e' andata male nonostante Merola li avesse garantiti......
Ciò che l'On. Raisi dimentica, e che già su questo blog gli è stato ricordato, è che nel 2009 a comporre le liste del PDL in provincia fu lui, ovviamente non da solo, ma a San Lazzaro, la sua città, egli giocò un ruolo notevole, tanto da riuscire a imporre sua sorella a candidata sindaco. Raisi sapeva bene chi erano Maurizzi e Noacco e ciononostante non ebbe problemi a confermarli nella lista del PDL, con Maurizzi addirittura capolista, così come nessun problema ebbe evidentemente la sorella che ora gioca il ruolo della Giovanna d'Arco di turno. Strano che tutto questo clamore venga fuori solo adesso, dopo che tanti scempi sono stati compiuti e tanti occhi hanno finto di non vedere e orecchie di non sentire. Non sarà che chi dice che in fin dei conti, ai quattro fuoriusciti interessa soltanto prepararsi il terreno per la rielezione in una lista finto-civica? Le tante segnalazioni partite anche da questo blog a quei quattro signori non pare averli mai più di tanto interessati, ora invece scoppia lo scandalo per la nomina di un revisore? Il PDL poi, coi soggetti che ora ne compongono il gruppo consiliare, è di fatto ufficialmente morto, tra un rinviato a giudizio, un signore conosciuto solo per gli affari che fa sul territorio comunale e un giovincello già molto lesto nell'apprendere la politica politicante e accodarsi ai voleri dei primi due. Come abbiamo già detto, auspichiamo per il bene di questa comunità così martoriata, che lorsignori - tutti, dal primo all'ultimo consigliere di maggioranza e di opposizione, dalle cariatidi ai "giovani", formattatori, rottamatori, politici, civici vecchi e nuovi, leghisti, ex leghisti, post-leghisti e quant'altro - si vogliano ritirare dalla scena politica, per non fare altro danno.

giovedì 12 luglio 2012

NOACCO RINVIATO A GIUDIZIO

Dalla pagina Facebook del parlamentare di FLI Enzo Raisi:


Ops la mia denuncia per gli abusi edilizi a San Lazzaro vedo che ha portato a dei rinvii a giudizio, ma allora la ruota gira. E adesso, il cons. Noacco del Pdl, amico di Bignami, che e' stato rinviato a giudizio e che, insieme all'altro cons del pdl Maurizz, sui provvedimenti urbanistici vota insieme alla maggioranza del pd e del sindaco Macciantelli, che fa? Si dimetterà? Ma credo siamo solo agli inizi perché per troppo tempo si e' fatto silenzio sul mio comune che e' quello che in provincia ha avuto la maggior espansion urbanistica grazie anche la compiacenza di quella parte del Pdl che guarda a caso e' rimasto nel partito. Un comune in cui l'assessore all' urbanistica Schippa lavora per una delle tre ditte che costruiscono a San Lazzaro come consulente per opere nel comune di fianco, un comune dove l'arroganza a cominciare dal suo primo cittadino non ha limiti......ci si rivede alla prossima puntata sempre sulla riva del fiume, il primo e' passato.


E ancora:

se un qualsiasi dipendente pubblico lavorasse anche per una azienda alla quale,nella sua funzione di dipendente pubblico, concede autorizzazioni o permessi, sarebbe immediatamente indagato e probabilmente messo dietro quattro sbarre, ma l'assessore neanche sfiorato. Io sono entrato in cons. Com. a Bologna a 22 anni, due anni dopo ho cominciato a lavorare e da subito ho scelto una azienda fuori Bologna e per i 25 di mia permanenza in consiglio ho sempre fatto così e sempre ho scelto aziende che non avessero rapporti con il comune di Bologna per evitare anche solo chiacchere. Questi sono i miei principi e la mia coerenza. Per quanto riguarda Noacco e' il peggiore, insieme a Maurizzi hanno sempre votato le delibere di urbanistica con la maggioranza e con il sindaco Macciantelli, e' vice presidente della commissione urbanistica e fa il professionista lavorando su San Lazzaro dove e' stato beccato e quindi rinviato direttamente a giudizio, già alcuni mesi fa tenendo nascosta la notizia, per gravi reati penali urbanistici che avrebbe compiuto ovviamente con la complicità di qualcuno dell'amministrazione....fai te!!!!
Le parole dell'On. Raisi non lasciano molto spazio a dubbi. Viene però da chiedersi una cosa. L'On. Raisi ha corso come candidato a presidente della Provincia di Bologna per il PDL solo nel 2009, e il suo Comune, San Lazzaro, ha visto la corsa di sua sorella Viviana Raisi a candidata sindaco. Si dà il caso che l'On. Raisi abbia deciso le candidature del suo Comune, dando il placet alla presenza nella lista del PDL, di coloro che egli oggi critica aspramente, a partire da Noacco. Maurizzi poi era capolista, e non risulta che l'On. Raisi si sia opposto a tale scelta. questo blog è apolitico e apartitico, e ha spessissimo denunciato in piena solitudine ciò che oggi in parte sta emergendo anche per via giudiziaria. Ma francamente, sentire l'On. Raisi oggi, impancarsi a paladino della buona politica e attaccare coloro che egli stesso mise in lista soltanto 3 anni fa, lui che è deputato dal 2001... (a proposito: dal 2001 cos'ha fatto l'On. Raisi per San lazzaro?) bè è forse l'ennesimo fenomeno della politica italiana.



INCIUCI, DIMISSIONI: IL TEATRINO CONTINUA

Dal sito affaritaliani.it riportiamo integralmente:

L’inciucio funziona a San Lazzaro
Consiglieri PdL lo denunciano

Quattro consiglieri PdL di San Lazzaro denunciano inciuci con la maggioranza e formano un nuovo gruppo. Al centro dello scontro tra i consiglieri di centro-destra c'è l'elezione del Collegio dei Revisori dei Conti, avvenuto con la complicità di parte dell'opposizione. Gli ex-pidiellini hanno presentato anche un esposto alla magistratura per chiarire i presunti illeciti. Tutto secondo i piani, così come si è svolto nei giorni scorsi a Bologna per l’elezione dei Revisori dei conti. A Bologna però dopo un articolo di Affari che svelava i fatti l’accordo è saltato

Mercoledì, 11 luglio 2012 - 17:53:00
pd pdl pacmanok

Gli “inciuci” tra maggioranza e parti dell'opposizione spaccano il PdL di San Lazzaro di Savena (Bologna) e in Consiglio comunale nasce un nuovo gruppo. L'hanno annunciato in conferenza stampa quattro consiglieri eletti nelle liste di Berlusconi, con in testa l'ex candidata sindaco Viviana Raisi. La nuova formazione di centro-destra si chiamerà “San Lazzaro”, e intende proseguire – come scrivono nel comunicato - “coerentemente e in totale autonomia l'attuazione del programma presentato e sottoscritto nel 2009”. Al centro della rottura, oltre a problemi politici nazionali, le divergenze con gli altri consiglieri del gruppo accusati di aver fiancheggiato le scelte del Sindaco e della maggioranza. Raisi, D'Alessandro, Di Oto e Bagni accusano gli ormai ex-compagni di aver tenuto comportamenti consiliari ambigui in materia di Urbanistica, Gestione del Territorio e Nomine di Garanzia.

I quattro ex-pidiellini denunciano soprattutto il tradimento di tre consiglieri di minoranza durante l'elezione del Collegio dei Revisori dei Conti.

Attraverso una manovra che i quattro definiscono illecita e politicamente di bassissimo profilo, la maggioranza di centro-sinistra avrebbe potuto scegliere tutti e tre i revisori, proprio con l'appoggio di quei tre che non hanno sostenuto il nominativo concordato dal gruppo. Per queste presunte irregolarità i consiglieri fuoriusciti hanno anche presentato un esposto alla magistratura.

Paradossalmente, proprio negli stessi giorni dell'annuncio di una nuova discesa in campo del loro leader, il partito di Berlusconi in periferia perde pezzi. La stessa vicenda si era sviluppata con esiti opposti nella città di Bologna. Alla fine, proprio grazie a un’inchiesta di Affari, l’accordo era saltato e le opposizioni avevano eletto un altro candidato facendo saltare i giochi.

http://affaritaliani.libero.it/emilia-romagna/l-inciucio-funziona-a-san-lazzaro-consiglieri-pdl-lo-denunciano110712.html

Aggiungiamo una postilla: questo teatrino di inciuci (questo blog li denuncia da tempo, avendo segnalato fatti ben più gravi di una nomina presunta pilotata di un revisore dei Conti), uscite dal gruppo, annunci di richieste di espulsione (sul Resto del Carlino di oggi si leggono parole veramente ilari del Vicepresidente del consiglio comunale sanlazzarese, noto alla comunità per aver costruito case a San Lazzaro, e per aver difeso a spada tratta il consigliere "indipendente" Noacco, rinviato a giudizio per illeciti urbanistici in qualità di direttore dei lavori del cantiere CIPEA di Via Galletta nonché vicepresidente della commissione urbanistica nel silenzio più totale del PD) e altre amenità (sentire un consigliere rinviato a giudizio per illeciti urbanistici dire che si occuperà degli interessi della comunità è una barzelletta veramente impareggiabile), è alquanto ridicolo. Tra chi ha fatto finta di non vedere inciuci ben peggiori di questo e ora si dimette dal gruppo di cui ha fatto parte, e chi invece si astiene o non partecipa al voto su questioni nevralgiche (questione segnalata dal periodico Vivere a San Lazzaro più volte), la politica sanlazzarese è veramente allo sbando più totale. Del sindaco nemmeno parliamo perché le centinaia di articoli di questo blog parlano da soli. La lista "civica"? Non pervenuta. I cittadini, un po' ignari, un po' menefreghisti, un po' rassegnati, ormai nemmeno si curano di queste beghe paracondominiali. In attesa di tempi migliori, che non si sa se mai arriveranno, è forse meglio andarsene tutti quanti in ferie. Augurando che i signori della politica locale, di maggioranza e di "opposizione", vecchi, giovani, ventenni o sessantenni, vengano presto pensionati dalla cittadinanza.

lunedì 9 luglio 2012

GALEAZZO BIGNAMI, UN NUOVO INCIUCIO?

Dopo l'inciucio riguardante l'elezione del revisore dei conti al Comune di San Lazzaro, denunciato sul web da Enzo Raisi, pare che il noto consigliere regionale, che già si è prodigato a difesa di personaggi quali Omer Maurizzi e Aldo Noacco, conosciuti a San Lazzaro per le loro politiche di "distensione" verso le giunte rosse, voglia "bissare" anche a Bologna, come lascia intendere questo articolo tratto da affaritaliani.it che vi riportiamo di seguito:

Esclusivo, l’inciucio di Bologna
La destra chiede un favore al Pd

Bologna. Chi è l’uomo in foto? Pochi lo sanno anche se è legato alla “partita politica” più importante: il bilancio futuro del Comune. Il modo per scoprirlo è svelando i rapporti esistenti tra maggioranza (PD) e opposizione (PdL) in terra d’Emilia. Un’ opposizione che come blocco, al di là della volontà dei singoli, sembra non esistere. E’ l’uomo dell’inciucio tra un pezzo del PdL e il Sindaco PD di Bologna Virginio Merola. Il Sindaco, nel segreto dell’urna e dopo aver eletto gli altri due revisori, ha assicurato i voti della maggioranza di centrosinistra per eleggerne il terzo revisore che, paradosso, è in quota all’opposizione. Sempre che all’ultimo momento la situazione non si riveli per quella che é e faccia degenerare il gioco

Lunedì, 9 luglio 2012 - 07:41:00
di Antonio Amorosi
caracciolobolognaai

La trama. Il Revisore dei Conti è un ruolo superpartes o dovrebbe esserlo per vigilare sui Bilanci di un Ente, materia delicata per ogni amministrazione e che le opposizioni tengono in alta considerazione. I Comune per ogni mandato eleggono tre Revisori. Servono a vigilare. Tanto più che con Affari abbiamo espresso molti dubbi sulla correttezza di conti degli ultimi due anni del Comune di Bologna, anche a fronte di un sentenza che sanziona duramente il Comune di Napoli sugli stessi problemi ed un esposto denuncia è stato presentato alla Corte dei Conti. Da colloqui con importanti esponenti di maggioranza e opposizione risulterebbe esserci stato un accordo riservato tra il Sindaco Virginio Merola e il consigliere regionale Pdl Galeazzo Bignami per la nomina dell’uomo in foto a revisore del Comune di Bologna. L’uomo altri non è che Felice Caracciolo, ex consigliere comunale di lunga data, con ben 4 mandati alle spalle; non una figura proprio superpartes quindi. Molti esponenti della politica locale lo definiscono un “cicisbero” di corte, termine settecentesco attribuito a chi si bea della conversazione e del facile chiacchiericcio finalizzato al niente. Altri come grande silenziatore umano proprio per la sua arte settecentesca e per questo facile alle nomine politiche. Merola ha garantito per eleggerlo, visto che il candidato piace molto ed ha estimatori anche nella maggioranza, un suo blocco di voti sicuri. Ma se è comprensibile che il Pd al comando del Comune di Bologna abbia bisogno di “silenziatori” non lo è altrettanto chiaro perché ne abbia bisogno l’opposizione!

Il retroscena. Felice Caracciolo è molto legato alla storica famiglia della destra bolognese, i Bignami (l’attuale tessitore è il consigliere regionale Galeazzo Bignami), ma è stato avuto in dote dal senatore Filippo Berselli (prima MSI, poi AN, poi Popolo delle Libertà). Esperienze da revisore Caracciolo ne ha, in alcuni casi anche mentre svolgeva incarichi politici al Comune di Bologna: al Comune di Vergato, a quello di Malalbergo e Castenaso, all'azienda a Ausl di Parma, al collegio sindacale di San Marino Rtv S.p.a. (nomina fatta dalla Rai) ma anche all’AMIU (ex municipalizzata della igiene urbana di Bologna) e nella commissione esaminatrice dei dottori commercialisti con nomina del Ministero dell'Istruzione e dell'Università nel 2011 (governo Berlusconi). In molti sostengono che questa sua facilità alle nomine sia nata da una controversa candidatura al Senato nel 2001, collegio numero 7. Presentato come trampolino di lancio sicuro e facile all’elezione, dai vertici della destra bolognese, è risultato presto una caporetto per il povero candidato Caracciolo. Eppure l'uomo aveva investito non poche risorse economiche per ascendere ai fasti senatoriali. E per questo probabilmente la destra locale si è trovata nell’imbarazzo di doverlo ricompensare con importanti nomine, ripetute. Caracciolo ha poi sostenuto le campagne elettorali di Bignami in Regione il suo contributo non è mai mancato.

L’accordo. Ma se oggi Caracciolo ce la farà sarà solo per i voti della maggioranza Pd, Sel, IdV perché né Lega Nord né grillini del Movimento Cinque Stelle né una parte del PdL intendono voltarlo e lo dicono ai quattro venti. Infatti l’aspetto più inquietante di tutta questa vicenda e che i voti della componente del Pdl che sostiene Caracciolo (4 consiglieri, 2 non lo votano) non bastano minimamente alla sua elezione. I leghisti hanno un proprio candidato, Dino Montanari, e i grillini si sono detti comunque contrari al cosiddetto “cicisbeo” di corte. Il capogruppo Pdl in consiglio Marco Lisei, ha anche provato a confonderli con una “testa di legno” su cui far convergere i loro voti, al fine di evitare che si sommino al candidato leghista, ma da Palazzo si sa che l’operazione non è del tutto riuscita.

Il voto è segreto ed ogni componente del consiglio comunale (37 persone) può esprimere una doppia preferenza su un unico foglio ma è probabile, al di là di tutti i tentativi di chi non lo vota, che ancora una volta Merola e il Pd la facciano da padroni; sempre se il nostro articolo non avrà un effetto o le minoranze nell’opposizione non dovessero far spuntare dal cilindro proprio Dino Montanari.

Eppure sarebbe bastato poco per far saltare l’inciucio-Caracciolo, applicare per tempo lo slogan che i grillini portano sui loro manifesti: “porteremo le wecam nei consigli comunali per scoperchiare le malefatte della politica”. Sarebbe bastato comunicare per tempo con la rete e far circolare l’informazione sugli organi di stampa che la nomina di un Revisore dei conti era richiesta dal Comune di Bologna. Non sarebbe stato impossibile avere dalla società bolognese dei candidati superpartes che facessero realmente gli interessi dei cittadini e non della politica (facendo convergere su di loro i tanti consiglieri d’opposizione che pure vorrebbero svolgere un ruolo di vigilanza). Poteva essere questa la novità assoluta ad un inciucio che si ripete da sempre e che forse si ripeterà anche stavolta (contromosse premettendo).



http://affaritaliani.libero.it/emilia-romagna/esclusivo-l-inciucio-di-bologna-la-destra-chiede-un-favore-al-pd090712.html