mercoledì 30 dicembre 2009

Bilancio di fine anno, il Sindaco ignora i veri problemi

In un'intervista a Fabbri sull'Informazione del 30.12.2009, il Sindaco di San Lazzaro conferma la propria vocazione di parolaio e dispensatore di aria fritta, tanto che non ci pare questa volta che abbia senso riportare l'intervista, in quanto si tratta di un riassunto del disco rotto degli ultimi mesi (e del mandato precedente): patto di stabilità che impedisce di spendere i danari pubblici come più piacerebbe al Primo Cittadino, dialogo (con chi? con se stesso...dunque dovrebbe chiamarlo una volta per tutte monologo), difficiltà nel dare servizi efficienti, ma la colpa non sarebbe sua e delle sue Giunte maldestre, bensì del Governo che non fa le riforme istituzionali (peccato che il suo partito di riferimento assieme agli altri partitini che lo sostengono, a Roma siano protagonisti di campagne di odio verso il Governo)...dimentica però di dire, il nostro sindaco onnipresente (sui media locali), che il taglio dei consiglieri comunali e assessori di cui lui si attribuisce pateticamente il merito, è frutto della riforma del Governo previsto nella legge finanziaria. Non solo: il primo cittadino, sulla scia del mai rimpianto ex assessore Ballotta, insiste con propinare ai cittadini una balla clamorosa, ossia quella secondo cui l'abolizione dell'Ici sulla prima casa avrebbe tagliato risorse ai Comuni. Lo ribadiamo, come abbiamo già fatto da queste pagine: E' FALSO. Il Governo sta restituendo ai Comuni i mancati introiti dovuti all'abolizione di quell'imposta, che oltretutto permane per tutte le altre abitazioni e immobili ad uso non abitativo. Continuare a persistere in questo modo, propalando menzogne a mezzo stampa senza alcuna replica, è un atto gravissimo oltre che di disinformazione, anche di sbeffeggiamento verso i cittadini. Si vergognino il sindaco e i suoi accoliti nel perseverare su questa strada disgustosa della diffusione di notizie false. E ci dimostrino che stiamo dicendo noi il falso: siamo pronti in tutte le sedi a dimostrare che stiamo affermando la verità. Ma sappiamo che le nostre critiche non sortiranno effetto alcuno: codesti signori, avvezzi solo alle poltrone e alle prebende che gli derivano dal ricoprire i loro posti, sono soliti rifuggire dal confronto aperto e trasparente.
Vediamo cosa avranno da dire, lorsignori, sugli addebiti mossigli dalla Procura regionale della Corte dei Conti in merito a oltre 200mila euro di soldi pubblici utilizzati per pagare spese legali per ex amministratori loro sodali imputati in processi penali. E sulle probabili contestazioni di danno erariale di circa 800mila euro sottratti al fondo per le indennità della Polizia Municipale, e altri 40mila euro di consulenze a studi legali amici incaricati di formulare pareri compiacenti.
Auguri, signor Sindaco. Chissà che il nuovo anno non porti anche a Lei un po' di ragionevolezza e non Le rinfreschi la memoria su tanti abusi, anche edilizi, commessi nel nostro Comune e su cui indaga la Procura della Repubblica.
PS. Riportiamo qui il titolo di un altro articolo dell'Informazione, che segnala l'ennesimo scandalo relativo al Civis, altro ambito già oggetto di indagini della Magistratura:
La direzione lavori non risponde sulle proposte di eliminare le barriere
I misteri senza risposta del Civis, percorso ad ostacoli per i disabili
"Ora, a pochi giorni dal 2010, ci sono altri misteri da risolvere senza risposta. Se si chiede a San Lazzaro la risposta è: «Sono decisioni che spettano alla direzione lavori del progetto Civis»" (stralcio dell'articolo, che basta a far capire l'atteggiamento altamente collaborativo di questo Comune, del resto sempre sbandierato dal suo Primo cittadino).

martedì 29 dicembre 2009

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

...e sul versante delle difficoltà del commercio a San Lazzaro, il Sindaco non ci vuole proprio sentire, anzi: se le canta e se le suona da solo. E la stampa locale amica gli viene incontro con servizi senza contraddittorio, come quello che riportiamo di seguito, apparso oggi sull'Informazione (29 dicembre 2009).
 
Il sindaco Macciantelli in controtendenza: «Qui i negozi non chiudono, anzi, crescono»
Il commercio ha un'isola felice
Il Comune diffonde i dati: hanno aperto 20 nuove attività
di Giancarlo Fabbri
Il sindaco di San Lazzaro, Marco Macciantelli, non condivide lo scenario negativo del commercio in un 2009 definito "anno nero" per i commercianti, con il presidente della Confesercenti, Sergio Ferrari, che ha sottolineato la perdita di 500 esercizi in provincia rispetto al 2008. A San Lazzaro non è così, osserva il sindaco: «La nostra è una delle rare realtà dove non c'è la "grande distribuzione". Non ci sono strutture superiori ai 5.000 metri quadri di superficie di vendita o ipermercati. Basta guardare e girare un po'.Il trasferimento della Coop inaugurata l'11 novembre scorso, dalla via Emilia a via Martiri delle Foibe, non è stata una causa ma, semmai, la conseguenza di una carenza di offerta alimentare che ha comportato un'emigrazione di sanlazzaresi verso comuni limitrofi. Ma il commercio al dettaglio a San Lazzaro, nel corso degli ultimi anni in positiva controtendenza, è cresciuto». «Colgo l'occasione - riprende Macciantelli - per evidenziare alcuni dati. Nel periodo dal primo gennaio 2004 al 31 dicembre 2008, a San Lazzaro, c'è stato un saldo positivo di cinque nuove aperture. Nel 2009 ben 16 aperture di esercizi di vendita al dettaglio; ossia negozi sotto i 250 metri quadri di superficie di vendita. Di queste nuove 16 attività, di cui tre costituite da negozi di alimentari - prosegue il sindaco -, si è determinato un saldo  positivo di 11 imprese nella comunità di San Lazzaro. La rete dei pubblici esercizi (bar e ristoranti) è rimasta invariata. Infine dall'ottobre 2008 a oggi si sono registrate nove nuove aperture di saloni di estetica e tre di parrucchiere. Un totale di 20 nuovi esercizi, su un complessivo di 330, mentre la rete commerciale provinciale al 30 giugno 2009 ha segnato un meno 4 per cento. Non a caso nel 2009 sono stati celebrati i 50 anni di attività di esercizi commerciali come Maurizzi, Calzoni, Fontana e i 40 anni di Kiss. Il Comune di San Lazzaro intende riaffermare un'adeguata tutela del commercio al dettaglio, per la sua funzione sociale, anche con iniziative come il "Sabato speciale", promossa dall'Ascom con un contributo di 4.000 euro del Comune di San Lazzaro, pensata contro una crisi economica, rappresenta un segno di collaborazione, tra rete commerciale e Comune, che, a mio avviso - conclude Macciantelli -, merita di essere ulteriormente proseguita e sviluppata».
 
E' evidente che al Sindaco piace ripetere le cose fino allo sfinimento, conscio del fatto che avere a disposizione la grancassa mediatica senza uno straccio di contraddittorio costituisce un vantaggio che non ogni piccolo amministratore locale come lui può avere. Se quindi Unindustria diffonde uno studio in cui risulta che San Lazzaro è il Comune della provincia di Bologna con una tassazione devastante per le imprese (fino al 116% di impatto sui bilanci aziendali, a fronte di una media provinciale - già elevata - del 50%), lui dice che le tasse sono contenute.
Se poi dai dati della Camera di Commercio risulta che sì, hanno aperto 16 esercizi al dettaglio nell'ultimo anno, ma al contempo ne hanno già chiusi ben 5, lui diffonde solo il primo dato. Se poi dalla storia recente dei rapporti tra Comune e grande distribuzione (leggi Coop) emerge che a quest'ultima fu ceduto nel 2008 un terreno comunale sulla base di una perizia effettuata nel 2004 che stabiliva in 276 euro il valore del prezzo al metro quadro, lui afferma che la grande distribuzione qui non è favorita, e non solo: la Coop ha visto ampliarsi il proprio spazio di 1.500 mq, trasformandosi in Iper, e aggiungendosi a quello già esistente di Villanova di Castenaso. E allora il Sindaco che fa? Stabilisce arbitrariamente un valore solo a partire dal quale, a suo dire, si avrebbe grande distribuzione, ossia 5.000 mq. Insomma un Ipermercato come quello attuale, per il funzionamento del quale oltretutto si è aperta una via che da 30 anni era chiusa perchè insistente su un polo scolastico, ecco, un ipermercato come l'attuale sarebbe "piccolo". Nel frattempo i piccoli negozianti vengono stangati dalla tassazione comunale che aumenta anche quest'anno in modo esoso e devastante le imposte: la Tarsu aumenterà del 3,6% (!!), l'Ici sui capannoni industriali e negozi è tra le più alte d'Italia, e il Sindaco che fa? si lamenta del taglio dell'Ici sulla prima casa, facendo finta di non sapere che il Governo sta già restituendo gli importi dei mancati introiti dovuti all'abolizione stessa.
Signor Sindaco le chiacchiere, anche questa volta, stanno a zero.

domenica 27 dicembre 2009

L'ICI, Ballotta e San Lazzaro: tra disinformazione e mistificazione

La denuncia di Renato Ballotta: ho subìto un’ingiustizia e come me molti altri
L’ex assessore beffato dall’Ici
«L’abolizione dell’aliquota non è uguale per tutti»
«Da cittadino che non sopportata le ingiustizie, né per sé né per gli altri, intendo denunciare che l'applicazione dell’Ici sulla prima casa, in molti comuni,crea disparità nell’applicazione delle leggi in Italia».
Lo riferisce Renato Ballotta ex assessore sanlazzarese ed ex consigliere provinciale dopo aver appreso dall’ente che lo assiste nella denuncia dei redditi che l’abolizione dell'Ici,prima casa, in vigore dal 2008 «per me non valeva. La casetta che ho a San Lazzaro, in comproprietà con mio fratello, è composta da due appartamenti dove ciascuno di noi risiede resta soggetta all'Ici perché due fratelli sono parenti di secondo grado. Con la conseguenza che ognuno di noi deve comunque pagare l’Ici per metà dell’appartamento dove abita l’altro, anche se in uso gratuito, e nessuno ricava nulla da quella mezza proprietà». Ballotta poi racconta che, prima di pagare, si era rivolto all’ufficio tributi del Comune sperando fosse possibile cambiare una regola che considera ingiusta. «Pur comprendendo il mio disappunto - prosegue l'ex assessore - i funzionari hanno detto che non si poteva fare nulla "perché la norma è statale" suggerendomi di fare un ravvedimento oneroso, termine usato per chi paga le tasse in ritardo. Ho così pagato, per il 2008, ma credo di aver subito un'ingiustizia, ripetutasi in questi giorni quando ho versato l’Ici per il 2009. La sgradevole sensazione mi ha indotto ad approfondire e ho scoperto che non è sempre vero che a livello locale non si possa fare nulla perché il Comune di Roma esenta le abitazioni, date in uso gratuito a parenti e affini, fino al secondo grado. Quindi ne deduco sia possibile anche se il proprietario possiede molti appartamenti, non due metà come nel mio caso». Ballotta ritiene «tale pasticcio frutto di un'elettorale abolizione di una tassa che ha provocato il taglio o l’aumento di costo dei servizi sociali per far quadrare i bilanci dei comuni che ora sono in difficoltà. E' grave che a Roma ci siano concessioni - ribadisce l'ex assessore -, mentre in altri comuni le famiglie sono costrette a comproprietà se prive delle risorse per le costose pratiche tecniche e notarili. Io, ad esempio,dovrò spendere circa 6.000 euro per il notaio, più le spese tecniche, oppure continuare a pagare l’Ici. Non è giusto e quindi lancio un appello,ai comuni, di cambiare queste norme estendendo l’esenzione anche ai parenti di secondo grado, comproprietari dei soli appartamenti che abitano.
G.Fabbri, L'Informazione del 27.12.09

Riceviamo il commento di un lettore:
Cari amici di San Lazzaro News,
a volte ritornano e fanno notizia così ... mentre la Stampa locale tace di Agripolis viene dato spazio a un ex della politica locale che parla della sua "casetta" e dell'ICI che dovrebbe iniquamente versare.
Un argomento che non interessa a nessuno l'Ici dell' ex Assessore mentre ci da uno spunto interessante su quella “voglia” mai sopita di cambiare le regole.
A uno che detesta “le ingiustizie”, che precisa “Da cittadino che non sopportata le ingiustizie, né per sé né per gli altri”,deve in effetti arrecare molte sofferenze non poter cambiare un simile balzello.
Che memoria corta ..l'ex nume dell'Urbanistica ...sugli illeciti di via Speranza, di via Amendola, di via Ca’ Ricchi, su villa Cicogna, sull'urbanistica degli ultimi 15 anni ....
Ora soffre per non poter cambiare l'ICI, che tristezza rivederla ancora Assessore.....che pena sentirla parlare di “disparità nell'applicazione delle leggi”.
Che dolore infinito, ci creda.

F.N.

A nostra volta ci permettiamo di aggiungere che l’ex Assessore Ballotta deve aver preso un grosso granchio, e che tristezza vedere un giornalista locale non accorgersi di questo granchio, che quindi diventa doppio. E già, perché evidentemente il sig. Ballotta non sa o fa finta di non sapere che:

1) i mancati introiti dovuti all’Ici abolita, ossia quella sulla prima casa, stanno entrando nelle casse dei Comuni in quanto il Governa sta restituendo tutto l’importo che, appunto, i Comuni non hanno incassato per l’abolizione di questa tassa; quindi il sig. Ballotta dice una grandissima sciocchezza quando afferma che il taglio di essa ha provocato difficoltà ai Comuni: dovrebbe specificare che le difficoltà si creano nei Comuni che fino adesso hanno utilizzato danari pubblici per pagare spese legali a ex amministratori locali imputati in procedimenti penali, come nel caso di San Lazzaro – Agripolis diffuso da Il Giornale il giorno 24 dicembre 2009 a pag. 10 e come riportato su questo blog;

2) il sig. Ballotta ne pesta un’altra grossa (e il giornalista in questione lo segue in tale pestamento) là dove fa sembrare questa sua storiella conseguenza delle scelte del Governo, mentre di fatto lui sta svergognando il Comune e la maggioranza di cui egli è stato espressione per vari anni, riconoscendo invece che il Comune di Roma (lo ricordiamo, a guida PDL – Sindaco Alemanno) ha evitato il verificarsi di detta “ingiustizia”.

Per il resto non possiamo che confermare quanto ci scrive l’amico lettore: le ingiustizie forse per alcuni sono solo quelle che toccano il proprio portafoglio…mentre fino a ieri non si vedevano nemmeno quelle macroscopiche che accadevano nel Comune di cui si era Assessori all’Urbanistica…

giovedì 24 dicembre 2009

San Lazzaro sulla stampa nazionale: le malefatte dell'Amministrazione

Oggi 24 dicembre 2009 il quotidiano Il Giornale diretto da Vittorio Feltri ha dedicato un articolo su due vicende di mala gestio e assenza di trasparenza nel governo della cosa pubblica di San Lazzaro.

Di seguito ne riportiamo il testo.

L’Emilia chiede i danni ai sindaci rossi: «Soldi pubblici per pagare i loro legali»

di Stefano Filippi

nostro inviato a San Lazzaro di Savena (Bologna)

Il «soccorso rosso» questa volta non ha funzionato: un altro segno dei tempi che cambiano nella sempre più scolorita Emilia Romagna. Soccorso rosso significa l’intreccio che per decenni è stato inestricabile tra partito e amministratori locali, l’uno sempre a supporto dell’altro. Un intreccio che comincia a sciogliersi. Succede a San Lazzaro di Savena, grosso centro alle porte di Bologna, dove la procura della Corte dei conti regionale ha avviato un procedimento per chiedere 200mila euro di danni a 39 amministratori comunali, tra cui due sindaci: l’avvocato Aldo Bacchiocchi, che fu anche vicepresidente dell’Anci regionale, e quello in carica Marco Macciantelli.
La pattuglia, che comprende anche assessori, consiglieri e dirigenti, ha deliberato di pagare le spese legali ad altri due amministratori di San Lazzaro, l’ex sindaco Sonia Parisi e l’ex assessore Ezio Bittoni. La coppia era stata coinvolta nello scandalo Agripolis che negli anni ’90 interessò parecchi comuni bolognesi. Lunga vicenda chiusa nel 2004 con assoluzioni, archiviazioni, prescrizioni e nessuna condanna.
Il Comune di San Lazzaro pagò gli avvocati al sindaco e all’assessore. Parcelle sostanziose. Peccato però che, come rileva la magistratura contabile, i due «sono stati coinvolti nei procedimenti penali in qualità di componenti del consiglio di amministrazione di Agripolis, e quindi per atti e per fatti non direttamente connessi alla qualità di amministratore comunale, circostanza questa che esclude ogni possibilità di rimborso».
La società Agripolis fu fondata nel 1982 per il compostaggio dei rifiuti solidi urbani da Provincia e Comune di Bologna oltre che da nove Comuni del circondario e alcuni privati. Fu salvata da una gestione fallimentare con i soldi degli enti locali. Parisi e Bittoni, in carica a metà anni ’90, erano stati rinviati a giudizio e poi prosciolti assieme ad altri 150 amministratori (quasi tutti del Pds) tra cui Renzo Imbeni, Walter Vitali e Mauro Zani.
Ora la Corte dei conti dell’Emilia Romagna non contesta le sentenze assolutorie, ma le irregolarità commesse dagli amministratori di San Lazzaro nel caricare sul bilancio comunale le spese legali relative a un caso cui l’ente era estraneo. Un favore fatto agli amministratori sulla base della politica dei vasi comunicanti. La decisione di pagare gli avvocati per una causa che non riguardava il Comune non è stata una svista, ma una precisa scelta rinnovata per tre mandati, il che spiega anche perché sia coinvolto un numero così alto di amministratori. Il danno erariale subito dal comune è stato quantificato in 208.400 euro, al netto dei rimborsi già versati dall’assicurazione.
La delibera del 1995, a giudizio dei pubblici ministeri contabili, «è palesemente illegittima». Si parla di «palese conflitto di interesse». «Nessuno dei pagamenti effettuati a favore dei diversi studi legali appare legittimo non ricorrendo le condizioni richieste dalla legge e dalla giurisprudenza». «Tutti i presunti responsabili del danno hanno agito con estrema leggerezza e superficialità e il loro comportamento appare caratterizzato da colpa molto grave».
Il procuratore contabile osserva poi che «il giudice d’appello ha disposto la compensazione delle spese di giudizio di entrambi i gradi di giudizio, formula che esclude il diritto dei convenuti a ottenere dall’amministrazione il rimborso delle spese per la propria difesa». Le parcelle degli avvocati ammontavano a 300mila euro, di cui 100mila coperti dall’assicurazione del comune di San Lazzaro. Il resto è stato caricato sulle tasche dei cittadini.

«Potrebbe essere soltanto la punta dell’iceberg», dicono Alberto Vecchi, consigliere regionale e vicecoordinatore del Pdl in Emilia, e Samuele Barillà, coordinatore comunale del partito. «Se pensiamo che per due persone si sono pagate parcelle per 300mila euro, chissà a quanto potrebbero ammontare le spese se casi analoghi si fossero verificati anche per altri amministratori dei comuni bolognesi che partecipavano ad Agripolis. Senza contare che gli studi legali interessati sono sempre gli stessi, quelli del “soccorso rosso”».
All’esame della Corte dei conti regionale c’è anche un altro caso di presunto danno erariale a spese del Comune di San Lazzaro di Savena, denunciato dal Pdl locale. È una vicenda che contrappone il Comune ai vigili urbani, sulla quale l’amministrazione di centrosinistra ha disposto la secretazione degli atti, di fatto impedendo ai consiglieri comunali di accedere alla documentazione. Si stima un danno erariale di circa 800mila euro, cui si aggiungono altri 40mila spesi in parcelle per studi legali «amici» incaricati di predisporre pareri per la giunta.

L’articolo si trova alla pagina 10 dell’edizione cartacea ma è consultabile anche online al seguente link:

http://www.ilgiornale.it/interni/lemilia_chiede_danni_sindaci_rossi_soldi_pubblici_pagare_loro_legali/24-12-2009/articolo-id=409256-page=0-comments=1

Ringraziamo vivamente il giornalista, dott. Stefano Filippi, già autore in passato di articoli-inchiesta sulla realtà sanlazzarese (si trattava della vicenda degli abusi edilizi, sanatorie illegittime, contratti falsi d’appalto depositati in Comune a San Lazzaro, collaudi statici falsi, verbali “addomesticati” di pubblici ufficiali contro i quali pende tuttora un’indagine della magistratura). Forse nemmeno in città come Corleone o Taurianova si sono avute tante e tali vicende di malaffare cattiva gestione della cosa pubblica da parte delle Amministrazioni locali. Vedremo cosa avrà da dire – se si degnerà di rispondere alle legittime richieste di tanti cittadini stufi di questo modo di amministrare – il primo cittadino, chiamato pesantemente in causa dalla Corte dei Conti. In ogni caso auguriamo a lui e a tutta l’Amministrazione i nostri auguri di Buon Natale, sapendo che per molti cittadini significherà un Natale con più tasse comunali da pagare e con meno servizi garantiti.

martedì 22 dicembre 2009

Bilancio fine 2009: aumento delle tasse e delle rette per asili nido. E meno male che il Sindaco doveva aiutare le famiglie...

Da L’Informazione di Bologna del 22 dicembre 2009, articolo relativo all’approvazione del bilancio di previsione 2009 del comune di San Lazzaro:

<<Aumenti nelle rette per gli asili nido, incremento del 5% per le spese relative al trasporto scolastico e ai servizi estivi, rincaro del 3,6% della Tarsu. Queste in sostanza le novità del Bilancio 2010 del Comune di San Lazzaro. I rincari riguarderanno solo i contribuenti con fasce di reddito che presentano un Isee superiore a 20.000 euro.>>

Insomma, con tre sole parole potremmo sintetizzare la “manovrina” comunale di bilancio: tasse, tasse, tasse. E meno male che il Sindaco durante la sua onnipresente campagna elettorale strombazzata in tutti i quotidiani locali quotidianamente, aveva detto che il suo programma sarebbe consistito nel “combattere la crisi”. Abbiamo visto come: stangando sempre di più le famiglie, rincarando le rette degli asili nido, aumentando del 3,6% (!!) l’odiosa tassa sui rifiuti e incrementando le spese relative al trasporto scolastico.

E la Giunta ha pure il coraggio di annunciare che i rincari riguarderanno “solo” i contribuenti con fasce di reddito che presentano un Indicatore della situazione economica superiore a 20.000 euro. Insomma, tutti i contribuenti, o quasi, esclusi quelli che già sono sotto la soglia della povertà e di certo non pensano alla tassa sui rifiuti, dato che forse nemmeno producono più alcun rifiuto.

Complimenti, dobbiamo constatare che il Sindaco e la sua ineffabile giunta non si smentiscono mai: nemmeno a Natale, nemmeno in tempo di crisi. La cittadinanza ringrazia.

 

PS. Leggiamo di un’altra incresciosa notizia: l’aggressione alla titolare di una pasticceria sotto casa propria, con furto dell’incasso giornaliero. Il Sindaco ovviamente minimizzerà, negherà allarme sicurezza, sarà pronto a tacciare di procurato allarme chi fa presente che questi episodi accadono sempre di più a San Lazzaro. Noi vogliamo solo dire a lui e alla sua Giunta che si devono vergognare, per continuare a fare finta di niente e ignorare la possibilità offerta dal Decreto Sicurezza del Governo, di organizzare pattuglie o “ronde” di semplici cittadini che aiutino le forze dell’ordine a monitorare la situazione dell’ordine e sicurezza pubblica. Non solo Giunta e Sindaco ignorano, ma si fanno beffe di questa possibilità, parlando di “numeri verdi” che sarebbero meglio “delle camice verdi”. Signor Sindaco, stiamo ancora aspettando che tante vittime di abusi edilizi ricevano ristoro. La smetta di fare battute sui numeri e sulle camice verdi e pensi ai conti in rosso del Suo Comune.

domenica 20 dicembre 2009

Spazzaneve con le batterie scariche, il Sindaco nega

In merito alla vicenda degli enormi disservizi causati dal ritardo degli spazzaneve e dalla praticamente totale assenza degli spargisale per le strade di San Lazzaro, abbiamo ricevuto una lettera da un cittadino sanlazzarese:

Dal Resto del Carlino del 20.12.09 articolo di Matteo Radogna:
Titolo: E a San Lazzaro gli spazzaneve hanno le batterie scariche
nonostante l’avvertimento sulla forte nevicata in arrivo fosse stato diramato da giorni, il Comune di San Lazzaro di Savena si è fatto trovare impreparato all'appuntamento. I trattori degli spazzaneve, infatti, avevano le batterie scariche proprio nel momento in cui avrebbero dovuto uscire per andare a ripulire le strade rendendo così più agevole la circolazione e il traffico lungo la via Emilia”. Lo ammette in una nota il Sindaco Marco Macciantelli che, però dice anche che gli impiegati dell'URP sono andati in ufficio a piedi per garantire il servizio. Più di cento le telefonate dei cittadini in mattinata per segnalazioni e informazioni.”
Sentiamo come "ammette" il disservizio il Sindaco nel prosieguo dell'intervista:  “I 13 spazzaneve erano pronti dall'altra sera e dalle 21 sono partiti anche gli spargisale - spiega Macciantelli - e il lavoro è proseguito tutta la notte. Io stesso ho fatto un giro per accertarmi della situazione verificando che sostanzialmente era tutto sotto controllo.”
Non abbiamo letto la nota di ammissione del grave disservizio ma se i contenuti sono quelli dell’intervista c’è da tremare e non per il freddo!!
Non possiamo più aggiungere altro a simili contenuti limitandoci a riflettere: una simile condotta fa onore alla verità e alla cittadinanza?
Offende o meno l’intelligenza e il senso civico di chi vive a San Lazzaro di Savena?

F.N.

Ringraziamo il cittadino sanlazzarese e ormai potremmo parafrasare il titolo di un vecchio e famoso film italiano: Non ci resta che piangere…

giovedì 17 dicembre 2009

Un'altra Commissione...

La giunta comunale ha nominato la Commissione per la qualità architettonica e per il paesaggio
Sei saggi disegneranno la nuova città
Estenio Mingozzi sarà il presidente onorario del gruppo di esperti.

La Giunta Comunale ha deliberato nella seduta di martedì scorso la nomina della Commissione per la Qualità Architettonica e per il Paesaggio. La Commissione viene nominata tra esperti in materia di urbanistica, beni culturali e paesaggio, tutela dell'ambiente, storia dell'architettura e restauro. Della Commissione fanno parte Alessandro Tugnoli, presidente, Vincenzo Abenante, Angelo Mingozzi, Marco Prodi, Monica Tinarelli ed Estenio Mingozzi, presidente onorario. «E' stato fatto – ha dichiarato il sindaco Marco Macciantelli - un lavoro accuratoche ha portato ad individuare uno spettro di figure di alto contenuto professionale che daranno certamente un contributo nell'innalzare ulteriormente la qualità della progettazione edilizia ed architettonica della comunità di San Lazzaro con una particolare attenzione, come è giusto, ai temi della sostenibilità ambientale della bioarchitettura e dell'innovazione nel rapporto tra spazio urbano e contesto ambientale». «La nuova Commissione - ha aggiunto l'assessore alla Qualità della Città Pubblica Leonardo Schippa - risponde all'esigenza di garantire competenze multidisciplinari per affrontare le sfide che ci aspettano sotto i profili della qualità degli interventi, dell'innovazione e della sostenibilità ambientale e sociale. Vogliamo realizzare una nuova struttura urbana che contenga elementi di integrazione e socialità anche a favore di generazioni diverse».

(da L'Informazione di Bologna, 17 dicembre 2009)

Grazie, signor Sindaco. Però ci lasci dire: di una Commissione di amici della Giunta che avrebbe il compito di fare ciò che negli ultimi 15 anni non è mai stato fatto, ossia verificare che l'impatto edilizio sull'ambiente della nostra città non fosse devastante, ecco di una Commissione di questo genere non sentivamo il bisogno. Sentivamo più il bisogno che si costruissero case e palazzi a regola d'arte, che non scempiassero l'ambiente circostante, che non sorgessero case su terreni altamente inquinati e certificati dall'Arpa come tali, che avessero la necessaria edificabilità, che non contenessero macroscopici abusi edilizi, poi sanati tranquillamente dal Comune con sanatorie illegittime, con verbali della Polizia Municipale nel quale si segnalava che "si intravedono" questi abusi, ma intanto chi li compiva godeva dei contributi della Regione per l'edilizia convenzionata; e le Convenzioni edilizie venivano poi modificate tranquillamente da funzionari comunali senza passare per la Giunta; strani contratti finti d'appalto venivano depositati in Comune, gonfiati di centinaia di milioni per poter godere della fiscalità agevolata; ma intanto le famiglie socie delle Coop parti delle Convenzioni non potevano rogitare i contratti e non potevano godere dei mutui agevolati, dovendo così forzatamente ricorrere al prefinanziamento bancario che le avrebbe strangolate.

Avremmo voluto che il Comune stesso, con tutti gli strumenti di cui disponeva in base alla legge, e adempiendo agli obblighi che si era assunto già nel 1997 stipulando la Convenzione programmatica con la Regione, monitorasse tutti questi abusi e scempi della legalità e dell'ambiente. Avremmo voluto che, sulla base di quanto accade in tanti altri Comuni d'Italia, il Comune prendesse le parti delle famiglie vittime di tali scempi e abusi, costituendosi parte civile nei processi penali che dall'anno 2000 vedono e hanno visto fra gli imputati numerosi soggetti protagonisti di queste vicende edilizie sanlazzaresi. Tutto ciò non è mai successo, anzi si è assistito ad una sistematica criminalizzazione delle persone vittime di tali abusi e scempi.

Dunque la costituzione di Commissioni che dovrebbero fare ciò che il Comune non ha mai fatto in tutti questi anni ci suona davvero come l'ennesima ridicolaggine di un'Amministrazione che ha perso completamente il senso del pudore e della realtà.

 

lunedì 14 dicembre 2009

Parcheggi inesistenti e pantano ovunque alla SFM: il Sindaco non fa nulla ma festeggia

SAN LAZZARO Lo scalo è entrato nell'Sfm                                 Alla stazione ferroviaria di Caselle si replica il taglio del nastro(G. F.) Mentre in altri comuni si inaugurano nuove fermate sulle linee del futuro Servizio ferroviario metropolitano (Sfm) a San Lazzaro domani alle 12.30 in via Ronco Maruni, si inaugura di nuovo la fermata di Caselle. Un atto simbolico per festeggiare "Un anno di Sfm" col sindaco Marco Macciantelli, il vicepresidente della Provincia Giacomo Venturi, l'assessore alla mobilità Leonardo Schippa e con Salvatore Di Ruzza della direzione regionale di Trenitalia. Fermata, il termine "stazione" è improprio, che dal 14 dicembre 2008 ha consentito ai treni regionali di tornarsi a fermare nel territorio di San Lazzaro dopo la chiusura della storica stazione di Mirandola, avvenuta nel novembre del 2003 contestualmente all'apertura della fermata di Ozzano. Anche la fermata ferroviaria di Caselle, che per chiarezza ha nome "San Lazzaro di Savena" era stata progettata e realizzata dalle Ferrovie dello Stato nell'ambito del futuro Sfm. Un'idea nata agli inizi degli anni '80 per la realizzazione di un sistema  cadenzato di trasporto passeggeri che coprisse gran parte della provincia bolognese come una sorta di metropolitana di superficie. «Non dobbiamo farci prendere dall'enfasi ma il sogno del treno di nuovo nel territorio di San Lazzaro si è finalmente avverato». Queste le dichiarazioni di Macciantelli, l'anno scorso all'inaugurazione della fermata di San Lazzaro. «Al di là della retorica - proseguiva il sindaco - averlo qui è un elemento strategico per un trasporto  pubblico locale in ambito metropolitano. Strategico e intermodale». Da L'Informazione di Bologna, a firma di Giancarlo Fabbri.

La notizia si commenta da sé. Siccome le cose da inaugurare sono magicamente finite in campagna elettorale, dove ogni occasione era buona (la posa di nidi di rondine su un albero di un asilo; rotonde verdi da clima lussureggiante; strade di campagna), e dopo aver inaugurato un anno fa una fermata di Trenitalia senza alcun servizio di biglietteria (che sarebbe spuntato solo mesi dopo e automatico), senza alcun parcheggio bensì con un'area circostante completamente immersa nel pantano (e le cose non sono cambiate), con sottopassi che alle prime gocce di pioggia si sono interamente allagati, bene, dopo tutto ciò, invece di meditare sull'enorme figuraccia di un'inaugurazione posticcia fatta a soli scopi elettorali, il Sindaco supera se stesso e decide di "festeggiare" un anno dall'inaugurazione. Ancora i treni che fermano presso quella stazione sono pochissimi e ci sono "buchi" di orario enormi. Per molti pendolari è come se la stazione non ci fosse. Ma il Sindaco festeggia. Già, perchè lui su quel treno certamente non c'è mai salito e non ci salirà mai, per cui può adoperare come suo solito paroloni ridicoli e roboanti quali "elemento strategico e intermodale" riferito alla fermata in questione. Ma siamo ormai abituati a questo modo davvero pagliaccesco di amministrare o di fare finta di amministrare. Mentre ancora intere case sono state costruite con l'avallo del Comune in via Ca' Ricchi su terreni totalmente inquinati e tuttora sono senza abitabilità, il Sindaco pensa a festeggiare un anno di Stazione senza treni e senza parcheggi. Le tasse comunali qui sono le più alte in Italia e i negozi chiudono? Lui festeggia. Interi palazzi senza collaudo statico, contratti finti d'appalto depositati in Comune? Condoni edilizi rilasciati senza poterlo fare? Enormi abusi edilizi intravisti da Pubblici Ufficiali? Lui festeggia. Miracoli da faccia di tolla.

lunedì 7 dicembre 2009

Allarme di Unindustria, ma il sindaco di San Lazzaro fa orecchie da mercante

Da alcuni mesi sono noti a tutti i dati ufficiali forniti da Unindustria Bologna relativi alla pressione fiscale esercitata sulle imprese dai "balzelli" degli Enti pubblici locali .
Ne avevamo ampiamente discusso: San Lazzaro di Savena e' primatista regionale distinguendosi per una pressione fiscale da Guinness dei primati stimata al 116%.
Dati che il Presidente di Unindustria Marchesini ritiene di dover divulgare allo scopo di salvaguardare le imprese sul territorio alla vigilia dell'iniziativa manifestata da alcuni Comuni , San lazzaro in primis , di aumentare ancora il carico fiscale soprattutto per quanto riguarda la tassa sui rifiuti , la TARSU.
Marchesini aggiunge che IRAP, ICI , Tassa per l'occupazione di spazi pubblici , imposta sulla pubblicità ,costi burocratici ,pesano fino al 32% sugli utili aziendali e lancia un appello ai comuni bolognesi .
L'invito di Marchesini viene prontamente accolto dai Sindaci di Casalecchio di Reno e Zola Predosa che già promettono sgravi fino al 20% per l'occupazione di suolo pubblico e di astenersi da aumenti ulteriori.
Ecco invece cosa accade a San lazzaro di Savena nelle parole rese a Repubblica il 5.12.09 dal Sindaco Macciantelli che riconosce invece di : "aver considerato un ritocco alla Tarsu di 3 punti percentuali , giustificato pero' dalla ragione dell'equità sociale .Se il Governo -aggiunge Macciantelli- taglia e vogliamo aiutare le famiglie in difficoltà da qualche parte dobbiamo prendere"
Aggiunge ancora sui dati di Unindustria relativi a San Lazzaro : " Dati poco significativi , noi comunque riusciamo a garantire il disbrigo delle pratiche per l'apertura di un 'impresa nel giro di un mese ".
Ns. Commento:
Parole pesanti , significative di una gestione "diversa" della cosa pubblica .
Altrove prevale , come dimostrano le pacate e sensibili posizioni di altri Comuni, la presa d'atto di una problematica che riguarda un delicato settore economico , la possibilità di apertura al dialogo e il riconoscimento inconfutabile di statistiche eloquenti quanto drammatiche .
A San Lazzaro la replica al grido di allarme di Unindustria e' la seguente : aumenta la Tarsu di 3 punti percentuali (per aiutare le famiglie in difficoltà a causa dei tagli del Governo) , i dati di Unindustria "non sono significativi" , si " disbrigano le pratiche di apertura di un 'impresa in un mese " ( ..quanto poi resistano in vita quelle imprese ..il Sindaco non ce lo dice).
Riteniamo gravissima l'ennesima posizione del Comune di San lazzaro di Savena che non disvela in realtà nulla di nuovo proseguendo una politica attiva di tensione tra le parti sociali .
Di spocchia e di negazionismo ad oltranza . Ormai oltre i livelli di guardia , da troppi anni .

giovedì 3 dicembre 2009

Seduta del consiglio comunale del 30 novembre 2009

 
Un amico ha ascoltato dal sito del Comune la seduta del 30 novembre scorso dedicata all'approvazione del bilancio e ad altre questioni contenute in due interrogazioni urgenti presentate dalla capogruppo PdL Viviana Raisi, e ci ha inviato un resoconto commentato. Non crediamo di dover aggiungere altro.
 
La seduta consiliare del 30.11.09 , ascoltabile sul sito comunale, riserva alcune immediate considerazioni: la consigliera Raisi evidenzia come l'Amministrazione Comunale non intenda dare seguito alle decisioni del Consiglio di Stato relative alla confisca di un terreno agricolo gravato da abusivismo edilizio.
Il Sindaco insiste con affermazioni retoriche sull'esistenza di un "principio di legalità" che a questo punto assurge a pieno titolo ad una sorta di araba fenice cittadina.
Il principio di legalità è una variabile di pensiero e in definitiva cosa sia nessun lo sa e dove sia nessun lo dice.
I terreni, assoggettati a confisca, asserisce il primo cittadino pare possano tornare nella disponibilità degli interessati quando saranno ritornati all'originaria natura di destinazione agricola. Il principio è quello di restituire la pistola all'autore della rapina a mano armata scontata la pena o magari prima. Più o meno.
Insomma sembrerebbe esserci modo di porsi anche al di sopra e al di sotto della legge secondo parametri più consoni ad un comodo plaid piuttosto che a una norma imperativa.
Nel consiglio viene data ampia parola al primo cittadino che discetta, in una fase molto aulica della seduta, di Dittature, del Dittatore, di delitto Matteotti, fascistizzazione, leggi razziali, deprivazioni delle libertà individuali ....argomenti evidentemente noti al Sindaco cui non mancano quindi ampie conoscenze storiche in materia di limitazioni della libertà individuale di pensiero.
I rumors relativi al misterioso edificando, progettando .... ponte a Nord di San lazzaro, sollevato da Viviana Raisi, appare eluso integralmente nelle risposte: in altre parole non si sa come, se e quando si originerà tale produzione architettonica, che apparirebbe pienamente addebitata alla collettività malgrado potesse e dovesse ricadere nei costi realizzativi del famigerato Civis.
Viene lamentata l'inesistente comunicazione ai membri del consiglio.
Formidabile il prologo sindachesco alla prospettazione del bilancio "virtuoso".
Bilancio che non appare per nulla chiaro in alcune voci ma che vede l'ombra del solito assassino: il patto di stabilità.
Al patto di stabilità si aggiunge una nuova figura retorica che scatena polemiche vivissime in aula: il Sindaco rappresenta e anticipa pubblicamente prima della votazione che il bilancio non vedrà l'approvazione dell'opposizione solo e soltanto per direttive di scuderia politica.
E ci spiega il perché. In altre parole, seppure latente nei consiglieri di opposizione la volontà di approvare un siffatto bilancio, è evidente che per ragioni politiche e onde evitare richiami dalle rispettive dirigenze, si debba votare per un secco "No" all'approvazione del bilancio.
Così è spiegata, secondo tale dotto assunto, la ragione di un no. Non pensiamo di dover aggiungere altro se non che simili argomentazioni forse non appaiono del tutto consone con una seduta di un Ente Pubblico ma meriterebbero ben altre platee.
In realtà questa deduzione motiva e argomenta chiaramente le ragioni per le quali appare sempre più evidente e paradossale quanto da anni si appalesa , senza remore o prudenze, sotto i nostri occhi.
F.N.

mercoledì 2 dicembre 2009

San Lazzaro, pressione fiscale devastante e continui privilegi alla Coop a discapito dei piccoli commercianti

Ospitiamo di seguito il contributo di un lettore che commenta la notizia apparsa ieri sul Carlino della conferenza stampa del PdL presenti l’on.le Enzo Raisi, il consigliere regionale PdL Alberto Vecchi, la capogruppo PdL in consiglio comunale Viviana Raisi e il Coordinatore comunale del PdL San Lazzaro Avv. Samuele Barillà.

Il Resto del Carlino dell'1.12.09 riporta due notizie di notevole valenza.

Esponenti del PDL (On. Enzo Raisi - Alberto Vecchi - Samuele Barillà - Viviana Raisi) denunciano mirabilmente la sussistenza di una mortifera campagna economica condotta dalla pubblica amministrazione nei riguardi della piccola impresa. I dati sono noti: pressione fiscale da Guinness dei primati stimata al 116%, impalpabile offerta di servizi, la tragedia costituita da decine di imprese che soccombono dinanzi all'avanzata di colossi Coop, in uno scenario pubblico non soltanto negato ma addirittura consacrato a trionfo economico-finanziario.
Il tutto mentre si connota sul territorio la presenza dell'unico reale concorrente di mercato di Coop: la Conad.
A fronte di dati raccapriccianti , viene ripercorso l'iter che portò l'attuale amministrazione alla "svendita" di terreni comunali, utilizzati per la costruzione della nuova sede Coop; vendita avvenuta su stime e perizie datate e non più aggiornate ai prezzi e valori di mercato (276 euro al mq…).
Un danno rilevantissimo per l'erario ma passato pressoché inosservato.
Altro dato emerso dalla denuncia alla stampa del PDL: la possibilità concreta di creare attraverso lo smodato consumo del territorio una sorta di città dormitorio, priva di servizi e destinata prevalentemente alla sede logistica di soli Istituti Bancari.
San Lazzaro conserva oggi i tratti di una cittadella finanziaria costituita dalla presenza di numerosissimi Istituti Bancari e di quartiere dormitorio per l'elevatissima densità costruttiva.Un mix che la pone tra Wall Street e le favelas di Rio. A giusto titolo.
In un territorio concepito con tali progettualità è facile prevedere che questo si possa accreditare, per molti, quale terreno di scorribande speculative.
Nella stessa pagina, il Carlino ospita le dichiarazioni del Sindaco che dichiara “la pressione fiscale è sotto la media e i conti sono in ordine”. Parrebbe una commedia degli equivoci ma tutto e' drammaticamente reale.
Infatti sono soltanto di alcuni mesi orsono le reprimenda della Corte dei Conti a riguardo mentre i dati di Unindustria evidenziano una pressione fiscale alle aziende attestata intorno al 116%, primato regionale e nazionale.
Innegabile che la grande distribuzione Coop contribuisca ad annichilire il mercato al dettaglio peraltro su una dislocazione territoriale "a tenaglia". Coop e Ipercoop situate a meno di un chilometro con effetti sicuramente prevedibili sulle cosiddette "botteghe" e con l'incombente sopraggiungere di Conad che non nasconde mire concorrenziali.
Mentre il Territorio offre molteplici spunti di riflessione parrebbe sufficiente negare dati incontestabili, glissare su altri, accusare di allarmismo la cittadinanza e i politici dell'opposizione per continuare a governare un Ente Pubblico.
Il quadro di un "rinascimento virtuoso" cozza dunque contro un muro di dati, evidenze, certezze numeriche che oggi danno la misura esatta degli esiti di pluriennali gestioni politiche.
Gestioni sulle quali si auspica e si invoca sempre un vaglio giudiziario nell'interesse del cambiamento, delle nuove generazioni.

Lettera firmata

domenica 29 novembre 2009

Troppa "sinistrosità" al Comune di San Lazzaro, polizza per tutela legale revocata...e il Comune tace.

DETERMINAZIONE n° 987 del 12/11/2009
Oggetto
: AFFIDAMENTO POLIZZA TUTELA LEGALE PERIODO 30/11/2009 - 30/11/2010.

Premessa e motivazione
Premesso:
• che la Compagnia Assicurativa Inter Partner Assistance, Compagnia con sede in Via Antonio Salandra, 18-
Roma, con lettera del 12/06/2009 Ns. prot. di arrivo n. 0027168 del 29/06/2009 ha comunicato la disdetta per la prossima scadenza del 30/11/2009 della polizza Tutela Legale a causa dell’alta sinistrosità dell’Ente;
• che da ciò si è reso necessario procedere ad un nuovo affidamento sino alla scadenza delle altre polizze 30/11/2010, per effettuare un’unica procedura di gara;
• che è stato dato quindi mandato esplorativo al Broker dell’Ente al fine di verificare le opportunità del mercato per l’affidamento di cui sopra, con nota del 17/09/2009 prot. n. 37836;
Il Dirigente della ° Area
DOTT.SSA SANTA DRAGO

____________________________
DETERMINAZIONE n° 987 del 12/11/2009. Unità GS4 113 Economato Provveditorato

Un lettore ci ha segnalato questa determinazione del Comune alquanto particolare. La premessa che accompagna questa piccola determina di alcuni giorni orsono fornisce un dato di per se apparentemente anonimo ma che non ci è sfuggito.
Analizziamolo dunque, leggiamo la premessa:
• che la Compagnia Assicurativa Inter Partner Assistance, Compagnia con sede in Via Antonio Salandra, 18- Roma, con lettera del 12/06/2009 Ns. prot. di arrivo n. 0027168 del 29/06/2009 ha comunicato la disdetta per la prossima scadenza del 30/11/2009 della polizza Tutela Legale a causa dell’alta sinistrosità dell’Ente;
Dunque l'alta sinistrosità dell'Ente induce la compagnia assicuratrice alla disdetta della polizza .
Trattasi quindi di una Polizza di Tutela legale e il dato suggerisce riflessioni sull'esatto numero di contenziosi legali , assoggettati a copertura assicurativa, che evidentemente vedono coinvolti più esponenti dell'Ente.
Quanti procedimenti? Quali? E che incidenza hanno sulla corretta gestione del bene pubblico? Quanti sono i procedimenti aperti se addirittura una compagnia Assicurativa chiede la disdetta della polizza di tutela legale per l'alta sinistrosità dell'Ente?
I dati lasciano aperti i soliti, orrendi scenari e la certezza che tutto si muova in uno stagnante e omertoso silenzio.

venerdì 27 novembre 2009

Il bilancio e le lacrime di coccodrillo del Comune di San Lazzaro

In questa pagina del sito http://sanlazzaroxnoi.ning.com/page/consiglio-comunale-del-30 potete scaricare OdG e documenti relativi al consiglio del 30/11, tra cui due interrogazioni urgenti della capogruppo PdL Viviana Raisi. Consiglio comunale importante visto che viene presentata l'ultima proposta di variazione di bilancio. Variazione che taglia a desta e sinistra, anche su interventi importanti, come la messa in sicurezza delle scuole, si dice non ci sono i soldi, tutta colpa del governo che non ci rimborsa completamente il mancato introito dell'ICI. Vero, non tutti i soldi sono rientrati (è altrettanto vero che anche il PD aveva previsto il taglio dell'ICI), ma allora se mancano soldi perchè viene aggiunto un nuovo dirigente (oltre 100.000 �di spesa in più)? E perchè vengono previsti ulteriori 30.000�per incarichi professionali da spendere nel 2009 (cioè in un mese) proprio nel settore (l'urbanistica strano) del nuovo dirigente? Il tutto condito dal cartellino giallo mandato in giugno dalla Corte dei conti sul bilancio 2007, e, ultim'ora anche sul bilancio preventivo 2009.

Il coccodrillo divora tutto ciò che riesce, poi piange…

giovedì 26 novembre 2009

Amianto, "situazione paradossale", e i pubblici ufficiali sono oggetto di campagne di odio e denigrazione

Ancora amianto in venticinque siti
L'Aea: «Ma nessuno se ne occupa»
Tra Bologna e provincia ci sono 25 siti contaminati da amianto.
E non sono che «una briciola,rispetto alle enormità dei siti che sono ancora da bonificare».
Parola di Vito Totire, presidente dell'Associazione esposti amianto,che diffonde i dati del censimento e della rassegna effettuata dall'associazione sulla base delle segnalazioni dei cittadini.
Ad aprire la lista proprio i Prati di Caprara dove, dice Totire,«abbiamo tenuto una manifestazione nell'agosto 2007 e l'amianto è ancora lì». Il presidente di Aea se la prende con il Comune. Ma l'invettiva riguarda anche Regione e Provincia,colpevoli di stare immobili di fronte al problema e di non aver convocato nessuna udienza conoscitiva.Per quanto riguarda Bologna, dopo i Prati di Caprara c'è la caserma Prudentino; il capannone industriale di via Zanardi 106; la Sabiem; una tettoia in via Emilia Ponente; immobili omunali «con pericolo di crollo » in via Fiorini; il Mercatone uno di via Stalingrado; una tettoia degradata al S.Orsola e segnalazioni di cittadini su via Pizzardi,via Cimabue, via Pellico e via Modigliani. In provincia, invece,la cartiera Lama di Reno a Marzabotto ma anche la Stellauto di San Lazzaro, dove «la situazione è paradossale».
L'informazione di Bologna 25.11.09 

Un lettore ci ha segnalato la notizia aggiungendo un suo commento che riportiamo di seguito:
Situazione Paradossale a San lazzaro. Vito Totire, medico e Presidente di AEA (associazione esposti all'amianto) lo dichiara senza infingimenti alla Stampa nell'indicare le gravissime condizioni della fabbrica Stellauto , stracolma di eternit decomposto a pochi passi dalla via Emilia.
Paradossale la gestione del caso Stellauto, occultata alla cittadinanza come già l'autolavaggio di via Caselle, ridimensionata dalle parole dei nostri politicanti, annichilita dal voto della locale Maggioranza che si oppose al censimento dei siti contenenti amianto e all'avvio di campagne informative.
Frutto di allarmismo, di facile allarmismo. Come le case di Via Ca ricchi, edificate ed abitate su di unarea non bonificata e già fabbrica di idrocarburi. Ricordiamo ancora la campagna di denigrazione avviata dal Sindaco, nell'estate passata, quando sollecitò e tentò di ottenere l'intervento del Questore contro chi aveva "osato" segnalare la presenza di amianto nei pressi della propria abitazione, sollevando un reale e gravissimo problema di salute pubblica connesso alla rimozione di lastre di eternit decomposto in un ex autolavaggio sito in Via caselle.
L'unico allarme è per la Democrazia, ci sentiamo di dire e per la verità.
Insomma vergogna senza fine.
 
Ringraziamo il gentile lettore che chiede di restare anonimo temendo di poter essere oggetto di campagne di odio e di denigrazione, le stesse che sono state riservate al pubblico ufficiale che segnalò la situazione dell'amianto l'estate scorsa e fu oggetto appunto di una simile campagna da parte del primo cittadino. Il periodico Vivere a San Lazzaro ha riportato una lettera di un cittadino che è stato oggetto di questi suddetti tentativi, mai smentiti da nessuno, né dai solerti uffici stampa del Comune né in prima persona dall'interessato protagonista di questi approcci di manzoniana memoria (ricordate don Rodrigo, il signorotto locale, che si reca dal Padre Provinciale dei frati francescani per far spostare lo scomodo frate di Pescarenico, di ostacolo ai loschi tentativi di don Rodrigo di assediare la giovane Lucia?).

mercoledì 25 novembre 2009

Gita al Parco Fluviale con vista sul collettore fognario

Da L'informazione di Bologna del 25.11.09 di G. Fabbri
I lavori in corso di smantellamento dell'ex depuratore di via Speranza, a Caselle di San Lazzaro, fanno sognare ai residenti della zona una prossima estate senza puzze, e zanzare, e il futuro parco pubblico che sorgerà al suo posto al termine dell'attesa demolizione. Con lavori che dovrebbero concludersi entro l'anno come affermato dal presidente di Hera Bologna Luigi Castagna, e dall'ingegner Luca Migliori di Hera, in una recente calda e affollata assemblea "condominiale". L'impianto è infatti in disuso da decenni ma quello che preoccupa i residenti è il retrostante impianto di sollevamento, e il collettore che unisce il sistema fognario di San Lazzaro a quello bolognese, accusati di essere la fonte degli sgradevoli olezzi estivi. Il tecnico di Hera ha comunque assicurato «che tali impianti verranno poi sigillati con pannelli che dovrebbero eliminare le emissioni di cattivi odori con lavori rapidi. Metteremo tutto il nostro impegno, e le tecnologie necessarie - precisò l'ingegner Migliori -, per risolvere tale disagio come è avvenuto per altri impianti in aree urbane che non hanno più problemi del genere».
Come detto i lavori, avviati lo scorso 26 ottobre, procedono con la demolizione delle grandi vasche di cemento armato, e il recupero dei vari materiali che componevano l'impianto. Stando al cartello affisso alla recinzione il costo di tali lavori, interamente a carico di Hera Bologna e affidati alla controllata Akron di Imola e alla Ecoinerti di San Martino (Ferrara), è previsto in 88.500 euro di cui 5.500 di oneri per la sicurezza. Stando ai sondaggi fatti in precedenza dopo tali opere di demolizione e pulizia, come ha detto Luigi Castagna non «saranno necessari ulteriori lavori di bonifica e l'area sarà ceduta al Comune per realizzarvi un parco pubblico». L'assessore all'urbanistica,Leonardo Schippa, riferisce che «sono già previsti in bilancio circa 250.000 euro per la realizzazione del verde pubblico che sarà parte integrante del futuro parco fluviale lungo Savena. Ci sarà poi anche il recupero degli edifici esistenti accanto all'ex depuratore per usi sociali e aggregativi con offerta di servizi e dotazioni a favore della frazione. Proseguendo così, pian piano conclude Schippa le opere per la realizzazione del progetto di riqualificazione urbana della zona nord di San Lazzaro

Un lettore dopo averci segnalato la notizia l’ha commentata così:
L'ex Depuratore dopo 10 anni parrebbe cedere il posto a un Parco Pubblico, come promesso ormai da molti anni dai politici e costruttori locali.
L'Assessore all'Urbanistica magnifica il piano di Riqualificazione dell'area Nord promettendo ancora che “Ci sarà poi anche il recupero degli edifici esistenti accanto all'ex depuratore per usi sociali e aggregativi con offerta di servizi e dotazioni a favore della frazione. Proseguendo così, pian piano - conclude Schippa le opere per la realizzazione del progetto di riqualificazione urbana della zona nord di San Lazzaro” .
L'assessore intende recuperare per usi aggregativi e sociali alcuni edifici prossimi all'ex depuratore mentre tace sulle case di Via Ca ricchi , prive di abitabilità e costruite su aree non bonificate.
La creazione di un Parco Fluviale, così si promette, attraversato dai collettori fognari anzi da un "signor collettore" (il collettore che unisce il sistema fognario di San Lazzaro a quello bolognese) rappresentano un’attrattiva di non poco conto.
Si potrebbe però pensare di edificarci un polo Scolastico come già accaduto nel Parco Spinelli , ex cava , ex parco pubblico ora sormontato da un mostro di cemento...da adibirsi a plesso scolastico.
Anche in tal caso è trionfalistica la posizione del Comune che elimina dopo un decennio un ex depuratore, procede sempre dopo un decennio alla bonifica di quel terreno ma tace, tace ancora sui rischi cui sono stati lungamente esposti i residenti e omette ogni riferimento sulle case di via Ca Ricchi: case senza abitabilità, edificate su di un ex fabbrica di idrocarburi e su terreni mai sottoposti a bonifica.
Ora però la prospettiva di una gita al Parco " fluviale" con vista sui collettori fognari cancella ogni preoccupazione pubblica e alimenta questa calma, ottimistica, serena, lungimirante, incontrastata attività di puzzolente erosione dei diritti della cittadinanza.
Primo fra tutti : il diritto di sapere.

F.N.

 

Al cortese lettore rispondiamo ricordando a lui e a noi stessi che l’Amministrazione dovrebbe far sapere ai cittadini tante cose, essere trasparente e a disposizione per chiarimenti. Ma pare che questo non sia il costume in uso qui a San Lazzaro, dove anzi si preferirebbe scatenare campagne di denigrazione al limite dell’odio verso pubblici ufficiali che segnalano abusi e situazioni di pericolo per la collettività, fino a far passare per matti e mitomani questi pubblici ufficiali. I miasmi dei depuratori fanno evidentemente brutti scherzi.

martedì 24 novembre 2009

Stazione ferroviaria, promesse da marinaio e batoste elettorali

E' di ieri la notizia che alla stazione ferroviaria di San Lazzaro dovrebbero fermare 13 convogli in più rispetto ad ora, e sono comunque pochi, considerato che da e per Rimini fermano solo 2 treni al giorno. Soddisfatto comunque il sindaco (si accontenta di poco...specialmente se ad utilizzare quel treno sono i semplici cittadini e non lui) che rimarca come il merito sia anche del vicepresidente della provincia. Come mai allora si sentì il bisogno circa un anno fa di inaugurare in fretta e furia quella stazione, senza parcheggi (che tuttora non ci sono), senza treni, senza biglietteria automatica? Forse che di lì a poco ci sarebbero state le elezioni amministrative? Alle quali, è bene ricordarlo, il Sindaco ricandidato perse di netto 2.000 elettori rispetto al 2004, passando dal 64% al 57%. Ottimo lavoro sig. Sindaco.

sabato 21 novembre 2009

Quando l'unico "zingaro" è il diritto

Da L'informazione del 18.11.09 – a firma di Giancarlo fabbri

I nomadi stanziati in campi abusivi sono sotto sfratto, come ha riferito in varie occasioni il sindaco di San Lazzaro, Marco Macciantelli, soprattutto nelle ultime assemblee di frazione. Dopodomani, venerdì (ieri, ndr), si terrà in municipio un nuovo incontro con i legali e l'Opera nomadi per fare il punto della situazione e «trovare una soluzione senza traumi», afferma Macciantelli. Attualmente le situazioni abusive a San Lazzaro sono tre: in via Zinella, in via Jussi vicino al Farneto e a Colunga. Situazioni che sono state sottoposte a ordinanze di sgombero e di ripristino delle aree.
Contro l’ordinanza erano poi stato fatti dei ricorsi al Tar che, in tutti e tre i casi, aveva dato ragione al Comune e torto ai nomadi. Quindi nuovi ricorsi al Consiglio di Stato che ha dato torto ai nomadi. «Ora, se non si rispettano le ordinanze - precisa Macciantelli le aree di sosta abusive saranno espropriate gratuitamente dal Comune. E, nel momento in cui il patrimonio pubblico acquisisce il terreno, la polizia municipale potrà fare lo sgombero, con le forze dell'ordine perché, a quel punto,si tratterebbe di occupazione abusiva di suolo pubblico».
Per cercare una soluzione il più possibile bonaria e condivisa sono state convocate le famiglie nomadi delle realtà abusive comunicando che il Comune non poteva tollerare oltre questa situazione e che ci si attende il rispetto della legalità. Poi un incontro con l'Opera, i legali dei nomadi e le famiglie nomadi per un progetto di ripristino che tenga conto di tutti gli aspetti e a cui stanno lavorando gli uffici c o mu n a l i .Si tratta di nomadi, da generazioni cittadini italiani, che preferiscono vivere in roulotte piuttosto che in case in muratura e, per questo, acquistarono terreni agricoli per una residenza stanziale. «Questo però - precisa il sindaco - determina un cambio d’uso abusivo. Alla verifica, poi, tali alloggi spesso non sono più roulotte, su ruote, ma strutture che, pur non in muratura,danno l’idea della casa».Ci sarebbe ora la possibilità di risorse, messe in campo dal ministero dell'Interno tramite la Prefettura, con un progetto di ampliamento e manutenzione dell'area sosta nomadi di via Tomba Forella. Tutto sta a vedere se il progetto verrà approvato e se le famiglie nomadi sono disposte a stabilirvisi. In ogni caso questo ultimo scorcio del 2009 è il periodo delle decisioni.


Riceviamo da un lettore e volentieri pubblichiamo:
La notizia ha del grottesco: un gruppo di cittadini rom è da anni al centro di un contenzioso con il Comune di San Lazzaro di Savena. L'insediamento dei nomadi insiste su di un area agricola che gli stessi utilizzerebbero come insediamento abitativo. Da lì un eterno contenzioso con ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato tra l'Amministrazione e gli occupanti del fondo. L'Amministrazione , attraverso la stampa ,mostra i muscoli ma apre al dialogo " senza traumi ". Incontra l'Opera Nomadi per soluzioni soft , indolore. Che figura si fa con gli stereotipi di sinistra che prevedono aperture al dialogo costanti ?.....
Ma l'intimazione del Sindaco e' perentoria nel contrasto a ogni forma di abusivismo : «Questo però - precisa il sindaco - determina un cambio d’uso abusivo. Alla verifica, poi, tali alloggi spesso non sono più roulotte, su ruote, ma strutture che, pur non in muratura,danno l’idea della casa».
Le strutture realizzate dai nomadi danno l'idea della casa dunque e vi è la "percezione" da parte del rigoroso Sindaco e dei suoi Uffici di un sostanziale cambio d'uso abitativo "abusivo".
Anche le case di Via Ca’ ricchi "danno l'idea della casa" e parrebbero non realizzate da rom su aree inquinate; così come interi lotti degli azzonamenti del quadrante Nord della città "danno l’idea della casa" là dove in luogo di locali classificati come "stenditoi" sono stati realizzati interi piani di lussuose abitazioni oggetto di proficue compravendite immobiliari da parte di Coop di ogni colore. Eppure anche quelle realizzazioni abusive "danno l'idea della casa" anzi lo sono se stravolsero le destinazioni d'uso, le volumetrie, gli atti di Convenzione, le leggi statali nazionali e regionali…piani particolareggiati e impegnative di programma .......ma di "muscoli" se ne videro pochi. Pochissimi. Del resto conta "dare l'idea della casa " per incorrere in sanzioni di legge mentre il realizzare la casa "abusiva" può non sortire alcuna idea. All’idea “della casa” ci piace associare “l’idea della legge” che pare l'unica istituzione nomade in un siffatto scenario.

F.N.

 

Al gentile lettore possiamo solo dire che è forse molto più comodo parlare di abusi quando si ha a che fare con nomadi che non quando si a che fare con Coop e amici degli amici.

La Redazione

giovedì 19 novembre 2009

La matematica del Sindaco...

Da L’Informazione del 19/11/2009:

Il sindaco Macciantelli indica la strada per il rilancio
«Il futuro del commercio è nelle botteghe di vicinato»
(G. F.) Quando si spegne una vetrina c'è sempre un po' di preoccupazione come brutto segnale per il futuro ma, come nella vita,ci sono i decessi (anche per il mancato ricambio generazionale nell'azienda,ndr) ma anche le nascite.
Dopo un periodo di negozi e servizi sostituiti da banche, poi agenzie immobiliari,e da pizzerie, ora aprono negozi di vicinato. Importanti soprattutto per una popolazione che inve cchi a. In occasione della presentazione del "Sabato speciale ", il prossimo 21 novembre, il sindaco di San Lazzaro Marco Macciantelli ha fatto un bilancio del tessuto commerciale sanlazzarese. «Dal gennaio 2004 al dicembre 2008 - ha riferito il sindaco - risulta un saldo positivo di cinque nuove aperture ossia 60 aperture contro 55 chiusure. Nel 2009, che si deve concludere, si sono registrate 16 nuove aperture di esercizi di vendita al dettaglio di vicinato ossia negozi sotto i 250 metri quadri di superficie di vendita. Di queste tre riguardano negozi di alimentari e ci sono state solo cinque chiusure registrando così un saldo positivo di 11 nuove attività imprenditoriali sul territorio.
Pertanto - ha precisato Macciantelli - la rete dei pubblici esercizi (bar, ristoranti)è rimasta sostanzialmente invariata. Attualmente sono quindi presenti sul nostro territorio 15 medio-piccole strutture di vendita, con superficie compresa tra i 250 e i 1.500 metri quadri, una medio-grande di 2.500 m e t r i ( l a n u o v a Coop&Coop, ndr) e solo una grande struttura di 5.000 metri quadri (la Globo alla Cicogna). Non si può quindi dire che San Lazzaro sia invasa dalla grande distribuzione - ha concluso il primo cittadino - come altre realtà della cintura metropolitana bolognese ».
Riceviamo un commento da un lettore e volentieri pubblichiamo:
Che la matematica non sia il punto forte del Sindaco non è una novità.
Che debacle elettorali o vittorie di Pirro vengano equiparate a "trionfi" non è anch'essa una novità ma che: «Dal gennaio 2004 al dicembre 2008 - ha riferito il sindaco - risulta un saldo positivo di cinque nuove aperture ossia 60 aperture contro 55 chiusure. Nel 2009, che si deve concludere, si sono registrate 16 nuove aperture di esercizi di vendita al dettaglio di vicinato ossia negozi sotto i 250 metri quadri di superficie di vendita. Di queste tre riguardano negozi di alimentari e ci sono state solo cinque chiusure registrando così un saldo positivo di 11 nuove attività imprenditoriali sul territorio." ... appare davvero tutto molto molto grave.
Praticamente diventa un trionfo il fatto che esista un "saldo" positivo se su 60 attività commerciali attive ne risultano chiuse 55 in 4 anni ( il saldo positivo e' costituito dai 5 negozi superstiti) e solo nel 2009 "il saldo positivo" registra in un anno solo 5 chiusure a fronte di 16 aperture.
Non c'è che dire un trionfo ...in 5 anni chiudono solo 60 attività commerciali ......
Però il saldo è positivo e la nuova Coop che passa da 1500 a 2500 mq non possono aver ucciso il commercio al dettaglio.
L'assassino o è il patto di stabilità, che torna sempre comodo sulla scena del crimine, o è l'insegnante di matematica di questo signore che ci amministra.
Per festeggiare tali eventi e saldi positivi ecco, nel plauso dell'ASCOM, una giornata dedicata al commercio speciale. Una notte per le botteghe.
Un trionfo, fate voi.

Francesco Nicito

Rispondo al gentile lettore che ci ha mostrato come effettivamente, nonostante i voli pindarici del Primo Cittadino, la matematica continua a non essere un’opinione: il Sindaco è insegnante di scuola secondaria superiore. Speriamo solo che non sia insegnante di matematica.


mercoledì 18 novembre 2009

Risposta a "il mandato passerella"

Riceviamo da un lettore e volentieri pubblichiamo:
Il mandato passerella o la passerella verso il mandato che dir si voglia caratterizza il nuovo /vecchio corso politico : tacere , negare , non dare conto su questioni gravissime ma inaugurare ponti di legno (760 mila euro ) quando esistono aree non bonificate su cui sono state edificate abitazioni , giusto per citarne una . Un polo scolastico edificato all'interno di un parco Pubblico ,nato come polmone verde su di una ex cava e ora evolutosi in un terreno su cui costruire.Le misteriose consulenze di un noto legale bolognese rese a titolo "gratuito" agli amministratori coinvolti nella vicenda Agripolis , un traffico automobilistico assoggettato alle edificazioni selvagge e organizzato come su un percorso da luna park.
Si apprende ancora di nuove e antiche "pressioni istituzionali" sui datori di lavoro di un ex consigliere comunale effettuate per un intervento di censura da parte del noto Amministratore ( come già con il Questore).
Una pratica cilena reiteratamente utilizzata : roba da fare tremare le vene dei polsi . Chi dissente e' "raggiunto" e screditato sin sul luogo di lavoro .
Noi pensiamo che si stia realizzando , anche celermente , uno scempio del diritto , delle libertà individuali , che non ha pari .
Intanto pare vi siano ancora tecnici e vigili indagati per gli imbrogli dell'azzonamento 9 e i sopralluoghi delle case popolari di Via speranza dove vennero "intravisti" , come recitano i verbali della Polizia Municipale inviati all'Autorità Giudiziaria , abusi edilizi nelle case di Dirigenti Coop .
Abusi non solo intravisti e non perseguiti ma che indussero ad archiviazioni la Magistratura , costituendo solo ora e forse nuovo reato . Aggiuntivo.
Fatti abnormi completati dai successivi sopralluoghi dell'Ufficio Tecnico che attesterà la regolarità delle edificazioni salvo scoprirsi , lo farà il Tribunale Civile , un innalzamento di ben 70 cm del tetto rispetto ai progetti licenziati e un cambio di destinazione d'uso e di volumetrie .
Case semiabusive sovvenzionate da fondi pubblici , prive di collaudo statico ma dotate ugualmente di certificato di abitabilità , munite di concessioni in variante illegittime, di successive sanatorie parimenti illegittime e dulcis in fundo il cui prezzo e' regolato e determinato da un finto contratto di appalto depositato e attivo in una Convenzione Urbanistica sottoscritta dal Comune ; Contratto di appalto privo di riscontro contabile e maggiorato da committente e costruttore di 400 milioni di lire rispetto ai reali accordi sottoscritti e rinvenuti dalla Polizia in sede di indagine presso la sede legale dei medesimi costruttore e committente .
Case realizzate in spregio alle leggi e alle Impegnative di programma sottoscritte dall'ex nume Ballotta con i Costruttori , vincolate da piu atti di legge e realizzati in maniera illegale e difforme rispetto ai vincoli per i quali furono erogati fondi pubblici .
Case costruite abusivamente e con le stesse modalità su piu' lotti dello stesso Azzonamento e destinate a fasce deboli : quindi ora semiabusive , ora prive di collaudo statico , ora dotate di finti contratti di appalto maggiorati dolosamente e senza riscontro fiscale , ora su aree inquinate .Case abusive finanziate da fondi pubblici regionali , "regolarizzate" da sanatorie illegittime , con abusi "intravisti" dalla Polizia Municipale .
Case dotate di piani aggiuntivi , realizzati prima di richiedere la concessione edilizia, senza collaudo statico , dotate di atti catastali falsificati , di progetti e certificati di conformità non corrispondenti alle effettive realizzazioni! E ancora finanziamenti di pubblico denaro a non aventi i requisiti di legge per l'accesso all'edilizia sociale ma ugualmente beneficiari di autorizzazioni da parte del Comune : dipendenti della locale Procura preservati da 10 anni di indagini !
Abusi per i quali 50 interrogazioni politiche , denunce dei media e di parlamentari e cittadini nell'arco di 7 anni , non sortirono alcuna sospensione dei lavori ma forme di straordinaria complicità amministrativa , sino all'invio alla Magistratura di "finte" rappresentazioni dei fatti riportate in verbali di sopralluogo in abitazioni dove , lo ricordiamo, figura immortalato e in posa nel corredo fotografico destinato al Magistrato , il Dirigente di una Coop .   
Il simpatico e intoccabile Dirigente Coop viene "posizionato" in un sopralluogo fotografico destinato alla Magistratura , a copertura fisica di un locale igienico abusivo sito nel proprio immobile ,definito "intravisto" nei verbali della Polizia Municipale ma facilmente visibile attraverso una parete di vetrocemento e altrimenti sanzionabile con precise norme di legge .
Locale quindi "occultato" fisicamente dall'autore degli abusi e immortalato in tal guisa da chi quell'abuso doveva contestarlo!
L'abuso , rimarrà non sanzionato e intravisto cosi' come , lo riportiamo per la cronaca , pareti non previste in planimetria annotati dai Vigili sui medesimi verbali di sopralluogo poichè rilevate nella casa del solito Dirigente Coop , che non solo non verranno sanzionate ma addirittura demolite frettolosamente dal diretto interessato prima di nuovi sopralluoghi che sanciranno l'evoluzione di quelle pareti costituenti abuso edilizio in un "fondo di legno di un armadio" non costituente abuso ,cosi' come recitano ancora quei memorabili verbali agli atti della Magistratura ovviamente......
Questa e' una parte di una realtà giudiziaria su cui il Primo cittadino non intende interloquire ma che in luoghi dove il diritto non si fa attraverso pressioni o occultamenti della verità si tradurrebbe in custodie cautelari .
Noi pensiamo che debba intervenire il Prefetto , riteniamo sussistano condizioni di tale e tanta gravità da non potersi piu' tacere mentre si inaugurano per la Stampa amica ponti , ponticelli , e, altre pubbliche inutilità.
F.N.