martedì 29 dicembre 2009

Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire...

...e sul versante delle difficoltà del commercio a San Lazzaro, il Sindaco non ci vuole proprio sentire, anzi: se le canta e se le suona da solo. E la stampa locale amica gli viene incontro con servizi senza contraddittorio, come quello che riportiamo di seguito, apparso oggi sull'Informazione (29 dicembre 2009).
 
Il sindaco Macciantelli in controtendenza: «Qui i negozi non chiudono, anzi, crescono»
Il commercio ha un'isola felice
Il Comune diffonde i dati: hanno aperto 20 nuove attività
di Giancarlo Fabbri
Il sindaco di San Lazzaro, Marco Macciantelli, non condivide lo scenario negativo del commercio in un 2009 definito "anno nero" per i commercianti, con il presidente della Confesercenti, Sergio Ferrari, che ha sottolineato la perdita di 500 esercizi in provincia rispetto al 2008. A San Lazzaro non è così, osserva il sindaco: «La nostra è una delle rare realtà dove non c'è la "grande distribuzione". Non ci sono strutture superiori ai 5.000 metri quadri di superficie di vendita o ipermercati. Basta guardare e girare un po'.Il trasferimento della Coop inaugurata l'11 novembre scorso, dalla via Emilia a via Martiri delle Foibe, non è stata una causa ma, semmai, la conseguenza di una carenza di offerta alimentare che ha comportato un'emigrazione di sanlazzaresi verso comuni limitrofi. Ma il commercio al dettaglio a San Lazzaro, nel corso degli ultimi anni in positiva controtendenza, è cresciuto». «Colgo l'occasione - riprende Macciantelli - per evidenziare alcuni dati. Nel periodo dal primo gennaio 2004 al 31 dicembre 2008, a San Lazzaro, c'è stato un saldo positivo di cinque nuove aperture. Nel 2009 ben 16 aperture di esercizi di vendita al dettaglio; ossia negozi sotto i 250 metri quadri di superficie di vendita. Di queste nuove 16 attività, di cui tre costituite da negozi di alimentari - prosegue il sindaco -, si è determinato un saldo  positivo di 11 imprese nella comunità di San Lazzaro. La rete dei pubblici esercizi (bar e ristoranti) è rimasta invariata. Infine dall'ottobre 2008 a oggi si sono registrate nove nuove aperture di saloni di estetica e tre di parrucchiere. Un totale di 20 nuovi esercizi, su un complessivo di 330, mentre la rete commerciale provinciale al 30 giugno 2009 ha segnato un meno 4 per cento. Non a caso nel 2009 sono stati celebrati i 50 anni di attività di esercizi commerciali come Maurizzi, Calzoni, Fontana e i 40 anni di Kiss. Il Comune di San Lazzaro intende riaffermare un'adeguata tutela del commercio al dettaglio, per la sua funzione sociale, anche con iniziative come il "Sabato speciale", promossa dall'Ascom con un contributo di 4.000 euro del Comune di San Lazzaro, pensata contro una crisi economica, rappresenta un segno di collaborazione, tra rete commerciale e Comune, che, a mio avviso - conclude Macciantelli -, merita di essere ulteriormente proseguita e sviluppata».
 
E' evidente che al Sindaco piace ripetere le cose fino allo sfinimento, conscio del fatto che avere a disposizione la grancassa mediatica senza uno straccio di contraddittorio costituisce un vantaggio che non ogni piccolo amministratore locale come lui può avere. Se quindi Unindustria diffonde uno studio in cui risulta che San Lazzaro è il Comune della provincia di Bologna con una tassazione devastante per le imprese (fino al 116% di impatto sui bilanci aziendali, a fronte di una media provinciale - già elevata - del 50%), lui dice che le tasse sono contenute.
Se poi dai dati della Camera di Commercio risulta che sì, hanno aperto 16 esercizi al dettaglio nell'ultimo anno, ma al contempo ne hanno già chiusi ben 5, lui diffonde solo il primo dato. Se poi dalla storia recente dei rapporti tra Comune e grande distribuzione (leggi Coop) emerge che a quest'ultima fu ceduto nel 2008 un terreno comunale sulla base di una perizia effettuata nel 2004 che stabiliva in 276 euro il valore del prezzo al metro quadro, lui afferma che la grande distribuzione qui non è favorita, e non solo: la Coop ha visto ampliarsi il proprio spazio di 1.500 mq, trasformandosi in Iper, e aggiungendosi a quello già esistente di Villanova di Castenaso. E allora il Sindaco che fa? Stabilisce arbitrariamente un valore solo a partire dal quale, a suo dire, si avrebbe grande distribuzione, ossia 5.000 mq. Insomma un Ipermercato come quello attuale, per il funzionamento del quale oltretutto si è aperta una via che da 30 anni era chiusa perchè insistente su un polo scolastico, ecco, un ipermercato come l'attuale sarebbe "piccolo". Nel frattempo i piccoli negozianti vengono stangati dalla tassazione comunale che aumenta anche quest'anno in modo esoso e devastante le imposte: la Tarsu aumenterà del 3,6% (!!), l'Ici sui capannoni industriali e negozi è tra le più alte d'Italia, e il Sindaco che fa? si lamenta del taglio dell'Ici sulla prima casa, facendo finta di non sapere che il Governo sta già restituendo gli importi dei mancati introiti dovuti all'abolizione stessa.
Signor Sindaco le chiacchiere, anche questa volta, stanno a zero.

1 commento:

  1. È ovvio che, senza un minimo di contraddittorio, in cui le opinioni non "omologate" hanno la medesima visibilità delle versioni "ufficiali",le regole basilari di democrazia se ne vanno giù per le scale di cantina. È quindi del tutto evidente che a San Lazzaro di Savena vige un regime che passa le "veline" (non le ragazze discinte che scodinzolano in TV!)a compiacenti pennivendoli i quali le riportano senza commento. E voilà, il gioco è fatto. Tanto, paga sempre Pantalone!

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