lunedì 20 maggio 2013

MEROLA ATTACCA MACCIANTELLI SULL'ORDINANZA ANTIFUMO

Dal sito Repubblica.it riportiamo integralmente:

L'ordinanza antifumo di S.Lazzaro
fa litigare Merola e Macciantelli

Screzio a distanza fra i due sindaci. Quello di Bologna: "Il problema non è il proibizionismo ovunque, siamo alla regressione liceale". La replica: "Nessuna demonizzazione, lo facciamo per ragioni di salute"

Il sindaco di un grosso paese ai confini col capoluogo introduce un'ordinanza antifumo che gli vale la ribalta nazionale. Qualche mese dopo il primo cittadino del capoluogo si dice attendista sui risultati e parla di "regressione liceale" per chi come lui apprezza le sigarette. Protagonisti di questo screzio a distanza Marco Macciantelli di San Lazzaro e il primo cittadino di Bologna Virginio Merola.

Dal 30 marzo 2013 a San Lazzaro è vietato fumare "nei parchi giochi comunali, nei cortili delle scuole e degli asili nido, negli spazi pertinenziali degli edifici pubblici e delle strutture sanitarie, nei gazebo, nei dehors di bar, ristoranti ed altri esercizi, ad una distanza inferiore ai due metri dalle soglie degli esercizi commerciali, dei locali pubblici, degli ambulatori pubblici e privati, sotto le pensiline delle fermate degli autobus". Di fatto, in tutti i luoghi all'aperto. Merola ammette in radio che "fumare fa molto male, tutte le campagne per convincere la gente a non fumare sono le benvenute", ma di attendere di capire se l'ordinanza è davvero efficace. In ogni caso, non crede di poterla replicare su Bologna. Si tratterebbe di "un provvedimento eccessivo", e spiega perché: "Francamente temo che il problema non sia il proibizionismo in tutte le strade e in tutti i luoghi, qui si sta creando una regressione liceale. Mi sembra che molti fumatori siano costretti a cercare degli antri e dei corridoi dove poter fumare una sigaretta". Pur ammettendo la pericolosità del fumo passivo.

Dopo qualche ora replica con una nota ufficiale Macciantelli. Le considerazioni di Merola, "come quelle di alcuni fumatori, sono legittime. Ma noi non proibiamo il fumo. Ci limitiamo a disciplinarlo, per non danneggiare i non fumatori, come consigliano la scienza medica e la ricerca oncologica. Nessun fondamentalismo. Nessuna demonizzazione". Nel mirino soprattutto il fumo passivo, che colpisce anche i bambini. "Cerchiamo di rafforzare non solo la cultura della salute, ma anche la convivenza civile e il rispetto delle regole. Non diciamo: “non fumare”. Ma: “senza è meglio”. Soprattutto: "sei pregato di non buttare le cicche per terra", perché sporcano e raccoglierle costa dei soldi. Se il collega deve polemizzare con me, può trovare argomenti migliori", conclude Macciantelli.