domenica 28 febbraio 2010

San Lazzaro: a cavallo tra la via Emilia e il Far West. Gli abusi ci sono ma tutti tacciono

Pubblichiamo un capitolo del libro “Tra la via Emilia e il clan” di Antonio Amorosi, ex assessore alla casa del Comune di Bologna nella giunta Cofferati. Il capitolo è di notevole interesse in quanto riguarda la città di San Lazzaro e racconta di una vicenda su cui con grande solerzia le Amministrazioni locali presente e passata hanno cercato di mettere il silenziatore:

 

“(…) Infatti l'azione della magistratura locale, nelle mani allora del procuratore settantacinquenne Enrico DI NICOLA,si è mossa come sempre s'era mossa prima, cioè con una inerzia tale da far riflettere, con manifestazioni roboanti sugli organi di stampa e con una parsimonia di azioni da lasciare imbarazzati ogni qualvolta volta occorresse indagare su un potere politico, criminale o solo amministrativo. Infatti tale Procuratore non disdegna interviste in cui critica fortemente la separazione dei poteri dell'ordinamento pubblico. La prassi della magistratura, secondo Di Nicola, non deve sanzionare ma collaborare col potere politico “inviando una lettera agli uffici pubblici per chiedere una correzione del servizio” quando questi come nel caso dell’edilizia popolare appaia evidente.
Quindi più di riscatti e di buona prassi amministrativa occorre ragionare su un territorio esteso dove l’abuso e la speculazione porta il nome della via eccezionale e l’aggiramento della norma per cause maggiori è la regola. Così come l'edificazione straordinaria in luoghi inquinati o geologicamente inadeguati sono la norma che trasforma la città capoluogo in una agglomerato che cresce ogni 10 anni di poco meno di 10.000 alloggi.
Un caso esemplare è stato sicuramente quello di San Lazzaro in Provincia di Bologna. A San Lazzaro a partire dal 1998 la Regione Emilia Romagna sovvenziona la costruzioni di un lotto di case popolari destinate a fasce deboli.
Gli stanziamenti vengono indirizzati a chi edificherà nell’ambito di un Piano Particolareggiato di iniziativa privata ovvero a COOPERATIVE della LEGA COOP di Bologna in qualità di committenti delle opere e a Giancarlo RAGGI, Presidente del collegio edile dell’API – UNINDUSTRIA di Bologna, in qualità di costruttore con convenzione sottoscritta con l’assessorato all’urbanistica in carico a Renato BALLOTTA. Ma le case vengono edificate prive di collaudo statico, con abusi edilizi insanabili e con procedure irregolari, adottando varianti urbanistiche e convenzione che capovolgono i principi iniziali dell’aiuto alle fasce debole ed esaltando il guadagno dei costruttori e arrecando un danno agli acquirenti. Dopo la denuncia di un poliziotto della questura di Bologna le indagini fanno emergere, come le consulenze del pm GUSTAPANE, titolare delle indagini, riportano che le concessioni edilizie rilasciate per quel lotto e per lotti attigui non potessero essere addirittura concesse ed erano contrarie ai principi all’edilizia residenziale pubblica. Emergeva ancora come in corso d’indagine il Comune avesse sanato gli abusi edilizi oggetto delle indagini, concedendo sanatorie illegittime alle COOPERATIVE coinvolte. Non solo quindi il Comune ometteva di annullare tali atti ma si guardava dall’applicare le penali contrattuali previste dalle Convenzioni per le inadempienze dei soggetti attuatori arrecando un forte danno erariale.
Ma le indagini della locale Procura si contraddistinguevano per condotte singolari, come le denunce dei cittadini che vengono inoltrate a mezzo posta agli amministratori denunciati, i fascicoli smarritisi in ben due Procure, il rinvenimento da parte dei cittadini delle proprie denunce presso gli uffici tecnici del Comune, l’ampliamento dell’indagine ad altri filoni di difficile emersione, con lo scorrere dei tempi della prescrizione che avanza.
Ma nel quadro desolante appena descritto si inserisce un elemento di novità importante: il primo tentativo di indagine a tutto tondo della Procura locale su un alto dirigente pubblico. Un caso fortuito, dovuto più alla concomitante elezione di un Procuratore come Roberto Alfonso, estraneo alle liturgie del Palazzo di Giustizia felsineo sia all’insistenza del Gip Floridia che ha insistito in un ampliamento delle indagini. Sono infatti degli ultimi tempi le dimissioni del sindaco Flavio DELBONO travolto da un ciclone giudiziario e indagato per abuso di ufficio, peculato, truffa aggravata e tentata induzione a tacere della sua ex segretaria e compagna.
Un'indagine complessa e articolata che si intreccia con un filone riguardante appalti dell’Usl assegnati senza gara,per cifre superiori ai 100.000 euro (cifra per la quale è obbligatoria la gara d'appalto) ad un amico dello stesso DELBONO, tale Mirko DIVANI che con questi condivideva la singolare gestione di un bancomat utilizzato dallo stesso per le spese della ex segretaria.
Questa tuttavia è una storia vecchia, scoperchiata in campagna elettorale dall’avversario di DELBONO al
ballottaggio, il candidato del centrodestra Alfredo CAZZOLA, conosciuta da tutti i gruppi dirigenti della città da diversi anni.
Ma vinte le elezioni, il Sindaco DELBONO sperava che l’oblio avrebbe coperto la faccenda come il sipario
sull’ultima replica di una commedia. E infatti a fine settembre l’allora procuratore reggente Massimiliano Serpi e il pm Luigi Persico avevano chiesto di archiviare il fascicolo come da prassi, ma dopo l’uscita di Floridia e la nomina del Procuratore Alfonso si è aperto una voragine tale da coinvolgere Assessori e dirigenti locali, indicati come corresponsabili di eventuali reati connessi.
Non c'è proprio altro da dire, se non che c'è veramente “delbono” a Bologna! (…)”

 

Antonio Amorosi – TRA LA VIA EMILIA E IL CLAN

Il Sindaco di San Lazzaro testimonial del fotovoltaico...o, per meglio dire, sponsor di aziende private.

Da un gentile lettore riceviamo e pubblichiamo:

 

Su You Tube circola un video promozionale di un’azienda privata che propaganda una installazione di impianto fotovoltaico in un condominio privato di San Lazzaro di Savena.
L'azienda denominata Platinum Group opera prevalentemente nel bolognese così come decine di altre aziende concorrenti.
Dov’è la notizia? La notizia è che quel video immortala un Sindaco e un Vice Sindaco acclamati da un gruppo di residenti.
Nelle eloquenti immagini, il primo cittadino figura munito di fascia tricolore e intento al taglio di un nastro col quale inaugura l’installazione in quel condominio privato di un impianto fotovoltaico privato installato da un’azienda privata.
Perdonate le ripetizioni nel rimarcare il carattere privato di tale accadimento. Privato, ci piace ribadirlo ancora.
Il Video finisce persino nel sito promozionale della stessa Azienda giustamente orgogliosa dell’evento e con la seguente singolare didascalia:  “Il SINDACO DI SAN LAZZARO DI SAVENA MARCO MACCIANTELLI AIUTA L'AMBIENTE CON IL FOTOVOLTAICO GRAZIE A PLATINUM GROUP”.
Noi pensiamo che vi sia una neanche tanto velata “reciprocità” promozionale. L’azienda promuove se stessa utilizzando la presenza di un Pubblico Amministratore abbigliato con i “paramenti” dell'ufficialità. Il Pubblico Amministratore promuove l’operato di un’azienda privata diventando “colui che aiuta l'ambiente”.
Perdonateci una scontata riflessione se osserviamo che tante aziende private, operanti nel medesimo settore, potranno considerare sicuramente dubbia una simile attività promozionale, a questo punto sostenuta da due testimonial d’eccezione della pubblica Amministrazione locale.
Ci chiediamo in quale proporzione i cittadini che abbiano letto peraltro, giorni addietro, addirittura sulla stampa locale il resoconto di tale inaugurazione siano rimasti o saranno in futuro condizionati nella scelta di un installatore piuttosto che di un altro.
La questione, non di poco conto, è passata sotto il consueto silenzio dei media locali.
Non riteniamo possibile una simile leggerezza e la consideriamo l’ennesima spia di quel sintomo di assuefazione “al tutto” che da sempre qualche cocciuto cittadino denuncia.
Forse non guasterebbe ricordare ad un Pubblico Amministrore quale rilievo rivesta la netta separazione tra le iniziative pubbliche e in nome del pubblico di cui è garante e le iniziative che nulla a che vedere hanno con l'aspetto istituzionale sino a diventare preoccupanti.
Sarebbe come se a Giorgio Mastrota, testimonial di pentole e materassi, si sostituisse un politico, un pubblico esponente nella piena espressione delle sue funzioni.
Ovvio che si urlerebbe allo scandalo ed è altrettanto ovvio che il mercato ne subirebbe un condizionamento. Non è detto magari necessariamente in termini positivi. Magari però in diretta proporzione rispetto al consenso che si riveste in quel territorio.
Così può essere che all’attività produttiva di quell’azienda si accosti l’immagine ecologica di un Sindaco che promuove il fotovoltaico diventandone un simbolo promozionale anche involontariamente. Forse.
E che nell’immaginario collettivo l’impianto migliore possibile finisca per essere proprio quello inaugurato dal Sindaco.
Con buona pace di pubblico e privato.
Lettera firmata

 

Attendiamo fiduciosi la replica del Sindaco, anche se ormai ci siamo abituati al suo silenzio. Sappiamo che egli le repliche le affida alla stampa amica.

venerdì 26 febbraio 2010

Tra la via Emilia e il clan

San Lazzaro News è lieta di annunciare un evento che riguarda da vicino anche la nostra città:

Presentazione del libro
TRA LA VIA EMILIA E IL CLAN di CHRISTIAN ABBONDANZA e ANTONIO AMOROSI
sabato 27 febbraio 2010 Ore 21.00 - 23.45 alla Sala delle conferenze, Via dello scalo 21/2, Bologna
63 "famiglie" di Camorra, 'Ndragheta e Cosa Nostra, l'arrivo e l'alleanza delle mafie dell'est…si mimetizzano, delinquono, riciclano insieme alla criminalità finanziaria. Non solo il braccio "armato" delle mafie ma il contesto di collusioni, complicità convivenze del "sistema emiliano"…
L'osmosi tra criminalità e territorio, dalla connivenza della politica all'inerzia della magistatura locale, dalla Uno Bianca alla Tangentopoli come sistema legale, dal caso Cosentino a quello Delbono: come la classe dirigente locale degli ultimi trent'anni sia un pianeta diverso dal mito emiliano.

Interverranno i due autori del libro:
CHRISTIAN ABBONDANZA

ANTONIO AMOROSI (già assessore alla casa del Comune di Bologna)

con la partecipazione di:
IVAN CICCONI
(esperto in infrastrutture e lavori pubblici, già dirigente nazionale di LEGACOOP)

Un capitolo del libro è dedicato allo scandalo delle convenzioni edilizie tra Coop e Costruttori nel Comune di San Lazzaro (le c.d. "case gialle") e all'atteggiamento di silenzio del Comune stesso dinnanzi agli abusi che furono compiuti, nonché all'atteggiamento di criminalizzazione che il Comune assunse verso le vittime che denunciarono quegli stessi abusi.

mercoledì 24 febbraio 2010

Patrocinio del Comune a Gaza? Il gioco delle parti tra Sindaco ed ex capogruppo di FI

Il Resto del Carlino odierno da notizia di un ennesimo pasticcio amministrativo che vede coinvolto il Comune di San Lazzaro di Savena.
I fatti ruotano attorno a un volantino che reca logo e patrocinio del Comune di San Lazzaro di Savena e che propaganda una iniziativa culturale dell'Associazione denominata "Pari opportunità e Sviluppo" la quale attraverso concerti e conferenze intende raccontare la drammatica esperienza di GAZA.
L'ex capogruppo di FI nel precedente mandato osserva che detto patrocinio comunale sia in realtà distante dai principi che regolano l'imparzialità della Pubblica Amministrazione essendo manifestamente rappresentativo di una precisa parte politica schierata in favore della Palestina.
Il Sindaco replica con un grottesco resoconto che riportiamo integralmente : "In data 12 febbraio è pervenuta una richiesta di patrocinio. Gli Uffici competenti, anche a causa dei tempi ristretti , hanno subito avviato le procedure per il rilascio: stesura del parere favorevole del Dirigente e predisposizione della lettera di concessione di patrocinio a firma del Sindaco. Ma siccome il Sindaco non ha firmato la concessione del patrocinio lo stesso risulta non concesso".
Insomma una distanza assoluta del Sindaco rispetto alla contestazione e che lo induce a parlare di se in maniera addirittura impersonale.
La cronaca del Carlino aggiunge che il responsabile dell'Associazione precisa di aver ricevuto una e-mail da parte di un funzionario comunale che non soltanto gli trasmetteva il logo comunale da allegare ai volantini ma si raccomandava di aggiungere la dicitura :.... Con il patrocinio del Comune di San Lazzaro.
Il Presidente dell'Associazione, ricevuta una simile richiesta più che confirmatoria del patrocinio ha dunque avviato la stampa di centinaia di volantini col logo comunale.
Solo che adesso dichiara al Carlino: "Ora ci viene richiesto di ritirare i volantini perché il patrocinio non risulta accordato".
Ovvio che non sarà più possibile ritirare centinaia di volantini. Una storia dunque sinistra e angosciante. Non conosciamo i tempi della decisione del Sindaco e se la sua decisione sia maturata dopo o contestualmente alla protesta del consigliere PDL, a mo' di rattoppo forse.
Non indagheremo su questo atto di solerzia del consigliere del PDL locale che destatosi da antichi torpori che lo vedevano spesso silente o dormiente, quando non del tutto assente al momento di votare decisioni urbanistiche del Comune che hanno stravolto questa nostra città; ora prendiamo atto che egli si avvede che vi sono condotte forse non propriamente "imparziali" nell'apparato comunale.
Apparato comunale che è costituito anche da Uffici tecnici e affini ma che sfuggono nel tempo alle valutazioni del nostro consigliere.
Non indagheremo sull'autonomia di funzionari che agiscono motu proprio , apparendo la cosa decisamente sconcertante ma in fin dei conti non nuova visto che proprio funzionari comunali modificavano in tempi non lontani Convenzioni Urbanistiche senza passare dalla Giunta.
Difficile pensare che questa "autonomia" fosse da ritenersi incontrollata e sconosciuta ai vertici mentre è evidente che in più d'uno alberghi un atteggiamento che definire tartufesco è sin troppo riduttivo . Un atteggiamento da magliari, se ci passate il termine. Da magliari del pubblico.
A proposito di Associazioni, corsi e ricorsi storici.
Nel 2009 il Comune patrocinò una iniziativa promossa dall'Associazione Carlo Giuliani sui fatti di Bolzaneto. Iniziativa anche lì inopportuna visto il coinvolgimento di Istituzioni nel doloroso affaire del G8 genovese. Ma il Sindaco patrocinò il dibattito e tutti tacquero.
Anzi, per rafforzare la memoria, riproponiamo una singolare delibera della Giunta relativa alla concessione gratuita della Sala di Città nata a seguito di un'iniziativa "culturale" promossa dalla medesima Associazione Carlo Giuliani.
Giova premettere che ogni Associazione che utilizza per finalità culturali la Sala di Città Comunale versa un noleggio ridotto della Sala al Comune.
In quell'occasione, la Giunta deliberò di derogare a quella normativa esentando l'Associazione Giuliani ,legata a precise rappresentanze politiche,dal versamento di alcuna somma di denaro.
Avete capito bene. La storia si ripete. Ma solo adesso che qualcuno se ne accorge il Sindaco si chiama fuori. Uno scandalo dunque. Ma silenzioso.
Rileggetevi la delibera:

ATTO N. 75 del 27/03/2008

OGGETTO: ASSEGNAZIONE GRATUITA DELLA SALA DI CITTA' ALLA ASSOCIAZIONE CARLO GIULIANI PER IL 28 MARZO 2008. DEROGA ALLA DELIBERA DI GIUNTA N. 34/2006.
Il giorno 27 del mese 03 dell'anno 2008 alle ore 10:00 nella Casa Municipale, previa l'osservanza di tutte le formalità prescritte dalla vigente legge comunale e provinciale, sono stati convocati i componenti la Giunta Comunale.
All'appello risultano presenti:
Macciantelli Marco Sindaco Presente
Calzolari Guido Vicesindaco Assente
Schippa Leonardo Assessore Presente
Pondrelli Marco Assessore Presente
Baldacci Maria Cristina Assessore Presente
Balestrini Manlio Assessore Presente
Archetti Giorgio Assessore Presente
Assiste il Segretario Generale dr.ssa SANTA DRAGO che provvede alla redazione del presente verbale.
Il presidente, MACCIANTELLI MARCO riconosciuta legale l'adunanza invita la Giunta a prendere in esame l'oggetto sopra indicato.

LA GIUNTA COMUNALE
Premesso che:
il Consiglio Comunale con delibera n. 44 del 16.07.2002 ha approvato il Regolamento per la concessione di forme di sostegno incentivi e patrocinio (ex art. 12 L. 241/1990) e per l'assegnazione di beni immobili ad uso continuativo ed occasionale;
con delibera di Giunta n. 34 del 16.02.2006 l'Amministrazione comunale ha ritenuto di applicare una tariffa agevolata per la Sala di Città alle associazioni, prevedendo espressamente di non concedere la sala gratuitamente;
con delibera di Giunta n. 31 del 27.02.2007 l'Amministrazione comunale ha adeguato le tariffe della Sala all'indice ISTAT 2006;
con delibera di Giunta n. 36 del 26.02.2008 l'Amministrazione ha adeguato le tariffe al tasso di inflazione programmata per l'anno 2008;
con gli atti n. 31/2007 e n. 36/2008 si conferma quanto deliberato con atto n. 34/2006, e cioè di non prevede di assegnare alle associazioni la Sala di Città gratuitamente ma di applicare loro una tariffa agevolata;
Vista la richiesta dell'Associazione Carlo Giuliani di utilizzare gratuitamente la Sala di Città il 28 marzo 2008 per la premiazione del 1° Concorso Nazionale di poesia Carlo Giuliani;
La presente deliberazione è da intendersi mero atto di indirizzo politico e pertanto non necessita dei pareri di regolarità tecnica e contabile previsti dall'art. 49 del T.U.E.L. approvato con D. Lgs. 267/2000.
Visto il carattere culturale dell'iniziativa organizzata dall'Associazione Carlo Giuliani che, come risulta dallo Statuto, è senza scopo di lucro;
Ritenuta l'iniziativa meritevole di un ulteriore contributo che non si limiti alla sola applicazione della tariffa agevolata ma ne preveda l'utilizzo gratuito in deroga a quanto precedentemente deliberato con i propri atti n. 34/2006, 31/2007 e 36/2008;

DELIBERA

Per le motivazioni esposte in premessa, quale parte integrante e sostanziale del presente atto, di concedere la Sala di Città per il 28 marzo 2008 all'Associazione Carlo Giuliani a titolo gratuito esentandoli dal pagamento della tariffa agevolata prevista nella delibera di Giunta n. 36/2008.

sabato 20 febbraio 2010

Ca' Ricchi, la Coop Dozza nega ciò che essa stessa aveva affermato nel proprio Bollettino, ossia che la bonifica era terminata

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

Cara San Lazzaro News,

sul Resto del Carlino di oggi 20 febbraio 2010 leggiamo un comunicato della Coop Dozza in risposta alla conferenza stampa del consigliere regionale PdL Vecchi e del Coordinatore comunale Barillà:

 

“Nessuno, per parte della Coop Dozza si è mai sognato di annunciare nel 2007 che la bonifica era stata effettuata: Né si vede come avrebbe potuto farlo”.
Questo il testo di un breve articolo di precisazioni comparso sul Carlino odierno unitamente all'attestazione che i lavori furono concertati con ASL, Comune e Provincia. Nessun pericolo per la salute della cittadinanza. La Coop non è finanziatrice del PD.
Bene, solo una postilla a margine di queste affermazioni che non chiariscono le ragioni dell'assenza di agibilità di quei fabbricati né ci informano sulle sovvenzioni regionali ricevute, né sul fatto che il cantiere è stato chiuso solo due mesi fa quando però vi erano case già ultimate e abitate.
Possiamo solo rilevare che in sede di presentazione del bilancio 2007, pubblicato su di un bollettino del gennaio 2008, la Coop Dozza pubblica il seguente testo:
COMUNE DI SAN LAZZARO DI SAVENA:
”Si è perfezionata la bonifica del sito posto in comune di San Lazzaro di Savena – Via Ca’ Ricchi e pertanto si renderà possibile la consegna di n. 41 alloggi destinati al godimento permanente, intervento è finanziato da 17 quote di importo totale pari al 50% del costo convenzionale. La consegna degli alloggi è prevista nella primavera 2008”.
Ci sembra superfluo aggiungere altro considerato che ciò che si annunciava su di un comunicato sociale, relativo ad una bonifica “perfezionata”, pare essere terreno di forti incongruenze.
Che dire dunque?
Circa i finanziamenti al PD non riteniamo vi sia nulla di particolarmente scabroso nel riconoscere che il sistema cooperativo locale devolve sovente alla Lega delle Cooperative e al PD contributi che ognuno può incardinare nelle interpretazioni che più gli aggradano.
Da qui a considerarli inesistenti ce ne passa.

Lettera firmata

 

Che dire, caro amico, i fatti – e i bollettini ufficiali della Coop Dozza – parlano da soli. Il Sindaco ama affermare che chi fa accuse si assumerà la responsabilità dei propri atti. Noi rispondiamo che non c’è peggior condanna degli stessi atti commessi e di cui si nega l’esistenza secondo una vecchia tecnica stalinista.

giovedì 18 febbraio 2010

Il comunicato del Sindaco di San Lazzaro che insulta il PdL e il consigliere regionale Vecchi

Di seguito riportiamo integralmente il comunicato stampa del Sindaco di San Lazzaro Macciantelli in risposta alla conferenza stampa del consigliere regionale Pdl Alberto Vecchi assieme al Coordinatore comunale del Pdl San Lazzaro Samuele Barillà. Un nostro lettore che ha letto sulla rete questo comunicato ci ha inviato una sua risposta che riteniamo di pubblicare anch’essa per esteso, in ossequio a quella par condicio di cui tanto si parla e che a San Lazzaro è una realtà ben lontana:

COMUNICATO DEL SINDACO DI SAN LAZZARO DI SAVENA
C’è chi fa la campagna elettorale su idee e proposte e chi tenta di farla con le polemiche pretestuose.
Questa mattina s’è tenuta una strana conferenza stampa, promossa dal consigliere regionale del Pdl Alberto Vecchi.
Forse è l’annuncio di una nuova forma di centralismo regionale ai danni delle comunità locali.
Nel merito, l’allarme che evidentemente si intende provocare risulta non giustificato e se ne assume la responsabilità chi lo ha suscitato.
Le cose stanno diversamente da quanto riferito.
Provo a riassumerle.
Primo. Il Comune ha cercato di seguire i problemi di via Ca’ Ricchi per quanto di sua competenza. Da ultimo vi sono state assemblee nella saletta condominiale, a cui ho partecipato insieme al Vice Sindaco Giorgio Archetti, lo scorso 13 ottobre, anche in relazione ad una petizione consegnata al Comune, in data 9 ottobre, da un gruppo di cittadini.
Quindi, il 27 ottobre, insieme al presidente di Hera Bologna Luigi Castagna, per ciò che riguarda il tombamento del depuratore. Infine, in ordine di tempo, lo scorso 28 gennaio, in Sala di Città, il Comune ha promosso un incontro con i cittadini dal titolo “Situazione di via Ca’ Ricchi: esito delle verifiche, dei lavori realizzati e prospettive”. All’iniziativa ho partecipato insieme al presidente di Hera Bologna Luigi Castagna, al Vice Sindaco Giorgio Archetti e all’Assessore alla Qualità della città pubblica Leonardo Schippa. Domande, discussione, in un clima positivo e sereno.
Secondo. Il parere di Ausl e Arpa, reso nell’ambito delle procedure di approvazione del piano particolareggiato dell’azzonamento 75, nonostante la necessità di bonificare il sottosuolo, ha consentito la realizzazione degli edifici in quanto le operazioni di bonifica, che si potevano protrarre nel tempo, non interferivano con i cantieri edilizi.
Allo stato si rileva che le attività di bonifica, non ancora formalmente concluse, hanno messo in evidenza risultati sempre migliorativi rispetto alla situazione iniziale, che fanno presupporre la conclusione della fase di monitoraggio e conseguentemente la conclusione con esito favorevole del procedimento in capo alla Provincia.
In merito alle richieste di conformità edilizia e agibilità degli alloggi pervenute successivamente alla fine dei lavori, è stata inviata specifica richiesta di parere ad Arpa, Ausl e Provincia di Bologna sulle eventuali condizioni per il rilascio dei certificati.
Comunque è stato accertato che non vi sono problemi per la salute.
Terzo. La demolizione e il tombamento dell’ex depuratore, a carico di Hera, è stato da Hera completato tra i mesi di dicembre e gennaio. C’è l’impegno a monitorare la situazione qualora dovessero emergere dei problemi.
Quarto. C’è un progetto del Comune, che confermiamo, per la realizzazione del parco sull’area dell’ex depuratore. Abbiamo condiviso con i cittadini residenti l’opportunità di un percorso di progettazione partecipata, come è già stato fatto in altre occasioni: dalla recente realizzazione del parco pubblico alle spalle della Mediateca alla riqualificazione della Ponticella, dai progetti relativi alle case Andreatta a quelle di via Canova.
Concludo. Il Comune di San Lazzaro vigilerà che tutto proceda con regolarità, secondo il massimo rispetto degli impegni e del quadro normativo. I primi ad essere interessati alla salute dei nostri cittadini, ai valori ambientali e alla riqualificazione definitiva dell’area, siamo noi. Se qualcosa dovesse risultare non conforme, saremo noi i primi ad assumere le determinazioni necessarie, nel modo più rigoroso.
Se poi il consigliere regionale Alberto Vecchi ha elementi che lo portano a muovere degli addebiti verso qualcuno, non deve sollevare dei polveroni per la sua campagna elettorale, ma rivolgersi a chi, nel nostro ordinamento, ha l’autorità per verificare i profili delle diverse responsabilità.
Noi siamo assolutamente sereni, consapevoli di stare facendo, fino in fondo, il nostro dovere.
Una serenità che, purtroppo, non registriamo nell’azione condotta, in questo caso, dall’esponente del Pdl.
Scherza con la salute della comunità chi, col solito cinismo della cattiva politica, parla di cose che non conosce o che gli sono state riferite male.
L’Ufficio Stampa

 

Cari amici di San Lazzaro News,
il Sindaco di San Lazzaro replica alle denunce del PDL sulle case di Via Ca ricchi con un documento livoroso secondo uno stile che ormai contrassegna le repliche amministrative alle contestazioni politiche e civiche.
Intanto una considerazione immediata su un’espressione greve ed eloquente che definisce l'iniziativa di Alberto Vecchi e del coordinatore Barillà quale: “l’annuncio di una nuova forma di centralismo regionale ai danni delle comunità locali”.
Che il Sindaco avverta come un'azione di minaccia al proprio “feudo” una democratica segnalazione di un esponente politico regionale da l'esatta misura di come tale forma di gestione politica risulti fastidiosamente refrattaria al vaglio, al controllo, alla valutazione di alcuno.
Il Sindaco ce lo ricorda causticamente forse dimentico che quelle case furono finanziate dalla Regione Emilia Romagna e che le comunità locali non essendo assoggettate alla reggenza di un Podestà ormai da qualche anno sono suscettibili di azioni ispettive, critiche, valutative, amministrative, giudiziarie....
Il Sindaco dimentica ancora di comunicare le ragioni per le quali abitazioni finanziate da pubblico denaro e destinate a fasce deboli non abbiano ancora ottenuto l'agibilità dopo oltre due anni sebbene ugualmente occupate.
Non risulta che il Sindaco, cui compete quella specifica Autorità, abbia osato contestare ad alcuno tale violazione. Al Costruttore in particolare cui è fatto espresso divieto di concedere in uso abitazioni prive di certificati di agibilità.
Curioso appare anche che tali “quisquilie” siano sfuggite al controllo della Regione che pure ha erogato fondi pubblici.
Il ricorso a parole quali “procurato allarme, minacce, cinismo, giochi e speculazioni sulla salute pubblica” fanno parte tutte di un repertorio già visto e udito negli anni. Ma ormai stantio e obsoleto.
Utilizzato per Via Poggi, soffocata dallo smog, per l'amianto di Via Caselle, per gli abusi edilizi di Via Speranza, di via Amendola, di interi azzonamenti urbanistici. Per case prive di collaudo statico a cui questa volta l'abitabilità era stata concessa. Per amicizia, chissà....
Le abbiamo udite e lette queste singolari ricostruzioni contro i Vigili Urbani rei di aver “ostacolato” un corteo di carri allegorici un anno fa per una presunta rivalsa per i tagli alle indennità operati dallo stesso Sindaco.
Le abbiamo udite e lette sulla stampa contro un non vedente che lamentava la presenza di barriere architettoniche.
Le abbiamo udite e lette per la storia dei rimborsi non dovuti ad ex amministratori coinvolti in beghe legali.
Le abbiamo udite e lette tante volte da ritenere insufficiente questo spazio di libero pensiero per riportarle tutte.
Allora dinanzi a un Assessore che presenzia all'inaugurazione e alla consegna di case senza abitabilità forse converrebbe tacere.
Le case scandalo di Via Speranza , gravate da illeciti urbanistici senza pari, finirono immortalate su un volantino pubblicitario che illustrava le meraviglie del mandato del Sindaco Bacchiocchi alla voce Edilizia sociale, magnificando l'opera del Comune in favore di fasce deboli.
Qui le si è inaugurate quelle case sovvenzionate da pubblico denaro. E ci pare un significativo progresso, Signor Sindaco.
Insomma forse sono in tanti a non conoscere come stiano le cose e in pochi a reagire con rabbia se qualcuno quelle strane dinamiche le denuncia.
Forse converrebbe ricordare che se sorsero comitati in Via Ca ricchi fu per l'assenza di risposte del Comune a problemi gravissimi e di igiene pubblica che furono ampiamente denunciati ma che ancora non hanno trovato soluzione.
Allora il Sindaco scrisse su Repubblica che il Comitatismo uccideva il Civismo.
A nessuno venne voglia di ridere. Per una volta riuscimmo ad incazzarci anche noi che solitamente apprezziamo il sano umorismo.

F.N.

 

Caro amico, anche questa volta non c’è bisogno di ulteriori commenti. La replica del “primo cittadino” si commenta da sola. Solo ci teniamo a ricordare al sig. Macciantelli che egli risulta tutt’ora indagato dalla Corte dei Conti per gravissimo danno erariale, per la vicenda ricordata anche da F.N. delle spese legali pagate con danari pubblici (lo scandalo Agripolis). Ci auguriamo che anche le difese sue e dei consiglieri comunali coinvolti non gravino sulle già martoriate casse comunali, ossia sui cittadini.

mercoledì 17 febbraio 2010

Le case inagibili furono inaugurate dall'Assessore alla Pianificazione Territoriale...col placet del Sindaco

Il giorno 15 Marzo 2008, sono stati consegnati 41 alloggi ai Soci a S.Lazzaro di Savena in Via Ca' Ricchi, un intervento finanziato in parte dalla Regione Emilia Romagna.
Alla cerimonia di consegna, insieme al Presidente ed il Vice–Presidente della Cooperati va è intervenuto l'Assessore alla qualità territoriale del Comune di S.Lazzaro, Ing. Leonardo Schippa che ha illustrato il piano di riqualificazione urbanisti ca della zona ed ha espresso la propria disponibilità per nuovi confronti con le cooperati ve di abitazione, come già successo in precedenza per gli interventi di Via Spinelli ( SL/7 e SL/8).
Nel fabbricato si sono insediate 41 famiglie di soci con situazioni familiari ed esigenze molto diverse fra loro, quali per esempio gli anziani e le coppie di giovani. Sono molte le situazioni che vedono i figli ed i genitori in alloggi diversi ma all'interno dello stesso insediamento, anche qualche caso di fratelli che pur costi tuendo nuclei familiari nuovi hanno avuto la possibilità di abitare vicini. Questo ha permesso di ovviare al problema dell'allontanamento dei membri di uno stesso nucleo famigliare pur venendo incontro alle esigenze di autonomia dei singoli componenti .
Con la consegna di questi alloggi la cooperati va termina un programma che ha visto costruire e consegnare negli ultimi due anni 285 alloggi nuovi.
Questo non vuol dire fermarsi ma deve essere di stimolo per il futuro.
Tratto da Bollettino Coop Dozza Anno 22 - Gennaio-Giugno 2008 - N° 01

Se non si considera scabroso presenziare alla cerimonia di consegna di case inagibili perché sprovviste di abitabilità e su aree non ancora bonificate quando si riveste la qualifica di Assessore alla Qualità Territoriale di un Comune...allora non ci resta che piangere. Ma la replica veramente al di fuori di qualsiasi decenza e anche dell'opportunità politica di starsene zitto l'ha offerta, more solito, il Sindaco di San Lazzaro, che in un comunicato stampa tanto logorroico quanto fumoso (nel senso che era tutto fumo) rispondeva al consigliere regionale Alberto Vecchi: "Scherza con la salute della comunità chi, col solito cinismo della cattiva politica, parla di cose che non conosce o che gli sono state riferite male". Che parli di "cinismo della cattiva politica" non stupisce, giacché evidentemente il Sindaco ben se ne intende. Che parli addirittura di cose "riferite male" è l'altro solito disco rotto. Il Consigliere Vecchi nella sua conferenza stampa invitava il sindaco, così amante della bicletta, farsi un giro in quell'inferno di via Ca' Ricchi. E' evidente che è il sindaco a non conoscere nemmeno le situazioni della città che dovrebbe amministrare. Vabè che non è di San Lazzaro e non gli è mai interessato niente di questa città, ma un minimo di parvenza, oltre alle inaugurazioni in campagna elettorale di rotonde "verdi", dovrebbe darla.

lunedì 15 febbraio 2010

Ca' Ricchi, lo scandalo persiste. Il Sindaco: "vigileremo". Ciò che non ha mai fatto, ora dice di volerlo fare

Oggi in Regione si è svolta una conferenza stampa convocata dal consigliere regionale Alberto Vecchi (gruppo AN-Pdl) e dal Coordinatore comunale del Pdl di San Lazzaro Samuele Barillà.
Il tema riguardava un intero azzonamento urbanistico costruito su un terreno completamente inquinato e non bonificato.
Gli esponenti del Pdl hanno ricordato che anzitutto c'è la delibera di Giunta del Comune di San Lazzaro del 2006 che dava attuazione ad una variante al P.R.G. effettuata nel 2002 che consentiva il cambio di destinazione di quei terreni, su cui poggiava un deposito di stoccaggio di RIFIUTI TOSSICI. La condizione per l'edificazione, come si legge nella successiva delibera, era la completa bonifica dei terreni, inquinati da idrocarburi e oli minerali.
I lavori vengono affidati al colosso cooperativo Consorzio Coop Costruzioni; la Coop DOZZA (finanziatrice del PCI-PDS-DS-PD) è destinataria degli alloggi che verranno costruiti anche con cospicui contributi della Regione Emilia-Romagna.
I lavori cominciano senza però che la bonifica sia attuata o quantomeno terminata.
Dai giornali si apprende che ARPA aveva già rilevato due anni fa che il terreno non era bonificato.
Intanto però la Coop Dozza nel giornale della cooperazione annuncia che gli alloggi sono pronti e la bonifica è stata effettuata. Siamo nel 2007.
A tutt'oggi però i residenti non hanno ottenuto l'abitabilità e quindi nemmeno la residenza a San Lazzaro. Alcuni di loro fanno presente che già durante i lavori v'era una situazione di estrema tossicità dell'aria e un giorno qualcuno buttò un mozzicone di sigaretta sul terreno e prese fuoco tutto. Per ovviare al pericolo di scoppio di tutto lo stabile sarebbero state sistemate delle enormi pompe aspiratrici di aria. I gruppi di pompe sono comunque presenti e sono tre, il primo è ubicato in superficie all'interno di un armadio in prossimità del marciapiede, mentre i rimanenti due al piano interrato, ossia a livello dei garages.
Tutto ciò senza però informare i residenti dei reali pericoli cui sarebbero andati incontro e anzi sbandierando l'avvenuta bonifica. Dal quotidiano L'Informazione si apprende che "i residenti sono in causa col costruttore"...ossia con il Consorzio Coop Costruzioni (ma nel quotidiano, da sempre vicino alle Coop, si evita accuratamente di dire che il costruttore è il CCC).
Sbalorditivo il silenzio totale dell'Amministrazione locale che come sempre dice "è tutto sotto controllo", "faremo le opportune verifiche" e ancora, da ultimo, ammette che "i valori rilevati da Arpa (quando?) non sono ancora nella norma ma lo saranno presto".
In realtà se i fatti fin qui riportati sono veri, emerge da parte del Comune il totale inadempimento dell'obbligo di vigilanza durante i lavori, obbligo specifico oltretutto a verificare che la bonifica fosse stata realmente eseguita, dato che questa era la condizione originaria per l'edificabilità del terreno, seguita dal cambio di destinazione. I depuratori pieni di liquami degli spurghi dei precedenti rifiuti sono oltretutto ancora lì, quando l'Amministrazione aveva garantito che sarebbero stati eliminati un anno fa.
Non si è fatta attendere la replica del Sindaco di San Lazzaro il quale ha dichiarato "che il Comune vigilerà affinché tutto proceda con regolarità, secondo il massimo rispetto degli impegni e del quadro normativo".
Strana questa replica. A Napoli gli avrebbero risposto "se stavate zitto facevate più bella figura". E già, perché gli esponenti del Pdl, il coordinatore Barillà e il consigliere Vecchi hanno fatto presente che il Comune avrebbe dovuto attivarsi in tutti questi anni, e non garantire solo adesso che è scoppiato il bubbone, che si farà qualcosa. Vecchi ha inoltre fatto un parallelismo con la vecchia ma non ancora sopita vicenda della "casa gialla" che riguardava enormi abusi edilizi su abitazioni costruite da una Coop con contributi della Regione, vicenda nella quale il Comune di San Lazzaro non prese mai le parti dei cittadini truffati e vittime di abusi, ma anzi assunse campagne di odio verso alcune famiglie che volevano vederci chiaro. Il Comune non si costituì mai parte civile nei giudizi penali contro i soggetti responsabili degli abusi. Il Comune non vigilò mai, mancando ad un obbligo di legge e previsto anche da apposite convenzioni urbanistiche.
Allo stesso modo, ha ricordato Vecchi assieme al Coordinatore locale del Pdl Barillà, il Comune si comporta oggi. Dapprima tenta di nascondere tutto, dopodiché quando il bubbone scoppia e si scopre che il Comune avrebbe dovuto attivarsi, allora il Sindaco se ne esce con grandi proclami che ricordano tanto le famose grida manzoniane. Peccato che, come è emerso dalla conferenza stampa corredata da materiale fotografico che mostra il tragico stato di cose in cui versano gli abitanti di Ca' Ricchi, il primo soggetto che abbia mancato ai propri doveri sia proprio il Comune, che anche oggi come nel caso degli abusi edilizi delle "case gialle", sceglie di non tutelare le vittime e di non segnalare la gravissima situazione alla Magistratura. Alberto Vecchi assieme a Samuele Barillà hanno invece sollecitato gli organi inquirenti e la magistratura a muoversi e verificare cosa non sia stato fatto e auspicando che chi ha sbagliato paghi. Anche in Emilia-Romagna forse, le cose cominciano a muoversi. Il Sindaco arriva un po' tardi.

venerdì 12 febbraio 2010

Parcheggi per la Coop e soldi al Parco dei Gessi

In due giorni alcune notizie che in una città con una sana dialettica democratica dovrebbero far discutere. A San Lazzaro ovviamente, silenzio totale, e sullo sfondo foto a ripetizione del Sindaco con tanto di fascia tricolore alla Giornata del ricordo delle vittime delle foibe. Oltre a questa sua presenza non si ricordano invece atti in favore di questa Giornata e per tenerne viva la memoria. Così come suona un po’ tardiva la proposta di un monumento ai martiri delle fobie, avanzata dal consigliere comunale Maurizzi, specializzato in costruzioni di palazzi a cinque piani e in granaglie per i cavalli del GESE, così caro anche allo stesso Sindaco. Una proposta che sembrava concertata per ricavarsi un bello spazio sulla stampa a di duetto col Primo Cittadino, così affabile verso il consigliere Maurizzi tanto da rivolgersi a questi con un bel “Caro Omer, nulla in contrario…”

Fa piacere insomma vedere questa sintonia, questa armonia, questa comunione di intenti tra Primo Cittadino e colui che per 10 anni ha rivestito il ruolo di capogruppo di FI in consiglio comunale. Una comunione di intenti che, ha azzardato qualcuno, forse è andata ben al di là di queste smancerie mediatiche per la costruzione di monumenti civici, ma forse ha riguardato anche la costruzione di altre cose. Forse palazzi? Forse villini dentro a maneggi?

 

Ad ogni buon conto, le notizie, dicevamo, sono due: la prima riguarda la delibera di variante al PRG con cui la Giunta ha deciso di procedere all’esproprio di particelle di terreni privati per costruire nuovi parcheggi per la Coop&Coop di via Martiri delle foibe. Viene da chiedersi come mai questo impellente bisogno di parcheggi, quando esiste già un grosso parcheggio sotterraneo che è quasi sempre vuoto. La Giunta, ne siamo certi, saprà fornire adeguate spiegazioni alla cittadinanza, così come è giusto che il maggior gruppo di opposizione, il PDL, spieghi ai propri elettori come mai sulla votazione per questa delibera ha deciso di astenersi e non di votare contro.

 

La seconda notizia riguarda il finanziamento di un milione di euro per il Parco dei Gessi. Ottimo. È certamente paradossale che mentre si cerca di preservare uno dei parchi più belli della zona, dall’altra parte si sia in questi ultimi anni dato il via ad una devastazione del territorio per mezzo di costruzioni edilizie che non si era mai vista prima. E tutto quando a San Lazzaro non si registra un aumento demografico rilevante, e molte di quelle case resteranno sfitte.

 

Misteri del mattone. E dell’edilizia convenzionata & cooperativa. Gli amici degli amici ringraziano.

sabato 6 febbraio 2010

Coriandoli e veleni

Esattamente quasi un anno fa, il 25 febbraio 2009, San Lazzaro di Savena celebrava il suo Carnevale, secondo consolidata tradizione.
Pochi forse sanno o ricorderanno come quella edizione, attesa da bambini di ogni età, sia tuttora annoverata negli annali della città come una festosa sfilata di carri, coriandoli e veleni.
Ripercorriamo quella triste concatenazione di eventi:
Siamo alla fine del primo mandato del Sindaco in carica e vi è in atto una pesante controversia tra l'Amministrazione pubblica e i Vigili Urbani relativa a un discusso taglio di indennità sugli emolumenti.
L’iniziativa del Sindaco è ritenuta totalmente indebita e oggetto di esame da parte della Corte dei Conti. La tensione è palpabile, scendono in campo le parti sindacali, si manifesta in Consiglio Comunale e fuori, e si annunciano forti prese di posizioni legali da parte dei lavoratori in divisa.
In buona sostanza si assiste a uno scontro pubblico senza pari tra pezzi della medesima Amministrazione con un degno corollario di seguiti giudiziari.
A far da spettatori a questa veemente e autoritaria tenzone una cittadinanza attonita, sbigottita, ammutolita. E i bambini, come vedremo.
In data 25 febbraio il Sindaco scrive un articolo sul Resto del Carlino, secondo una singolare abitudine, e spiega l'accaduto scandendo la seguente cronologia dei fatti:
In data 10 febbraio 2009 il Comune riceveva una comunicazione da parte dell'organizzazione sindacale SULPM (Il sindacato dei vigili) con cui si preannunciava l'indizione di un’assemblea del personale della Polizia Municipale fissato per DOMENICA 15 febbraio 2009 dalle ore 12,45 alle 16.00.
Domenica 15 febbraio tra le 12,45 e le 16.00 è il giorno del Carnevale dei bambini; è il giorno previsto per la sfilata dei Carri di Carnevale per la città.
Essendo minacciata la corretta gestione di un evento così atteso, interviene la Prefettura cui non sfugge la concomitanza tra la convocazione sindacale e l'importante manifestazione.
I buoni uffici della Prefettura convincono il SULPM a revocare l'assemblea e così nulla osta al corretto seguito della manifestazione. Forse.
Ma ecco l’imprevisto: circa un’ora e mezza prima dell'inizio ufficiale della tanto attesa sfilata di carnevale, secondo quanto riportato dall'articolo del Primo cittadino, “alcuni agenti della Polizia Municipale di San Lazzaro incaricati di scortare i carri di Vedrana e di Ozzano verso San Lazzaro avevano effettuato un controllo dal quale sarebbero emerse irregolarità rispetto al corretto transito per strada dei carri”.
In altre parole, la manifestazione fallisce e i carri vengono definitivamente bloccati per irregolarità.
Il Sindaco scrive: “apprendo però che gli stessi carri di Vedrana e Ozzano, domenica 22 febbraio, hanno sfilato a Bologna trasportati sin là in modo da non comportare osservazioni da parte della Polizia Municipale di Bologna. Insomma mentre altrove il carnevale ha potuto svolgersi regolarmente, a San Lazzaro questo non è avvenuto. Rimane da comprendere quale sia la linea di coerenza nell’azione svolta dalle polizie municipali relativamente ad una questione che ha alle sue spalle tanti decenni di sperimentazione nella valorizzazione di una tradizione, quella del carnevale. Tali fatti inducono a una riflessione che credo la sensibilità del SULPM possa aiutarci ad impostare a favore di un doveroso rispetto delle regole e di una collaborazione più utile verso il servizio che tutti siamo chiamati a rendere ai cittadini”.
Fin qui le parole contenute nel testo di un memorabile articolo che in un altro contesto avrebbe dovuto autonomamente indurre la locale Procura all’apertura doverosa di un fascicolo.
Perché i fatti, le parole di un primo cittadino che insinua l’avvenuta distorsione di una norma da parte di un Reparto di Polizia alle sue dipendenze lasciano poco margine ai dubbi interpretativi.
Altrettanto grave parrebbe, se effettiva, la rappresentazione “carnevalesca” di una Pubblica Amministrazione che si contende diritti a suon di ritorsioni, di ripicche, di veleni.

Qualcuno ha detto che, in altre parole, non si sarebbe trattato se non di una guerra per bande “spiegata” su di un Giornale a tiratura nazionale. Senza veli, senza rete, senza quella precauzione minima che sottende alla sensibilità che solitamente si suole rivolgere all’intelligenza della cittadinanza. E che nei dizionari si trova alla lettera P.
P come PUDORE.

Nel frattempo si attende il giudizio della Corte dei Conti su quegli 800.000 euro di tagli alle indennità previste per i lavoratori della Polizia Municipale, e ai circa 40.000 euro di consulenze affidate dalla Giunta ad alcuni Studi Legali “amici” incaricati di redigere pareri per il Comune nel contenzioso con i Vigili. Il Coordinatore comunale del Pdl, avv. Samuele Barillà, ha infatti all’incirca un anno fa depositato esposto formale presso la Procura Regionale della Corte dei Conti. Affinché nulla resti affidato ai rassicuranti e unilaterali comunicati del Sindaco diramati a tutti i mass media locali, che il problema sarebbe “risolto”. Per fortuna alla Corte dei Conti esistono giudici imparziali che per redigere sentenze non si basano su questi mass media e sui messaggi a reti unificate del Primo Cittadino.

mercoledì 3 febbraio 2010

Una bella lezione di civismo a chi dovrebbe già conoscerlo

Mentre una delegazione di cinesi fa visita al Comune di San Lazzaro e il Sindaco Macciantelli fa il finto tonto, facendo finta di non sapere che sono venuti qui e non a Bologna dove sarebbero dovuti andare, ma le “quisquilie” degli ultimi giorni hanno suggerito al Comune felsineo di dirottarli qui (la vera barzelletta però non è questa, ma il fatto che Macciantelli dica che “se i cinesi sono venuti fin qui, vuol dire che qualcosa di buono c’è sul serio”…insomma ci crede soltanto lui, ma l’importante è crederci), ecco mentre tutto ciò accade, vogliamo riproporre una lettera di replica della presidente de L’Altra Informazione, comitato critico verso il Civis, replica ad un articolo-lettera del sindaco Macciantelli apparso su La Repubblica di Bologna alcuni mesi orsono. Una bella lezione di civismo a chi se ne riempie la bocca ma evidentemente ha ancora parecchio da imparare (siamo convinti che anche i cinesi abbiano potuto insegnare qualcosa al Primo cittadino di San Lazzaro in fatto di civismo):

 

Nell’imminenza di venire travolto dal Civis, che ha fatto di San Lazzaro la propria cavia, non sapendo più con chi prendersela, il sindaco Macciantelli rivolge le sue ire contro i comitati, accusati, non senza richiamarsi allo specchio infranto delle identità, immagine evocata a suo tempo, con ben altro spessore da Eugenio Scalfari, di curare il proprio “particulare”, di essere giustizialisti, termine oggi di gran moda e sul quale si concorda con fervore da una parte e l’altra della barricata, di contribuire addirittura alla “destrutturazione” della politica, e buon ultimo, ma perno di tutto l’argomentare, di uccidere il civismo.
Ora vorrei capire cosa intende Macciantelli per spirito civico o civismo, da lui contrapposto al “comitatismo”. Forse le altezzose sfuriate di qualche intellettuale che mai si abbasserebbe a considerare i problemi concreti con i quali si deve misurare il semplice cittadino? Forse la civile manifestazione di piazza sugli alti temi sui quali si confronta la società? Forse la sfilata dei lavoratori che reclamano i loro diritti?
Probabilmente tutto questo, che costituisce aspetto sacrosanto del vivere comune, ma che non esaurisce quella che in democrazia si chiama partecipazione, evocata a gran voce alle elezioni di turno, finché non si concretizza in richieste concrete.
Perché tanta meraviglia quando i cittadini propongono argomenti che li riguardano, e –orrore – minacciano di non votare più chi non vuole prendere in considerazione le loro istanze, quando si continua a aderire con convinzione alle richieste provenienti da imprese, istituzioni e da chiunque abbia il potere di spostare grandi masse di voti?
Perché gruppi di cittadini non possono far valere i propri diritti per via giudiziaria, quando si sia constatata l’assenza di ascolto da parte delle istituzioni, senza essere tacciati di giustizialismo?
Certo poi che attribuire ai cittadini comportamenti tipici dei partiti politici che li hanno portati o li porteranno alla progressiva dissoluzione costituisce il massimo dell’impudenza!
Ma quali “apparati di una volta” quando ogni giorno dobbiamo constatare l’esistenza di uno zoccolo duro di comportamento dei partiti che, orfani ormai di qualsiasi visione della società di largo respiro, si aggrappano con affanno alle vestigia del potere per mantenere piccoli e grandi privilegi?
Ne consegue che l’ideale di popolo per costoro è un insieme di sudditi proni, che si incolonnano festosi per il voto, e che fino alla prossima tornata elettorale piegano la schiena e accettano qualsiasi decisione provenga dall’alto dei Palazzi.
Ma purtroppo per lor signori i cittadini, civismo o comitatismo che sia, continueranno a raccogliere firme perché, se è vero che è sufficiente una persona a porre una questione giusta, è certo che, per chi dipende dal consenso elettorale, migliaia di firme hanno il loro peso.
E poi tocca al Macciantelli di turno dimostrare che la questione posta non ha validità.
Maddalena Piccolo
Presidente Associazione l’Altrainformazione

 

martedì 2 febbraio 2010

Spese legali ... a carico di chi?

Riceviamo da un lettore e volentieri pubblichiamo:

Cara San Lazzaro News,

ricorderete: la procura della Corte dei conti regionale ha avviato un procedimento per chiedere 200mila euro di danni a 39 amministratori comunali, tra cui due sindaci: l’avvocato Aldo Bacchiocchi, che fu anche vicepresidente dell’Anci regionale, e quello in carica Marco Macciantelli.(Comune di San lazzaro di savena).
La pattuglia, che comprende anche assessori, consiglieri e dirigenti, ha deliberato di pagare le spese legali ad altri due amministratori di San Lazzaro, l’ex sindaco Sonia Parisi e l’ex assessore Ezio Bittoni. La coppia era stata coinvolta nello scandalo Agripolis che negli anni ’90 interessò parecchi comuni bolognesi. Lunga vicenda chiusa nel 2004 con assoluzioni, archiviazioni, prescrizioni e nessuna condanna.
Il Comune di San Lazzaro pagò gli avvocati al sindaco e all’assessore. Parcelle sostanziose. Peccato però che, come rileva la magistratura contabile, i due «sono stati coinvolti nei procedimenti penali in qualità di componenti del consiglio di amministrazione di Agripolis, e quindi per atti e per fatti non direttamente connessi alla qualità di amministratore comunale, circostanza questa che esclude ogni possibilità di rimborso».
Fin qui fatti noti. Oggi il periodico VIVERE A SAN LAZZARO aggiunge un nuovo scabroso retroscena: Il 16 novembre 2009 , si legge , la prima commissione consiliare si era occupata dei rilievi mossi dalla Corte dei Conti e in tale sede istituzionale il Sindaco Macciantelli aveva pubblicamente spiegato che la linea difensiva di ciascuno dei coinvolti nelle indagini era a carattere "personale" . In pratica ognuno vi avrebbe provveduto autonomamente . Il periodico VIVERE sconfessa il Sindaco dopo aver appreso da uno degli indagati che la linea difensiva ,per tutti gli indagati nessuno escluso , e' invece stata messa a punto dal noto legale D'ERRICO in piu' riunioni cui avrebbero partecipato tutti i coinvolti di maggioranza e opposizione. La linea difensiva , secondo indiscrezioni , prevederebbe l'eventuale ammissione di responsabilità per " colpa lieve" , ovvero frutto di errori di valutazione .
Ci domandiamo chi a questo punto paghi la difesa collegiale dei 30 amministratori pubblici coinvolti nella vicenda . Ancora soldi pubblici per rattoppare colpe pregresse ? E paradossalmente , come avevamo previsto , ci toccherà pagare le spese legali a chi delibero' il pagamento illegittimo di spese legali a non aventi diritto?
Sembra una farsa ma non lo e' .Drammatica l'attestazione del Sindaco che nego' il coinvolgimento di Studi legali nella vicenda in questione e che "distaccatamente" ammise che le difese legali dei coinvolti , lui compreso, sarebbero state affidate a scelte personali .
Esiste dunque un unico difensore e forse un'unica nota spese .
Ma a carico di chi?

F.N.

 

Caro F.N., giriamo la Tua domanda al Primo Cittadino, sperando che non segua la stessa sorte delle tante domande che finora gli abbiamo rivolto, anche a nome di moltissimi cittadini che lui dovrebbe rappresentare.

La solita aria

Aria nuova in Regione, aria nuova a Bologna. Si vedrà se il voto per la città verrà accorpato a quello regionale. Diverse inchieste della magistratura scuotono la maggioranza che governa la Regione (inchieste sulla sanità in particolare) e hanno portato alle dimissioni del sindaco di Bologna Flavio Delbono. Di tutto ciò si occuperà la magistratura.

A San Lazzaro invece la stessa aria di sempre. Un sindaco massicciamente presente sulla stampa, poco o nulla sulle iniziative dell’opposizione. Quando c’è. Già, perché a molti cittadini negli ultimi anni è sorto il dubbio se quella che ufficialmente si definisce “opposizione”, di fatto, tranne lodevoli e valevoli eccezioni, si sia comportata come tale. Dubbi sulla ex candidata sindaco del Pdl Viviana Raisi non ve ne sono. Per lei parlano gli atti e le interrogazioni in Consiglio e la sua costante presenza contrassegnata da un duro contrasto all’azione di questa maggioranza. Il risultato ottenuto dalla Raisi, 34% ossia uno dei migliori di tutta la provincia, simboleggia la fiducia che tantissimi cittadini hanno riposto il lei. Sull’operato di altri non tutti i cittadini sono sicuri di poter esprimere lo stesso giudizio. Prima dell’unificazione dell’opposizione nel Pdl erano presenti in consiglio Forza Italia, Alleanza Nazionale e Lega Nord San Làzar. Anche il capogruppo della Lega, Giampiero Bagni, è stato assieme alla Raisi uno strenuo oppositore della precedente giunta, si è opposto al Civis, si è opposto al pagamento con danari pubblici delle spese legali di due ex amministratori locali coinvolti in procedimenti penali (caso AGRIPOLIS approdato persino sulla stampa nazionale: 200mila euro, ora indaga la Corte dei Conti anche sull’attuale Sindaco).

L’ex capogruppo del maggior partito di opposizione poi confluito nel Pdl, ha assunto negli anni atteggiamenti molto diversi da quelli adottati dai rappresentanti di AN e Lega Nord.

Infatti questo signore, per ben due volte candidato sindaco e per ben due volte sonoramente trombato, oltre ad esser risultato assente a numerose votazioni nell’arco delle scorse consigliature (avrà il suo lavoro, non dubitiamo, ma mica gliel’ha ordinato il medico di fare il consigliere comunale), quando era presente forse aveva dei seri problemi d’identità politica. Già, perché molte volte, e su temi di notevole interesse per la cittadinanza, quali l’avvio del Civis, ma anche le famose delibere del PDS-DS-PD con cui si pagavano con soldi pubblici le spese legali dell’ex sindaco Sonia Parisi e dell’ex assessore Bittoni (200mila euro), ecco in questi casi l’allora capogruppo del maggior partito di opposizione, votava a favore assieme alla maggioranza. Ma non solo.

In praticamente tutte le delibere che disponevano nuovi azzonamenti urbanistici, dando il via alla devastazione edilizia che ha tristemente caratterizzato San Lazzaro negli ultimi 15 anni, il signor ex-capogruppo votava sempre a favore, sempre assieme all’ex PCI che però a parole diceva di contrastare.

L’ultimo Piano Strutturale Comunale, assieme al Regolamento Urbanistico, vedeva il voto contrario di tutta l’opposizione, ma l’ex capogruppo era assente in entrambe le votazioni.

Nel frattempo in una via di San Lazzaro spuntava un nuovo palazzotto di 5 piani costruito su un’area sulla quale l’ex proprietario non aveva mai avuto dal Comune autorizzazione a costruire. Sarà un caso, ma il nuovo proprietario che vi ha costruito il palazzo, è sempre quell’ex capogruppo del maggior partito di opposizione. A qualche cittadino è sorto il dubbio che forse, se un signore vuole costruire un palazzo, gli riuscirà difficile fare seriamente opposizione alla Giunta che guida il Comune che gli dovrà rilasciare il permesso a costruire, e sul cui terreno non si era mai potuto costruire.

Molti cittadini si sono stufati di questo modo di fare politica, dove gli interessi personali si mischiano all’attività istituzionale.

Il Sindaco non pare essere così disturbato da questo tipo di opposizione. Anzi, fosse per lui, tutti i rappresentanti dell’opposizione dovrebbero essere come questo signore, ex capogruppo del maggior partito di opposizione. Per fortuna dei cittadini, non è il Sindaco a decidere chi debba fare il Coordinatore dell’attuale partito di opposizione.

Ora però qualche giovanotto di belle speranze proveniente dalla città di Bologna, e ansioso di entrare in Consiglio regionale, cercando di trovare appoggio in posti in cui non lo conosce nessuno, ha avuto l’idea di chiedere aiuto all’ex capogruppo in questione, che ha spesso votato assieme alla maggioranza e ha costruito il palazzo di 5 piani. Insomma, il nuovo che avanza si rivolge al passato che ritorna sempre. Auguri alla buona politica. Non vorremmo essere nei panni del nuovo Coordinatore comunale del Pdl di San Lazzaro. E gli facciamo i nostri migliori auguri.

lunedì 1 febbraio 2010

I genitori di via Poggi: "Archetti dice falsità" (e il Sindaco tace...e vi acconsente?)

SAN LAZZARO Il caso delle scuole di via Poggi

I genitori: «Dichiarazioni di Archetti inopportune»

di Giancarlo Fabbri

«Non ci sono "genitori furbi" ma "automobilisti scorretti"». Una frase che condensa l'irritazione del coordinamento dei genitori degli alunni delle scuole di via Poggi. La risposta dell'assessore all'ambiente e alla scuola di San Lazzaro Giorgio Archetti, al segretario del Prc Juri Guidi, non è infatti piaciuta al coordinamento dei genitori. Guidi aveva espresso preoccupazione sul continuo superamento della soglia di attenzione delle polveri sottili (pm10), registrate in gennaio dalla centralina di via Poggi sud. Nella risposta Archetti, nel riferire che gli sforamenti sono un fenomeno generalizzato «nell'intera valle padana», puntava il dito verso i genitori. «Le persone che si lamentano per la qualità dell'aria - rilevava l'assessore - sono le stesse che portano i figli  all'ingresso della scuola lasciando i mezzi in doppia fila, o sul marciapiede, e spesso col motore acceso». Il coordinamento con Francesca Bonavita (presidente), Anna Carlini e Paola Jalla ribattono che «a causa di alcuni comportamenti scorretti vengono "bollati" tutti i genitori delle scuole, senza tenere conto che l'allarme sui rischi dati dal peggioramento della qualità dell'aria viene proprio dai genitori già impegnati in campagne di informazione sulle fonti degli inquinanti e sui comportamenti che possono portare a un miglioramento della situazione. Le famiglie che abitano nei dintorni - precisano dal comitato - già adesso accompagnano i bambini a piedi, o in bicicletta, e molti nonni danno un contributo prezioso». Riferiscono poi che espliciti inviti a evitare soste disordinate, e motori accesi, sono stati fatti nell'assemblea alle scuole "Donini", con verbale distribuito alle famiglie. «Anche Archetti ne ha avuto una copia - precisa la Bonavita - e dichiarare che le lamentele vengono da coloro che non intendono rinunciare all'auto è falso e un gettare discredito su un movimento che ha sollevato il problema della qualità dell'aria a cui l'amministrazione ha dedicato spazio solodopo le nostre pressioni. Non difendiamo "genitori furbi" e "automobilisti scorretti ". Anzi. Parliamo invece di fatti reali. Come l'anticipazione dell'apertura di via Poggi sud rispetto a interventi e opere sulle scuole di via Poggi sud - conclude il presidente del coordinamento -, che non vedranno la luce prima del prossimo anno scolastico; sempre se tutto va bene».

Dall'Informazione del 1° febbraio 2010

Questa volta qualcuno ha avuto il coraggio di ribattere alle vergognose affermazioni dell'Assessore nonché Vicesindaco del Comune di San Lazzaro, mai smentito dal Primo Cittadino che quindi ha giustificato in toto quelle falsità, come le hanno giustamente ribattezzate i genitori che da sempre si battono per la salute dei loro figli e anche dei cittadini. Il quotidiano L'Informazione ha avuto un sussulto di dignità ed evidentemente le proteste e l'indignazione dopo quell'infelicissima uscita di Archetti erano state tali e tante che non si poteva far finta di niente, come di solito invece è successo e succede dopo tante vergogne amministrative messe in atto da questa Giunta.

Ci auguriamo che questa presa di posizione non sia la prima né l'ultima, soprattutto per casi di arroganza e mala gestio amministrativa che si riflette poi sulla salute dei cittadini. Ricordiamo ad esempio che San Lazzaro trabocca di amianto in ogni dove e non se ne parla più. Per non parlare di miriadi di abusi edilizi sanati e oneri di urbanizzazione incassati sulla testa dei cittadini.

La Redazione