venerdì 30 luglio 2010

La responsabilità "sociale" secondo il Sindaco

A San Lazzaro il Vista-Red da poco inaugurato per rimpinguare le casse comunali, esauste a dire del Sindaco (forse perché si sono spesi 800.000 euro di premi a dirigenti e si sono al contempo tagliate indennità ai Vigili Urbani, o perché si sono affidate consulenze astronomiche a Studi Legali amici, o ancora si sono spesi centinaia di migliaia di euro di danari pubblici per pagare spese legali a ex amministratori amici, imputati in procedimenti penali?), fa registrare già un primo bilancio che si assesta sulle quindici multe al giorno. 

Per il sindaco Marco Macciantelli «l'obiettivo è quello di migliorare la sicurezza del traffico. Ci rendiamo conto che le multe non piacciono a nessuno; ma riteniamo che "chi passa col rosso" deve ricordare di avere anche una responsabilità sociale, verso tutti, che deve essere richiamata al rigoroso rispetto delle regole e degli altri». (da L'Informazione del 30 luglio 2010).

Chissà se il Sindaco, oltre a ritenere che chi "passa col rosso" abbia "responsabilità sociale", ritenga che tale responsabilità investa anche e in primo luogo pubblici amministratori allorquando questi vadano ad inaugurare case costruite in edilizia convenzionata, erette su depositi di rifiuti tossici (via Ca' Ricchi), o quando detti amministratori scegliessero di occultare miriadi di abusi e illeciti nella gestione dell'edilizia convenzionata, o ancora facendo la guerra a onesti cittadini e pubblici ufficiali che denunciassero questi illeciti oltre a denunciare presenza di amianto pericoloso per la salute dei cittadini stessi? Se il Sindaco pensasse che anzitutto su detti amministratori ricade una gravissima responsabilità, civile, penale, amministrativa, contabile e ovviamente politica, bè saremmo contenti: vorrebbe dire che la pensa come noi. Finora ci è parso che non fosse così, ma c'è sempre tempo per ricredersi. Nel frattempo gli auguriamo una buona fiera di San Lazzaro: stia con la gente normale senza per forza dover far attovagliare tavole "impegnative" con consiglieri regionali del suo partito o anche elementi di qualche corpo armato. Non ci farebbe una gran figura davanti agli occhi di cittadini onesti che ancora si chiedono come la pensa il Sindaco sui temi sopra citati..perché non l'hanno mica capito.
Aggiungiamo una riflessione sulla base di qualche lettera pervenutaci in Redazione da parte di alcuni lettori: nella giornata di ieri i residenti di San Lazzaro di Savena hanno rinvenuto nelle proprie buchette postali una copia del quotidiano L'INFORMAZIONE.
Ieri quel giornale conteneva due pagine di inserto speciale dedicato alla Fiera di San Lazzaro e alcune interviste -fiume al Sindaco.
Ci domandiamo se sia stata una precisa scelta dell'editore donare migliaia di copie alla cittadinanza o se invece siano state regolarmente acquistate.
Da chi? Con quali soldi? E' una domanda che giriamo all'editore e ai consiglieri comunali, e chiaramente anche al Sindaco, sempre che ritenga di doverci rispondere (come finora mai una volta ha fatto).

lunedì 26 luglio 2010

L'ordinario amministrare: tra la Fiera estiva e i tanti atti di devastazione ambientale e abusi di ogni genere

Riceviamo e pubblichiamo le amare considerazioni di un cittadino disilluso da questa Amministrazione e dalle tante che l'hanno preceduta:
 
Gentile redazione,
come ogni anno parte la Fiera di San Lazzaro di Savena. Attesi ospiti, musicisti, ricchi premi e cotillons. Ogni Sindaco di San Lazzaro che si rispetti, al termine del mandato e salvo casi improbabili, avrà presenziato a tassative 10 edizioni della Fiera.
Una per ogni anno di mandato perché qui non vi è ricambio e il Partito impone "contrattualmente" un decennio di esercizio politico al proprio candidato. Con questo sistema si trova lavoro da Sindaco per 10 anni con annessi e connessi. E se si è fortunati si trova un posto in Giunta da Assessore per lo stesso termine temporale. Una vita praticamente. Abitualmente si chiude il proprio mandato con un livello di consenso popolare dimezzato rispetto al giorno della prima elezione. Ma pochi ci fanno caso. Si parte con un consenso bulgaro si finisce il mandato a pomodori in faccia o quasi.
Poi arriva un nuovo Sindaco, il Partito riavvia i proclami, la gente dimentica il decennio precedente ed ecco un Amministratore nuovo di zecca. L'uomo della svolta ha un preciso identikit: è un quadro politico da parcheggiare in Provincia, un futuro parlamentare o futuro Presidente di una multiutility o di un Consorzio nell'ipotesi peggiore. Intanto per un decennio gli si assegna una poltrona. Un po come il Monopoli ..su di una casella ci si finisce per forza e sei hai fortuna in prigione non ci vai mai.
Solitamente "l'uomo del decennio" appare migliore del suo predecessore soltanto nei primi 3 mesi di mandato iniziali poi un canovaccio che si ripete implacabile. Nessuna opposizione e una reggenza senza scossoni ampiamente magnificata dalla Stampa. Se molto stupido o vanesio (non è difficile) farà passare per formidabili i suoi servigi. Se intelligente (difficilissimo) eviterà esibizionismi. Porterà diligentemente a compimento i piani della vecchia Giunta che andrà a sostituire con la propria. Se emergeranno responsabilità saranno da ricondursi ai precedenti amministratori mai a se stesso. Nel caso di meriti sarà unilaterale il successo e verrà sancito un drastico "cambio di passo" nei confronti del passato. Ma le programmazioni sono decennali così ognuno ha modo di pianificare colpe sui chi ha governato nel decennio precedente. Chi arriva infatti lavorerà un decennio per scaricare le proprie responsabilità su chi ha sostituito e preparerà nuove colpe per chi arriverà dopo di lui.
E' una concezione dello scaricabarile formidabile. Con questo sistema potrà addebitarsi ogni scempio del territorio o illecito amministrativo a ritroso fino al primo Sindaco della civiltà villanoviana. Nessuno risponderà di alcuna colpa nel proprio mandato amministrativo perché giustificherà le scelte del proprio come eredità di quello appena conclusosi.
Se segui il copione sai che ogni anno c'é la Fiera, ogni settimana inauguri una rotonda, qualche funerale e il compleanno di una centenaria. Per l'Urbanistica non hai colpe perché attui quello che ha deciso l'altra conduzione politica, ma questo si è detto. Alla fine se segui la matematica sono a malapena 52 rotonde all'anno, solo 520 in un decennio, se qualcuno non ti ferma prima hai fatto del tuo territorio una groviera e puoi vantartene al primo stand di formaggi della Fiera e sul Resto del Carlino. Magari a fine mandato ti fanno Presidente della Granarolo. Se Luciano Sita da Presidente della Granarolo diventa Assessore della Giunta Del Bono perché un Sindaco di San Lazzaro non può diventare un esperto nel management dell'emmenthal?
La gente sorride e si diverte alla Fiera tanto non sa con chi prendersela. Noi che il tempo lo si misura in Fiere potremmo scrivere fra 10 anni esatti le stesse cose di oggi. Non è una fortuna?
Nessuno fa caso a questa "politica ereditaria" che ha letteralmente prostrato il territorio regalandoci la stirpe degli "uomini del decennio". Potremmo anche farci un film "L'uomo dal decennio facile".
Quindici anni di reggenza il Governatore dell'Emilia Romagna, 10 anni cadauno i Sindaci delle Province.
Gli unici benefici si vedono a Bologna col Commissario Prefettizio che qualcuno vorrebbe Sindaco a vita al posto di colui che verrà. E ma poi come la metteremmo col decennio?
Allora Fiera dunque, perché il divertimento non ammette amarezze.
Lettera firmata

venerdì 23 luglio 2010

Riesplode lo scandalo Ca' ricchi, che Sindaco e Giunta minimizzavano

Riesplode il caso di Via Ca’ ricchi, l’area comunale di San Lazzaro di Savena integralmente edificata in regime di edilizia convenzionata su di un’area inquinata.
Gli immobili, sorti su di un terreno impregnato di idrocarburi, furono consegnati e occupati dai malcapitati acquirenti senza che vi fosse l’abitabilità a causa di un veto all’utilizzo opposto da Arpa che tuttora valuta i valori presenti nel sottosuolo incompatibili con l’uso abitativo.
Le licenze edilizie, a pioggia, vennero concesse a più cooperative - si legge nei permessi - previa bonifica preliminare dei suoli.
Non vi fu alcuna bonifica preliminare e si ovviò al "problema" inserendo delle pompe d'aria nel piano interrato degli edifici per mitigare il tasso d'inquinamento e raggiungere la soglia utile ad ottenere l'abitabilità. Invano.
Alla conclusione delle edificazioni, gli immobili vennero consegnati con una festosa cerimonia alla presenza dell’attuale Assessore all’Urbanistica. Erano e sono tuttora occupate e prive di licenza di abitabilità senza che tanto abbia scalfito il buon esito del cerimoniale né lo scrupolo degli astanti.
Ne scaturì una insistita denuncia pubblica da parte della politica, in primo luogo da parte del consigliere regionale Vecchi, del Coordinatore locale del Pdl Avv.
Samuele Barillà e dall'Avv. Giovanni Barillà.
Era il freddo febbraio 2010: occhio alle date.
Il Sindaco replicò sdegnato negando ogni addebito e asserendo in un comunicato stampa che: “C’è chi fa la campagna elettorale su idee e proposte e chi tenta di farla con le polemiche pretestuose. Questa mattina s’è tenuta una strana conferenza stampa, promossa dal consigliere regionale del Pdl Alberto Vecchi. Forse è l’annuncio di una nuova forma di centralismo regionale ai danni delle comunità locali.
Nel merito, l’allarme che evidentemente si intende provocare risulta non giustificato e se ne assume la responsabilità chi lo ha suscitato. Le cose stanno diversamente da quanto riferito. Provo a riassumerle.
Il parere di Ausl e Arpa, reso nell’ambito delle procedure di approvazione del piano particolareggiato dell’azzonamento 75, nonostante la necessità di bonificare il sottosuolo, ha consentito la realizzazione degli edifici in quanto le operazioni di bonifica, che si potevano protrarre nel tempo, non interferivano con i cantieri edilizi. Allo stato si rileva che le attività di bonifica, non ancora formalmente concluse, hanno messo in evidenza risultati sempre migliorativi rispetto alla situazione iniziale, che fanno presupporre la conclusione della fase di monitoraggio e conseguentemente la conclusione con esito favorevole del procedimento in capo alla Provincia. In merito alle richieste di conformità edilizia e agibilità degli alloggi pervenute successivamente alla fine dei lavori, è stata inviata specifica richiesta di parere ad Arpa, Ausl e Provincia di Bologna sulle eventuali condizioni per il rilascio dei certificati. Comunque è stato accertato che non vi sono problemi per la salute“.
Ecco le repliche sdegnate del Sindaco che negava ogni responsabilità e dissacrava la denuncia dei politici e dei cittadini considerandola strumentale alla imminente tornata elettorale ma non spiegava perché avesse permesso che si occupassero, senza sanzione a carico di alcuno, immobili privi di abitabilità per motivi di salubrità dei suoli.
Non vi era e non vi è la certificazione dell'ARPA ma vi è la rassicurazione del Sindaco se può bastare.
Oggi però, 22 luglio 2010 , la rivista VIVERE A SAN LAZZARO scrive un’altra pagina di deflagrante gravità che dovrebbe suggerire immediate valutazioni ad un qualsivoglia organo giudiziario.
L’11 novembre prossimo, gli acquirenti di quelle case – dove “tutto è in regola” – andranno a testimoniare alla terza udienza della causa promossa nell’aprile 2009.
Vi è una causa dunque della quale il Comune parrebbe essere stato pienamente consapevole già quando asseriva per bocca del Sindaco la regolarità delle opere e della propria condotta nel febbraio 2010.
Ma leggete il seguito. L’Avvocato Giampiero Veronesi, legale degli acquirenti di quelle case, spiega oggi al giornale che “l’inquinamento è tanto alto che ancora oggi l’edificio non ha l’abitabilità”.
Copalc, la coop chiamata in causa, avrebbe sottaciuto questo aspetto agli acquirenti. Nel rogito si richiamava un permesso a costruire subordinato al disinquinamento ma il documento non era allegato. Per la Coop gli acquirenti avrebbero dovuto informarsi presso il Comune ... non è una boutade ma quanto effettivamente accaduto e sostenuto dalla Coop costruttrice.
La Coop - secondo questa suggestiva ricostruzione - avrebbe scaricato l'incombenza di una simile informazione sugli acquirenti delle case i quali sarebbero stati tenuti ad informarsi sulla morfologia di quella piccola Chernobil su cui avevano investito i propri risparmi.
Ma sapendolo prima, avrebbero acquistato quelle case? Ne dubitiamo profondamente...
E il Comune avrebbe avuto interesse a divulgare tale dato riferibile a un terreno sul quale nessuno aveva vigilato fino al termine delle edificazioni?
Oggi, il legale dei proprietari chiede l’annullamento delle vendite (ogni immobile costa 250mila euro e contiamo almeno 20 alloggi edificati dalla sola Copalc senza contare quelli dell’omologa Coop Dozza in condizioni pressochè analoghe). Parliamo di cifre prossime ai 10 milioni di euro per una quarantina di immobili. Il Comune sarebbe citato in causa per SILENZIO OMISSIVO ci dice la Stampa.
Alla fine, a quanto pare, nessuno spiegò alcunché agli acquirenti.
Per disinquinare il terreno, ARPA avrebbe inoltre preteso l’utilizzo di pompe che iniettano ossigeno ma il livello di inquinamento aumenterebbe dopo le piogge, quindi un rebus di impossibile soluzione che il Sindaco indica al contrario in fase risolutiva con valori ormai alla soglia dell'agognato via libera da parte di Arpa. Giove pluvio permettendo.
Insomma questa parrebbe una storia di orrori amministrativi senza pari, l’ennesima.
Lasciamo ai lettori ogni valutazione personale sulle dichiarazioni del Primo Cittadino e sullo stato dei fatti.
Quando il Sindaco interviene, nel febbraio 2010, in una tremenda reprimenda contro il PDL vi è già una causa partita nell’aprile 2009 che egli tace alla comunità e di cui si ignorano i contenuti esatti.
Forse anche più di una causa che interessa più Cooperative edificatrici operanti su quel terreno.
Cronologicamente, quando il Sindaco sostiene la regolarità delle attività amministrative vi è già chi lo ha direttamente chiamato in causa. Da oltre un anno almeno.
Trattandosi di edilizia convenzionata e sovvenzionata da parte della Regione Emilia Romagna ci pare non sussistano dubbi sulla scabrosità delle vicende che vi narriamo.
Ma davvero in Emilia Romagna e a San lazzaro di Savena in particolare, l'edilizia popolare è il territorio di sconfinati illeciti? E' questa l'ennesima conferma? e perché nessuno invoca dimissioni politiche di Sindaci e Assessori? In altri luoghi meno compromessi, basterebbe meno, molto meno a indurre a dimissioni politici che tanto disinvoltamente presenziano alla consegna di case prive di abitabilità.
Qui il silenzio non è omissivo ma tombale ci pare di poter concludere. I fatti ancora una volta attendono che la Procura intervenga.

mercoledì 21 luglio 2010

A Milano edificare su aree inquinate costa un processo. A San Lazzaro di Savena una festosa inaugurazione.

L'area industriale di Montecity-Rogoredo di proprietà della Milano Santa Giulia, società che fa capo al gruppo Zunino, è stata sequestrata stamani dalla Guardia di Finanza. Secondo la ricostruzione degli inquirenti la falda acquifera sottostante l'area sarebbe inquinata con alcune sostanze pericolose per l'ambiente e la salute, tra cui alcune cancerogene.
Il sequestro è avvenuto nell'ambito dell'inchiesta coordinata dai pm di Milano Laura Pedio e Gaetano Ruta su presunte irregolarità per la bonifica dell'area di Montecity, a sud del capoluogo lombardo, per la quale sono finiti indagati (e anche arrestati) l'imprenditore nel campo dei rifiuti Giuseppe Grossi, alcuni suoi collaboratori e Rosanna Gariboldi, moglie del deputato del Pdl Giancarlo Abelli (che ha patteggiato come Grossi). I reati ipotizzati per questo filone d'inchiesta sono di attività di gestione di rifiuti non autorizzata e avvelenamento delle acque. Le indagini, che sono state svolte anche con il contributo del Corpo Forestale dello Stato, dell'Arpa e della polizia locale di Milano, in base a diverse relazioni depositate in procura, hanno evidenziato l'inquinamento della falda acquifera sottostante l'area Santa Giulia, con superamenti dei limiti di legge di alcune sostanze pericolose per l'ambiente e la salute, tra cui alcune cancerogene.
Dagli accertamenti è emerso inoltre che su alcuni terreni dell'area sarebbero stati eseguiti scavi non autorizzati, nei quali sarebbero state "riportate", senza alcun titolo, scorie di acciaieria che andavano trattate invece come rifiuti. L'area Santa Giulia ha un'estensione di circa un milione di metri quadrati, un valore di mercato stimato di circa un miliardo di euro e occupa gli spazi su cui sorgevano gli stabilimenti chimici della Montedison e dell'acciaieria Redaelli. Nel 2000 il gruppo guidato dall'immobiliarista Luigi Zunino propose, con un programma integrato di intervento, il riutilizzo del complesso urbanistico presente in quella zona, dando vita così al "progetto Montecity" firmato anche dall'architetto Norman Foster. Progetto che prevede la realizzazione di un complesso di edilizia sociale e convenzionata con investimenti privati di circa 1,6 miliardi.
Nell'inchiesta risultano indagati, tra gli altri, l'immobiliarista Luigi Zunino, l'ingegnere Claudio Tedesi, titolare di una società specializzata nelle bonifiche e direttore dell'Asm di Pavia, Silvio Bernabè ex amministratore delegato di Milano Santa Giulia e Davide Albertini Petrone, direttore generale della società immobiliare Risanamento. Le accuse a vario titolo sono discarica abusiva, smaltimento illecito di rifiuti e anche avvelenamento delle acque.

A San Lazzaro di Savena su terreni inquinati dotati di falda acquifera contaminata si è edificato immobili in edilizia convenzionata - sovvenzionata (Via Ca ricchi).
Manca da due anni l'abitabilità ma le case sono regolarmente abitate in assenza di valori di normalità certificati da Arpa.
Case prive di abitabilità che vennero inaugurate dall'attuale Assessore all'Urbanistica di San Lazzaro di Savena.
Non una parola dalla cosiddetta società civile rassicurata dalle parole del Sindaco che ha assicurato che è tutto in regola.

domenica 18 luglio 2010

Bagni (PDL) ribatte in poche parole all'omelia del Sindaco

Da un gruppo di lettori riceviamo e volentieri pubblichiamo:

 

Da attenti osservatori del territorio bolognese annotiamo oggi, domenica 18 luglio 2010, l'ennesimo articolo di propaganda del Resto del Carlino.

Ben due pagine dedicate a San Lazzaro di Savena in uno "speciale" che pare tratto da un almanacco di Frate Indovino più che da un esame obiettivo della realtà.

A onor del vero va riconosciuto che il maggiore sforzo di obiettività si ritrova nell'articolo a firma di Lorenzo Priviato, che fornisce un resoconto impietoso di quanto il Civis sia odiato dai cittadini e in particolare dai commercianti che hanno visto in questo famigerato tram su gomma la causa della netta diminuzione di clientela se non in alcuni casi alla chiusura di esercizi commerciali che si trovavano in zone fortemente penalizzate dai cantieri, e che non hanno ricevuto alcun aiuto dall'Amministrazione comunale.

San Lazzaro di Savena - ci racconta la cronista nel secondo articolo - occupa la seconda piazza regionale per reddito pro capite e la prima in provincia.

In Italia è ai primi posti per reddito e in quanto a banche parrebbe una piccola Lugano trapiantata sul fiume Savena. Ciò malgrado, la Giunta - ci informa la Stampa - vanta stipendi alla soglia della cassa integrazione. Su tutti spicca uno stipendio da 550 euro mensili dichiarato dall'Assessore all'urbanistica soltanto pochi giorni orsono.

Il motivo di questa ricchezza economica? Per il Sindaco è da ricondursi “alla qualità dei servizi”. Che non avrebbe pari in Provincia ma che sfugge ai più. Ai residenti in primo luogo.

La giornalista descrive la figura del Sindaco con tratti epici: laureato in Filosofia, 54 anni. Aggiunge la cronista che il Sindaco ”ci tiene a far gol ma non va mai sopra le righe” e che rivela modi da "Prof".

Il calcio non deve essere materia molto conosciuta dalla signora se parla così di questo centravanti della politica acquisito dal mondo dell'Istruzione.

Uno che definisce il comitatismo uccisore del civismo e spara a zero su cittadini dissenzienti, comitati, disabili e che censura chi non la pensa come lui sin sul luogo di lavoro, che nega illeciti macroscopici ... effettivamente non parrebbe così tanto sopra le righe.

Non parrebbe neppure sopra le righe chi deve rispondere alla Procura Regionale della Corte dei Conti di erogazioni indebite di pubblico denaro per il rimborso non dovuto di spese legali ad ex amministratori del suo medesimo Comune.

“Penso alla nostra gente, Sindacati, volontari della festa dell'unità, centri sociali,si fanno un mazzo così organizzano serate di beneficenza e poi magari dalle sette del mattino alle due di notte stanno alla festa dell'unità. Prima di tutto c'è da riconquistare la nostra gente ma la mia sfida sarà vinta quando avrò visto quello sguardo più dolce più sorridente, riconciliato”.

Parole ecumeniche, da parroco più che da politico. Pensa ai Sindacati definiti ignoranti e bugiardi solo tre giorni orsono sulla stampa locale e rei di aver denunciato gli stipendi d'oro di alcuni Dirigenti comunali.

Pensa al sacrificio della gente alla Festa dell'unità e al suo sguardo corrucciato ei ci dice che “va salvaguardata la collina, noi siamo la collina della nuova area metropolitana, qui c'è il Farneto, anzi l'incanto del Farneto, la Croara...

Luoghi ove si cementifica senza grandi incanti. Ma il nostro non se ne accorge, forse è intento a correre al Parco dei Cedri a fianco di qualche suo fidato consigliere.

L'opposizione replica attraverso le parole di Giampiero Bagni, consigliere del PDL, “Il benessere del Comune è stato costruito sui permessi da costruire”

Ci pare non vi sia molto da aggiungere. L'idillio si spezza di colpo e al nostro centravanti non resta che incassare l'ennesima verità. Una bomba, le parole del consigliere Bagni.

Il suo Comune è ricco perché è teatro di speculazioni edilizie, di permessi facili e non, di situazioni di marchiana illegalità.

Poi magari è sostenuto da personaggi del PDL (mele marce direbbero alcuni) che dirigono i cantieri edili di aree oggetto d'inchiesta. Oppure ottengono decine di permessi edili sul territorio.

Ma si sa a qualche compromesso bisogna scendere. Ricordate il motivetto della terra dei cachi:

Parcheggi abusivi, applausi abusivi, villette abusive, abusi sessuali abusivi; tanta voglia di ricominciare abusiva. Appalti truccati, trapianti truccati, motorini truccati che scippano donne truccate; il visagista delle dive è truccatissimo. Papaveri e papi, la donna cannolo, una lacrima sul visto:

Italia sì Italia no Italia bum, la strage impunita.

Puoi dir di sì puoi dir di no, ma questa è la vita.

Prepariamoci un caffè, non rechiamoci al caffè: c'è un commando che ci aspetta per assassinarci un po'

Lettera firmata

MACCIANTELLI SENZA VERGOGNA UN ANNO DOPO...

Il Corsera di Bologna proponeva stamane 17 luglio 2010 un lungo articolo del Sindaco di San lazzaro di Savena Marco Macciantelli sulla cosiddetta città metropolitana.
L'articolo è in definitiva un lungo messaggio alla politica locale sotteso a ricordare che la Città metropolitana, un progetto politico di stampo cinese se non fosse stato ideato a Bologna, non può ignorare il ruolo del Territorio e delle sue rappresentanze.
In altre parole: ci sono anche io, qualunque soggetto politico si decida di partorire.
Ciò che attira la nostra attenzione, nelle pieghe della verbosità sindachesca, è la seguente affermazione: “Diffidare dalle ingegnerie, guardare ai cittadini, alle loro libere associazioni”.
Ebbene soltanto un anno orsono il medesimo Sindaco pubblicava un articolo su Repubblica dal titolo “Il COMITATISMO UCCIDE IL CIVISMO”
Un breve concentrato di fastidio e astio nei riguardi dei comitati sorti nel suo Comune, accusati sulla stampa di badare a tornaconti e personalismi sino a divenire uccisori del civismo.
Un articolo pesante, una gaffe senza precedenti cui seguì la seguente replica da parte di Maddalena Piccolo addirittura su un sito del PD.
Al suo imbarazzo si aggiunse il nostro, accresciuto da questo odierno cambio di passo: prima il “comitatismo” era demoniaco (su Repubblica), ora, un anno dopo (sul Corsera), è indispensabile aprire ai cittadini e alle loro libere associazioni.
Che dire? Vi riproponiamo integralmente la lettera della Signora Piccolo cui potremmo dare il titolo facile e scontato di: SENZA VERGOGNA UN ANNO DOPO..


"Nell’imminenza di venire travolto dal Civis, che ha fatto di San Lazzaro la propria cavia, non sapendo più con chi prendersela, il sindaco Macciantelli rivolge le sue ire contro i comitati, accusati, non senza richiamarsi allo specchio infranto delle identità, immagine evocata a suo tempo, con ben altro spessore da Eugenio Scalfari, di curare il proprio “particulare”, di essere giustizialisti, termine oggi di gran moda e sul quale si concorda con fervore da una parte e l’altra della barricata, di contribuire addirittura alla “destrutturazione” della politica, e buon ultimo, ma perno di tutto l’argomentare, di uccidere il civismo.
Ora vorrei capire cosa intende Macciantelli per spirito civico o civismo, da lui contrapposto al “comitatismo”. Forse le altezzose sfuriate di qualche intellettuale che mai si abbasserebbe a considerare i problemi concreti con i quali si deve misurare il semplice cittadino? Forse la civile manifestazione di piazza sugli alti temi sui quali si confronta la società? Forse la sfilata dei lavoratori che reclamano i loro diritti?
Probabilmente tutto questo, che costituisce aspetto sacrosanto del vivere comune, ma che non esaurisce quella che in democrazia si chiama partecipazione, evocata a gran voce alle elezioni di turno, finché non si concretizza in richieste concrete.
Perché tanta meraviglia quando i cittadini propongono argomenti che li riguardano, e –orrore – minacciano di non votare più chi non vuole prendere in considerazione le loro istanze, quando si continua a aderire con convinzione alle richieste provenienti da imprese, istituzioni e da chiunque abbia il potere di spostare grandi masse di voti?
Perché gruppi di cittadini non possono far valere i propri diritti per via giudiziaria, quando si sia constatata l’assenza di ascolto da parte delle istituzioni, senza essere tacciati di giustizialismo?
Certo poi che attribuire ai cittadini comportamenti tipici dei partiti politici che li hanno portati o li porteranno alla progressiva dissoluzione costituisce il massimo dell’impudenza!
Ma quali “apparati di una volta” quando ogni giorno dobbiamo constatare l’esistenza di uno zoccolo duro di comportamento dei partiti che, orfani ormai di qualsiasi visione della società di largo respiro, si aggrappano con affanno alle vestigia del potere per mantenere piccoli e grandi privilegi?
Ne consegue che l’ideale di popolo per costoro è un insieme di sudditi proni, che si incolonnano festosi per il voto, e che fino alla prossima tornata elettorale piegano la schiena e accettano qualsiasi decisione provenga dall’alto dei Palazzi.
Ma purtroppo per lor signori i cittadini, civismo o comitatismo che sia, continueranno a raccogliere firme perché, se è vero che è sufficiente una persona a porre una questione giusta, è certo che, per chi dipende dal consenso elettorale, migliaia di firme hanno il loro peso.
E poi tocca al Macciantelli di turno dimostrare che la questione posta non ha validità.
Maddalena Piccolo
Presidente Associazione l’Altrainformazione

 

giovedì 15 luglio 2010

Il Sindaco e l'amore PURO per la politica.

Un Resto del Carlino agiografico riporta oggi gli stipendi della Giunta Comunale di San Lazzaro di Savena.
L'articolo ci dice che la politica la si fa per amore. Per la collettività. E il denaro non conta, gli stipendi sono un dettaglio quando si ama il bene comune.
Dunque, il Sindaco, per asserito civismo rinunzierebbe eroicamente al più lauto stipendio da professore (non è Angelo Panebianco né Umberto Eco...e si vede) per regalarci un contributo amministrativo - politico alla modica cifra di 2.880 euro lordi mensili.
Ci dice, a mezzo stampa, che lo fa per spirito di servizio se rinuncia al cumulo dello stipendio da Sindaco con quello da docente.
La somma, ci racconta, sarebbe superiore alla cifra che invece ricava dal dedicarsi integralmente alla gestione della cosa pubblica come unica occupazione.
Il suo Assessore all'urbanistica, Leonardo Schippa, presterebbe invece attività comunale per soli 550 euro mensili (cinquecentocinquantaeuro) che ci paiono davvero poca cosa per il servigio offerto alla cittadinanza.
E' un servizio part-time. Il resto lo svolge presso l'Università di Ferrara come ricercatore.
E' un atto d'amore occuparsi di urbanistica, da Assessore.
La gente ne è pienamente consapevole: per 550 euro si deve essere davvero dei filantropi se si accetta un simile mandato.
Che dire? Che questo articolo cade come il cacio sui maccheroni in un preciso momento storico di questa formazione politica.
Oggi il senso dell'articolo di propaganda è: nessuno a San Lazzaro si arricchisce con la politica. Qui esistono martiri votati alla causa del bene della collettività. Innamorati della ars politica. E amministratori che non guardano al proprio interesse economico, ebbri di spirito di servizio.
E' un messaggio da veicolare ad altre Istituzioni forse? A chi?
Una virtu' da propagandare urbi et orbi, in questo preciso momento storico, perchè si sappia che nessuno trae guadagno dalla politica peraltro dietro compensi miserrimi ... che non ci sono posizioni equivoche e favoritismi ma che tutto è lindo come un paesaggio svizzero.
Amore e civismo per 550 euro mensili. Per tutti, per Voi, per una cittadinanza che è orgogliosa di questa forma di santità amministrativa.
Ci domandiamo a chi il Sindaco voglia comunicare così platealmente il senso della sua missione, di questa politica per amore? Perché proprio adesso? Vi è forse un interlocutore occulto cui vuol far sapere che qui nessuno si arricchisce con la politica? Che non si fanno né si ricevono piaceri, che si manda avanti la cosa pubblica con sacrifici, con la responsabilità di buoni padri di famiglia.
A chi potrà mai interessare questa posizione: ai Sindacati.. ad altri Uffici delle Istituzioni ... chissà ...
A voi l'enigmatica risposta.
Di certo molti cittadini hanno notato che dopo gli esposti dell'on. Enzo Raisi diretti a sacche di malaffare operanti anche sul territorio sanlazzarese, il Sindaco appare bisognoso più che mai di apparire sulla stampa locale. Di certo le indagini sul consorzio CIPEA affidatario dei lavori di costruzione delle case di via Galletta, e di cui risulta Direttore l'architetto Aldo Noacco, consigliere indipendente eletto in quota PDL e grande amico dell'altro consigliere ex forzista Omer Maurizzi, non devono aver lasciato tranquilla la cricca che da anni lavora indisturbata a San Lazzaro, in particolare sotto il mandato dell'attuale Sindaco. Il quale a sua volta non pare molto tranquillo se ha sentito il dovere di fornire una serie di precisazioni alla stampa che più che fugare dubbi ne hanno alimentati di nuovi e molto grossi. Le missive alla Guardia di Finanza, tempo dopo aver ricevuto segnalazioni di presunte condotte illecite relative alla compravendita di quelle case. Una casa (forse) riservata alla figlia dell'ex sindaco di Bologna Delbono, costretto alle dimissioni per l'affaire Cracchi e grande amico di Muratori, Presidente del consorzio CIPEA. Che poi riceverà l'appalto per costruire le case di via Galletta. Quando si dice il caso. I maligni parlano di una ragnatela unica che lega tutti questi signori e che arriverebbe anche al Palazzo comunale di San Lazzaro, i cui lavori di restauro sono stati affidati a quel costruttore - RAGGI - che sta costruendo anche tante case di fianco alla nuova Coop in via Martiri delle foibe, e che risulta essere lo stesso cosruttore coinvolto nelle vicende di illeciti e abusi pluriennali delle "case gialle", la gigantesca truffa in edilizia convenzionata su cui ha indagato la Procura di Bologna e un GIP ha stabilito che anche la condotta del Comune non era proprio cristallina, dato che ha chiuso gli occhi su innumerevoli abusi, ha certificato collaudi statici mai eseguiti, ha rilasciato sanatorie in violazione di legge, ha ignorato la presenza di contratti falsi d'appalto, depositati da quel costruttore che ora rifà la facciata al Comune, contratti serviti per ottenere contributi regionali non dovuti, che hanno distorto sin da subito il prezzo inziale di cessione degli alloggi. Ma forse è solo un caso che il costruttore sia sempre quello. Come è un caso che i lavori di via Galletta siano diretti dall'architetto sedicente di opposizione e grande protetto dell'altro consigliere esperto in palazzine. Ed è un caso che l'appalto sia stato vinto dal CIPEA, così come è un caso che il Sindaco si sia tenuto le segnalazioni di fattispecie di reato presso di sé ben lunghi giorni, prima di inviare il tutto (che cosa poi?) alla Finanza. E' sicuramente un caso, perché con questi miseri stipendi, solo chi è mosso da un amore puro e disinteressato per la politica può navigare nello stagno fetido in cui è annegata San Lazzaro senza sporcarsi le zampine.

martedì 13 luglio 2010

MACCIANTELLI ALLA FRUTTA SI IRRITA PER SEGNALAZIONI DI CITTADINI ESASPERATI

Un lettore ci ha inviato una lunga lettera via mail che pubblichiamo integralmente, ritenendo che non abbisogni di commento alcuno, se non una desolazione totale nei confronti della nostra cittadina che ormai è teatro delle vicende più bieche dal punto di vista sia politico sia amministrativo e sta toccando livelli mai visti prima, in negativo, quanto a spessore umano degli amministratori locali:

 

Gentile Redazione di San Lazzaro News,

 

“Ditegli sempre di si” non è soltanto un capolavoro di Vincenzo Scarpetta e di Eduardo ma una rappresentazione del vivere quotidiano che vediamo riproposta quotidianamente nella condotta di alcuni iracondi amministratori.
Ricorderete: il protagonista della commedia, Michele Murri, finisce per trasferire nell’irrealtà la realtà sino a convincersi che «La causa di tutti mali,dov'è? Nella testa!» e che quindi sia indispensabile decapitare un malcapitato congiunto per curarlo.
Prendiamo spunto da due notizie della Stampa odierna:
A) La polemica tra le Rappresentanze Sindacali sanlazzaresi e il Sindaco Macciantelli sugli stipendi di platino di alcuni Dirigenti.
Leggiamo come le valuta il nostro sul Domani – L’Informazione di Bologna:
Alla fine il sindaco ha ringraziato le Rsu per l’assist comprendendo «il disappunto di chi non è stato confermato dopo aver esercitato il ruolo a seguito di un turn over trasparente.
I conti tornano. Meno – ha concluso il sindaco – per chi lancia accuse ingiustificate e agita battaglie di retroguardia con vecchie forme di corporativismo».
Avete ben compreso: il Sindaco giustifica le contestazioni sindacali come strumentali al disappunto di un dipendente non confermato nell'incarico poi sostituito a seguito di un turn over “trasparente” ( come una pozzanghera di Calcutta ...ndr)
E ancora: i conti tornano, le accuse sono ingiustificate, le battaglie sindacali di “retroguardia” sono il prodotto di vecchie forme di corporativismo
.
Orbene, mai nel panorama nazionale un esponente di sinistra aveva, Stalin escluso, fornito valutazioni così imbarazzanti di un Sindacato. Sulla stampa.
Eccezion fatta forse per il medesimo Sindaco che non molto tempo orsono si era sbilanciato in una ruvida quasi paritetica definizione dei Comitati cittadini sorti nel suo Comune.
Su Repubblica aveva definito il COMITATISMO uccisore del CIVISMO...
Il COMITATISMO (ben 10-15 comitati sorti durante 6 anni di mandato, ndr) sembrerebbe essere stato definito qualcosa di molto vicino al prodotto di interessi di bottega... roba da fare impallidire BERSANI e l’ala “nobile” del PD che ignora cosa accada in questo lembo di Emilia ma che i giornali li legge di sicuro senza proferire verbo.
Ditegli sempre di si, dunque. Perché è così che si governa.
Però è il Resto del Carlino odierno (13 luglio 2010) che ci offre uno spunto d'altri tempi.
Un’area comunale abbandonata si tramuta in discarica a cielo aperto dirimpetto ad abitazioni civili: ratti, serpi, detriti, erbacce e le reiterate proteste della cittadinanza.
Esposti, denunce, segnalazioni senza risultato alcuno.
Ecco il commento del nostro Sindaco alle lamentele dei residenti :Al di là dei toni della segnalazione che denuncia una specie di safari metropolitano , si tratta di rimuovere 4 metri cubi di materiale tra pietricci, un po’ di plastica e rifiuti edili vari”.
Insomma: tanto rumore per nulla, il problema non esiste. Solo 4 metri cubi di rifiuti nulla di che e perfettamente calcolati.
Il disagio è quindi quantificato in 4 metri cubi con precisione da agronomo o da architetto che forse è più appropriato.
Ma a proposito di metri cubi, esiste di sicuro invece la necessità di capire la natura e la storia di altri metri cubi ovvero perché quell’area sia tornata in carico al Comune dopo il fallimento di una cooperativa che doveva realizzare alcune palazzine. Su questo tema il Sindaco negazionista non proferisce parola. Era edilizia convenzionata? Chi edificava? Vi è stato un danno all’erario? Di chi è quello scheletro di palazzina abbandonata in piena zona residenziale? Sempre di scheletri si tratta che siano negli armadi o in piena zona residenziale la cittadinanza domanda spiegazioni.
Insomma notiamo un difficoltoso e contorto approccio con le esigenze della cittadinanza, dei sindacati, della popolazione in genere. Forse adesso divenuto drammatico nelle sue connotazioni.
Solo un anno orsono alcuni cittadini che avevano denunciato la presenza di eternit dinanzi ai propri immobili finirono per essere censurati dal Sindaco sin sul luogo di lavoro.
Il Sindaco interessò il Questore perché tra i cittadini vi era un pubblico ufficiale di cui non gradiva e non gradisce tuttora la presenza tra i residenti del suo Comune.
Ma la Costituzione vigente non prevede l’applicazione del confino e il nostro non se ne fa ancora una ragione, ahinoi.
Allora invase la sfera professionale del pubblico ufficiale che da residente non avrebbe, secondo i suoi parametri, dovuto lamentarsi della discarica di eternit davanti casa.
Così ... molto democraticamente. Eppure molti ebbero a notare: sulla stampa non compariva il nome di quel pubblico ufficiale e dunque come poteva lamentarsi il Sindaco di qualcuno che non solo non figurava ma che in definitiva aveva semplicemente reclamato un diritto civile? Poi emerse che il nostro amministratore, dopo aver estorto al giornalista estensore dell’articolo i nominativi dei residenti individuò in quel pubblico ufficiale il suo bersaglio. E si attivò telefonicamente con il Questore. Non era una censura ma una segnalazione “amichevole” senza traccia scritta perché il messaggio giungesse chiaro. Non ci si lamenta da cittadini né tantomeno da pubblici ufficiali.
Così … a futura memoria.
A tanti non sfuggì la motivazione di quel gesto: un rancore eterno. Il Pubblico Ufficiale aveva mappato e denunziato un decennio di imbrogli edilizi del suo Comune. Cose che non si fanno e che si pagano prima o poi
Chiudo con l’ultimo spunto che ci perviene dal Resto del carlino di oggi:
Dopo tante polemiche, ecco la foto del Sindaco accanto ad una cittadina che compie cento anni.
Il Resto del carlino regala sempre uno zuccherino al “premier” nostrano quando scrive di vicende poco chiare che interessano la sua amministrazione (visitata persino da una delegazione cinese di recente ...e forse non a caso ....)
Si denuncia un imbroglio ed ecco che a margine, per non intaccare l'aurea immagine, lo si omaggia con una inaugurazione, una foto di repertorio, un brindisi, una grigliata condominiale.
Oggi il Sindaco posa in foto accanto alla Signora che sorride al fotografo. Compie cento anni e riceve la visita del Sindaco. È sopravvissuta a conflitti mondiali e a più mandati amministrativi a San lazzaro di Savena: merita ogni bene. È un anniversario importante e il Sindaco non poteva mancare. Però ne trascura un altro e questo non gli rende onore.
Alcuni cittadini festeggiano oggi i 10 anni esatti di illegalità dell’azzonamento Urbanistico nr. 9 - Luglio 2000 - Luglio 2010.
Perché il Sindaco non passa da qui per una foto con vista su di un gigantesco imbroglio edilizio? Magari con la fascia tricolore e la fanfara.
Auguri a tutti.

 

Caro amico, grazie della impareggiabile descrizione del Far West nostrano in salsa democratico-dipietrista. Giriamo, come abbiamo sempre fatto, al Sindaco le domande che Lei pone a proposito dell’edilizia abitativa locale, anche se siamo ormai abituati all’assordante silenzio del Primo cittadino, che anzi ha dimostrato la propria volontà, sorretta dall’intera sua maggioranza, di non voler in alcun modo approfondire le vicende di enormi abusi e illegalità che hanno caratterizzato l’intero arco del suo mandato. Questa volontà si è tramutata in voto esplicito, contrario alla richiesta di istituire una commissione d’inchiesta sulle vicende cui Lei fa riferimento, richiesta presentata dal consigliere indipendente nel PDL Giampiero Bagni e appoggiata dal Coordinatore comunale del PDL avv. Samuele Barillà (e che ha visto l’assenza al voto del consigliere PDL Maurizzi, uno che con l’edilizia ci ha a che fare parecchio, e l’astenzione dell’altro consigliere indipendente nel PDL arch. Noacco…). Sindaco, Giunta e maggioranza targata PD, IDV e Sinistra Vendoliana hanno messo una pietra tombale su qualsiasi ricerca della verità. Questi sono gli stessi signori che a Roma sbraitano e si stracciano le vesti per presunti bavagli alla stampa e alla legalità. Complimenti a lorsignori.

domenica 11 luglio 2010

LE BUFALE DEL SINDACO PROSEGUONO: MA IL SUO SULTANATO PERDE COLPI

Ancora una insistita protesta delle rappresentanze sindacali contro il Sindaco di San Lazzaro di Savena come riporta il Resto del Carlino di sabato 10 luglio. Avevamo sottolineato l'anomalia costituita dai lauti stipendi di alcuni Dirigenti comunali, lo scambio di ruoli, l'assunzione di esterni in sostituzione di dipendenti interni impiegati già da anni in taluni Uffici comunali e oggi sostituiti. E ancora avevamo sottolineato l'allegro avvicendarsi e cumularsi di incarichi, di addetti Stampa, di addetti degli addetti Stampa, di consulenze, il mistero della difesa legale agli indagati di Agripolis, la scure della Corte dei Conti etc. etc.
Il tutto a fronte di tagli agli straordinari del personale comunale e di una pubblica reprimenda contro i limiti imposti dal Patto di Stabilità.
E avevamo impietosamente riportato le parole di un Sindaco cui bastava e basta negare date, numeri, evidenze senza colpo ferire in questo lembo di Emilia che è ormai un caso nazionale. Un caso nazionale di negazionismo e di impunità.
E' questa una logica feudale che ha trasfigurato una Pubblica Amministrazione alla stregua di una bottega privata.
Il Sindaco dalle pagine del Carlino precisa che "il budget che sosteneva la professionalità dell'Architetto Angelo Premi sorregge ora il nuovo dirigente responsabile dei lavori pubblici che semmai percepisce 12.500 euro in meno".
Quanto alla "divisione" dell'area tecnica in due settori affidati a due dirigenti, il Sindaco precisa ancora che "Un'unica area non aveva dato i risultati auspicati". E' una espressione, quest'ultima che ci inorgoglisce.
Quali erano i risultati auspicati? Non lo sapremo mai ma li abbiamo visti negli atti giudiziari.
Ecco dunque che oggi nasce l'esigenza di creare due settori.
Perché i misfatti di interi azzonamenti urbanistici erano dapprima gestiti da un’unica area tecnica facente capo all'Arch. Premi poi destinato, in tempi di accertamenti giudiziari, all'Ambiente e poi dimissionario il giorno prima della scadenza dell'incarico ... (in un contesto normale qualcuno avrebbe chiesto spiegazioni).
E poi assunto presso il Comune di Calderara di Reno come responsabile tecnico.
Peccato che l'Arch.Premi abbia lasciato il suo prestigioso incarico comunale dopo aver modificato autonomamente convenzioni urbanistiche, autorizzato e firmato certificati di abitabilità in edifici popolari privi di collaudo statico, rilasciato sanatorie illegittime, rilasciato innumerevoli permessi a costruire ritenuti non rilasciabili dagli accertamenti della Procura e peccato anche che in uno slancio di generosità abbia concesso persino il nulla osta al rilascio di finanziamenti pubblici a non aventi diritto. Il Sindaco nega e non vede i reati. lui né la sua Giunta. E così non si accorge neppure che il costruttore cui ha affidato il rifacimento del Municipio è lo stesso che ha depositato in una Convenzione Urbanistica un contratto di appalto gonfiato di 400 milioni di vecchie lire e privo di riscontro contabile maggiorando il costo di case popolari.
Ma il Sindaco non vuole annullare gli atti in autotutela perché in definitiva nascono dalle omissioni dei suoi uffici e allora come si fa? Si fa che i reati non esistono perché sono prescritti.
Che allegra brigata dunque. Ora però a Premi subentra tale Architetto Mari proveniente dal Comune di Bologna.

Abbiamo già certificato a suo tempo il suo esordio: una sanatoria di un bene abusivo edificato su area demaniale da privati: Perché demolirlo, spiegò? Vendiamo il terreno demaniale all'autore dell'abuso così questi potrà sanarlo.
E così fu, nel silenzio della comunità politica locale. Storie che in definitiva raccontiamo da anni. Forse invano...
E cosa ci dice il Sindaco sull'incarico doppio concesso all'Assessorato all'Ambiente e relativo alla comunicazione?
"La persona cui si riferisce la RSU si occupa di politiche scolastiche e ambientali" .
Chi si occupa dell'Ufficio Stampa dunque? Vi sono amici del Sindaco, mogli di amici del Sindaco? Chissà...

venerdì 9 luglio 2010

Tempo di crisi e di rigore, il Sindaco che fa? Raddoppia dirigenti e consulenti con compensi da nababbi

Il Resto del Carlino odierno (8 luglio 2010) dà ampio risalto alla viva protesta del Sindacato RSU nei confronti del Comune di San Lazzaro di Savena e della sua "virtuosa " gestione.
Ricorderete le parole del Sindaco nel biasimare i legacci economici imposti dal governo e le sue parole di fuoco nei confronti del Patto di Stabilità, questo orrendo Moloch governativo che ucciderebbe gli Enti Pubblici.
Ebbene, il Sindacato denuncia pubblicamente che ben 171 mila euro risulterebbero destinati dal Comune di San Lazzaro per l'affidamento di nuovi e "superflui" incarichi amministrativi.
L'area tecnica comunale parrebbe dotata di due tronconi.
Dall'inizio dell'anno è stato assunto un nuovo dirigente per una spesa aggiuntiva di ben 88.275 euro annui più i bonus produttivi.
Il dirigente in questione è Andrea Mari responsabile del settore denominato "Programmazione Territoriale". In pratica, uno di quegli ambiti che possono voler dire tutto e niente in tema di competenze. Sconfinato e determinante nella gestione amministrativa territoriale. Questi governa dunque un settore tecnico che programma il Territorio.
L'altro responsabile dell'area tecnica è da individuarsi in tale Attilio Diani a capo del settore denominato "Gestione del Territorio".
Attenzione: il Sig. Diani percepisce identico stipendio di Mari pari a euro 88.275.
Più che un Ente pubblico una sorta di "MARI e monti" ci sembra di poter commentare. La RSU aggiunge inoltre che al DIANI sarebbe stata sottratta l'area tecnica assegnata oggi al MARI ma con bonus stipendiale incrementato di 11.865 euro.
Avete capito bene: due aree tecniche, due tecnici che si interscambiano il ruolo uno nella programmazione del Territorio, uno nella gestione del Territorio.
Uno che sostituisce l'altro e che riceve un incremento stipendiale che lo parifica al proprio omologo.
Ma non è tutto: siccome serve anche un responsabile dei lavori pubblici, ecco assunto tale Marco D'alesio che rivestirà da esterno (ben remunerato) l'incarico che da ben 9 anni rivestiva un dipendente comunale.
Un esterno con le stesse competenze di un dipendente già in servizio in Comune.
Lo stipendio di D'Alesio? Quisquilie… “solo” 56.000 euro.
Però anche il settore comunicazione del Comune riserva altre sorprese.
C'è già un Ufficio Stampa, peraltro inutile visto che il Sindaco si scrive da sé gli articoli di propaganda, e che fa l'assessorato facente capo al Vice Sindaco Archetti? Assume un esterno per attività di comunicazione. Il costo? solo 15.000 euro.
Senza contare che la PABLO Srl di alcuni amici del Sindaco gestisce la diffusione pubblicitaria dell'organo di stampa comunale. La cifra? altri 15 .000 euro.
Un quadro disarmante di assunzioni quando l'unica cosa che parrebbe necessario assumersi sarebbe la responsabilità di queste angoscianti condotte.
Il Sindaco riferisce che il Sindacato lamenterebbe solo un concentrato di congetture e imprecisioni e bugie. Bugiardi e ignoranti dunque.
Le assunzioni a raffica? Riorganizzazione degli Uffici. L'aumento a DIANI? Un premio alle tante responsabilità dell'incarico rivestito.
Alla fine, il Sindaco ci dice che si è trattata di un'operazione di formidabile risparmio per la collettività, un miglioramento dei servizi. Per chi? Per la collettività.
Il Comune ha così risparmiato ben 125 mila euro. Un trionfo dunque secondo le sue conclusioni. Una Caporetto, secondo noi.
Sorprendono i tanti responsabili dell'urbanistica in un territorio sacrificato alle truffe, alle speculazioni, agli illeciti, alla devastazione ambientale, alla cementificazione tra le più bieche, tale da fare impallidire gli scempi compiuti nella splendida Valle dei Templi in Sicilia.
Quanto all'Ufficio Stampa, meglio incrementarlo magari con qualche amico...
E adesso attendiamo la Fiera di agosto con le sue musiche, i burattini, lo zucchero filato, i palloncini. I tortellini fumanti della Festa dell'Unità, il lambrusco e le crescentine, con Sindaci che si improvvisano camerieri con tanto di grembiulino cinto ai fianchi. E la filuzzi e i fuochi d'artificio.
In fondo è bella questa nostra Emilia. E che bella cornice intorno a questo puzzo insopportabile di letame.

 

La Redazione

martedì 6 luglio 2010

Quando Leonard Zelig fa il Sindaco.

Da un lettore riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera che esprime lo stato d'animo di un numero sempre maggiore di cittadini che si sentono parte di una commedia sempre più ridicola e sempre meno divertente, il cui regista, attore, sceneggiatore e produttore è sempre immancabilmente lui, il "primo cittadino".
 
Un capolavoro di W .Allen si ispira alla figura di Leonard Zelig. 
E' il 1928 e Zelig è afflitto da una ignota malattia che si traduce nella trasformazione psicosomatica dei tratti a seconda del contesto in cui questi si trova. Il "camaleontismo" di Zelig finisce per trasformarsi in una moda fino a diventare un fenomeno da baraccone.
Bene, oggi (ieri, ndr) il Resto del Carlino pubblica un articolo scritto dal Sindaco di San Lazzaro di Savena. E' un breve testo sulla bontà del commercio al dettaglio esattamente identico nei contenuti e nelle "verità" rispetto a pregresse identiche produzioni giornalistiche di qualche mese orsono. Stesse parole, stessi dati, stesse conclusioni. Fuori dal tempo secondo noi perché cristallizzate come stalagmiti in una grotta polare.
Non c'è contraddittorio, non una opinione diversa, non una divergenza ma una costruzione a senso unico. Il commercio al dettaglio, scrive, è florido (come un frutto avvizzito) e la grande distribuzione nel "suo" territorio non esiste.
Non esiste alcuna anomalia, sembra volerci dire il Sindaco quando sotto forma di excusatio non petita ci dice persino che non è vero che le banche siano in sovrannumero nel suo territorio. Siamo un territorio ospitale...
Insomma oggi il Sindaco fa il giornalista e ne assume le sembianze. Scrive un articolo che non offenderebbe alcuno se fosse una pagina di un diario privato. Invece è un articolo di stampa e dice una verità: la sua. E se il Sindaco propala la verità vuol dire che egli stesso è la verità . Anche perchè nessuno può smentirlo. E' incontrovertibile ciò che dice e che scrive egli stesso.
Lo abbiamo, nel tempo, veduto sulle pagine della stampa locale avvicinarsi alle cucine di una Festa dell' Unità nelle vesti di cameriere; al mercato, nel reparto dell'ortofrutta, come verduraio.
Alla guida del CIVIS è diventato autista. Al convegno degli scout, allegro lupetto. Al matrimonio del capitano diventare un baldo ufficiale. A messa trasformarsi in prete.
Solo davanti alla Legge, il Sindaco si smarrisce e non sa più chi è.
E va in crisi d'identità.
Lettera firmata

giovedì 1 luglio 2010

GLI ALIENI DALLA LEGALITA' TORNANO ALLA RISCOSSA

La seduta consiliare dell' otto giugno scorso riporta alla ribalta delle cronache la vicenda del CIPEA a San Lazzaro di Savena relativa all'edilizia Convenzionata, ai misteri di richieste di aumenti in nero agli acquirenti di quelle case, a voci su possibili favoritismi e locazioni di comodo alla figlia dell'ex Sindaco Del Bono.
Il Sindaco Macciantelli nella seduta audioregistrata ha riferito testualmente:
"Poiché interpellato dagli organi di informazione vi sono state due circostanze: quella che si riferisce alla lettera che abbiamo trasmesso alla Guardia di Finanza in data 30.11.2009 a seguito di una segnalazione di inappropriatezza o presunta irregolarità che meritava ulteriori accertamenti in riferimento a persona incaricata o che esercitava un ruolo per nome o per conto di Cipea. Siccome l'edilizia convenzionata è un bene sottoposto alla vigilanza dell'Ente locale noi riteniamo che occorre esercitare questa vigilanza col massimo scrupolo e il massimo rigore e così abbiamo fatto in quel momento naturalmente sentendo le opinioni degli uffici delle strutture apicali e voglio ringraziare la saggezza della Segretaria Generale Santa Drago poi in altro momento in ordine a voci che circolavano ritenemmo di procedere con una richiesta in data 22 gennaio che io inoltrai agli uffici perché potessero a loro volta verificare qual'era il rapporto tra la nostra Amm.ne e il CIPEA in relazione all'azzonamento 18 bis di via galletta e all'assegnazione degli alloggi. Le cronache hanno portato in evidenza questi due momenti mi sembra di poter dire con una atteggiamento diciamo di spirito di servizio e di umiltà che l'amm.ne abbia esercitato con responsabilità le sue funzioni".
La vicenda sollevata dall'Onorevole Enzo Raisi apre a ulteriori interrogativi.
L'Edilizia Convenzionata, asserisce Macciantelli, è un bene sottoposto alla Vigilanza dell'Ente locale.
Con il massimo rigore, seguendo "voci che circolavano", ci dice il Sindaco, (senza precisare quali) il 22 gennaio inoltrò agli Uffici nuove richieste volte a verificare il rapporto tra il Cipea e l'Amministrazione Comunale e all'assegnazione degli alloggi.
Quali erano dunque queste voci? Non lo sapremo mai. Cosa scrisse il Sindaco alla Guardia di Finanza? e perché più interventi tra il novembre 2009 e il gennaio 2010? Misteri.
Il Sindaco parla di rigore, di spirito di servizio mentre il capogruppo PD in Consiglio Comunale, Michele Cavallaro, boccia senza indugi un Ordine del Giorno che chiedeva lumi proprio su clamorosi illeciti di quell'edilizia convenzionata così spregiudicata e famelica.
Con una sistematica differenza: gli illeciti ascritti al CIPEA sono ancora presunti. Quelli dell'Azzonamento nr.9 sono certi e comprovati.
Mentre per il Sindaco le oscenità amministrative di interi azzonamenti non esistono, nessuno ci spiega perché vi siano depositati in Convenzioni urbanistiche finti contratti di appalto, privi di riscontro contabile e fatturativo ma che hanno determinato, secondo le conclusioni della Magistratura, il costo "maggiorato" al metro quadro di case popolari.
Forse che rechino la firma di un intoccabile costruttore locale? Perché il Sindaco attestando che ogni atto è legittimo ignora dolosamente che un GIP della Procura della Repubblica di Bologna ha apertamente sancito come illegittimi gli atti di sanatoria rilasciati dai suoi cristallini uffici a copertura di abusi insanabili su case popolari finanziati da pubblico denaro?
Quante cose il Sindaco non dice: ad esempio non ci spiega perché si ostini a non rendere pubblici i dati riferiti a edifici realizzati prima del rilascio dei permessi a costruire, privi di collaudo statico, dove i suoi Vigili rilevarono "abusi edilizi intravisti" proprio nella casa di un dirigente di Cooperativa. Senza sanzionarli.
E non ci dice cosa ci facessero le denunce dei cittadini contro la "sua" Pubblica Amministrazione "custodite" negli Uffici degli stessi indagati. Però non vuole neppure dirci che un intero azzonamento edificato nel 2000 fu integralmente condonato nel 2004. Forse illegittimamente ..... mentre il PD locale si stracciava le vesti contro il condono edilizio del Governo nazionale di centro destra.
E neanche che si diede l'assenso all'erogazione di fondi pubblici a non aventi diritto. E neppure che le Convenzioni venivano approvate dalla Giunta e modificate "alla bisogna" da un funzionario del suo stesso Comune.
Già che ci siamo il Sindaco ha un calo di memoria anche quando non ammette che la Provincia considerò il plurimo rilascio di varianti edilizie "ABUSIVE" rispetto alle norme regolanti l'edilizia residenziale pubblica.
Però certo fu "rigoroso". Tanto rigoroso da ammettere che ogni atto della sua Amministrazione è legittimo a prescindere. Solo perchè emanazione diretta dei suoi Uffici.
Chiudiamo questa pagina dagli abissi della legalità con le parole audio registrate del capogruppo PD in data 8 giugno allorché motivava la bocciatura dell'ordine del giorno di cui si diceva con queste parole:
"L'esposizione è molto complessa che in più passaggi mi suona da aula di tribunale, è un ripercorrere la storia di un procedimento.
Bisogna avere attenzione a questo perché bisogna avere fiducia nelle nostre Istituzioni. Io credo che l'argomento non trovi in questa aula il suo luogo ma ha già trovato la sua giusta definizione e secondo me una forzatura forse di questo genere non vede una fiducia così espressa nel nostro mondo della legalità".

Ecco giustappunto riesaminiamole quelle parole: "….secondo me è una forzatura forse di questo genere non vede una fiducia così espressa nel nostro mondo della legalità".
Avete capito bene: è una forzatura il voler far luce su imbrogli su fasce deboli che non vede una "FIDUCIA" così espressa nel NOSTRO MONDO DELLA LEGALITA'".
Mondi lontani dal nostro. Antitetici. Insomma una guerra dei mondi, come un vecchio film di alieni.
Alieni della legalità. Alieni dalla legalità.
La Redazione