martedì 24 aprile 2012

AVVISO DI FINE INDAGINI PER MACCIANTELLI?

Dal sito affaritaliani.it riportiamo integralmente, come sempre senza bisogno di ulteriori commenti...

Rumors/ Tentata violenza
Fine indagine per sindaco Pd

Martedì, 24 aprile 2012 - 14:04:00
di Antonio Amorosi
san laz

Si chiede ai cittadini di finanziare i partiti politici ma sarebbe un fallimento per le casse locali del PD, oggi che si allarga la distanza tra cittadini e classe politica.

I cittadini emiliani si ritrovano il caso di un assessore all’urbanistica, Leonardo Schippa, che è contemporaneamente amministratore pubblico e fiduciario/direttore dei lavori di una delle più grandi cooperative di costruzione della regione, la cooperativa CESI.

Ma questa è soltanto l’ultima di una serie di anomalie che evidenziano un rapporto d’interessi non sempre così legittimo tra politica e mondo imprenditoriale locale. Lunedì 16 aprile abbiamo raccolto la denuncia di un cittadino che, in un contenzioso kafkiano col Comune di San Lazzaro, denuncia un intreccio tra politici locali e forze dell’ordine, che ha fatto calare un ombra sui carabinieri della zona, avente per oggetto offerte informali di alloggi da parte del Sindaco Macciantelli. A questo episodio si aggiungono numerose inchieste giudiziarie che coinvolgono sempre il Comune di San Lazzaro, note alla cronaca come “inchiesta Cipea”, “ inchiesta Uniland”, “inchiesta Cà Ricchi” e “inchiesta Case Gialle”. E’ il “Sistema Emiliano”, un sistema chiuso dove l’intreccio tra un gruppo ristretto di soggetti economici, politici e amministrativi detta la linea dello sviluppo locale. Un sistema di potere che non garantisce neanche più un benessere economico diffuso. Garantisce però la carriera di chi passa da una poltrona all’altra tra partito,cooperativa e Amministrazione Pubblica.

Il giro non prevede, come nei casi del sistema delle tangenti, un passaggio di bustarelle ma una più legale e sapiente condivisione di interessi economici. Il 61% degli appalti nella provincia di Bologna sono assegnati direttamente senza gara, un vero record nazionale insieme a Milano. Chi solitamente costruisce con ingenti interventi edilizi e finanzia le campagne dei politici sono sempre gli stessi. Fin qui comunque è storia. La cosa preoccupante è che dalle denunce dei cittadini emerge una accelerazione di questo sistema. Non si aspetta più di passare da una poltrona all’altra ma si ricoprono contemporaneamente più ruoli.

Il garante di questo sistema a San Lazzaro sembra proprio essere il Sindaco che, come potete ascoltare nella registrazione audio di un estratto del consiglio comunale (alla domanda del consigliere civico Bertuzzi), sostiene che l’onestà dell’assessore Schippa sia la garanzia davanti a qualsiasi conflitto d’interessi. Ma lo stato di diritto moderno si basa sulla separazione dei poteri e non sull’onestà dei politici.

E il Sindaco Macciantelli ha aperto più di un contenzioso con i suoi cittadini. Ricordiamo il caso di un dipendente del Comune, non vedente, che chiedeva dei semafori sonorizzati, o di un geometra che non può trasformare il suo rudere in una casa ecologica o di un appartenente alle forze dell’ordine che ha subito minacce e ritorsioni anonime dopo il conflitto aperto, sempre per “anomalie” nell’edilizia, con il Comune. In quest’ultimo caso sembrerebbe che il contenzioso si sia chiuso con l’avviso di fine indagine a carico del Sindaco Macciantelli per il reato di diffamazione e tentata violenza privata. Comunicazione che solitamente preannuncia il rinvio a giudizio.

Ecco l'audio

interrogazione versione integrale

giovedì 19 aprile 2012

LE LETTERE DI MACCIANTELLI SUL WEB

In esclusiva dal sito affaritaliani.libero.it

Le lettere del Sindaco Pd
I legami con le forze dell'ordine

Giovedì, 19 aprile 2012 - 07:58:00
lett san laz

Dopo l’articolo del 16 aprile che mostrava l’intreccio tra politica e forze dell’ordine a Bologna-San Lazzaro di Savena, pubblichiamo oggi in esclusiva le lettere che il Sindaco PD Marco Macciantelli inviava a Guardia di Finanza e Carabinieri del suo Comune per offrire loro alloggi in edilizia convenzionata.

La vicenda riguarda un cittadino che non riesce a ristrutturare la sua casa né a denunciare la sua odissea ai carabinieri; riporta che questi gli chiesero di addolcire la sua denuncia omettendo i nomi del Sindaco e del dirigente del Comune. Il Sindaco ha bollato la questione come “una banale vicenda di rivalsa nei confronti del Comune” e dichiara ulteriormente che “l’iter è stato trasparente, i carabinieri possono legittimamente fare istanza per ottenere case per appartenenti alle forze dell'ordine”.

Dalle lettere che pubblichiamo oggi sembra invece che sia proprio il Sindaco ad informare Carabinieri e Guardia di Finanza sulla possibilità di avere degli alloggi in edilizia convenzionata. L’offerta del Sindaco viene fatta più di un anno prima dall’approvazione del Piano Operativo Comunale. E come ogni tecnico sa è solo il Piano Operativo Comunale (POC) che definisce, con un voto del Consiglio, quali aree destinare agli interventi edilizi e per cosa. E non dovrebbe il Sindaco intavolare offerte informali, se così risultassero, a un istituzione dello Stato che oltretutto è deputata a indagare anche sulla Pubblica Amministrazione.

La lettera datata 18 giugno 2010 è indirizzata a Guardia di Finanza di Bologna, alla Cooperativa di Carabinieri edilizia Ca.Sa., che ha sede nella caserma e alla Compagnia dei Carabinieri stessi. E’ firmata sempre dal Sindaco e non riporta nessun timbro o segno di protocollo. Sembra quindi una comunicazione in forma privata o ufficiosa. A latere c’è un lettera che diffonde la comunicazione presso la Finanza. E’ normale che un Sindaco invii lettere di questo tipo a soggetti istituzionali tenuti per legge all’equidistanza?

Carabinieri e Guardia di Finanza sono gli unici corpi di polizia nel suo Comune. E sono quasi sempre le sole forze dell’ordine che indagano su quel territorio. A quel punto è ovvio che il cittadino si ponga dei dubbi. Per un principio di separazione tra le istituzioni dello Stato non ci dovrebbero mai essere situazioni equivocabili.

http://affaritaliani.libero.it/emilia-romagna/clamoroso-le-lettere-del-sindaco-pd-alle-forze-dell-ordine190412.html?refresh_ce


martedì 17 aprile 2012

QUANDO MACCIANTELLI METTEVA IN MOTO IL CIVIS

Dalle pagine di stampa sulle quali l'onnipresente sindaco di San Lazzaro di Savena Marco Macciantelli campeggiava, ora al volante del Civis, ora in atteggiamento meditativo...quel Civis che ora tutti fanno a gara a dimenticare. Ma i cittadini di San Lazzaro probabilmente non dimenticano e ci hanno segnalato questa chicca:

San Lazzaro mette in moto il Civis

Il sindaco Macciantelli: non aspettiamo Bologna, utilizziamolo subito

di Valerio Varesi


In attesa di solcare le strade bolognesi, il Civis prenda servizio già da quest´anno a San Lazzaro». Quello del sindaco Marco Macciantelli è più di un auspicio: è una richiesta vera e propria.

«Dopo i sacrifici che la popolazione si è sobbarcata per la costruzione di questa infrastruttura, è giusto che ne veda presto il frutto» spiega. «La sperimentazione del nuovo filobus potrà partire tra giugno e luglio lungo i 3,2 chilometri di tragitto approntati a San Lazzaro.

È ragionevole pensare che in autunno sia terminata. Ebbene - prosegue Macciantelli - io chiedo che una volta eseguita la prova, i mezzi non tornino nei depositi Atc fino al 2010, ma comincino subito a prendere servizio collegando i due capolinea del Comune di via Pertini e via Caselle». La proposta è di quelle destinate a spiazzare gli amministratori. In via Caselle, secondo il piano del sindaco di San Lazzaro, sono in costruzione un ampio parcheggio scambiatore, la fermata del Servizio ferroviario metropolitano ed esiste l´accesso a tangenziale e autostrada.

Chi viene da sud, quindi, potrebbe lasciare la macchina in via Pertini e trasferirsi col filobus in via Caselle per prendere il treno. O, viceversa, chi arriva dalla tangenziale, potrebbe lasciare la macchina a Caselle e salire sul Civis o sul treno.

Ieri i vertici di Atc si sono incontrati con la giunta del Comune a est della città per valutare lo stato dei lavori e ricordare la data pattuita come termine, vale a dire martedì prossimo, per riaprire la strada. Ma l´azienda ha fatto presente che non tutto il tratto di via Emilia è pronto per essere riaperto in tutti e due i sensi. «Noi però - ha replicato Macciantelli - abbiamo un patto con i cittadini e dobbiamo rispettarlo».

Si è così giunti a una mediazione che prevede la riapertura del tratto più problematico, quello che va da via Caselle a via Jussi, mentre per il restante troncone, tra via Jussi e via Kennedy, occorreranno ancora un po´ di giorni. Resta però il problema degli ultimi settecento metri di cantiere per chiudere coi lavori nel Comune oltre Savena. E su questo problema, Macciantelli ha chiesto che Atc, gestore delle ditte appaltatrici, decida di terminare il tutto entro luglio o, in alternativa, posticipare i cantieri dopo le ferie. «La condizione essenziale per noi - spiega il sindaco - è che durante la nostra fiera, dal 31 luglio al 2 agosto, non esistano ostacoli stradali di sorta».
Sempre ieri l´assessore alla Mobilità Maurizio Zamboni ha smentito le affermazioni del presidente Atc Francesco Sutti riguardo l´uscita di produzione del Civis spiegando che a Palazzo d´Accursio la notizia «non risulta».

Il primo esemplare di filobus, ha aggiunto Zamboni, «è stato oggetto di osservazioni al punto che abbiamo chiesto numerose modifiche. Ora ci è stato mandato un modello aggiornato e stiamo verificando che tutto sia a posto. Se così non fosse, chiederemo di nuovo di porvi mano. In ogni caso - ha precisato - il contratto con Irisbus prevede che siano garantiti l´assistenza e i pezzi di ricambio».

In altre parole: fuori produzione o no, l´effetto non sarebbe l´abbandono dei mezzi bolognesi. Zamboni ha tuttavia di nuovo bacchettato le imprese che lamentano i tempi stretti per i cantieri in centro storico. «Da trent´anni non si fanno lavori stradali nelle vie della città antica al di fuori del periodo estivo e chi lavora da tempo con noi lo sa perfettamente» ha detto.

Tratto dal quotidiano La Repubblica sabato 22 marzo 2008
Inserisci link
http://www.antismog.org/civisonline/articoli/repubblica_bologna_22_3_08.html

lunedì 16 aprile 2012

GIUNTA MACCIANTELLI AL CAPOLINEA?

Dal sito affaritaliani.it riportiamo integralmente...riteniamo non ci sia bisogno di commenti:

Esclusivo, intrecci a Bologna
Tra politica e forze dell’ordine

Scandalo alle porte di Bologna. Con questa inchiesta esclusiva parte oggi la nuova pagina dell’Emilia Romagna per raccontare in tempo reale le notizie più importanti di questa Regione. Rapporti anomali tra le istituzioni con offerte di alloggi. La sede di una cooperativa all’interno di una caserma dell’Arma dei Carabinieri. Denunce che spariscono. Tremano le istituzioni alle porte della città. Un ennesimo caso di intrecci tra politica locale e forze dell’ordine. Il calvario di un cittadino che per costruirsi casa diventa vittima delle istituzioni.

Lunedì, 16 aprile 2012 - 07:16:00
di Antonio Amorosi

E’ una storia questa che avremmo preferito non raccontare. Bologna, San Lazzaro di Savena: una delle cittadine più ricche dell’Emilia Romagna, dove vive il meglio del jet set locale: Gianni Morandi, Alberto Tomba, Riccardo Fogli e Cesare Cremonini e dove il costo delle abitazioni è tra i più proibitivi della regione. Nel dicembre 2009, un geometra, Lorenzo Bolognini, appassionato di bioedilizia decide di metter su casa. Deposita un permesso (la DIA) per ristrutturare un rudere di campagna e trasformarlo in un’eco-casa (classe A+). Un’opera realizzabile anche con un ampliamente, in pochi giorni e con costi molto più bassi di una casa ordinaria.

Bolognini è un professionista dal carattere mite ma è anche puntiglioso nel suo lavoro. Ogni volta che fa un passo chiede il parere degli uffici tecnici del Comune. Ma per uno strana valutazione il rudere viene considerato un edificio di valore storico e bloccato per 16 mesi tra spese legali e di progettazione. "Caso strano nel Comune, visto che la sede del PD locale è si monumento storico", fa notare Bolognini all’amministrazione locale, "ma per il quale non si è posto alcun vincolo nella ristrutturazione!" Ma il cittadino è solo all’inizio della sua odissea.

Il Sindaco Pd Marco Macciantelli polemizza con lui via mail più volte. I consiglieri comunale gli consigliano di desistere. Fino a che nel Marzo 2011 Bolognini ottiene il parere favorevole della commissione edilizia. Informa tutti i responsabili pubblici, compreso il Sindaco che finalmente partirà con la ristrutturazione. E così il 29 marzo, in soli due giorni, la casa è montata. Ma Bolognini riceve all’improvviso un fax dal dirigente in capo, Andrea Mari, con “l’ordine” di sospendere tutto. Sorpreso, risponde che ha già costruito. Passano i giorni e si ritrova due volte menzionato sul giornale dall’assessore del Comune, Leonardo Schippa (sempre del PD) per abuso edilizio e canzonato per il suo progetto. E il Comune gli prospetta una multa di molte migliaia di euro con rischio sempre implicito di demolizione della casa (l’unica che possiede e in cui abita) senza che ci sia mai stata ancora un sopralluogo.

Bolognini (che ha a carico moglie e due bimbi e ha già sborsato un cifra notevole per i lavori) non ne può più ed esasperato decide di andare dai Carabinieri per denunciare l’accaduto e gli amministratori. Ma la vicenda invece di risolversi prende una piega anche peggiore.

Viene ricevuto dal Tenente Pallante che davanti alla denuncia contro il Sindaco, l’assessore e il dirigente del Comune lo avverte che è meglio modificarne il contenuto e togliere alcuni nomi: “Le consiglio di toglierli… magari lasci solo quello dell’assessore… Ma faccia come vuole!”, dice.

Così Bolognini torna a casa per riformularla ma si ritrova addirittura denunciato dai vigili del Comune per abuso edilizio. Alla fine riesce a depositare l’atto modificato, come consigliava il Tenente che si accerta del cambiamento apportato.

Dopo continue richieste ai Carabinieri, Bolognini scopre che: la denuncia non è mai arriva in Procura, ma solo dopo 4 mesi dalla sua deposizione; l’amministrazione comunale è al centro di diverse indagini della magistratura che coinvolgono anche esponenti delle forze dell’ordine; sia i Carabinieri che la Finanza di San Lazzaro, gli unici due uffici di forze dell'ordine nel Comune, hanno costituito delle cooperative edilizie aderendo ad un offerta informale del Sindaco; i Carabinieri addirittura hanno aperto la sede legale della loro cooperativa edilizia CA.SA., presieduta proprio dal tenente Pallante, in via Grotta 1, negli stessi locali della caserma (in una struttura di servizi sul retro).

I fatti sono talmente anomali che anche un deputato del FLI, Enzo Raisi, fa un’interpellanza parlamentare per chiedere spiegazioni sulle singolari offerte del Sindaco che risulta anche indagato per altre vicende.

La denuncia di Bolognini sarebbe stata spedita dagli stessi carabinieri a Ravenna e al posto del denunciato Schippa c’è uno sconosciuto di origine sarda indagato per appropriazione indebita. Così in questo dedalo incredibile e degno del miglior Kafka, il PM della Procura, che probabilmente non ne conosce i retroscena, riceve la denuncia e la archivia. A questo punto il cittadino esausto e indignato decide di fare opposizione all’archiviazione recandosi di nuovo alla Procura della Repubblica e raccontando tutti i fatti. Cosa che fa anche a noi di Affaritaliani Emilia Romagna.

Dal racconto e dalle carte di questa intricata storia sembrerebbe emergere una preoccupante mancanza di equidistanza tra Pubblica Amministrazione e forze dell’ordine. E un Sindaco della città di San Lazzaro che intraprenderebbe un inopportuno dialogo con le forze dell’ordine del suo territorio mentre si trova da loro stesse indagato.

Ma più di una domanda è doveroso farsi.

Sono tutte sviste questa montagna di strani eventi accaduti?

Il regolamento dei carabinieri e le circolari prevedono che si possa costituire la sede di una propria società dentro i locali della caserma? Nello stesso Comune dove essi svolgono attività di indagine?

Può un appartenente alle forze dell’ordine consigliare cosa inserire e cosa depennare dalle denunce formalizzate contro un politico o chicchessia?

E’ normale che un Sindaco stringa dei rapporti equivocabili con soggetti istituzionali tenuti per legge all’equidistanza?

Un’eco-casa costruita in soli 2 giorni è una minaccia involontaria al cartello del cemento e ai costruttori locali?

Ora, restando intatto il nostro rispetto per l’Arma dei Carabinieri, non sarebbe il caso di capire che natura abbia questa vicenda? La magistratura dovrebbe intervenire per risolvere ogni dubbio e ambiguità. O è forse questa l’ennesima storia che mette in evidenza il sapiente modo del “sistema emiliano” di rendere legale pratiche di promiscuità a discapito dei cittadini?

http://affaritaliani.libero.it/emilia-romagna/esclusivo-scandalo-a-bologna-promiscuit-tra-politica-e-forze-dell-ordine160412.html?refresh_ce