giovedì 3 dicembre 2009

Seduta del consiglio comunale del 30 novembre 2009

 
Un amico ha ascoltato dal sito del Comune la seduta del 30 novembre scorso dedicata all'approvazione del bilancio e ad altre questioni contenute in due interrogazioni urgenti presentate dalla capogruppo PdL Viviana Raisi, e ci ha inviato un resoconto commentato. Non crediamo di dover aggiungere altro.
 
La seduta consiliare del 30.11.09 , ascoltabile sul sito comunale, riserva alcune immediate considerazioni: la consigliera Raisi evidenzia come l'Amministrazione Comunale non intenda dare seguito alle decisioni del Consiglio di Stato relative alla confisca di un terreno agricolo gravato da abusivismo edilizio.
Il Sindaco insiste con affermazioni retoriche sull'esistenza di un "principio di legalità" che a questo punto assurge a pieno titolo ad una sorta di araba fenice cittadina.
Il principio di legalità è una variabile di pensiero e in definitiva cosa sia nessun lo sa e dove sia nessun lo dice.
I terreni, assoggettati a confisca, asserisce il primo cittadino pare possano tornare nella disponibilità degli interessati quando saranno ritornati all'originaria natura di destinazione agricola. Il principio è quello di restituire la pistola all'autore della rapina a mano armata scontata la pena o magari prima. Più o meno.
Insomma sembrerebbe esserci modo di porsi anche al di sopra e al di sotto della legge secondo parametri più consoni ad un comodo plaid piuttosto che a una norma imperativa.
Nel consiglio viene data ampia parola al primo cittadino che discetta, in una fase molto aulica della seduta, di Dittature, del Dittatore, di delitto Matteotti, fascistizzazione, leggi razziali, deprivazioni delle libertà individuali ....argomenti evidentemente noti al Sindaco cui non mancano quindi ampie conoscenze storiche in materia di limitazioni della libertà individuale di pensiero.
I rumors relativi al misterioso edificando, progettando .... ponte a Nord di San lazzaro, sollevato da Viviana Raisi, appare eluso integralmente nelle risposte: in altre parole non si sa come, se e quando si originerà tale produzione architettonica, che apparirebbe pienamente addebitata alla collettività malgrado potesse e dovesse ricadere nei costi realizzativi del famigerato Civis.
Viene lamentata l'inesistente comunicazione ai membri del consiglio.
Formidabile il prologo sindachesco alla prospettazione del bilancio "virtuoso".
Bilancio che non appare per nulla chiaro in alcune voci ma che vede l'ombra del solito assassino: il patto di stabilità.
Al patto di stabilità si aggiunge una nuova figura retorica che scatena polemiche vivissime in aula: il Sindaco rappresenta e anticipa pubblicamente prima della votazione che il bilancio non vedrà l'approvazione dell'opposizione solo e soltanto per direttive di scuderia politica.
E ci spiega il perché. In altre parole, seppure latente nei consiglieri di opposizione la volontà di approvare un siffatto bilancio, è evidente che per ragioni politiche e onde evitare richiami dalle rispettive dirigenze, si debba votare per un secco "No" all'approvazione del bilancio.
Così è spiegata, secondo tale dotto assunto, la ragione di un no. Non pensiamo di dover aggiungere altro se non che simili argomentazioni forse non appaiono del tutto consone con una seduta di un Ente Pubblico ma meriterebbero ben altre platee.
In realtà questa deduzione motiva e argomenta chiaramente le ragioni per le quali appare sempre più evidente e paradossale quanto da anni si appalesa , senza remore o prudenze, sotto i nostri occhi.
F.N.

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