mercoledì 5 settembre 2012

CONSIGLIERI REGIONALI PAGAVANO PER SPAZI TV, INDAGA LA GUARDIA DI FINANZA

Regione Emilia Romagna, blitz della Guardia di Finanza: si indaga sulle interviste a pagamento dei consiglieri



Il palazzo della Regione Emilia Romagna. Foto AnsaIl palazzo della Regione Emilia Romagna. Foto Ansa

La Guardia di Finanza è entrata nella sede della Regione Emilia Romagna ( e a quanto si apprende anche in quella di alcune tv locali) per acquisire materiale sulle interviste a pagamento che alcuni consiglieri (da quelli del Movimento 5 Stelle ai colleghi del Pd) hanno fatto nelle emittenti televisive locali del territorio. Le fiamme gialle sono arrivate in viale Aldo Moro alle 9 di questa mattina su mandato della Procura di Bologna che ha aperto un'indagine conoscitiva affidandone la conduzione al Pm Antonella Scandellari. A latere anche l'ordine dei giornalisti e il Corecom (l'autorità competente in materia) hanno aperto altrettante inchieste.

Con il passare delle ore emergono nuovi dettagli sul blitz condotto dai militari che hanno agito per conto non solo della Procura ordinaria, ma anche di quella della Corte dei Conti regionale. «Ci hanno chiesto la documentazione relativa al tema delle interviste televisive – ha spiegato il presidente dell'Assemblea Legislativa Matteo Richetti – A mano a mano che ci fanno le richieste consegniamo il materiale».

La vicenda che ha portato all'arrivo dei finanzieri nella sede dell'amministrazione regionale è iniziata a metà dello scorso mese di agosto quando un quotidiano locale ha pubblicato la notizia che i consiglieri pagavano per avere degli spazi propri, nei quali esporre la propria opinione (senza contradditorio) in merito a particolari temi. La pratica, trasversalissima, coinvolgeva praticamente tutti i gruppi consigliari: Pd, Pdl, Udc, Lega Nord e Movimento 5 Stelle. Il numero uno di quest'ultimo gruppo, Giovanni Favia, ha immediatamente precisato che l'acquisto di spazi televisivi, che per la cronaca non erano segnalati dalle emittenti come a pagamento, aveva la funzione di garantirsi quello spazio che diversamente non avrebbe avuto. La vicenda, nel caso particolare dei grillini, ha fatto esplodere l'ennesima bomba all'interno del Movimento, ma questa è storia arzigogolatissima che va ben oltre la questione delle tv locali e che comunque contribuisce ad aggiungere mine al già minato equilibrio dei 5 Stelle.

Tornando nelle stanze della Regione visitate dai finanzieri il fascicolo conoscitivo che la Procura ordinaria ha aperto vuole fare chiarezza circa la liceità della pratica di pagare, con soldi del gruppo consiliare (che insomma sarebbero anche soldi pubblici), per apparire in video. Se si considera poi che le emittenti locali non specificavano mai che la trasmissione in questione era a pagamento (di prassi lo si fa con un messaggio scritto in una angolo del video) si capisce che la questione sembra essere destinata a sollevare ancora molta polvere. Le fatture delle ospitate ci sono, ora si tratta di distribuire (se verranno accertate) le colpe. Intanto il Pd ha già intimato a un suo consigliere regionale, Thomas Casadei, di restituire di tasca sua i soldi del gruppo che ha speso in questa, ormai deprecabile, pratica.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-09-04/regione-emilia-romagna-blitz-131114.shtml?uuid=AbpJZJYG

Dal sito dell'Ansa:

Consiglieri E-R pagano interviste, Gdf in Regione

Acquisite carte anche in emittenti. Si indaga per peculato

E il pm Scandellari, lo stesso che ha condotto le indagini su Terremerse fino alla richiesta di giudizio per il presidente della Regione Emilia-Romagna Vasco Errani, sta portando avanti "doverosi accertamenti, coordinati direttamente dal procuratore capo Roberto Alfonso", ha detto il procuratore aggiunto e portavoce della procura Valter Giovannini. Una delle domande che ispira le indagini, non più conoscitive, è se l'utilizzo di soldi pubblici per interventi personali e non direttamente riconducibili all'attività del gruppo consigliare, risponda o meno a una destinazione di scopo, presupposto per cui la Regione stanzia i fondi.

http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/cronaca/2012/09/04/Consiglieri-R-pagano-interviste-Gdf-Regione-_7424416.html

Si apprende dunque che il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica di Bologna, per ora contro ignoti, non sarebbe più "conoscitivo", ma conterrebbe la prima ipotesi di reato: peculato. I consiglieri regionali in questione, protagonisti di quella pratica che il sito del Sole 24 Ore non esita a definire deprecabile, sono Thomas Casadei (PD), Silvia Noè (UDC), Manes Bernardini (Lega Nord), Giovanni Favia (Movimento 5 Stelle Beppe Grillo), Galeazzo Bignami (PDL), quest'ultimo già impegnato a San Lazzaro nel sostenere il consigliere indipendente nel PDL e già rinviato a giudizio per illeciti edilizi e urbanistici, Aldo Noacco.

1 commento:

  1. Ma su tutto lo spazio di cui da anni gode indisturbato, e senza contraddittorio, il sindaco di San Lazzaro, sulla stampa come nelle tv locali (specialmente Etv), nessuno ha nulla da ridire? Tutto normale?

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