sabato 26 luglio 2014

DA MACCIANTELLI ALLA CONTI, IL VECCHIO SE NE VA, MA IL NUOVO STENTA AD ARRIVARE?

A San Lazzaro sta per arrivare la famosa fìra (la Fiera), e sicuramente avremo una novità: dopo dieci anni non sarà più l'ex sindaco Macciantelli a inaugurarla, magari chiamando ospiti del tutto inusuali come alti dirigenti delle forze dell'ordine. A inaugurarla sarà Isabella Conti, neoeletta sindaco con un'alta percentuale, sulla scia della schiacciante vittoria del PD a guida Renzi. Le altre liste civetta che la sostenevano non hanno avuto eletti, salvo SEL guidata dall'ex vicesindaco Giorgio Archetti e ora assessore al Welfare, con numerose deleghe tra cui salute, integrazione stranieri e legalità (sic). La Giunta è formata da 5 assessori e l'unico assessore della passata gestione è proprio Archetti, al quale la Conti con la nomina ad assessore paga un pesante tributo. Del resto Archetti è riuscito a resistere alla scissione interna al suo partito, di cui una consistente fronda aveva sostenuto alle primarie PD Mauro Maggiorani, sconfitto su tutta la linea. La lista vicina a Maggiorani, Facciamo Bene in Comune, non è riuscita a fare un eletto e la sua capolista, la ex presidente del consiglio comunale Elisa Sangiorgi, si è dovuta arrendere. Pare che la Conti non sia poi così dispiaciuta di questo epilogo.
Il gruppo consiliare PD appare, almeno nominalmente, abbastanza rinnovato. Diversi i volti nuovi, anche se resistono vecchi rappresentanti di quella mentalità stalinista che pare, almeno in queste terre, non morire mai. Anche a questi, anagraficamente non sempre così anziani, la Conti sa di dover pagare un tributo, dato che dalle primarie si ritirò un rappresentante dei cuperliani, Giacomo Landi, per fare spazio a lei. Personaggi folcloristici rumorosi ma sostanzialmente innocui, ormai inclini alla settantina, riempiono solo il vuoto delle sedute dei consigli comunali. Presidente del consiglio comunale è Francesco Falciatore, che finalmente ottiene il dovuto riconoscimento alle tantissime preferenze raccolte anche questa volta. Probabilmente l'ex sindaco Macciantelli non sarà così contento dell'exploit del giovane Falciatore, col quale ormai da diverso tempo i rapporti si erano in pratica interrotti.
Isabella Conti si presenta col volto piacione e nuovo di una persona sicuramente armata di buona volontà, che ha comunque seduto per dieci lunghi anni in consiglio comunale e ha sempre immancabilmente votato come il partito le comandava di fare, senza mai esprimere il benché minimo dissenso, e che l'ultimo anno è stata assessore al Bilancio di quel Macciantelli che è stato protagonista di numerosissime polemiche e discutibilissime vicende, di cui in questo blog abbiamo dato sempre conto.
Non ci convincono coloro che vorrebbero far passare il messaggio che con la Conti ora è tutto bello mentre prima era tutto opaco e discutibile. Il PD è un partito-apparato che per mantenersi al potere spesso compie operazioni di trasformismo e di atroce cannibalismo interno. La favoletta del "tante cose buone" di macciantelliana memoria e ora del "facciamo bene insieme" della Conti è la stessa che si perpetua in questa città da decenni e decenni. 

Le opposizioni. Forza Italia, in una corsa improba che ha visto il partito a livello nazionale protagonista di una debacle senza precedenti, poteva fare ben poco. Samuele Barillà, che nei 5 anni passati si è dovuto occupare più che altro delle polemiche e degli attacchi mossigli da "colleghi" di partito, alcuni dei quali travolti da inchieste giudiziarie di cui anche qui si è molto parlato, ha ottenuto un 12,82% (+2% rispetto al risultato del partito alle europee, a San Lazzaro) riuscendo inaspettatamente a sorpassare, sia pur di poco, il Movimento 5 Stelle, fermo al 12,7. Barillà è ora capogruppo e ha impresso al gruppo consiliare un carattere di opposizione marcata che si è concretata anche nel voto contrario al documento programmatico della Conti votato nell'ultimo consiglio comunale. Forza Italia è stato l'unico gruppo a votare contro a quel documento, che la Conti sperava venisse votato da tutte le minoranze, per coinvolgerle nel programma, confondendo così i ruoli di maggioranza e opposizione. Il Movimento 5 Stelle si è astenuto. Noi Cittadini di Massimo Bertuzzi, che cavalcando la famosa "colata" di cemento di Idice ha portato a casa un 14,3%, ha votato a favore del documento del PD. Il dato non stupisce. Delle operazioni trasformistiche di quel gruppo e dei suoi fondatori si è già dato conto. I cittadini elettori non sanno forse molto bene che dietro a esso stanno personaggi che fanno politica da almeno 20 anni, e che sostanzialmente hanno vissuto e vivono di politica, anche da dipendenti di gruppi politici regionali. Il voto a favore di Noi Cittadini al documento programmatico del PD del mandato 2014-2019 è dunque il primo chiaro segnale di disponibilità di quel movimento, sostanzialmente a collaborare col PD, abdicando al proprio ruolo di opposizione. Chissà cosa racconteranno i dirigenti di quel movimento ai cittadini che li hanno votati sperando in una loro chiara opposizione. 
Il periodico Vivere a San Lazzaro pare essersi fatto abbagliare da questo atteggiamento di Noi Cittadini, parlando di "dialogo disponibile" con la Conti. Sinceramente non ci stiamo al gioco di chi vorrebbe far credere che tutto il male stava concentrato in una unica persona, ossia l'ex sindaco di San Lazzaro, e che ora andandosene via questa persona tutto il male sarebbe scomparso. L'ex sindaco era espressione di un sistema, che continua a perpetrarsi anche con le nuove amministrazioni. Fare finta di non accorgersene è veramente molto ingenuo, per non dire altro. Si rischia di fare la figura degli utili idioti che contribuiscono alla purga staliniana che quel sistema pone in essere contro i propri rappresentanti, ora diventati scomodi e da rimuovere, per fare spazio a facce magari nuove ma che sono in grado allo stesso sistema di consentire di autoperpetuarsi. Se qualche politicante ha delle mire che magari col tempo si scopriranno, i giornalisti dovrebbero evitare di abdicare alla loro funzione di controllo del potere, in tutte le sue forme. Dovrebbero cercare di evitare di magnificare alcune modalità apparentemente nuove che ancora non significano nulla. Si vedrà alla prova dei fatti se questi amministratori saranno in grado di cambiare veramente questo sistema. Certo è che, dopo dieci anni in cui si è assistito a episodi imbarazzanti e a onesti pubblici ufficiali perseguitati solo per aver fatto il loro dovere, ora è facile dire che le cose vanno meglio. Sono passati solo due mesi. Aspettiamo al varco i nuovi amministratori. Sapendo che alcuni di questi di nuovo non hanno nemmeno la faccia. 

sabato 26 aprile 2014

L'ASSESSORE ALL'INTEGRAZIONE RAYMON DASSI (PD) RINVIATO A GIUDIZIO: MACCIANTELLI TACE

Dal sito del Fatto Quotidiano riportiamo integralmente:

“Corso fantasma” in Regione, presidente Ordine giornalisti e assessore Pd a processo

Gerardo Bombonato è stato rinviato a giudizio per falso e truffa, contestazioni che riguardano fatti del 2009. Imputato sarà anche Raymond Dassi, titolare all'integrazione del comune di San Lazzaro

Il presidente dell’Ordine dei giornalisti dell’Emilia-Romagna Gerardo Bombonato è stato rinviato a giudizio per falso e truffa, contestazioni che riguardano fatti del 2009 e l’attività, nel frattempo conclusa, di capo ufficio stampa dell’assemblea legislativa in Regione. Nell’udienza preliminare la stessa Regione si è costituita parte civile. Imputato per truffa in concorso con Bombonato sarà anche Raymond Dassi, assessore all’integrazione del Comune di San Lazzaro di Savena. Per l’accusa (pm Morena Plazzi) Bombonato incaricò e poi pagò Dassi per un corso con cui l’assessore doveva insegnare al personale l’utilizzo di un software e la gestione del sito internet del consiglio regionale.
Secondo il Pm, il corso, dopo le prime lezioni, non è mai stato portato a termine e ciò nonostante Bombonato firmò il nulla osta a pagare la fattura di Dassi, per 10mila euro. L’indagine nacque da una segnalazione anonima. I rinvii a giudizio sono stati decisi dal Gup Bruno Giangiacomo e l’udienza è stata fissata a gennaio 2016. “Noi siamo sereni”, ha detto l’avv. Maria Grazia Tufariello che assiste Bombonato. “Quando un giudice affronterà il merito della questione, cosa che il Gup non ha potuto fare, riusciremo a dimostrare che si tratta di un equivoco”.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/04/23/corso-fantasma-in-regione-presidente-ordine-giornalisti-e-assessore-pd-a-processo/961722/

Stupisce, ma non più di tanto, l'assordante silenzio della stampa locale su tutta questa imbarazzante vicenda. Stupisce ancora meno l'assordante silenzio del sindaco Macciantelli su questa ennesima tegola che cade sulla sua traballante giunta (di cui fa parte, lo ricordiamo, la candidata sindaco del Pd per le imminenti amministrative), così come non stupisce l'assordante silenzio del protagonista di questa vicenda, l'assessore all'integrazione Dassy.  Non ci si meraviglia proprio che lui non abbia minimamente pensato a dimettersi, anche se siamo a un mese dal voto. Non meraviglia affatto che il sindaco uscente, che si è sempre riempito la bocca di paroloni quali "trasparenza, correttezza" ecc., non abbia pensato nemmeno per un istante di chiedere al suo fedele assessore un passo indietro, quantomento come atto simbolico. La poltrona non si molla mai, fino all'ultimo istante.

martedì 11 marzo 2014

"SOTTO IL VESTITO CIVICO NIENTE"

Un lettore ci ha segnalato una cosa che reputiamo interessante, per non dimenticare la storia politica recente della nostra città. Questo blog è indipendente da tutte le lobby e da tutti i gruppi di pressione presenti sul nostro territorio (partitici o "civici" essi siano), e ritiene di fornire una informazione basata sui fatti. A molti questo dà fastidio. Ce ne siamo fatti una ragione da diversi anni.

Era il 2009 e ci si apprestava a votare per il sindaco. Macciantelli avrebbe di lì a poco vinto le elezioni per il secondo mandato, che in questo blog abbiamo avuto modo di criticare aspramente. Non ci si potrà quindi tacciare di vicinanza a lui o al suo partito se attingiamo proprio dalla rivista del PD locale, In Piazza. Nel numero 3 del maggio/giugno 2009, a pag. 14, si poteva leggere un corsivo firmato "La voce del Savena", che riportiamo testualmente, consci che in ogni voce v'è un barlume di verità:

Sotto il “vestito civico” niente
I livorosi/rancorosi del Psc non stavano più nella pelle dalla voglia di gettarsi nella mischia elettorale attraverso la lista sorta dall’associazione “Noi, cittadini”, realtà eterogenea che cerca di tessere il filo dei piccoli egoismi localistici. Non mancano persone in buona fede, ma prevalentemente siamo di fronte al solito partitino dei professionisti del no.
Il civismo, ovviamente, è un’altra cosa, specie quando rappresenta i valori di un bene comune,
solidale e altruistico. Ma qui, piuttosto, c’entra la volontà di riciclare i “soliti noti” del ceto politico,
cotto e stracotto, pronto a tirare la volata alla destra. La loro ideologia “volenterosa” ammantata dalla retorica comitatista, è quella del flagello, da abbattere sulla schiena di una società operosa che, invece, vorrebbe unire sviluppo sostenibile e qualità della comunità, intrapresa economica e coesione sociale. Ma la cosa che più sorprende sono i politici di lungo corso. Basta guardare al loro candidato sindaco - frutto di un’imboscata dell’ultimo istante che ha scandalizzato i civici della “Città che vorremmo” come Vannelli, Storani e Bronchi - sino all’altro giorno responsabile di zona di partito, sottoscrittore del programma del centrosinistra nel 2004, candidato pure alle elezioni politiche nell’aprile del 2008 per la correntina di minoranza, ovviamente trombato.
Se c’è una cosa che la politica deve alla società è la trasparenza. Se c’è una cosa che la società non
sopporta più della politica è la speculazione (compresa quella elettorale), il continuo movimento attraverso la porta girevole dei politicanti, quelli veri, anche se mascherati da “civici”. Gli inganni, il trasformismo di chi cerca di continuare a fare il surf a danno della fiducia degli altri. Noi, i cittadini veri, da gente così, abbiamo già avuto, a gente così, abbiamo già dato.
(...)"

Seguiva l'esortazione a votare PD. E' chiaro che questo corsivo trasudante livore da ogni riga, contiene affermazioni gratuite e prive di fondamento, come quella che accusava la lista civica di "tirare la volata alla destra". O altre affermazioni di presunta civicità in capo a chi scriveva, quasi che il PD sia l'unico vero detentore di questa etichetta che, come si legge poi dai fatti esposti, è buona per tutte le stagioni (e basta vedere oggi il pullulare di finte liste civiche, da quella dell'ex pidiellino Di Oto a quella dell'ex dipietrista Montebugnoli, per finire al capolavoro di trasformismo offerto dal vicesindaco Archetti, Sinistra Ecologia e Libertà ma improvvisatosi civico all'occorrenza delle primarie di coalizione). 
I fatti esposti però parlavano chiaro già 5 anni fa. Le piroette dei civici erano talmente imbarazzanti che perfino il PD le poteva esporre a pubblico ludibrio. E parliamo del PD...
Resta dunque uno scenario nel quale anche chi si atteggia a portatore di valori "sani e puri" (il no al consumo di suolo, sì alle energie alternative ecc.) nella migliore delle ipotesi è un simpaticone che si arrabatta perché "tiene famiglia", un Albertone Sordi dei giorni nostri, che a seconda di come tira il vento è prima socialista (o magari assessore dell'ex sindaco Bacchiocchi), poi appoggia il programma del sindaco Macciantelli nel 2004, poi indossa la casacca del civico (con notevole disgusto dei civici di Arnaldo Vannelli allora presenti in consiglio comunale, che non appoggiarono la lista Noi Cittadini), poi lavora nella segreteria del gruppo regionale del Movimento 5 Stelle. Con dei civici così, il PD può dormire sonni tranquilli (e di certo ringrazia).

giovedì 27 febbraio 2014

CONSULENZE FACILI, NUOVA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE CONTRO MACCIANTELLI

La senatrice Adele Gambaro, ex Movimento 5 Stelle e poi passata al Gruppo Misto dopo essere stata espulsa da Beppe Grillo, ha presentato una interrogazione parlamentare contro il sindaco di San Lazzaro di Savena Marco Macciantelli e la sua Giunta (di cui fa tuttora parte la neocandidata a sindaco del PD, Isabella Conti, assessore al Bilancio). La riportiamo di seguito. I fatti in essa riportati sono di particolare gravità. Buona lettura.

Legislatura 17ª - Aula - Resoconto stenografico della seduta n. 168 del 16/01/2014


GAMBARO - Ai Ministri della giustizia e dell'interno - Premesso che:
in data 6 dicembre 2013 il giornale on line "Affari Italiani" pubblicava un articolo a firma del giornalista Antonio Amorosi dal titolo "Bologna: consulenze facili, sprechi, abusi e persecuzioni", secondo il quale sarebbe stato denunciato alla Corte dei conti dell'Emilia-Romagna un presunto caso di cattiva gestione dei fondi pubblici nel Comune di San Lazzaro di Savena evidenziando il ruolo del sindaco Marco Macciantelli;
nello specifico, un pubblico ufficiale avrebbe denunciato alla Magistratura contabile il caso di un incarico di consulenza regolamentato dalla determina del Comune di San Lazzaro n. 284 datata 8 aprile 2009 avente a oggetto testualmente un "incarico allo Studio legale Roberto D'Errico di Bologna per la formulazione di un parere sulle problematiche connesse alla realizzazione del progetto denominato Civis" relativo al trasporto pubblico a guida vincolata;
l'incarico, in materia di lavori pubblici, sarebbe stato conferito dal Comune allo studio del penalista avvocato Roberto D'Errico considerato che "il consulente individuato offre altissime ed acclarate qualità professionali e specialistiche in materia e che pertanto l'affidamento de quo può essere disposto tramite procedura di affidamento diretto" e per un compenso complessivo di 29.743,20 euro;
nella denuncia alla Corte dei conti, dalla quale scaturiva il procedimento n. V2012/00504/FI assegnata al procuratore Filippo Izzo, poteva chiaramente evincersi come la procedura seguita dal Comune avesse eluso gli obblighi di evidenza pubblica in rapporto ai relativi tetti di spesa previsti dalla vigente normativa;
l'incarico sarebbe stato infatti assegnato con procedura di affidamento diretto, senza cioè rispettare le procedure comparative previste dalla legge per i contratti di importo superiore a 20.000 euro, limite successivamente innalzato nel 2011 a 40.000, e con l'obbligo di mettere a confronto almeno un congruo numero di offerte;
inoltre, dalla lettura dell'articolo emergevano ulteriori elementi significativi giacché il penalista del foro di Bologna risulterebbe aver rivestito in passato ed anche attualmente il ruolo di difensore di fiducia dello stesso sindaco Macciantelli in più procedimenti penali che lo avevano interessato nelle vesti sia di indagato che di parte offesa;
ancora nella denuncia veniva rimarcato l'iter di un'ulteriore delibera comunale (n. 103 del 14 luglio 2011), denominata "Affidamento di una attività di consulenza legale per la tutela dell'immagine dell'Amministrazione comunale prelevamento dal fondo di riserva - con eseguibilità immediata" datata 8 agosto 2011 attraverso cui si disponeva il prelevamento di 6.240 euro dalle casse comunali allo scopo di incaricare e retribuire una consulenza legale utile al monitoraggio di siti internet e riviste locali critiche verso l'operato del sindaco Macciantelli. Non essendovi fondi disponibili a bilancio, utili a coprire l'intera spesa, l'amministrazione decideva di acquisire 3.000 euro dal "fondo di riserva", bacino economico destinato ad essere utilizzato esclusivamente nei casi in cui si verifichino esigenze straordinarie di bilancio, come recita il testo unico degli enti locali di cui al decreto legislativo n. 267 del 2000 (art. 16);
il Comune di San Lazzaro di Savena conferiva un incarico peritale di discovery e semplice analisi di tali materiali di stampa ritenuti diffamatori al legale Mariano Rossetti, dopo che questi era risultato vincitore del bando di gara comunale cui aveva concorso ancora col citato avvocato Roberto D'Errico e con altro legale del foro bolognese;
l'esposto indirizzato alla Corte dei conti denuncerebbe, nel dettaglio, il presunto profilo strumentale dell'azione amministrativa asseritamente legata all'esigenza difensiva del sindaco coinvolto all'epoca della deliberazione comunale in alcuni procedimenti penali, uno dei quali per diffamazione e violenza privata in danno proprio del pubblico ufficiale estensore della denuncia indirizzata alla magistratura contabile e fatto oggetto, nel tempo, di gravi forme di astio e di reiterate ingerenze da parte del Macciantelli presso i questori di Bologna Merolla e Stingone, in un caso addirittura per il tramite del dirigente della Polizia postale, Geo Ceccaroli;
inoltre nel testo della denuncia si evidenzierebbe come l'attività peritale svolta dal legale Rossetti dalla mera analisi dei contenuti diffamatori si sarebbe liberamente evoluta nella formalizzazione di denunce per conto e in rappresentanza dell'ente, questa volta senza relativa delibera consiliare e in pieno contrasto con l'oggetto originario dell'incarico,
si chiede di sapere:
se il Governo sia a conoscenza dei fatti rappresentati;
se sia a conoscenza degli sviluppi del procedimento n. V2012/00504/FI, attivato presso la Corte dei conti dell'Emilia-Romagna, atteso che nessuna informazione sullo stato del procedimento sarebbe stata comunicata al denunciante malgrado innumerevoli e disattese richieste e sebbene lo stesso denunciante avesse invano sollecitato di essere escusso al fine di fornire ulteriori elementi utili alle indagini;
se risulti che la denuncia sia stata comunicata alla Procura della Repubblica di Bologna apparendo evidenti i profili penali della stessa, come sia stata eventualmente contrassegnata e a quale magistrato assegnata;
se non ritenga di inaudita gravità l'utilizzo di consulenze per le finalità esposte ancorché del tutto prive di qualsivoglia urgenza atta a giustificare il prelevamento da un fondo di riserva nonché il conferimento di incarichi peritali al proprio avvocato di fiducia, con procedura di affidamento diretto e su materia di lavori pubblici;
se non voglia disporre ogni più ampia attività ispettiva nei confronti del Comune di San Lazzaro di Savena e presso la Corte dei conti regionale dell'Emilia-Romagna onde meglio approfondire i fatti e onde accertare i motivi reali del totale silenzio della magistratura contabile anche al fine di scongiurare l'incombente prescrizione su uno degli episodi denunciati, risalente all'anno 2009.
 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/frame.jsp?tipodoc=Resaula&leg=17&id=00735591&part=doc_dc-allegatob_ab-sezionetit_icrdrs-atto_401498&parse=no

Dal Resto del Carlino di oggi si apprende inoltre che il sindaco Macciantelli ha pensato bene di utilizzare più di 9.000 euro di danaro pubblico per confezionare un opuscolo nel quale dà conto dei suoi 10 anni di mandato. Ma pensiamo che la cittadinanza abbia capito che basta leggere questo blog per essere adeguatamente informati.

giovedì 13 febbraio 2014

PRIMARIE PD, OPPOSIZIONE (VERA O PRESUNTA) & DINTORNI

A San Lazzaro si assiste al teatrino delle primarie PD, con tre candidati, espressione della sinistra più o meno di apparato. 
Dopo il ritiro della candidatura dell'ex segretario comunale Landi, restano in pista quelle dell'attuale assessora alla "Qualità delle risorse": Bilancio, personale, patrimonio, politiche abitative, Isabella Conti (PD, candidatura trasversale di area renzian-cuperliana); dell'attuale Vicesindaco nonché assessore alla Qualità educativa e ambientale Giorgio Archetti (SEL); di Mauro Maggiorani, docente a contratto all'università di Bologna, già dirigente ANPI (Associazione Naz. Partigiani Italiani) e già responsabile dell'ufficio di gabinetto negli anni '90 a San Lazzaro. Maggiorani, appoggiato dall'ex assessore all'Urbanistica Renato Ballotta e dall'ex sindaco Bacchiocchi, ha assunto da ultimo sulla stampa toni molto critici verso le scelte compiute dall'attuale giunta Macciantelli (definita "un fallimento"), in particolare contro quella che da più parti è stata definita la "colata" di cemento votata e approvata dal suo partito, il PD, assieme a SEL e ai fuoriusciti dell'Italia dei Valori (in consiglio di questi siede Mirco Montebugnoli, ora gruppo misto e renziano convertito - come del resto renziano è anche, ora, il sindaco uscente Macciantelli). 
Ora, spiace dirlo, ma si assiste all'ennesimo triste teatrino di chi ha fatto scempio della città negli ultimi decenni. Di Archetti si è scritto molto e si conosce la sua totale corresponsabilità alle scelte adottate dall'attuale maggioranza, oltre ad ulteriori responsabilità per la gestione della mensa comunale, gestione criticata da molti genitori i quali hanno portato all'attenzione della stampa dei fatti gravissimi quali la presenza di vermi, polistirolo e plastica nel cibo dei bambini delle scuole dell'infanzia. Ancora, Archetti è finito sulla graticola per lo stato in cui versano varie scuole comunali, fatiscenti, con intonaco scrostato e con lavagne vecchie di 30-40 anni. Situazione talmente imbarazzante che alcuni genitori, stufi della totale inerzia del Comune, hanno deciso di provvedere da soli all'imbiancatura di alcune aule, dopo aver ricevuto alcuni barattoli per graziosa concessione del Comune stesso. I barattoli sarebbero stati però insufficienti, tanto che i genitori avrebbero provveduto ad acquistarne altri e di vernice migliore, di tasca propria. A queste e altre questioni il candidato vendoliano ha sempre risposto nel classico stile: minimizzare, ridimensionare, normalizzare. Per capire quanto sia gradito alla sua stessa base, basta vedere come molti tesserati e simpatizzanti di SEL abbiano deciso di appoggiare Maggiorani e non lui.
La giovane Conti è di bella presenza, una presenza che non si era mai notata prima della sua presa d'incarico dell'assessorato di cui è titolare (e anche dopo, tolta qualche foto carina sui giornali). Un candidato sicuramente più facile da gestire per il PD provinciale, rispetto al suo predecessore, un personaggio ingombrante e spesso al centro di polemiche pesanti e di scelte criticate perfino dal suo stesso partito. Non ci riferiamo solo alle scelte urbanistiche, già peraltro criticatissime in città, ma di tutta la gestione della viabilità, ormai diventata un autentico inferno a San Lazzaro; gli strascichi del Civis, da lui sempre così sponsorizzato e strenuamente difeso, e per il quale non ha esitato a ridurre alcune strade a veri e propri budelli che provocano gas di scarico senza sosta. A fronte di ciò, la trovata mediatica del divieto di fumo appare veramente ridicola. Per le tante vicende qui segnalate vi rimandiamo agli articoli che abbiamo scritto nel corso di questi ultimi anni. 
La Conti vuole amministrare la città nel solco dell'amministrazione del sindaco di cui lei stessa è assessore e verso il quale - non ci si poteva aspettare diversamente - non ha mai speso una parola che una di critica o di dissenso. Insomma, se si vuole avere un'amministrazione fotocopia degli ultimi dieci anni, certamente si può tranquillamente votare lei alle primarie.
Maggiorani è invece il classico caso del "compagno critico" (a scoppio ritardato). Ora dice che la giunta ha fallito, ma prima di oggi non risulta che abbia mai detto nulla di simile verso i suoi "colleghi" amministratori locali. Ha avuto dieci anni di tempo: un po' tardi. Certo, meglio tardi che mai, ma mentre alcuni (non tutti) all'opposizione, oppure onesti cittadini e pubblici ufficiali isolati denunciavano le malefatte di questa amministrazione (si veda ad esempio lo scandalo delle "case gialle", con lunghi strascichi giudiziari), non pervenivano da Maggiorani e dai suoi sostenitori parole di solidarietà di alcun tipo. Comodo quindi, starsene tranquilli e beati mentre chi amministra fa quello che vuole, e svegliarsi a pochi mesi dal voto dicendo che "questa giunta ha fallito". 
L'opposizione, composta dalla Lista Noi Cittadini, ha senz'altro denunciato alcune questioni importanti, prima fra tutti l'urbanistica. Alcuni attivisti di questa lista sono convinti che basti parlare di urbanistica e di consumo di suolo per essere buoni amministratori. E' un'ingenuità (come tale la vogliamo considerare) imperdonabile. Negli ultimi decenni le giunte sanlazzaresi hanno amministrato sulle più svariate questioni, e l'urbanistica è solo una di quelle. Ancora prima di essere riconfermato al secondo mandato, Macciantelli fu coinvolto in una durissima polemica coi Vigili Urbani, che gli boicottarono il carnevale nel febbraio 2009, di fatto sabotandolo. I VV.UU., e anche i dipendenti comunali, protestavano contro il taglio di circa 800.000 euro di indennità (di disagio, di lavoro notturno, in strada ecc.) che il sindaco aveva disposto. Il sindaco, d'accordo con la minoranza, chiese ed ottenne la secretazione di tutti gli atti della vicenda in commissione affari generali. All'epoca l'avv. Samuele Barillà, poi coordinatore comunale del PDL, chiese pubblicamente di desecretare gli atti, ricevendo un secco rifiuto da parte del sindaco. Di questo fatto, tolta l'eccezione di Samuele Barillà, sempre osteggiato da quella parte del suo ex partito molto accondiscendente verso la giunta, nessuno ha più parlato. E vi sono altre vicende che ormai in pochi ricordano, perché sappiamo che l'Italia è un Paese senza memoria.
Inoltre, è noto che tra i sostenitori della lista "civica" Noi Cittadini vi siano esponenti di vecchie giunte, quali l'ex assessore all'ambiente di Bacchiocchi, Piras. E' con Bacchiocchi che, sia pur con meno virulenza rispetto a Macciantelli, si diede il via al consumo di suolo e alle costruzioni su numerosi lotti prima dichiarati agricoli.
Dell'opposizione "accondiscendente" abbiamo già detto e scritto molte volte. Nulla di nuovo all'orizzonte, anche se tuttora non è dato sapere chi sarà il candidato sindaco del centro destra. La cosa non ci preoccupa più di tanto, e soprattutto non preoccupa minimamente il PD, forte di consensi bulgari nonostante la clamorosa emorragia di voti e di consensi dovuta a Macciantelli (solo 2000 voti persi dal primo al secondo mandato, e un malcontento diffusissimo in città per le tante scelte sbagliate): dopo circa vent'anni di opposizione solo formale condotta da chi a tutt'oggi siede sui banchi del PDL-Forza Italia, anche un ottimo candidato farebbe una fatica sovrumana a vincere. Se anche non sarà Maurizzi il candidato sindaco, dubitiamo che non si candidi per il consiglio comunale, nonostante l'opposizione inesistente da lui condotta e le tante assenze e astensioni strategiche su importanti votazioni della maggioranza (il PSC, tanto per dirne una). Un minimo sussulto pare che i vertici regionali lo abbiano conservato con riguardo alla questione Noacco, rinviato a giudizio per illeciti urbanistici e ancora oggi vicepresidente della commissione urbanistica (senza che né il suo partito, né il PD, né la giunta abbiano qualcosa da dire): un personaggio così, più che avvicinare elettori, li allontana, tolta la sua cerchia clientelare personale. Nonostante la resistenza di un giovane consigliere regionale per mantenerlo in lista, pare che ormai sia stato escluso e sia in cerca di altri approdi (ma voci di corridoio dicono che anche il Nuovo Centrodestra, al quale si sarebbe rivolto, lo abbia messo alla porta).

Resta l'incognita grillini: tra poco si saprà se si vogliono mischiare con la lista Noi Cittadini. 
Ultima citazione la riserviamo a Enrico Di Oto, consigliere comunale eletto col PDL e poi fuoriuscitone. Il personaggio in questione, credendosi al centro della politica sanlazzarese, un giorno si è svegliato e ha ideato una "lista" dal nome Tu per San Lazzaro. Questo Tu non è ben chiaro chi debba essere, ma una cosa è certa: la fame di poltrone ha già contagiato il "giovane" consigliere. Egli infatti, nella sua pagina facebook, di recente ha scritto: "Non siamo qui per piantare una bandierina ma per FARE qualcosa. Perciò, non credo ci si debba scandalizzare nell' ipotizzare un assessore assegnato alla minoranza che mostri possibilità di dialogo!" Insomma, avete capito? Il ragazzo dà per scontato non solo che sarà eletto, ma che sarà in una posizione tale da potersi offrire al vincitore per chiedere ed ottenere un assessorato. O forse, crede che non avrà nemmeno bisogno di essere eletto consigliere per ottenere un assessorato. Personaggi come questi, che vanno in giro in cerca di una poltrona, San Lazzaro ne ha conosciuti abbastanza. Un consiglio non richiesto: il mestiere dei poltronari lo lasci fare a chi sta all'opposizione da più tempo e - in questo - ha certamente più stile. 

venerdì 6 dicembre 2013

MACCIANTELLI, CONSULENZE A GOGO', ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI

Dal sito affaritaliani.it riportiamo integralmente:

Bologna, consulenze facili
Sprechi, abusi e persecuzioni

Venerdì, 6 dicembre 2013 - 11:34:00
di Antonio Amorosi
 
Bologna - In Emilia “c'è chi può”. E sono sempre in tanti nonostante l'alone di indignazione sollevato su alcune “spese pazze” dei consiglieri regionali di via Aldo Moro. Come nel caso di una consulenza da circa 30 mila euro (29.743) al proprio avvocato senza procedura di evidenza pubblica e con affidamento diretto. E’ l’ennesima tegola che investe a fine mandato il discusso Sindaco PD di San Lazzaro, Marco Macciantelli, in passato al centro di numerose critiche e di interpellanze parlamentari.
san lazzaro facciata comune
 

Nel 2009 Macciantelli commissionò al proprio legale di fiducia, il penalista bolognese Roberto D’Errico che lo assiste da molti anni nei procedimenti penali, un incarico di consulenza in materia di lavori pubblici e Civis, di palese taglio amministrativo – civilistico. (guarda i basso il documento) Il testo della determina nr. 284 dell’anno 2009 non dà adito a dubbi: “incarico per la formulazione di un parere sulle problematiche connesse alla realizzazione del progetto denominato Civis”, e che lo stesso viene affidato in via diretta al D’Errico “per il profilo di alta specializzazione sia in campo accademico che forense e considerato che il consulente individuato offre altissime acclarate qualità professionali e specialistiche in materia e che pertanto l’affidamento de quo puo’ essere disposto tramite procedura di affidamento diretto.”.

Peccato che la legge dei contratti pubblici stabilisca che per gli importi superiore a 20 mila euro, limite innalzato nel 2011 a 40 mila, non ci può essere l'affidamento diretto, ci deve essere una procedura comparativa tra offerte diverse con l’obbligo di confronto di almeno un certo numero di offerte (la citano anche gli autori del best seller La Casta Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo http://www.corriere.it/economia/13_ottobre_31/i-consulenti-d-oro-cnel-2018bc4c-421f-11e3-8636-110cb2716567.shtml). Ma l'incarico affidato da Macciantelli è da 29.743 euro, nel 2009 e con affidamento diretto.
San Lazzaro consulenze
 

Su questo caso è stato presentato alla Corte dei Conti un esposto da un pubblico ufficiale ma vi sarebbe anche altro.
Nel 2011, dopo che indagini della Procura di Bologna avevano ancora una volta interessato il Comune di San Lazzaro di Savena, per l'ennesimo caso di edilizia abnorme il primo cittadino era finito sotto le critiche di comitati cittadini. Il Sindaco Pd avvio’ a mezzo stampa una pesante campagna mediatica di delegittimazione in danno del pubblico ufficiale di cui parliamo, ritenuto responsabile di aver semplicemente denunciato in passato diversi illeciti avvenuti in quel territorio divenendo, secondo la surreale idea del Sindaco PD, un nemico della comunità da combattere. Meglio se con soldi pubblici.

La vera e propria locale “fatwa” lanciata a mezzo stampa venne tradotta da ignoti in una sequela di minacce di morte pervenute al pubblico ufficiale e alla sua famiglia, fino al punto da indurre l'ufficio di appartenenza a sottoporlo a tutela proponendogli il trasferimento ad altra sede. Dopo aver effettuato pressioni su ben due Questori e un dirigente di polizia allo scopo di censurare l’investigatore, Macciantelli decise di recarsi nel 2011, per ben 4 volte presso il Comando cittadino della Polizia postale senza però mai formalizzare alcunché. Oscuro il motivo delle visite.
Contestualmente il Sindaco varo’ una delibera denominata anti – critiche prelevando da un fondo di riserva comunale circa 6000 euro da destinarsi a un altro legale (l'avv. Rossetti) per una analisi su siti e scritti ritenuti offensivi dall’Ente Pubblico forse nella speranza di arrivare a colpire comunque quel cittadino, responsabile, sono parole del Sindaco “con le sue denunce del degrado cittadino”.

Ma il pubblico ufficiale denuncia con esposto indirizzato alla Corte dei Conti anche questo spreco.

Un apparente disegno univoco con soldi pubblici e con un dato ulteriore: la ricognizione peritale sui siti internet e sugli scritti analizzati dal Rossetti sarebbe stata poi estesa liberamente da questi in un atto di denuncia in rappresentanza dell’Ente. Ma la delibera del Comune, al contrario, gli richiedeva solo un parere su testi e contenuti potenzialmente offensivi.

Una sequela di comportamenti che per grado diverso non si dovrebbero tenere. Non si potrebbe. Ma tanto siamo in Emilia e “c'è chi può”.


http://www.affaritaliani.it/emilia-romagna/bologna-consulenze-facili-sprechi-abusi-e-persecuzioni061213.html 

Le vicende si commentano da sole. Resta da chiedersi l'opposizione rappresentata da chi come Maurizzi e Noacco in consiglio comunale ci sta da 20 anni, dove fosse e cosa facesse nel frattempo.

venerdì 15 novembre 2013

MACCIANTELLI, MONARI E PABLO SRL: AGGIORNAMENTI E QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA "OPPOSIZIONE" A SAN LAZZARO

E' di oggi un articolo del Corriere della sera di Bologna che riporta la consulenza affidata dal Comune di San Lazzaro alla società Pablo Srl, per la realizzazione del sito internet del Comune. Ci fa piacere che la stampa recepisca quel che già più di tre anni fa, su segnalazione dell'allora deputato Enzo Raisi che fece un esposto in procura, scrivevamo QUI. e QUI , quando inoltre ricordavamo che alla Pablo srl il Comune di San Lazzaro ha affidato la realizzazione del giornalino ufficiale del Comune stesso, dal titolo "San Lazzaro città".
Chissà se il Sindaco, così prodigo di consulenze verso questa società legata alla compagna di Marco Monari, suo padrino politico, già capogruppo PD in Regione e dimessosi da quell'incarico perché travolto dallo scandalo dei rimborsi e delle "spese pazze", vorrà spiegare meglio questa vicenda ai cittadini. 

PS. Molti cittadini in questi anni ci hanno scritto manifestandoci la loro vicinanza e solidarietà, chiedendoci il perché l'opposizione in consiglio comunale non abbia mai sollevato nessuno dei problemi e delle tematiche qui riportate. Non sappiamo dare una risposta. Ma probabilmente, a parte la scarsa competenza anche di persone in buona fede, non si può trascurare una commistione di interessi con elementi della c.d. opposizione, commistione che qui abbiamo sempre denunciato e basata su fatti ben precisi. Un personaggio che siede in consiglio comunale da almeno 25 anni (se non addirittura 30), Aldo Noacco, nominalmente all'opposizione (prima DC, poi Forza Italia e infine Pdl), è stato rinviato a giudizio per illeciti urbanistici in qualità di direttore dei lavori del cantiere Cipea di via Galletta, che aveva ricevuto l'appalto dal Comune. Il Noacco è sempre stato tutelato dal suo collega di partito, Omer Maurizzi, che ha costruito una palazzina in via Torreggiani su un terreno sul quale il precedente proprietario non aveva mai potuto edificare perché privo del relativo permesso. I due personaggi sono noti alla stampa da anni, per esser stati ribattezzati "soccorso azzurro", in quanto in più di una occasione hanno salvato le giunte comunali sanlazzaresi che perdevano pezzi della loro maggioranza per la realizzazione di piani urbanistici molto contestati (si ricordi lo scempio di villa Cicogna con la costruzione di un albergo dentro il suo perimetro: operazione che fu possibile grazie all'appoggio decisivo dei due consiglieri comunali della "opposizione"). L'appoggio a queste operazioni che negli anni hanno costituito quello che è stato da più parti chiamato il "sacco di San Lazzaro" si realizza non necessariamente attraverso voti a favore, ma anche tramite astensioni o non partecipazioni al voto per far scendere il numero legale, pur rimanendo in sala. Scorrendo le delibere che decidevano nuovi azzonamenti urbanistici si nota che i voti di quei consiglieri erano sempre o favorevoli o di astensione. Il periodico Vivere a San Lazzaro ha documentato ampiamente questa situazione nei numeri di questi anni. 
Questo terrificante modo di NON fare opposizione ha garantito la sostanziale intoccabilità delle giunte (soprattutto quelle targate Macciantelli, 10 anni di mandato ormai al termine) sui temi più spinosi. Salvo poi fare una opposizione "di facciata" su temi privi di rilevanza, presentando interrogazioni in consiglio su questioni quali la potatura di alberi, la "svendita" del predio Betti, i sensi di marcia e quan'altro. Anche sul Civis i citati consiglieri votarono a favore.
Il dramma dunque non è consistito solo e soltanto nell'operato di Macciantelli, che tanto abbiamo criticato e denunciato in questo blog. E' consistito e consiste in una finta opposizione, che ha tradito il mandato affidatole dai cittadini, spesso ignari dei comportamenti di questi suoi rappresentanti. Rappresentanti che in genere tacevano per l'intero mandato, salvo poi riapparire come zombies a fine mandato sulla stampa quasi a giustificare il loro essere stati zitti per 5 anni. E' il caso di Omer Maurizzi, riapparso ieri sul Resto del Carlino a proposito della vicenda delle slot machine, che ha proclamato la sua...astensione su una proposta di un consigliere ex Idv (avete letto bene). Gran parte della comunità sanlazzarese chiede che certi elementi se ne vadano a casa e si dedichino alle loro cose senza più infestare la politica locale come è avvenuto in questi decenni con inciuci terrificanti. Se siamo contenti che Macciantelli, che nessuno rimpiangerà, se ne vada, è sacrosanto che lo accompagnino i soggetti sopra menzionati, che, arriviamo a dire, hanno delle colpe più gravi di quelle del sindaco uscente: avrebbero dovuto controllare, fare seria opposizione, render conto ai cittadini di cosa stava succedendo nelle stanze dell'amministrazione. E invece hanno colpevolmente taciuto e hanno fatto i loro affari. A casa!!!

sabato 2 novembre 2013

ABBUFFATE PD IN REGIONE, MEROLA ALL'ATTACCO. ASSORDANTE SILENZIO DI MACCIANTELLI, "PUPILLO" POLITICO DI MONARI

Dal Resto del Carlino riportiamo:

Scandalo Regione, Merola: "Sdegno nel Pd, bisogna tenerne conto"

Inchiesta sulle spese dei gruppi consiliari di viale Aldo Moro, intervengono anche gli assessori regionali. La Marzocchi: "Carta di credito? Utilizzata con morigeratezza". E Mezzetti prende le distanze dalla vicenda

Il sindaco di Bologna Virginio Merola (Fotoschicchi)
Il sindaco di Bologna Virginio Merola (Fotoschicchi)
Bologna, 2 novembre 2013 -  Al di là del problema giudiziario, c’è “un tema etico” e ci sono “comportamenti indivuduali” che “non vanno bene”. Soprattutto dal punto di vista del Pd, che “ha una base molto reattiva a questi temi e bisogna tener conto di questo sdegno”. Alla fine di una settimana di indiscrezioni e polemiche su Marco Monari, capogruppo Pd in Regione, nell’occhio del ciclone per le cene “di rappresentanza” messe in conto a viale Aldo Moro e al centro dell’inchiesta della Procura di Bologna sulle spese dei gruppi consiliari, arriva anche la censura del sindaco di Bologna, Virginio Merola, che nei giorni si era solo limitato a una battuta sulla vicenda (“Mangiavano bene? Eh si’”).
Oggi, invece, Merola mantiene un tono serio e grave.


“Dal punto di vista legale non ci sono neanche gli avvisi di garanzia, ci sono solo molte fughe di notizie- sottolinea il sindaco questa mattina in Comune- quindi questo crea già una situazione insolita”. Dal punto di vista legale, insomma, “può essere anche che non ci sia un reato”. Dal punto di vista morale, invece, “ci sono cose che dovrebbero colpire”, affonda il colpo Merola. Nell’inchiesta sono coinvolti tutti i gruppi, ma “il Pd ha una base molto reattiva a questi temi e bisogna tener conto di questo sdegno- ammonisce il sindaco- dal punto di vista dei comportamenti individuali, non va bene” quanto sta emergendo dall’inchiesta sulla Regione.

Secondo Merola, dunque, al di là della questione giudiziaria “c’è un tema etico” che ha la precedenza.
“Si può anche avere un pranzo, legittimo- ammette il sindaco- ma rispetto alla situazione in cui viviamo, ci vuole maggiore sobrietà e comportamenti individuali piu’ consoni” alla crisi e alle difficoltà economiche con cui le famiglie italiane e anche bolognesi fanno i conti tutti i giorni.

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2013/10/31/974635-regione-noe-beneficenza-cene.shtml

Il silenzio del sindaco di San Lazzaro, Marco Macciantelli, è sempre più assordante e imbarazzante. Chi, come lui, aveva accesso diretto a Monari, della cui amicizia e indiscussa protezione politica godeva e ha sempre goduto, ora tace.
Non dev'essere in effetti facile assistere alla totale caduta in disgrazia del proprio padrino politico, di cui magari sperava di ereditare i consensi per un ingresso in Regione. Invece il Monari deve rispondere delle laute cene pagate con la propria carta di credito. Molti militanti sono indignati e arrabbiati, e il sindaco Merola lo sa bene, tanto da aver deciso di commentare la vicenda. Molti militanti PD si domandano con chi Monari facesse tutte queste cene, spesso solo con 2-3 persone. Forse con amici o colleghi politici, magari molto vicini a lui. Forse con i propri uomini sul territorio. I militanti non ci stanno e pretendono chiarezza. Merola corre ai ripari. Altri, come Macciantelli, preferiscono tacere. Pensando così di fare miglior figura. Forse non è una pensata del tutto sbagliata. Ma i militanti non dimenticano. 

(Nel frattempo, si assiste alle solite uscite mediatiche del Sindaco di San Lazzaro che, dopo aver autorizzato l'apertura di un negozio di droghe furbe a poca distanza dalla chiesa e da una scuola, e dopo aver autorizzato l'apertura di una sala slot a poca distanza da un'altra scuola, ora, con almeno 5 anni di ritardo, si improvvisa guerrigliero del gioco d'azzardo. Forse farebbe meglio a pensare a cosa andare a fare una finito il mandato da sindaco: la cittadinanza preferisce ridere con cose più simpatiche, e non con certe pagliacciate: a proposito delle quali, si legga bene quanto scrive il consigliere della Lista civica Noi Cittadini QUI)

martedì 29 ottobre 2013

LE GRANDI ABBUFFATE. INDAGATO TRA GLI ALTRI IL CAPOGRUPPO PD IN REGIONE MONARI, SPONSOR POLITICO DI MACCIANTELLI

Dal Resto del carlino riportiamo integralmente:

Bologna, 29 ottobre 2013 - NEL CAPOLAVORO di Marco Ferreri La grande abbuffata, le ostriche erano uno dei piatti preferiti dello chef Ugo Tognazzi. Nella grande abbuffata della Regione Emilia Romagna, c’era chi pasteggiava nel noto ristorante romano ‘Le ostriche’ al modico prezzo di 300 euro per due coperti. Oppure si spostava alla ‘Rosetta’, sempre nella capitale, e ne pagava addirittura 424. Per non parlare dei pasti nel famoso ‘Le Calandre’ dello chef Alajmo, nel Padovano, dove i conti erano nell’ordine di 340 euro (per due persone) o di 689 (per tre). Tutti pranzi o cene pagati con la carta di credito del capogruppo del Pd Marco Monari e di cui è stato chiesto e ottenuto il rimborso. Stando all’inchiesta dei pm Morena Plazzi e Antonella Scandellati, Monari dal giugno 2010 al dicembre 2011 ha speso circa 30mia euro in pasti. Spesso per due o tre commensali, in ristoranti di fascia medio-alta. Nella stagione estiva, peraltro, i pranzi si spostavano in riviera.
E SE IL PD mangiava, il Pdl non stava a digiuno. L’ex capogruppo Luigi Giuseppe Villani (sostituito nel 2013 perché arrestato a Parma per corruzione in un’altra inchiesta), spese con la carta di credito del gruppo, nello stesso periodo, circa 43mila euro. Nel suo caso, però, si tratta spesso pranzi o cene con 20, 30 o 50 commensali, probabilmente amministratori locali o simpatizzanti del partito. Un esempio? La cena del novembre 2011 all’osteria ‘Tre Ville’ di Parma: conto 1.750 euro, per 50 persone.

UNA FAME atavica, di cui sia Monari che Vignali dovranno rendere conto agli inquirenti. Dovranno spiegare se erano appuntamenti istituzionali o cene di lusso indebite pagate con i soldi dei contribuenti. Al momento, la Guardia di finanza ha gli estratti conto delle carte di credito, che dovranno appunto essere giustificati.
L’inchiesta ipotizza il peculato e, al momento, vede indagati tutti i capigruppo regionali, dal Pdl, al Pd fino ai grillini. Sono indagati perché erano loro a firmare i rendiconti. E che rendiconti. Sta emergendo davvero di tutto. Fra le spese sospette ci sono un asciugacapelli, un forno a microonde, libri di narrativa, le caramelle e gli ormai famosi scontrini da 50 centesimi per i bagni pubblici.

Poi ci sono i regali costosi, come il gioiello di Tiffany di cui sempre Villani chiese e ottenne il rimborso nel Natale 2010. Prezzo: 480 euro. Lo chiese come capogruppo, quindi in teoria il costoso cadeau potrebbe essere stato fatto da un altro consigliere pidiellino. Andò peggio all’ex Idv Matteo Riva, ora al gruppo Misto. A Natale 2011 comprò due catenine, sempre da Tiffany, ma a lui i revisori dei conti dissero «no». «Era un regalo per le mie segretarie che non hanno la tredicesima» si è giustificato Riva.

Gilberto Dondi

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/cronaca/2013/10/29/973388-regione-emilia-romagna-200-euro-a-testa.shtml

Vedi anche:

Cene di beneficenza rimborsate con danaro pubblico 

Il capogruppo PD in Regione, Marco Monari, indagato per le firme ai rendiconti delle spese del suo gruppo, a quanto riportano le cronache, pagava con la sua carta di credito pranzi e cene luculliani e chiedeva il rimborso di cene di beneficenza. Il nome di Monari è tra quelli dei possibili candidati sindaci a San Lazzaro (v. anche l'ultimo numero di Vivere a San Lazzaro). E' noto che il capogruppo PD in Regione è padrino e sponsor politico del sindaco di San Lazzaro Marco Macciantelli. Non sappiamo ora cosa potrà sponsorizzare. Forse, dei buoni ristoranti. Il sindaco di San Lazzaro, che di Monari è anche amico, potrebbe informarsi da questo e far sapere alla cittadinanza.

domenica 13 ottobre 2013

SENTENZE DI ASSOLUZIONE: COSA DICEVA PAOLO BORSELLINO

«L'equivoco su cui spesso si gioca è questo: si dice quel politico era vicino ad un mafioso, quel politico è stato accusato di avere interessi convergenti con le organizzazioni mafiose, però la magistratura non lo ha condannato, quindi quel politico è un uomo onesto. E NO! questo discorso non va, perché la magistratura può fare soltanto un accertamento di carattere giudiziale, può dire: beh! Ci sono sospetti, ci sono sospetti anche gravi, ma io non ho la certezza giuridica, giudiziaria che mi consente di dire quest'uomo è mafioso. Però, siccome dalle indagini sono emersi tanti fatti del genere, altri organi, altri poteri, cioè i politici, le organizzazioni disciplinari delle varie amministrazioni, i consigli comunali o quello che sia, dovevano trarre le dovute conseguenze da certe vicinanze tra politici e mafiosi che non costituivano reato ma rendevano comunque il politico inaffidabile nella gestione della cosa pubblica. Questi giudizi non sono stati tratti perché ci si è nascosti dietro lo schermo della sentenza: questo tizio non è mai stato condannato, quindi è un uomo onesto. Ma dimmi un poco, ma tu non ne conosci di gente che è disonesta, che non è stata mai condannata perché non ci sono le prove per condannarla, però c’è il grosso sospetto che dovrebbe, quantomeno, indurre soprattutto i partiti politici a fare grossa pulizia, non soltanto essere onesti, ma apparire onesti, facendo pulizia al loro interno di tutti coloro che sono raggiunti comunque da episodi o da fatti inquietanti, anche se non costituenti reati.»
Queste sono le parole di Paolo Borsellino, (magistrato assassinato dalla mafia il 19 luglio 1992) pronunciate durante una visita all'istituto Tecnico Professionale di Bassano del Grappa il 26 gennaio 1989.