sabato 6 febbraio 2010

Coriandoli e veleni

Esattamente quasi un anno fa, il 25 febbraio 2009, San Lazzaro di Savena celebrava il suo Carnevale, secondo consolidata tradizione.
Pochi forse sanno o ricorderanno come quella edizione, attesa da bambini di ogni età, sia tuttora annoverata negli annali della città come una festosa sfilata di carri, coriandoli e veleni.
Ripercorriamo quella triste concatenazione di eventi:
Siamo alla fine del primo mandato del Sindaco in carica e vi è in atto una pesante controversia tra l'Amministrazione pubblica e i Vigili Urbani relativa a un discusso taglio di indennità sugli emolumenti.
L’iniziativa del Sindaco è ritenuta totalmente indebita e oggetto di esame da parte della Corte dei Conti. La tensione è palpabile, scendono in campo le parti sindacali, si manifesta in Consiglio Comunale e fuori, e si annunciano forti prese di posizioni legali da parte dei lavoratori in divisa.
In buona sostanza si assiste a uno scontro pubblico senza pari tra pezzi della medesima Amministrazione con un degno corollario di seguiti giudiziari.
A far da spettatori a questa veemente e autoritaria tenzone una cittadinanza attonita, sbigottita, ammutolita. E i bambini, come vedremo.
In data 25 febbraio il Sindaco scrive un articolo sul Resto del Carlino, secondo una singolare abitudine, e spiega l'accaduto scandendo la seguente cronologia dei fatti:
In data 10 febbraio 2009 il Comune riceveva una comunicazione da parte dell'organizzazione sindacale SULPM (Il sindacato dei vigili) con cui si preannunciava l'indizione di un’assemblea del personale della Polizia Municipale fissato per DOMENICA 15 febbraio 2009 dalle ore 12,45 alle 16.00.
Domenica 15 febbraio tra le 12,45 e le 16.00 è il giorno del Carnevale dei bambini; è il giorno previsto per la sfilata dei Carri di Carnevale per la città.
Essendo minacciata la corretta gestione di un evento così atteso, interviene la Prefettura cui non sfugge la concomitanza tra la convocazione sindacale e l'importante manifestazione.
I buoni uffici della Prefettura convincono il SULPM a revocare l'assemblea e così nulla osta al corretto seguito della manifestazione. Forse.
Ma ecco l’imprevisto: circa un’ora e mezza prima dell'inizio ufficiale della tanto attesa sfilata di carnevale, secondo quanto riportato dall'articolo del Primo cittadino, “alcuni agenti della Polizia Municipale di San Lazzaro incaricati di scortare i carri di Vedrana e di Ozzano verso San Lazzaro avevano effettuato un controllo dal quale sarebbero emerse irregolarità rispetto al corretto transito per strada dei carri”.
In altre parole, la manifestazione fallisce e i carri vengono definitivamente bloccati per irregolarità.
Il Sindaco scrive: “apprendo però che gli stessi carri di Vedrana e Ozzano, domenica 22 febbraio, hanno sfilato a Bologna trasportati sin là in modo da non comportare osservazioni da parte della Polizia Municipale di Bologna. Insomma mentre altrove il carnevale ha potuto svolgersi regolarmente, a San Lazzaro questo non è avvenuto. Rimane da comprendere quale sia la linea di coerenza nell’azione svolta dalle polizie municipali relativamente ad una questione che ha alle sue spalle tanti decenni di sperimentazione nella valorizzazione di una tradizione, quella del carnevale. Tali fatti inducono a una riflessione che credo la sensibilità del SULPM possa aiutarci ad impostare a favore di un doveroso rispetto delle regole e di una collaborazione più utile verso il servizio che tutti siamo chiamati a rendere ai cittadini”.
Fin qui le parole contenute nel testo di un memorabile articolo che in un altro contesto avrebbe dovuto autonomamente indurre la locale Procura all’apertura doverosa di un fascicolo.
Perché i fatti, le parole di un primo cittadino che insinua l’avvenuta distorsione di una norma da parte di un Reparto di Polizia alle sue dipendenze lasciano poco margine ai dubbi interpretativi.
Altrettanto grave parrebbe, se effettiva, la rappresentazione “carnevalesca” di una Pubblica Amministrazione che si contende diritti a suon di ritorsioni, di ripicche, di veleni.

Qualcuno ha detto che, in altre parole, non si sarebbe trattato se non di una guerra per bande “spiegata” su di un Giornale a tiratura nazionale. Senza veli, senza rete, senza quella precauzione minima che sottende alla sensibilità che solitamente si suole rivolgere all’intelligenza della cittadinanza. E che nei dizionari si trova alla lettera P.
P come PUDORE.

Nel frattempo si attende il giudizio della Corte dei Conti su quegli 800.000 euro di tagli alle indennità previste per i lavoratori della Polizia Municipale, e ai circa 40.000 euro di consulenze affidate dalla Giunta ad alcuni Studi Legali “amici” incaricati di redigere pareri per il Comune nel contenzioso con i Vigili. Il Coordinatore comunale del Pdl, avv. Samuele Barillà, ha infatti all’incirca un anno fa depositato esposto formale presso la Procura Regionale della Corte dei Conti. Affinché nulla resti affidato ai rassicuranti e unilaterali comunicati del Sindaco diramati a tutti i mass media locali, che il problema sarebbe “risolto”. Per fortuna alla Corte dei Conti esistono giudici imparziali che per redigere sentenze non si basano su questi mass media e sui messaggi a reti unificate del Primo Cittadino.

4 commenti:

  1. La sensazione e' che molti sanlazzaresi ignorino quanto gli accada intorno e che invece davvero non ha eguali nell'Hinterland . Si assiste a una ricerca del consenso " forzato" attraverso i media (terrorizzati letteralmente dal poter liberamente riportare fatti e avvenimenti)e a una feroce posizione nei confronti di chi muove osservazioni o semplici critiche .
    Davvero vi e' una dicotomia pazzesca tra la democrazia apparente che trasuda da parole , promesse , retorica del Primo cittadino e la posizione durissima che si assume contestualmente contro chi "osa" non condividere . Ho letto sull'ultimo numero di VIVERE un fatto che se reale dovrebbe indurre a riflessioni : Il giornalista -editore di Vivere avrebbe "ridotto" la sua pubblicazione poichè parrebbe che l'Istituzione Comunale Prometeo avrebbe cessato di comunicargli gli eventi di interesse pubblico . Mi chiedo se e cosa intendano fare questi signori che la gente ha eletto tra le fila dell'opposizione . Mi pare altrettanto mostruoso leggere su VIVERE che membri di opposizione e maggioranza tra cui il Sindaco , coinvolti nelle contestazioni della Corte dei Conti per Agripolis, siano tutti insieme appassionatamente seguiti da un unico Studio Legale . Mi pare pertinente domandare chi lo paga ? Chi ha deciso o suggerito questa "ammucchiata" ? Ma soprattutto esiste una linea che demarchi in questo posto i confini tra maggioranza e opposizione ? Siamo disgustati .

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  2. Il massacro della stampa libera (VIVERE) ad opera dell'amministrazione comunale è uno dei tanti episodi che disonorano la nostra comunità. A San Lazzaro vige un clima d'intimidazione verso i dissenzienti, clima che si traduce in azioni di rappreseglia e di vendetta.
    La storia insegna che le dittature, anche le più feroci, non durano in eterno.
    Continueremo a far sentire la nostra libera voce, incuranti delle minacce, non ci stancheremo mai.

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  3. Che pena , che vergogna . Ma si puo' pensare che esistano personaggi con pubblici incarichi che censurano , che pressano sul luogo di lavoro i "dissenzienti" ,che soffocano la Stampa libera .... ma non prendiamoci in giro con i panegirigi e la retorica di certa sinistra .... altro che Stalin qui siamo la barzelletta d'Italia ..... ma in via Beverara lo sanno ?

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  4. Cari amici di San Lazzaro,
    il vecchio Partito comunista italiano riceveva finanziamenti dai sovietici, è noto. In che modo? I comunisti italiani costituivano società di import/export che commerciavano con il blocco monolitico dei paesi dell'Est. I prezzi gonfiati occultavano i fondi del PCI, che restavano all'estero e rientravano all'occorrenza con tecniche varie. I comunisti non avevano bisogno di rubare in Italia (grazie anche a una classe dirigente moralmente virtuosa).
    Poi tutto va a gambe all'aria, crolla il muro di Berlino, e gli orfani del PCI si ritrovano in gravi difficoltà finanziarie.
    Inaugurano quindi il sistema delle tangenti nelle realtà locali (Regioni, Provincie, Comuni) nonché l'intreccio inestricabile tra dirigenti del partito, funzionari degli enti locali, coop (e da noi anche Unipol). Con l'appoggio di PM amici che si occupano di insabbiare e archiviare.
    San Lazzaro è caduta nelle mani di una banda di cialtroni di cui sarà dura liberarsi, fino a quando il sistema istituzionalizzato delle tangenti non sarà sgominato, COL RICAMBIO DELLA CLASSE POLITICA.
    O, purtroppo, con l'intervento della magistratura, se l'elettorato non si deciderà a prendere atto del malaffare.
    Se la mia analisi è corretta, vedete bene che occorrono tempi lunghi per vedere la nostra cittadina, un tempo orgogliosamente piena di verde e meta di piacevoli scampagnate, restituita alla legalità e alla democrazia SOSTANZIALE.
    Tuttavia, se l'opposizione saprà fare il suo mestiere, liberandosi delle mele marce, si può dire che c'è ancora speranza a San Lazzaro.

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