giovedì 18 febbraio 2010

Il comunicato del Sindaco di San Lazzaro che insulta il PdL e il consigliere regionale Vecchi

Di seguito riportiamo integralmente il comunicato stampa del Sindaco di San Lazzaro Macciantelli in risposta alla conferenza stampa del consigliere regionale Pdl Alberto Vecchi assieme al Coordinatore comunale del Pdl San Lazzaro Samuele Barillà. Un nostro lettore che ha letto sulla rete questo comunicato ci ha inviato una sua risposta che riteniamo di pubblicare anch’essa per esteso, in ossequio a quella par condicio di cui tanto si parla e che a San Lazzaro è una realtà ben lontana:

COMUNICATO DEL SINDACO DI SAN LAZZARO DI SAVENA
C’è chi fa la campagna elettorale su idee e proposte e chi tenta di farla con le polemiche pretestuose.
Questa mattina s’è tenuta una strana conferenza stampa, promossa dal consigliere regionale del Pdl Alberto Vecchi.
Forse è l’annuncio di una nuova forma di centralismo regionale ai danni delle comunità locali.
Nel merito, l’allarme che evidentemente si intende provocare risulta non giustificato e se ne assume la responsabilità chi lo ha suscitato.
Le cose stanno diversamente da quanto riferito.
Provo a riassumerle.
Primo. Il Comune ha cercato di seguire i problemi di via Ca’ Ricchi per quanto di sua competenza. Da ultimo vi sono state assemblee nella saletta condominiale, a cui ho partecipato insieme al Vice Sindaco Giorgio Archetti, lo scorso 13 ottobre, anche in relazione ad una petizione consegnata al Comune, in data 9 ottobre, da un gruppo di cittadini.
Quindi, il 27 ottobre, insieme al presidente di Hera Bologna Luigi Castagna, per ciò che riguarda il tombamento del depuratore. Infine, in ordine di tempo, lo scorso 28 gennaio, in Sala di Città, il Comune ha promosso un incontro con i cittadini dal titolo “Situazione di via Ca’ Ricchi: esito delle verifiche, dei lavori realizzati e prospettive”. All’iniziativa ho partecipato insieme al presidente di Hera Bologna Luigi Castagna, al Vice Sindaco Giorgio Archetti e all’Assessore alla Qualità della città pubblica Leonardo Schippa. Domande, discussione, in un clima positivo e sereno.
Secondo. Il parere di Ausl e Arpa, reso nell’ambito delle procedure di approvazione del piano particolareggiato dell’azzonamento 75, nonostante la necessità di bonificare il sottosuolo, ha consentito la realizzazione degli edifici in quanto le operazioni di bonifica, che si potevano protrarre nel tempo, non interferivano con i cantieri edilizi.
Allo stato si rileva che le attività di bonifica, non ancora formalmente concluse, hanno messo in evidenza risultati sempre migliorativi rispetto alla situazione iniziale, che fanno presupporre la conclusione della fase di monitoraggio e conseguentemente la conclusione con esito favorevole del procedimento in capo alla Provincia.
In merito alle richieste di conformità edilizia e agibilità degli alloggi pervenute successivamente alla fine dei lavori, è stata inviata specifica richiesta di parere ad Arpa, Ausl e Provincia di Bologna sulle eventuali condizioni per il rilascio dei certificati.
Comunque è stato accertato che non vi sono problemi per la salute.
Terzo. La demolizione e il tombamento dell’ex depuratore, a carico di Hera, è stato da Hera completato tra i mesi di dicembre e gennaio. C’è l’impegno a monitorare la situazione qualora dovessero emergere dei problemi.
Quarto. C’è un progetto del Comune, che confermiamo, per la realizzazione del parco sull’area dell’ex depuratore. Abbiamo condiviso con i cittadini residenti l’opportunità di un percorso di progettazione partecipata, come è già stato fatto in altre occasioni: dalla recente realizzazione del parco pubblico alle spalle della Mediateca alla riqualificazione della Ponticella, dai progetti relativi alle case Andreatta a quelle di via Canova.
Concludo. Il Comune di San Lazzaro vigilerà che tutto proceda con regolarità, secondo il massimo rispetto degli impegni e del quadro normativo. I primi ad essere interessati alla salute dei nostri cittadini, ai valori ambientali e alla riqualificazione definitiva dell’area, siamo noi. Se qualcosa dovesse risultare non conforme, saremo noi i primi ad assumere le determinazioni necessarie, nel modo più rigoroso.
Se poi il consigliere regionale Alberto Vecchi ha elementi che lo portano a muovere degli addebiti verso qualcuno, non deve sollevare dei polveroni per la sua campagna elettorale, ma rivolgersi a chi, nel nostro ordinamento, ha l’autorità per verificare i profili delle diverse responsabilità.
Noi siamo assolutamente sereni, consapevoli di stare facendo, fino in fondo, il nostro dovere.
Una serenità che, purtroppo, non registriamo nell’azione condotta, in questo caso, dall’esponente del Pdl.
Scherza con la salute della comunità chi, col solito cinismo della cattiva politica, parla di cose che non conosce o che gli sono state riferite male.
L’Ufficio Stampa

 

Cari amici di San Lazzaro News,
il Sindaco di San Lazzaro replica alle denunce del PDL sulle case di Via Ca ricchi con un documento livoroso secondo uno stile che ormai contrassegna le repliche amministrative alle contestazioni politiche e civiche.
Intanto una considerazione immediata su un’espressione greve ed eloquente che definisce l'iniziativa di Alberto Vecchi e del coordinatore Barillà quale: “l’annuncio di una nuova forma di centralismo regionale ai danni delle comunità locali”.
Che il Sindaco avverta come un'azione di minaccia al proprio “feudo” una democratica segnalazione di un esponente politico regionale da l'esatta misura di come tale forma di gestione politica risulti fastidiosamente refrattaria al vaglio, al controllo, alla valutazione di alcuno.
Il Sindaco ce lo ricorda causticamente forse dimentico che quelle case furono finanziate dalla Regione Emilia Romagna e che le comunità locali non essendo assoggettate alla reggenza di un Podestà ormai da qualche anno sono suscettibili di azioni ispettive, critiche, valutative, amministrative, giudiziarie....
Il Sindaco dimentica ancora di comunicare le ragioni per le quali abitazioni finanziate da pubblico denaro e destinate a fasce deboli non abbiano ancora ottenuto l'agibilità dopo oltre due anni sebbene ugualmente occupate.
Non risulta che il Sindaco, cui compete quella specifica Autorità, abbia osato contestare ad alcuno tale violazione. Al Costruttore in particolare cui è fatto espresso divieto di concedere in uso abitazioni prive di certificati di agibilità.
Curioso appare anche che tali “quisquilie” siano sfuggite al controllo della Regione che pure ha erogato fondi pubblici.
Il ricorso a parole quali “procurato allarme, minacce, cinismo, giochi e speculazioni sulla salute pubblica” fanno parte tutte di un repertorio già visto e udito negli anni. Ma ormai stantio e obsoleto.
Utilizzato per Via Poggi, soffocata dallo smog, per l'amianto di Via Caselle, per gli abusi edilizi di Via Speranza, di via Amendola, di interi azzonamenti urbanistici. Per case prive di collaudo statico a cui questa volta l'abitabilità era stata concessa. Per amicizia, chissà....
Le abbiamo udite e lette queste singolari ricostruzioni contro i Vigili Urbani rei di aver “ostacolato” un corteo di carri allegorici un anno fa per una presunta rivalsa per i tagli alle indennità operati dallo stesso Sindaco.
Le abbiamo udite e lette sulla stampa contro un non vedente che lamentava la presenza di barriere architettoniche.
Le abbiamo udite e lette per la storia dei rimborsi non dovuti ad ex amministratori coinvolti in beghe legali.
Le abbiamo udite e lette tante volte da ritenere insufficiente questo spazio di libero pensiero per riportarle tutte.
Allora dinanzi a un Assessore che presenzia all'inaugurazione e alla consegna di case senza abitabilità forse converrebbe tacere.
Le case scandalo di Via Speranza , gravate da illeciti urbanistici senza pari, finirono immortalate su un volantino pubblicitario che illustrava le meraviglie del mandato del Sindaco Bacchiocchi alla voce Edilizia sociale, magnificando l'opera del Comune in favore di fasce deboli.
Qui le si è inaugurate quelle case sovvenzionate da pubblico denaro. E ci pare un significativo progresso, Signor Sindaco.
Insomma forse sono in tanti a non conoscere come stiano le cose e in pochi a reagire con rabbia se qualcuno quelle strane dinamiche le denuncia.
Forse converrebbe ricordare che se sorsero comitati in Via Ca ricchi fu per l'assenza di risposte del Comune a problemi gravissimi e di igiene pubblica che furono ampiamente denunciati ma che ancora non hanno trovato soluzione.
Allora il Sindaco scrisse su Repubblica che il Comitatismo uccideva il Civismo.
A nessuno venne voglia di ridere. Per una volta riuscimmo ad incazzarci anche noi che solitamente apprezziamo il sano umorismo.

F.N.

 

Caro amico, anche questa volta non c’è bisogno di ulteriori commenti. La replica del “primo cittadino” si commenta da sola. Solo ci teniamo a ricordare al sig. Macciantelli che egli risulta tutt’ora indagato dalla Corte dei Conti per gravissimo danno erariale, per la vicenda ricordata anche da F.N. delle spese legali pagate con danari pubblici (lo scandalo Agripolis). Ci auguriamo che anche le difese sue e dei consiglieri comunali coinvolti non gravino sulle già martoriate casse comunali, ossia sui cittadini.

13 commenti:

  1. Caro San Lazzaro News,

    oggi 18/2/2010 le prime pagine dei principali quotidiani nazionali riportano con poche varianti la notizia relativa all’apertura dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, e la relativa Relazione annuale.
    In particolare “La Repubblica” intitola il suo pezzo «La corruzione soffoca la democrazia».
    “La Stampa” addirittura apre con un titolo a 5 colonne: «Corruzione, cancro italiano. L’allarme della Corte dei Conti: le denunce aumentate del 229%»
    In alcune regioni il fenomeno appare più diffuso che in altre: ad esempio, la Toscana è la regione in cui la Corte dei Conti ha emesso il maggior numero di citazioni in giudizio per danno erariale (fonte: Il Giornale.it).
    Cari amici (o dovrei forse chiamarvi eroici amministratori del blog?), credete forse che la nostra Emilia-Romagna sia indenne da questo malaffare? Sapete bene che non è così.
    Nella nostra regione un potere politico incontrastato e autoreferenziale - stratificatosi nel corso di decenni e decenni di continuativo governo a livello comunale, provinciale e regionale - è riuscito a impedire che si formassero gli anticorpi necessari all’esercizio di una democrazia sostanziale (e non solo formale). L’alternanza – fatta eccezione di casi sporadici - è rimasta un sogno nel cassetto.
    In pratica, il potere che si esprime per mezzo della sinistra (e dei suoi “utili idioti”) ha instaurato un vero e proprio regime in cui gli abusi, la corruzione, il sistema delle tangenti, gli sprechi hanno avvelenato la convivenza civile a tutto danno dei cittadini, vieppiù trattati come sudditi da ducetti inflazionati da un ego tanto smisurato quanto inconsistente, perché squallido e privo di qualsiasi “etica” che non sia quella dell’esercizio dei disvalori più meschini: menzogna, inganno, propaganda, intimidazione, ricatto… ecc.
    Qualcuno scrisse, con espressione un po’ brutale ma efficace, che “la politica è sangue e merda”. Ebbene, temo proprio che da noi il secondo termine dell’equazione sia stato, nei fatti, da lungo tempo amputato, per lasciare il campo a quella materia che normalmente suscita disgusto e ribrezzo.

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  2. Un residente di Ca Ricchi insiste nel voler fornire il proprio contributo , ritenendo strumentali le denunce del PDL .
    Spiega in un blog che non vi furono problemi di sorta e che non vi sono problemi per la salute .
    candidamente ammette anche quanto segue :
    "Errori ce ne sono stati (soprattutto da parte di chi ha venduti gli alloggi senza nemmeno informare, ne a voce ne su rogito, della bonifica in corso"
    Ecco Signori , avete capito , i residenti non sapevano su dove sarebbero andati a vivere , ne' sul fatto che vi fosse un sito inquinato su cui avevano investito i propri risparmi.
    Il residente trova normale tutto questo e anomalo il fatto che la Società civile urli allo scandalo .
    Il fatto appare surreale .
    Ma il colpevole e' il PDL. Si vergogni.

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  3. Questo cosiddetto "residente" è verosimilmente un provocatore mandato in avanscoperta da "lorsignori", perché è decisamente incredibile che chi si vede scippati e polverizzati i propri risparmi di una vita (leggi: le abitazioni sono di fatto invendibili) possa qualificare come strumentali il documentatissimo exposé del consigliere regionale Alberto Vecchi (vice presidente della commissione sanità in regione).
    Io a Ca' Ricchi non ci andrei a vivere nemmeno se l'alloggio me lo regalassero.

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  4. La questione dell’intervento del residente è a mio giudizio molto più semplice, probabilmente gli dispiace che l’appartamento cha ha comprato "a peso d’oro" stia rapidamente perdendo di valore a causa di questo problema, non è infatti da escludersi che alcuni residenti abbiano già pensato alla vendita dell’immobile appena comperato, anzi, m’è parso di recente d’avere visto almeno un annuncio di vendita nell’area condominiale.
    Suppongo che nel caso fosse certo un cospicuo risarcimento pure lui e tanti altri si schiererebbero dalla "vostra parte", ergo, chiunque aiuterà a sostenere con serietà questa causa penso che certamente otterrà consensi.

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  5. Ma non penso sia questione di consensi quanto di buon senso . Se l'edilizia convenzionata sovvenzionata diventa il terreno di una bassa speculazione c'e' l'obbligo di denunciarlo .
    Se case finanziate da pubblico denaro finiscono per sorgere su aree inquinate ad insaputa degli acquirenti , se si consegnano case su cui vi e' l'obbligo di vigilanza regionale e comunale totalmente prive di abitabilità , se si richiede la fine lavori dopo due anni e dopo aver ceduto e fatto occupare quegli immobili . Se un Signorotto arrogante inaugura quelle case e qualche residente magnifica le virtu' del comune ...allora siamo allo sfascio.

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  6. Assolutamente sì, concordo, gli illeciti sarebbero da denunciare sempre e comunque, nell’interesse della collettività.

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  7. Cari amici , a me pare , vi sia una condotta di profonda irresponsabilità da parte degli amministratori sanlazzaresi . Come sia possibile permettere simili disastri in un contesto civile ancora e' inspiegabile . Come e' inspiegabile che un Sindaco aggredisca , offenda, mostri un lato cosi' grottesco del fare pubblico.
    E' questo che meritiamo ? E' questo che deve concretizzarsi sotto i nostri occhi con un segretario di Partito (DS) che ora svolge ""un'imparziale "" ruolo di Presidente del Consiglio Comunale , con un ex leader dell'opposizione che edifica in pieno centro un lussuoso palazzetto , con una opposizione muta ,con una Stampa che per anni gira al guinzaglio del Sindaco e occulta speculazioni edilizie , imbrogli , connivenze . E ci parla di sagre , feste , tagli di nastro .
    O povera San lazzaro , povera comunità ... vi invito a visitare il mostro di cemento ospitato nel Parco Spinelli . Diventerà una scuola privando la città di un polmone verde .Uno dei pochi . E la Via Poggi congestionata da smog e traffico . E i resti della ruralità , della campagna , del verde che correva lungo la Via Emilia , e le vestigia di Ville storiche trasformate in alberghi ....
    Alzate la testa .

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  8. Su "L'Informazione" di oggi 20/2/2010 trovo l'ennesima foto di Macciantelli.
    Per fortuna, ne sentivo la mancanza.

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  9. Il mio pizzicagnolo ha raccolto voci di corridoio (e anche di sagrestia) sul forte nervosismo che gira nella "stanza dei bottoni" sanlazzarese.
    In decenni, non era mai accaduto che qualcuno osasse "disturbare il manovratore" con azioni di SERIA opposizione politica, nell'interesse delle parti deboli della nostra comunità e per la salvaguardia dell'ambiente.
    Cari frequentatori del blog, restate in ascolto. Son certo che ne vedremo delle belle!

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  10. I miei complimenti, proseguite così, nel bene di chi è stato truffato.

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  11. Siamo certi caro Marco che il vento sta cambiando.Grazie a tutti .

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  12. Cari ragazzi tutti, propongo di far risanare il tutto alla protezione civile & CO ...

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  13. Già, ad esempio il sig. Prodi, che nominò Balducci a Provveditore alle opere pubbliche, potrebbe seguire la cosa assieme a lui, visto che qui a S.Lazzaro e dintorni Prodi è di casa.
    Balducci infatti rimane ai vertici dei lavori pubblici grazie ad Antonio Di Pietro. Il Consiglio dei Ministri n. 13 del 31 agosto 2006, infatti, proprio su proposta dell’allora ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, come recita il comunicato ufficiale, nomina il dirigente di 1ma fascia ing. Angelo Balducci a Capo del Dipartimento per le infrastrutture statali, l’edilizia e la regolazione dei lavori pubblici. Per lo stesso Ministero (Lavori Pubblici) diventò responsabile per le zone terremotate dell’Umbria e delle Marche. Nel 1998 fu riconfermato Provveditore alle opere pubbliche per il Lazio e nel 2001 per l’Umbria.

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