domenica 28 marzo 2010

Ca' Ricchi, lo scandalo continua e diventa surreale


Il caso di Via Ca ricchi, sollevato di recente da Alberto Vecchi e Samuele Barillà, rispettivamente consigliere regionale Pdl e Coordinatore comunale del Pdl San Lazzaro, per le proteste di residenti che vivono da circa tre anni senza avere l’abitabilità degli alloggi perché furono costruiti su terreni inquinati da idrocarburi. Gli edifici furono infatti realizzati su un lotto un tempo sede di un deposito di carburanti e oli minerali.
La scorsa settimana l’argomento è giunto in consiglio comunale con un’interrogazione del consigliere Enrico Di Oto del Pdl per sapere: «Quali i contaminanti e i valori rilevati,perché si lasciò costruire nonostante una delibera che lo consentiva solo dopo la bonifica?». E infine: «Perché si consentì l’occupazione degli alloggi non a norma per l’alto inquinamento?»
Nel precisare che «non ci sono stati rischi per la salute dei residenti» il sindaco Marco Macciantelli ha spiegato che «le operazioni di bonifica sono proseguite, anche dopo la rimozione dei serbatoi interrati, con una tecnologia compatibile con l’avvio dei cantieri. Avvio consentito da Ausl e Arpa che hanno monitorato la situazione che ora, con le ultime verifiche, hanno raggiunto gli obiettivi minimi per la fruibilità degli alloggi. Ogni impedimento all’utilizzo degli appartamenti è stato eliminato ma c’è la necessità di protrarre la bonifica per raggiungere i valori necessari per la certificazione e utile a consentire l’abitabilità».
Ma per Di Oto la risposta «non è stata soddisfacente anche perché non era stata rispettata una delibera che richiedeva la bonifica preventiva. Si è messa a rischio la salute dei cittadini per consentire all’attuatore l’apertura dei cantieri prima della totale bonifica del suolo inquinato.

Da L'Informazione di Bologna del 27.03.2010

 
Saremo ripetitivi ma non possiamo tacere che "sciagure amministrative" certificate da un Sindaco a mezzo Stampa e nel vivo di una seduta pubblica di un Consiglio Comunale assurgano , senza contestazioni, a verità ufficiali .
Perché non possiamo condividere che un Primo cittadino attesti che «non ci sono stati rischi per la salute dei residenti» e che «le operazioni di bonifica sono proseguite, anche dopo la rimozione dei serbatoi interrati, con una tecnologia compatibile con l’avvio dei cantieri. Avvio consentito da Ausl e Arpa che hanno monitorato la situazione che ora, con le ultime verifiche, hanno raggiunto gli obiettivi minimi per la fruibilità degli alloggi. Ogni impedimento all’utilizzo degli appartamenti è stato eliminato ma c’è la necessità di protrarre la bonifica per raggiungere i valori necessari per la certificazione e utile a consentire l’abitabilità»
Avete compreso bene: le case sono occupate da due anni, senza abitabilità “ma c'è la necessità di protrarre la bonifica per raggiungere i valori necessari per ottenere la certificazione utile a consentire l'abitabilità”.
Il Sindaco gioca con la consecutio temporum, racconta che le bonifiche si protraggono ancora per ottenere le certificazioni di legge utili alla fruibilità degli alloggi ma glissa su un punto caustico: le case sono occupate da 2 anni, le inaugurò un suo Assessore le finanziò la Regione . Nessuno sanzionò nessuno . Le case ,secondo il Sindaco, sono in attesa di permessi di abitabilità utili a consentirne la fruibilità . Peccato siano “fruite” da anni. Non è una barzelletta . E' una distorsione della verità , macroscopica , cattiva e soprattutto attraverso la forma dell'ufficialità.
Ergo: le case sono senza abitabilità, peraltro in violazione di una delibera che imponeva la preventiva bonifica dei suoli prima delle edificazioni.
Siamo sgomenti da tali condotte e da parole che non sollevano alcuno sdegno .
Giacché un Sindaco, senza troppi preamboli, ci comunica una situazione di illegalità manifesta in pieno Consiglio Comunale, attestando la perfetta regolarità di pratiche che dalle sue stesse parole emergono invece palesemente contrarie alle leggi.
Su queste basi, surreali e offensive, si dipana la gravità di una gestione della cosa pubblica che è arrivata a mostrare le proprie nudità e scabrosità in maniera solare, certificata e condivisa.
A cui non intendiamo rassegnarci.

2 commenti:

  1. Che dicevo sin dall'inizio? Entro l'estate ufficialmente il problema “non esisterà più”, peccato che la svalutazione di tali immobili proseguirà inesorabile nel tempo, chi risarcirà questo danno ai residenti che hanno pagato quegli appartamenti a “peso d’oro”? Nessuno naturalmente, dato che tra poco sarà tutto ok.

    RispondiElimina
  2. In effetti , con un Sindaco che addirittura in consiglio comunale dice simili sconci e con un 'opposizione che gliele lascia dire..non ci si poteva aspettare di meglio .
    E la Magistratura ? neanche a parlarne . Dopo aver scoperchiato l'affare DEL BONO ci attendono altri 30 anni di silenzio . Il bonus ce lo siamo giocato.

    RispondiElimina

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.