sabato 23 luglio 2011

All'ombra della città metropolitana

Il Carlino Bologna del 23 luglio 2011 dà conto di una polemica tra la presidente della provincia Draghetti e il sindaco di Bologna Merola, a proposito del progetto di città metropolitana. Quello che però agli occhi del lettore può apparire come un diverso modo di intendere l'attuazione di questo progetto di cui si dibatte da almeno 20 anni, sottindende secondo alcuni osservatori interni una lotta sotterranea per i futuri scenari di riposizionamento interni al PD. Il tema della città metropolitana è stato oggetto di numerosi articoli scritti dal sindaco di San Lazzaro per lo stesso Carlino, quotidiano che da sempre ha un'attenzione speciale per Macciantelli (molti cittadini continuano a chiedersi il perché). Ora però l'onnipresente sindaco di San Lazzaro secondo alcuni sarebbe stato messo ai margini di questo dibattito: Beatrice Draghetti, favorita nel 2004 da Romano Prodi alla corsa a presidente della provincia, e riconfermata nel 2009 (con notevole fastidio, così pare, di Macciantelli che già nel 2004 aspirava al ruolo poi occupato dalla Draghetti), porta avanti una battaglia che riunisce il versante prodiano, uscito ammaccato e ridimensionato dalle poco edificanti vicende dell'ex sindaco Delbono, pupillo del Professore Romano Prodi. Dal canto suo Merola, che anche dai detrattori nel suo stesso partito era dipinto come fantoccio privo di personalità e al servizio di personaggi e interessi più in alto di lui, non ha alcuna intenzione di tenersi fuori da una partita che è solo all'inizio. Quello che sta lasciando sorpresi anche i suoi nemici interni, è che lo stesso Merola non perde tempo - lo stesso ex sindaco di San Lazzaro, avv. Bacchiocchi, lo testimonia in un articolo apparso sempre il 23.07.2011 sul carlino - , e la stagione delle gaffes in campagna elettorale sembra ormai un lontano ricordo (e magari non erano nemmeno così involontarie), mentre di vere e proprie figuracce a livello politico-istituzionale il sindaco di San Lazzaro ne ha collezionate così tante che perfino nel suo partito c'è chi si chiede se sia stato un buon affare dargli la poltrona di una città comunque importante, o se non sarebbe stato meglio lasciargli l'assessorato alla cultura in provincia, dove comunque i danni sarebbero stati limitati a quell'ambito. Quello che è certo, secondo alcuni, è che non basterà più qualche articolo o qualche intervista pilotata rilasciata al Carlino per accreditarsi come futuro sindaco della città metropolitana. Come sostenitori Macciantelli si ritroverebbe molto probabilmente (e solamente?) l'ex capogruppo in consiglio comunale di FI, Maurizzi, e l'attuale consigliere indipendente nel PDL, Noacco. Prima però quest'ultimo deve pensare a difendersi dalle pesanti accuse di illeciti urbanistici che lo hanno raggiunto (ovviamente la difesa di Maurizzi verso Noacco è stata la più immediata e solerte, non v'era da dubitarne). Poi sarà possibile approvare nuovi regolamenti urbanistico-edilizi e nuovi POC tutti assieme allegramente. E se qualche cittadino o consigliere comunale dovesse segnalare situazioni pericolose per la salute (amianto), li si potrà tutti assieme tacciare di "procurato allarme".

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