domenica 1 novembre 2009

Via Palazzetti, l'umano agire e la faccia di tolla di certi Amministratori

Seguendo il tour della giunta per le varie frazioni di San Lazzaro, capoluogo compreso, è emersa la preoccupazione dei residenti per il traffico intenso e la velocità dei veicoli in via Palazzetti. Via definita pericolosa, già teatro di alcuni incidenti mortali, soprattutto dopo il suo prolungamento nel 2001 verso Ozzano (da via Fondè a via Idice) con un ponte sull'Idice. In precedenza i veicoli diretti a Castel de' Britti, Ozzano o Monterenzio dovevano percorrere le tortuose vie Fondè, Molino Grande e Pedagna passando su un ponte stretto con transito regolato da un semaforo per eliminare le liti sulle precedenze. Purtroppo lo stradone invoglia a correre con due punti problematici come nei pressi delle intersezioni con via Fantini e via Salarolo. Alla Cicogna si riferiva che «il traffico in via Palazzetti,senza semafori, è ormai quasi pari a quello della via Emilia». In effetti dalla rotonda di via Poggi a quella di via Idice, la consolare conta ben sei semafori. E ci sono ancora incidenti dopo che sono stati adottati rallentatori visivi, bande sonore e cartelli di pericolo per ridurre la velocità dei veicoli. Tanto che i residenti questa primavera avevano raccolto, e portato in Comune, un centinaio di firme per chiedere il montaggio di due dossi rallentatori. Negli ultimi anni non si contano le uscite di strada nella semicurva dove sbuca via Salarolo, soprattutto quando piove, e c'è stato anche il morto. Altri morti nei pressi di via Fantini.
Alla Cicogna l'ingegner Attilio Diani, dirigente tecnico del Comune, ha ribadito che «non ci sono strade pericolose ma conducenti che non rispettano il buon senso e la segnaletica. Se si rispettano i limiti di velocità e si guida con attenzione, gli incidenti non avvengono». A Idice il sindaco, Marco Macciantelli,ha ricordato la tragica morte dei coniugi
Roberto e Marina Vezzelli, avvenuta nel marzo del 2007, che si erano schiantati con la loro moto contro un Suv. «La donna - ha detto Macciantelli - finì a 30 metri di distanza su un prato. Il marito fra i rami di un albero a vari metri di altezza. Vittime di un conducente che aveva svoltato di colpo a sinistra tagliando la strada alla moto. I Vezzelli non sono morti a causa di via Palazzetti ma di un uomo».In ogni caso, come ha poi riferito l'assessore alla viabilità Leonardo Schippa, sono allo studio alcune modifiche alla confluenza con via Salarolo (forse una rotatoria, ndr) per vedere di evitare gli incidenti.

Tratto da L'informazione di Bologna del 1.11.09 di G. Fabbri.

Nostro Commento:

Per quanto surreale il Sindaco e la sua Dirigenza spiegano alla cittadinanza che si muore negli incidenti stradali non per la conformazione delle vie ma per le condotte degli uomini. Per fornire tale logica spiegazione, il nostro Wittgenstein utilizza la drammatica morte di due coniugi, avvenuta nel 2007 su di un tratto di strada dove a decine si ripetono morti e scontri tra veicoli come in un bollettino di guerra. Per colpa degli uomini, ovvio. E da anni.
Peccato che gli uomini abbiano deciso di commettere violazioni solo e soltanto in Via Palazzetti e che nessuno possa porvi rimedio malgrado petizioni popolari, come ci dice l'articolo di Stampa.
Ribadiamo: petizioni popolari, sistematicamente ignorate da questa Amministrazione comunale, per la creazione di dossi stradali salvavita. La responsabilità è dunque dell'umano agire giacché come dice un Dirigente comunale nel corso dello stesso incontro "non ci sono strade pericolose ma conducenti che non rispettano il buon senso e la segnaletica. Se si rispettano i limiti di velocità e si guida con attenzione, gli incidenti non avvengono".
Su questo assunto si potrebbe dunque sostenere che non esiste una cattiva gestione della cosa pubblica ma amministratori pubblici che non rispettano i codici. Se si rispettano i codici e si gestisce un Ente con attenzione, gli "incidenti " non avvengono.
Ipse dixit.

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